macchèèèèèèèèèèè!!!
tò, beccati la trama!
l piano escogitato da quattro studenti inglesi per sfuggire alle noie del college: è alquanto bizzarro: trascorrere tre giorni all'interno di un bunker (appunto "il buco") utilizzato durante la seconda guerra mondiale. Tuttavia qualcosa va storto, e la bravata in questione si muta in un incubo senza fine. Spetta alla protagonista - Thora Birch, figlia di Kevin Spacey nell'eccellente American Beauty - cercare di ricordare cosa è realmente accaduto durante la permanenza nel bunker, estrapolando, con l'aiuto di una psicologa, la sconcertante verità celata nel suo inconscio. La trama trae ispirazione dall'omonimo romanzo di Guy Burt, e la trasposizione in chiave cinematografica risulta sorprendente. The Hole coinvolge, inganna e infine sconvolge lo spettatore, svelandogli inizialmente false verità ("sembra appena tornata da una vacanza a Disneyland" è l'impressione destata dal primo racconto della protagonista) per poi somministrargli a piccole porzioni l'agghiacciante realtà. The Hole mostra brevi flash di orrore inseriti all'interno della quotidianità studentesca, martella i timpani con effetti sonori taglienti, catapulta in uno scenario claustrofobico prima rallegrato da musica e sesso, poi contaminato dall'angosciante presenza di corpi in decomposizione. Il giovane regista Nick Hamm, dopo lungometraggi di indubbio valore (vedi Martha da Legare) dà ancora una volta prova della propria abilità con la macchina da presa, ricercando in ogni occasione inquadrature mai vittime del caso o della banalità. Lodevoli le scene filtrate dall'obbiettivo di una telecamera (alla American Beauty) durante alcuni colloqui della psicologa con la studentessa reduce dalla terribile esperienza. Il cast degli attori si rivela ottimo: merita un elogio particolare l'impeccabile interpretazione di Thora Birch, dotata di indubbio talento malgrado la giovane età, ma anche gli altri sorprendono per l'ottima recitazione e la pregevole immedesimazione nelle loro parti (la classica ragazzina facile da sedurre, l'atletico, desiderato playboy capitano di una squadra di rugby e cos? via). Una piccola curiosità: stando ad alcune informazioni trapelate da canali satellitari ed altre fonti, gli attori protagonisti si sono in un certo senso divertiti nelle varie riprese, malgrado il genere tutt'altro che rasserenante e la drammaticità che avvolge gran parte delle scene. Il finale del film, cinico e pungente come pochi altri, non può che lasciare basiti, suscitando sconforto e al tempo stesso sorpresa e ammirazione. Più in generale è l'intera pellicola ad offrire continui colpi di scena, colmando gli interrogativi che lo spettatore si pone con sconcertanti risposte. In definitiva un Thriller come non se ne vedevano da tempo, dall'ambientazione claustrofobica e dalla sceneggiatura senz'altro curata, nonché dotato di indubbio fascino e di una vibrante atmosfera.