Cravenroad7

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#263 - La collina dei conigli
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Voti totali : 23
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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 5:25 pm 
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Innovare va bene, ma mica si possono celebrare solo le intenzioni.....qui vengono citati Oltre quella porta e Stanza n? 63, che al di la della questione "sono/non sono albi di DYD" (per me importante fino a un certo punto) imo rappresentano, nella loro sperimentazione, l'esatto opposto in quanto a esiti, che e' quello che alla fine conta. A questo punto io preferisco un (imo) dignitoso "gia' visto" come questa Collina dei Conigli, al "coraggioso" Stanza n? 63 che e' quanto di piu' ridicolo abbia letto in Dyd negli ultimi tempi.


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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 8:00 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
<br />Dunque, dunque dunque.
Non del tutto riuscito, ma il miglior albo da molti mesi a questa parte, anche se per quanto mi riguarda la cosa vuol dire ben poco.

Iniziamo da cosa mi è piaciuto: Mari. Che ci fornisce la sua prova più normale e forse "normalizzata", ma resta un disegnatore superlativo, capace di rendere inquietante il semplice profilo di un prato, l'erba mossa dal vento, gli alberi contro il cielo. Grotteschi eppure realistici e quotidiani i suoi personaggi. E poi il suo splendido Dylan, allampanato e con un che di fascino decadente, da personaggio alla Poe; il Dylan migliore, due dita sopra i migliori (Casertano, Roi, Stano).

Mi è piaciuto leggere una storia finalmente dalle atmosfere horror, con diverse scene finalmente inquietanti, con un Dylan che finalmente ragiona, parla, si muove, agisce e subisce da Dylan.

Difendo con i denti la bontà del finale: le ultime quattro pagine sono Dylan, il VERO Dylan, al 100%... buonismo? pistolotto? ma stiamo scherzando? Dopo mesi afflitti da finali conditi da banalità sconcertanti (Upyr), vaccate belle e buone (Lontana galassia), ridicoli pirla che marciano verso il futuro con lo skate (Casper), dialoghi indegni dei Baci Perugina (Moonlight) e considerazioni rassicuranti che sono la negazione stessa dell'horror (Incendiario), non mi si può parlare male di questo finale. Un finale finalmente non riconciliante, finalmente <i>morale</i> (non moralista!) e finalmente onirico come Sclavi comanda!
Mah, temo che non siano solo molti autori ad aver dimenticato cosa era e cosa dovrebbe essere Dylan...

<b>SPOILER</b>
<font color="teal">Questione <i>vivisezione</i>: ricorderei che "Goblin" è un albo di esattamente diciotto (18!) anni fa. Se un autore dopo diciotto (18!) anni non è libero di rispolverare un tema e un argomento (tra l'altro per scrivere una storia a me ha ricordato molto di più "La rivolta delle macchine" o "L'orrenda invasione"), non lamentiamoci se poi non sanno che pesci pigliare e scrivono storie di cacca.
L'originalità degli spunti è l'ultimo dei problemi del Dylan attuale. </font id="teal"> <b>FINE SPOILER</b>

Inizialmente mi ha irritato l'incongruenza bella e buona che nessuno dei personaggi avesse un telefonino. Ma poi ho pensato che forse è un omaggio ai classici horror voluto da Medda, che infatti sottolinea la cosa fin da una delle prime battute di Dylan. Okey omaggio "ricevuto"!

Altre cose mi hanno lasciato perplesso.
Vero, Groucho è tornato ad essere il personaggio Groucho e non più solo una macchietta da liquidare il più in fretta possibile, però non mi è piaciuto sorprenderlo in più di un momento a pensare "normale" e in un paio di occasioni addirittura vederlo rinunciare alla battuta. Non può bastare un Dylan allettato per far tacere la sua follia!

Mi è piaciuta la sequenza onirica. Non granché originale, ma ben resa da Mari. Ma ho detestato quelle pagine nere (per quanto sia un effetto grafico che in genere mi piace)! Una volta la confusione tra realtà e il sogno era uno dei cardini della serie, adesso praticamente te lo urlano in faccia che "è solo un sogno!". Bah!

E ora veniamo all'unica nota per me seriamente dolente: ancora più che nelle sue ultime storie si accentua la tendenza di Medda a sceneggiatura eccessivamente lineari e fin troppo parlate. La storia scivola via bene, ma scivola davvero troppo liscia e prevedibile, anche un po' lenta. Non c'è davvero nulla che non vada come deve andare, muore chi deve morire ed è abolito anche il minimo colpo di scena. Avendo scelto stavolta un bersaglio odioso ma "politicamente corretto", non potendo quindi <i>provocare</i>, mi pare si riveli in Medda quel senso di stanchezza e disillusione professionale che, secondo me, cova sotto le sue storie da un po' di tempo. Per ora si salva con il suo grande mestiere, ma non vorrei che dopo Sclavi e la Barbato, Dylan Dog si rivelasse ancora una volta serie difficile e arcigna per i suoi autori migliori (e lo dico anche con un po' di irritazione: troppe menate si fanno questi sceneggiatori di fumetti, gli ci vorrebbero cinquant'anni in fabbrica come mia madre per ritrovare le giuste prospettive ? sia chiaro che è un discorso che vale anche per il sottoscritto).

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

condivido ogni singola parola, considerazioni positive e negative, tutto.
Per chi sostiene che la linearità della storia non è un difetto... lo è quando la cosa, unita alla verbosità eccessiva, ha l'effetto di annoiare. e a tratti, all'inizio della storia, è proprio questo l'effetto

@ ema: "bella calligrafia" non si dice [:D]
ancora: come sarebbe che "La vita è una marcia. Prima una marcia trionfale, poi nuziale, poi funebre" è un concetto che conclude la terza faccia della medaglia?? [:0] mi sono perso qualcosa [?]


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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 8:11 pm 
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Tyler: la penso al tuo esatto contrario. Non si celebrano le intenzioni ma l'Idea, ovvero la personalità dello scrittore, il "metterci del suo", che in ultima istanza vince su tutto. Poi c'è la riuscita della storia, certo, ma è una questione del tutto personale: può essere riuscita anche una storia irrisolta, è ovvio che OLTRE QUELLA PORTA e LA STANZA NUMERO 63 non siano uguali (dovessi proprio scegliere, direi la seconda), ma se c'è l'Idea e se c'è l'Autore la Storia è <i>già</i> riuscita.

Nyquist80: perchè non si dice? io dico tutto 'icchè mi pare... [:D] Sulla questione Groucho, riguardati le ultime pagg. della storia in questione e troverai l'assonanza di cui parlavo.

Goblin: censura? magari... io non sarei così ottimista: si censurano le questioni scomode, ma oggi Dyd non dà fastidio a nessuno per mancanza di idee.

rimatt: de gustibus, Di Gregorio è mio zio.


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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 8:42 pm 
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Ah, ecco, mi pareva! [:D]


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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 10:51 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />Non si celebrano le intenzioni ma l'Idea, ovvero la personalità dello scrittore, il "metterci del suo", che in ultima istanza vince su tutto.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Quindi le intenzioni espresse nell'Idea vincono su tutto.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Poi c'è la riuscita della storia, certo, ma è una questione del tutto personale:
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
E del tutto secondaria, se so leggere quel che scrivi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
può essere riuscita anche una storia irrisolta, è ovvio che OLTRE QUELLA PORTA e LA STANZA NUMERO 63 non siano uguali (dovessi proprio scegliere, direi la seconda), ma se c'è l'Idea e se c'è l'Autore la Storia è <i>già</i> riuscita.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Scusa,ma se c'è l'Idea, c'è anche l'Autore e quindi la storia è riuscita. Quindi non può essere irrisolta.

Riassumendo: l'Idea vince su tutto. Se c'è l'Idea qualsiasi storia è riuscita. Poco importa come è sviluppata, o come è narrata ecc.


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MessaggioInviato: gio lug 31, 2008 11:15 pm 
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Forse Ema potrebbe fare un esempio di storia irrisolta ma riuscita per questo passaggio non chiaro neanche a me
Per il resto abbiamo vedute diametralmente opposte, non mancano le idee mancano gli scrittori :)


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 3:51 am 
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Intendo il termine "irrisolto" dal punto di vista narrativo classico.
L'esempio più recente è GLI EREDI DEL CREPUSCOLO: che non sarà una storia risolta (ritorno di un vecchio topos - logica zero - trama sotto il tacco), ma è tra le prove più riuscite degli ultimi anni. C'è l'Idea (omaggiare, rielaborare, oltraggiare il crepuscolo dylaniato), c'è l'Autore (Masiero quasi astratto, che passa da una scena all'altra pittoricamente, senza continuità), c'è perfino il sottotesto metalinguistico (gli "eredi" del Dyd che fu), chissenefrega dello svolgimento.
Tra l'altro la nozione di "svolgimento" la trovo sempre una richiesta tendenziosa del pubblico, che sbaglia quando respinge gli albi per ciò che sono e avanza le proprie richieste personali (al solito: <i>Masiero, perchè hai scritto la storia che vuoi tu? Devi scrivere la storia che voglio IO!</i>). Chi l'ha detto che una storia deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine? Si può serenamente saltare uno di questi passaggi (es: GLI EREDI salta, per così dire, lo svolgimento; OLTRE QUELLA PORTA salta la fine) e, guardacaso, quando si trova uno scrittore in grado di farlo escono fuori le cose migliori. Innovare, innovare...

Triss: L'Idea vince su tutto, sì. E chiarisco anche che per me si possono avere buone intenzioni, ma nessuna idea. Medda ne LA COLLINA DEI CONIGLI: sembra rimboccarsi le maniche, scrive bene la prima parte (<i>buone intenzioni</i>), ma non sa dove andare a parare e ci appiccica un messaggio sociale di 20 anni fa (<i>nessuna idea</i>).

<i>Se devo mandare un messaggio vado all'ufficio postale </i> (D. Lynch)


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 8:56 am 
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votato eccellente e con grande soddisfazione [:D]
una storia non eclatante di per sè, ma scritta bene e dialogata benissimo.

@ema, capisco il tuo furore e il voto, ma ci sono stati dylan ben peggiori, da scagliare direttamente nella spazzatura. autentiche saghe del banale e del luogo comune.
questo albo ha un'onesta intelaiatura, non propone i soliti pallosissimi luoghi comuni riempi-pagine, ha un groucho eccellente e secondo me crea anche un'ottima tensione......in più dylan non tromba la biondina, e quindi il mio sacro furore moralistico è accontentato [:D][:0][:X]


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 9:48 am 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 12:39 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Tyler Durden</i>
<br />Forse Ema potrebbe fare un esempio di storia irrisolta ma riuscita per questo passaggio non chiaro neanche a me
Per il resto abbiamo vedute diametralmente opposte, non mancano le idee mancano gli scrittori :)


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

A me sembra che attualmente gli scrittori non manchino (forse sono anche troppi). Sono le GRANDI idee che latitano. :)


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 10:20 am 
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Per me latitano anche quelle buone. [:)]


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 12:36 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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OT

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<i>Se devo mandare un messaggio vado all'ufficio postale </i> (D. Lynch)
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Battuta che ho visto attribuire a decine di registi. Comunque risalente agli anni '50 quindi non è certo di Lynch, che magari "citava".

/OT


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 12:43 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
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/OT/
Waits: l'ha detto all'auditorium di Roma, gennaio 2006, sentito con le mie orecchie... possibile anche la "citazione".


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 12:55 pm 
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Messaggi: 3262
s
p
a
m


Truffaut usava il telegramma :)


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 2:16 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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Arrivando, come sempre tardi, tutti hanno già detto tutto.
Ad ogni modo.
Disegni strepitosi, Mari è uno dei miei preferiti di sempre e da sempre (tra l'altro è incredibile quanto l'entusiasmo virtuale per questo autore sia inversamente proporzionale a quello reale).
Storia concettualmente goffa, raccontata bene (anche se) in maniera semplice e lineare.

Annotazioni sparse:
- Pag 57: mi ha un po' indisposto. Non sono riuscito a capire se Medda voleva fare ironia, autoironia o mettere le mani avanti. Però è un'uscita molto metafumettistica che io avrei evitato.
- Il finale l'ho apprezzato perchè boicotto la L'Oreal[:D]. Ma se dovessi farne un discorso tecnico ed estetico, prima ancora che etico, ne ridimensionerei sicuramente la valutazione.
- Sul discorso relativo l'opportunità o meno di usare il fumetto per lanciare messaggi sociali di <i>20 anni</i> (?!?) fa, direi che l'importante sia farlo nel modo giusto, a Medda non riesce al meglio, ma sono comunque contento lo abbia fatto ... Lynch (che adoro) è inutile che fa il figo: di messaggi sociali ne ha lanciati anche lui, tanti e neanche troppo nascosti...[:)]


A.

_______
http://dallacantina.blogspot.com


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2008 4:31 pm 
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Iscritto il: gio mag 29, 2008 9:23 pm
Messaggi: 2022
Vorrei votare disastroso, ma non l'ho ancora fatto... devo rileggermela bene ...
in poche parole non voglio che vada a finire come con saluti dA Moonlight[:D]


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