Cravenroad7

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MessaggioInviato: mer lug 09, 2008 2:34 pm 
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ok,tocca a me.

ELEMENTERI. La maestra mi definiva "un bambino strano" per la lettura fluida e per l'ottima ortografia fin dalla prima classe.In più ero bravissimo a disegnare,almeno a detta di lei.Amavo andare a scuola anche perchè i miei compagni erano dei simpaticoni...soprattutto uno che ancora me lo porto dietro.Era il mio compagno di banco e ora lavoriamo insieme.

MEDIE. Periodo di merda.Non tanto per i voti che tutto sommato erano buoni,ma per la crudeltà dei compagni di classe.Fin dalle elementari sono stato il più piccolino e così anche alle medie.
Solo che in quegli anni me lo facevano pesare continuamente ed essendo in quel periodo particolarmente emotivo,c'andavo sotto come l'Andrea Doria....mi prendevano persino gli attacchi di panico....a 13 anni!
Fortunatamente ho superato il problema in poco tempo,ma è stata veramente dura.

SUPERIORI. Nonostante le continue pressioni da parte del professore di artistica nel volermi fare iscrivere in un buon istituto d'arte,mia madre per non mandarmi fuori città (l'istituto d'arte di ancona non vale una cippa) mi fece iscrivere a Ragioneria.
I primi tre anni sono stato un allievo modello,con buoni voti in tutte le materie.
Non avevo un metodo di studio.Stavo solo ad ascoltare la lezione e tanto mi bastava.A casa non studiavo mai.
Ero un ragazzo molto timido ed impacciato a causa della mia altezza sempre al di sotto della media.
Nel quarto e quinto anno c'è stato il crollo.
Vuoi perchè mi ero reso conto di quanto non mi piaceva quell'indirizzo scolastico, sia perchè avevo sviluppato tutto di un botto diventando abbastanza piacente e quindi la scoperta dell'altro sesso.
Insomma son passato con 36/60 e manco mi volevano ammettere agli esami,e sì che son stato sempre promosso a giugno senza mai essere rimandato....che sòla.
Comunque sia all'esame di stato per il scritto di Tecnica Aziendale,ci diedero da fare il bilancio di una società.Mi venne una differenza tra Attivo e Passivo di più di 3 milioni di lire.....

UNIVERSITA'. Mai fatta.Causa problemi economici familiari non indifferenti.Ho lavorato in bancarella prima di partire per il militare.Tornato dalla leva avrò cambiato una marea di impieghi,dal barista al fornaio,dall'operaio all'imbianchino,dal rifinitore di gioielli(bigiotteria) all'autista, fino a diventare un posatore di pavimenti e rivestimenti.
Piuttosto bravo devo dire.....e anche molto modesto :)


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MessaggioInviato: mer lug 09, 2008 4:20 pm 
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Iscritto il: mar giu 12, 2007 12:09 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by joe montero</i>
<br />Alle superiori, salvo un paio di effimere eccezioni, non ho avuto alcun amico che fosse della mia stessa classe. Erano tutti stronzi, e credo lo siano ancora: gente che ti mangerebbe una mano lamentandosi poi di tutte le fastidiose ossa che contiene. Gente che nemmeno riesce a provare tristezza, riuscendone solo a infondere, ovunque, nell'aria, come un morbo. Gente che guarda quelli come me con mansueta accondiscendenza, sorridendo pacatamente, pensando: "Sei solo un tossico pezzo di merda, ci sarà sempre un modulo da compilare grazie al quale te lo metterò in culo". Gente che tra qualche anno sarà fidanzata con quella che alle superiori pensavamo che fosse un cesso ma invece era un tipo e, soprattutto: "Una gran brava ragazza!", l'unica che non è diventata troia.
Il mio timore è che 'sti maledetti, che mai sentono il peso di vivere, un giorno avranno ragione su chi invece tante volte si è fermato a osservare la propria inadeguatezza e ha perso tempo e si è perso per strada, dimenticato dalla gente, che alla fine quasi tutta guarda solo nel proprio piatto: dire che la possibilità che questo giorno giunga mi inquieta è riduttivo. Mi terrorizza.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ecco, questo è un post in cui mi ci rispecchio al 100%.


Comunque, per dire la mia di carriera scolastica: le elementari e le medie sono stati i periodi più belli, anche se me ne sono reso conto dopo. Avendole fatte non nella grande città (Firenze) ma in un paesino di provincia capirete che alle elementari e poi alle medie, in classe, avevo più o meno i soliti compagni. E mi sono divertito, davvero tanto. Quelle amicizie che poi non hai più (ecco cosa scrivo a forza di leggere e rileggere King[|)]).
Alle superiori è stato un periodo di merda. Non vedevo l'ora finissero. I primi due anni: l'Inferno. Sono sempre stato un tipo timido e taciturno ma mai come ai primi due anni di liceo (linguistico). Non ho mai legato con nessuno, un paio di cazzate inutili con due o tre individui (di cui non ricordo il nome, giuro, e tantomeno i visi), ma il più delle volte ero il ragazzo invisibile. Mi ricordo che anche i professori mi guardavano con occhi strani, ai ricevimenti ai miei dicevano sempre "è così silenzioso, non parla quasi mai, non lo capisco". E anche a livello voti ero piuttosto scarso, studiavo poco, in classe perdevo tempo a sognare ad occhi aperti. In terza, col cambio classi, è andata meglio. Voti leggermente più alti (la voglia di studiare era sempre poca, ho trovato solo un professore di quelli che ricordi ed è stato con noi solo un anno) e ho trovato compagni con cui potevo passare in maniera godibile la mattinata. Oh, non illudetevi, non ho legato nemmeno all'ora (eccetto che con uno, con cui ancora oggi, raramente, mi sento), però non ero più il ragazzo strano e muto (o non del tutto almeno). Parlavo con tutti e, pensate un pò, sono anche uscito con loro qualche volta. Ma qualche volta. I miei amici gli ho sempre avuti al di fuori della scuola. Quest'ultima l'ho sempre vista con una prigione, non so perchè. Ripeto, elementari e medie bellissimi, ci ripenso con nostalgica gioia, compagni favolosi, di quelli che un giorno sì e uno no sei a casa loro o loro a casa tua, e ad ogni festa (di qualunque compagno) di compleanno ci andavamo tutti. Non so perchè non sono rimasto in contatto con nessuno, non lo so davvero. Forse King aveva ragione[;)]
Università: pensa un pò rimatt, anchio ho iniziato lettere moderne! Ma non ho mai finito. Dopo i primi due anni (in cui non andavo nemmeno tanto male) un amico mi propone di andare con lui in Canada (Toronto) dove ha parenti, e dove ci sarebbe lavoro. Parto. Sto via due anni e mezzo (tornavo in Italia per le vacanze di Natale e per l'estate). Poi dopo due anni e mezzo (anzi, quasi tre: due anni e dieci mesi) sono tornato. L'università non l'ho mai ripresa.


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MessaggioInviato: mer lug 09, 2008 4:39 pm 
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Be', Spermy, mai dire mai! Anche Mauro Boselli, a quanto ne so, si è laureato in lettere dopo che la sua carriera fumettistica era già decollata e consolidata! [:)]


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MessaggioInviato: mer lug 09, 2008 10:51 pm 
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La domanda è: ma se ti racconto chi ero, ti dico anche chi sono?[:O]


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MessaggioInviato: gio lug 10, 2008 12:07 am 
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Bella domanda.


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MessaggioInviato: gio lug 10, 2008 5:23 pm 
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Località: ancona
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />La domanda è: ma se ti racconto chi ero, ti dico anche chi sono?[:O]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La risposta è:No

Col tempo si cambia,inevitabilmente.Tutte le esperienze vissute non possono farti rimanere quello che eri.


Almeno secondo me eh....


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MessaggioInviato: gio lug 10, 2008 5:34 pm 
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Località: Verona
Se ti racconto chi ero, ti racconto anche qualcosa di quel che sono (non tutto, ovviamente).


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MessaggioInviato: gio lug 10, 2008 5:37 pm 
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Località: ancona
una via di mezzo insomma.


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MessaggioInviato: ven lug 11, 2008 10:18 am 
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Iscritto il: lun apr 23, 2007 1:18 pm
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Località: Giuliano Teatino (Chieti)
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>

<br />La domanda è: ma se ti racconto chi ero, ti dico anche chi sono?[:O]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

No, semmai quello che ero o al limite quel qualcosa che é rimasto.


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MessaggioInviato: ven lug 11, 2008 11:40 am 
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Iscritto il: mar nov 21, 2006 6:58 pm
Messaggi: 3982
Secondo me quello che sei è determinato esclusivamente da tutto ciò che ti è successo.
Perciò raccontando quello che ero (passando per ciò che mi è accaduto), non ti dico quello che sono adesso, ma ti metto sulla buona strada per capirlo.
Inoltre descriversi al presente è decisamente difficile: il senso delle nostre azioni si capisce e analizza molto meglio in un secondo momento, proprio perchè si cambia e ci si ritrova a parlare di sè stessi quasi in terza persona. "quello che sono al presente" poi secondo me ha poco senso. Siamo in continua evoluzione, e dal momento che lo racconto è già passato.

Sarei curiosa di sapere cosa ne pensa trissuccio, che ha posto la domanda.


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MessaggioInviato: ven lug 11, 2008 12:16 pm 
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Iscritto il: lun dic 04, 2006 11:38 pm
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Monnina... [:X]
Ogni tanto ritornano... *__*
E con riflessioni così profonde...


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MessaggioInviato: ven lug 11, 2008 12:32 pm 
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Iscritto il: ven feb 03, 2006 3:29 pm
Messaggi: 7581
Località: Grottaglie(TA)
Joe il tuo post mi ha messo tristezza [V]
No vabbè al di là di tutto mi ha ricordato un mio compagno di classe.
Forse avrebbe descritto un tipo come me come hai fatto tu prima.E ciò mi infastidisce un pò.Perchè cazzo nessuno è mai venuto a chiedermi personalmente come la penso su quella persona, su quel fatto o su un argomento qualsiasi.In classe si danno per scontate troppe cose.Io direi che i tuoi compagni li conosci davvero solo una volta finita la scuola.In quel limbo di 5 anni(parlo delle superiori naturalmente) i comportamneti non sono così attendibili a mio parere.
Discorso qualunquista più del tuo ma mi è venuto così [:D][;)]


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MessaggioInviato: sab lug 12, 2008 10:24 am 
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Iscritto il: ven ago 25, 2006 4:45 am
Messaggi: 2656
Località: vasto (ch)
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by mordilloz</i>
<br />ok,tocca a me.

....fino a diventare un posatore di pavimenti e rivestimenti.
Piuttosto bravo devo dire.....e anche molto modesto :)
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

fai i calendari tutto ignudo con le piastrelle in mano ?
















ok lo ammetto, ho finito gli esami e ora la mia mente malata partorisce solo battute dementi... mi sa che per un po sarà ancora così...


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MessaggioInviato: sab lug 12, 2008 6:56 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11285
Località: Napoli
Devo dire che sono uscite rivelazioni straordinarie da questo topic....

Che Dario fosse un piccolo genio era ovvio, ma non mi sarei aspettato che facesse lo stronzo
Non mi sarei aspettato che joe riuscisse a mimetizzarsi con una camicia hawaiana (a proposito: nota di merito nel concorso per moderatori)
Anche la biografia scolastica di Andrea... un tipo dall'aria "intellettuale" come lui... me lo immaginavo più piccolo genio come Dario che non bocciato in terza elementare
rimatt bulletto è un altro che non riesco a immaginare... un ossimoro!

Il più sorprendente cmq è lord blendings... lui sempre pacato, autorevole e ragionevole sembra essere stato quasi un delinquente... non pensavo una persona potesse cambiare così tanto (in meglio, per fortuna).



Visto che ho commentato le vostre esistenze, mi sembra doveroso dirvi qualcosa su di me:

ASILO (ebbene si, ricordo anche quello!)
Bravo bimbo anche allora, avevo due maestre, dai nomi e comportamenti di fata e di strega, rispettivamente Flora e Marga.
flora, la mia, era un pezzo di pane, anzianotta e gentile. purtroppo ogni tanto si assentava, proprio per l'età si ammalva spesso, e vendiva la maestra dell'altra aula... nonstante fossi un bambino tranquillo mi tirava sempre i capelli, secondo me se ho le vertigini è colpa sua. A parte questo, mi divertivo a giocare e raccontare barzellette, e perdipiù imparai anche a leggere e scrivere, abbastanza precocemente. sapevo anche disegnare molto bene per la mia età... il problema è che sia la calligrafia che lo stile di disegno son praticamente rimasti gli stessi da allora, molto infantili.

ELEMENTARI
Dopo una trascurabile parentesi in primina, arrivai alle elementari.
Nonostante fin da allora studiassi davvero molto (analisi grammaticali logiche e del periodo a go-go, ci sta gente che al liceo non studia tanto) ne ho un ricordo decisamente dorato: andavo d'accordo on i miei compagni, ed ero considerato praticamente un semigenio.
Una volta facemmo un gioco/quiz, la rapidità e l'unanimità con cui fui nominato capitano della mia squadra, prima ancora che io potessi pensare chi votare, è ancora oggi l'atto di stima pù impressionante che abbia mai ricevuto. Ovviamente, portai la squadra alla vittoria ;)

MEDIE
Invece,questo fu il mio periodo più nero.
I risultati scolastici erano sempre molto buoni (l'unico in cui ho avuto problemi era musica, non sapevo suonare, ma mi salvai rompendomi il braccio in terza, e prendendo il voto sulla biografia di mozart, che fralaltro mi ha fatto la grazia di schiattare in fretta), ma il mio rapporto coi compagni, a parte due eccezioni (una era ARM) era pessimo.
Un pò era colpa mia, ero molto immaturo e permaloso, un pò erano molto stronzi loro che se ne approfittavano. Praticamente ogni giorno, se non facevo a botte con nessuno (per fortuna ero alto anche allora), almeno qualche insulto ci scappava.
Solo alla fine le cose si sono un pò risollevate, un pò tardi per salvare il ricordo di questo periodo.

LICEO CLASSICO
Voti molto alti anche qui, nonostante lo sport mi lasciasse poco tempo alla studio, mi bastava quel poco tempo: alle 7 tornavo a casa, alle 8 e 30 avevo finito in tempo per vedere "friends".
Fra l'altro iniziai a farmi piacere la matematica, che finora, pur andando bene,avevo detestato.
Con i compagni non sono mai stato realmente amico (i miei amici veri li avevo extra classe), ma cmq avevo rapporti amichevoli più o meno con tutti. A causa di eredità lasciatemi dalle medie, cmq qualche zuffa ho continuata a farla, ma con gente che non era della mia classe.
La mia era sperimentale di inglese, ma a causa di pessime prof (un giorno vi raccnto la storia, che ne vale la pena) il mio inglese l'ho dovuto imparare dai videogiochi.
L'ultimo anno facemmo il viaggio a parigi con la scuola, e alla maturità presi il massimo, senza neanche sforzarmi troppo... primo anno di commissione totalmente interna, una pacchia assurda.

UNIVERSITA' (ingegneria elettronica)
poco prima di iscrivermi, il mio gruppo di amici era finito a signorine licenziose, il passaggio al nuovo ambiente mi permise di crearmi delle nuove amicizie (purtroppo tutte maschili, ma si sa che a ingegneria...)
per quanto riguarda gli studi veri e propri, ho dovuto affrontare il trauma di non essere più il primo, e di dovermi impegnare davvero.
Il primo anno, nonostante tutto è andato molto bene (8 esami su 9, media del 27), poi man mano la spinta inerziale iniziale si è andata esaurendo, e ho iniziato a rallentare ('sto forum ha la sua fetta di colpe, temo).
Cmq, come sapete bene, dopo 5 anni (tirocinio compreso) mi son laureato con 106.
Ora studio alla specialistica, il primo semestre causa un pò di stanchezza è andato male, ora penso di essere rientrato in carreggiata, speriamo che duri.


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MessaggioInviato: sab lug 12, 2008 7:28 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by the Imp</i>
rimatt bulletto è un altro che non riesco a immaginare... un ossimoro!<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Volevo, ma non ci riuscivo: non ci ero tagliato. Credo che nessuno dei miei compagni di allora mi descriverebbe come "bulletto". [;)]


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