Cravenroad7

finalmente è uscito anche da me. finita la lettura pensavo di avere sbagliato a prendere il fumetto dalla pila di quelli da leggere, pensavo di aver letto l'ultimo martin mystere invece di dylan dog.
detto questo, anche se fosse stata una storia del detective dell'impossibile avrei votato insufficiente.
ottimo come al solito brindisi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nebbia</i>
<br />SPOILER!!!

Ma voi chi cavolo credete che sia Chance? Secondo me potrebbe essere la professoressa Flyte (oltre ad una delle tante vittime provocata da un futuro incendio di Nil).
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s
p
o
i
l
e
r

è la professoressa, almeno quella che comunica con dylan. anche gli altri morti nell'incendio si manifestano così (con mantello e maschera) nella biblioteca.

Dimenticavo, anche il nome del preside, Ted Nugent, è un "nome parlante". [;)]

Illuminaci Dario![;)]

però fallo come ai bei vecchi tempi con un barattolo di lucciole.

Questo fa molto <i>Monkey Island</i>... *sospiro*
Troppi <i>nomina omina</i>, però! Quasi topolinescamente, oserei dire (ma non in senso spregiativo, non potrei mai!).

Ciao,
Lady Fedy

Anch'io ho amato molto Monkey Island...

Come qualche altro milione di persone nel mondo...

Buona storia,scorre velocemente senza tempi morti,le ultime pagine mi hanno fatto venire i lucciconi agli occhi(ebbene si anche un vecchio moderatore ha un cuore...) se vogliamo trovarle un difetto è un po troppo da adolescenti,del resto noi dylaniati siamo un po' tutti con la sindrome di Peter Pan[:)] impeccabile come sempre Brindisi..

P.S.Quando la Barbato scriveva sul forum per gioco gli avevamo proposto dei soggetti,io ne avevo inventato uno simile a questo con la differenza che il tipo da salvare era Groucho,lei aveva risposto che i cosiddetti paradossi temporali(sia pure in questo caso mascherato dall'escamotage degli universi paralleli) non erano ammessi dall'editore..evidentemente nel frattempo avranno cambiato idea.

Ah dimenticavo,l'unica cosa veramente brutta dell'albo è il titolo...orribile[xx(]

In due parole.
La storia in se è bella e funziona (furba quanto basta e con quel soffio di surreale che piace tanto).
Non è però una storia di Dylan Dog, e non perchè non c'è Dylan Dog, ma perchè non c'è ciò che si chiede solitamnte alla serie (in termini di schemi narrativi, caratterizzazioni, registro narrativo...).
Non che questo sia un male, ma costringe a decontestualizzare il raccontato per valutarlo onestamente.

Tanti cliché adolescenziali visti centinaia di volte e qualche riflessione abbozzata ma non approfondita (l'insegnamento e, di risposta, l'aprioristico anticonformismo giovanile).
Tuttavia rimane un albo ben strutturato, con qualche trovata intelligente: i varchi dimensionali attraverso cui si realizza la "metempsicosi" hanno permesso che uno schema, altrimenti classico (quello dei viaggi nel tempo), avesse qualche possibilità in più di ironia (le reazioni del protagonista) e surreale.

Voto 6.
Tolgo mezzo punto perchè nel monologo finale non mi si può usare il pronome "gli" per un femminile plurale.
E non mi interessa se ormai oggi la grammatica italiana lo permette. Io sono reazionario come la Rostler.[:D]

A.
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http://dallacantina.blogspot.com

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by killex</i>
<br />i cosiddetti paradossi temporali(sia pure in questo caso mascherato dall'escamotage degli universi paralleli) non erano ammessi dall'editore
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Immagino fosse una regola valida solo su Dylan Dog...
Anche perchè ci hanno costruito sopra i primi 50 numeri di Nathan Never.

A.

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http://dallacantina.blogspot.com

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br />Voto 6.
Tolgo mezzo punto perchè nel monologo finale non mi si può usare il pronome "gli" per un femminile plurale.
E non mi interessa se ormai oggi la grammatica italiana lo permette. Io sono reazionario come la Rostler.[:D]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ridai il mezzo punto:
http://forum.accademiadellacrusca.it/fo ... /825.shtml

La grammatica non è un'opinione. [;)]

Assolutamente banale!!! votato scarso .
Ottimi i disegni di brindisi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br />Voto 6.
Tolgo mezzo punto perchè nel monologo finale non mi si può usare il pronome "gli" per un femminile plurale.
E non mi interessa se ormai oggi la grammatica italiana lo permette. Io sono reazionario come la Rostler.[:D]<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ridai il mezzo punto:
http://forum.accademiadellacrusca.it/fo ... /825.shtml

La grammatica non è un'opinione. [;)]
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Ti confondi con la matematica, Dario[;)].
Cito la tua stessa fonte:
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/ ... &ctg_id=44
in particolare l'incipit:
<i>è necessario chiarire che, in molti casi, la norma linguistica non è netta: spesso non si tratta di definire la correttezza o meno di fenomeno linguistico, quanto piuttosto di circoscriverne gli ambiti d?uso. In altre parole, molti fenomeni linguistici non possono venire condannati o promossi in toto: <b>è necessario imparare a usarli nel giusto contesto, nella corretta situazione linguistica</b>. Bisogna scegliere il registro (cioè la tipologia di linguaggio: formale, semi-formale, informale), più adatto alla situazione comunicativa.
</i>

Sebbene da ormai una decina d'anni (cit. Berruto: <i>"Sociolinguistica dell'Italiano Contemporaneo"</i>) si è accettato l'uso del pronome "gli" per i plurali maschili e femminili. è questa una scelta lessicale che personalmente trovo ancora illeggibile.
Come pure il terribile "a me mi", oggi tollerato come rafforzativo.

In particolare, nel finale de <i>"L' Incendiario"</i>, Dylan Dog scrive sul suo diario, quindi il contesto/registro NON è colloquiale, considero dunque di cattivo gusto questa scelta grammaticale dello sceneggiatore.

Il mezzo punto (ero comunque ironico e preparavo la battuta successiva!) me lo tengo stretto con buona pace del signor Vittorio Mascherpa (??!!!??).[:D]

A.

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