Cravenroad7

Topic in cui narrare le gesta scolastiche dall'asilo all'università
siamo in periodo di esami di stato ( su piccoli vi mancano soli gli orali )
mentre per "noi" universitari gli esami ci sono sempre....

Ps. ammetto che il topic è tendente all'inutile ma volevo sforgarmi

come ho detto in altri topic io sono "arenato" all'ultimo esame, ieri mattina la segreteria mi ha definitivamente e ufficialmente annunciato che NON potrò laurearmi a luglio -_-

Il 7 luglio tenterò per l'ennesima volta " tecnologie di internet " (dannato php)
mentre l'8 luglio tenterò ( sempre per l'ennesima volta) una diavolo di certificazione "EUCIP" (un livello più avanzato della patente europea del computer)

poi via di tesi.... (una wikipedia sulla nuova legge sul diritto d'autore)

Mi spiace figlio, ma io e tua madre continueremo comunque a volerti bene (solo vedi di toglierti dalle p**** prima dei trent'anni, eh!).

Scherzi a parte, mi spiace davvero.

Allora, aneddoti scolastici e universitari, mmm...

1) posso dire che alle elementari ero il classico bambino secchione, il cocco delle maestre e per questo detestato dai compagni.

2) alle medie ero insopportabilmente stronzo, cioé quello che nun te suggeriva o aiutava ma manco se te pregavano in ginocchio. E poi mi ricordo che puntualizzavo gli errori degli altri per fare bella figura. Che merda che ero... (comunque qualcuno potrebbe dire che lo faccio ancora adesso qui sul forum [:D]).

3) alle superiori mi sono raddrizzato un po', non andavo particolarmente d'accordo coi compagni di classe, però ero almeno integrato nella dimensione del "gruppo", cioè del "ci copriamo le spalle a vicenda". E in un certo senso, dopo un'autoriflessione sulla condizione delle medie, sono passato all'atteggiamento diametralmente opposto, del tipo "cerco di andare d'accordo con tutti anche se non lego davvero con nessuno".

4) l'università è stato il paese dei balocchi: gente a cui interessavano le cose che interessavano a me, le grandi amicizie, le grandi sregolatezze. Tutto grande, tutto magnifico. Poi subentra la stanchezza, e insieme alla grande generalizzata vengono anche le grandi delusioni: amicizie non andate come si sarebbe voluto, le storie d'amore più o meno grandi finite come sono finite...

Piccolo aneddoto: la mia matricola di triennale era 543/1234 [:D]

proprio ieri pensavo di aprire un topic come questo,lo volevo chiamare"a squola ero un fuoriclasse",ma mi hai preceduto KhA`ronT

Elementari: Secchione
Medie: Non esistevo, anche se questo non mi ha evitato qualche insipida notarella sul registro.
Superiori: Mi sono un po' drogato e per due anni ho fatto il rappresentnante di istituto. Sono riuscito nel miracoloso intento di indire uno sciopero di tre giorni in protesta contro un componente della scuola che aveva i pidocchi. In quei tre giorni, mi sono drogatro, ma moderatamente. Poche donne, nella media diciamo, quelle che mi avrebbero interessato davvero mi hanno sempre scansato o lasciato in breve tempo, cagionandomi così dei melanconici momenti "à la lungo addio". Ritengo di essere stato un tipo piuttosto fortunato, non potrei dire diversamente, troppo facile lamentarsi, ciò di schifoso o di buono che quel periodo mi ha dato è stato il disegno di un'adolescenza picaresca e sincera, talvolta grottesca, ma tale ultimo elemento è insito nella mia indole. Ah, ricordo che ero uno specialista nel ladrocinio dei compiti in classe nell'aula dei professori: una volta riuscii nell'arduo compito di sottrarre dal cassetto di una professoressa il test d'esame di matematica; l'aula era stracolma di professori e io, vestito di una camicia hawaiiana che ancora possiedo, vi entrai con nonchalance all'interno e come mi fosse stato commissionato dalla professoressa stessa sfilai il compito dal cassetto. Quando si accorsero del furto, un professore di lettere disse di aver visto qualcuno con una camicia multicolore aggirarsi in modo anomalo in aula professori.

Università: Ovvero oggi, al terzo anno per la precisione. Non saprei dire, ho ricordi ancora troppo vividi per narrarli in poche frasi. E poi il fatto che siano così vicini nel tempo me li fa stare antipatici. Probabilmente l'aggettivo che più gli dona è Lynchiani (sia nell'accezione di "Velluto blu2 sia in quella di "Una storia vera"). Un rutilante mescolone di urla e silenzio. Comunque andrò fuori corso. Alla stra-grande.

Hai 22 anni Joe?
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http://pensieriframmentati.blogspot.com/

Be', si, credo 22... o parli di età cerebrale? Forse da quel lato non ne ho più di tre o quattro ma, si sa, una anno umano equivale a sei o sette anni di un cane. E io sono un cane, nel senso figurato - credo, quindi è ok, ne ho comunque 22.

Siamo quasi coetanei,non l'avrei mai detto.
Dal modo in cui scrivi sembri un adulto "navigato"...quindi non venirmi a parlare di età celebrale bassa .
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io faccio ancora la medie[:(][V]
tutto benissimo,ma me sto già a cagà sotto pe gli esami del prossimo anno

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Dario84
Dylaniato decomposto

1) posso dire che alle elementari ero il classico bambino secchione, il cocco delle maestre e per questo detestato dai compagni.

2) alle medie ero insopportabilmente stronzo, cioé quello che nun te suggeriva o aiutava ma manco se te pregavano in ginocchio. E poi mi ricordo che puntualizzavo gli errori degli altri per fare bella figura. Che merda che ero... (comunque qualcuno potrebbe dire che lo faccio ancora adesso qui sul forum ).


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
E con tutti i forum, siti virtuali o meno, esistenti al mondo proprio qui dovevi capitare!?!?[B)]

Cioè, beninteso: vorrei tanto dirti che non lo sei, stronzo....però non ce la faccio proprio![:D]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by basil</i>
<br />io faccio ancora la medie[:(][V]
tutto benissimo,ma me sto già a cagà sotto pe gli esami del prossimo anno
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Oddio che tenero [B)]

Magari io alle medie...
...comunque io sempre stato un alunno diligente, furbetto quando serviva ma anche studioso...poco resistente in genere, cioè al finire dell'anno scolastico mi ammosciavo sempre, così anche agli esami universitari, partivo in quarta poi all'ultimo dicevo qualche stronzata...[8)] la cosa di cui vado più fiero è una tesina sul Don Chisciotte di Cervantes; sul versante compiti in classe, passavo solo a chi mi piaceva[|)], con gli altri ero una carogna...ed ero molto per l'"aiutati che Dio t'aiuta"...tutti a pensare che io studiassi sempre e fossi sempre preparato, ma a volte (anzi tante) non ero preparato affatto e andavo di fogliettini e trucchetti. Ero bravo, sangue freddo, mai fatto scoprire...a scuola ho sempre saputo ottenere il massimo, lecitamente o illecitamente, al lavoro vado avanti per inerzia, sono svogliato e poco tollerante...[V]

chi mi è simpatico lo aiuto volentieri,gli altri a pagamento[}:)]

Sempre fatto il furbo(un pò come Gp)
Il massimo del risultato col minimo sforzo[:p]
Niente trucchetti,solo qualche sbirciatina al libro prima di un interrogazione.Ho sempre avuto(e qui la modestia la mando affanc...)una capacità ottima di apprendere alla prima lettura.Cioè mi bastava passare gli occhi su 10 pagine di storia per sapergliele riferire al prof. un attimo dopo.E così alle medie\superiori(alle elementari ero secchione[:D])
Ho sempre vissuto col pensiero poco umile :"Pensa un pò se studiassi sul serio"
Una mente sprecata [:D]
Va bè lo so che qui non sembra, non c'è bisogno di rimarcarlo [:(!][V]

Alla terza prova della maturità capitai nel banco di fronte alla cattedra dietro alla quale c'erano appollaiati tutti i prof. Grazie a Dio il mio è stato l'ultimo anno con la commissione interna, e i miei docenti più che bravi erano scoglionati da una preside che per un anno ne aveva fatte di ogni. Così, complice il caldo e i mondiali, riuscii a copiare grazie alla miriade di bigliettini che mi ero infilato nelle tasche di una felpa smanicata nonostante i 30 gradi centigradi all'ombra.
Ricordo che in certi casi, soprattutto per le verifiche di storia dell'arte in cui più scrivevi e più era meglio, avevo così tanti fogliettini che dovevo fare una "mappa", solitamente scritta sul banco a matita mimetizzata tra ghirigori e scarabocchi, in cui potevo identificare velocemente la posizione in cui il fogliettino di cui avevo bisogno si trovava, ad esempio : man. sx = manica sinistra; tsc dx = tasca destra. Sono andato avanti così per 5 anni e non mi hanno mai beccato. Alla fine sono uscito con 90, e il mio compagno di banco per tutti quegli anni, ogni volta che mi vede non si dimentica mai di ricordarmi : "Non hai fatto un cazzo per 5 anni e sei uscito con 90, sei una merda." Si ok, ma forse si dimentica tutti i fogliettini che gli ho passato ^__^
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ELEMENTARI
Bambino insolente. Un giorno si e uno no, buttato o dietro la lavagna o fuori la classe (povera maestra, aveva 60 anni, era all'antica: un giornò si esaurì a tal punto che mi diede una bacchettata in testa e uscì dall'aula in lacrime). L'unico a uscire con buono. Tutti gli altri ottimo.

MEDIE
Primi due anni, vedasi le elementari. Al secondo anno beccai pure un ammonizione (nonostante mammà che lavorava giù in segreteria). Terzo anno l'illuminazione. O meglio... subii un illuminazione. Tre prof (inglese, matematica e italiano) una più bella dell'altra. E più erano belle e più erano brave (il top era quella di Italiano). Incredibilmente mi presero a cuore e dopo 2 anni di sufficenze stentate, arrivò al terzo l'Ottimo. In tutta la scuola solo 8 persone arrivarono a tanto, quell'anno. I miei compagnetti mi odiavano. Anche perchè dopo due anni a vivacchiare con lo studio degli altri, quando cominciai a diventare esperto, in proporzione cominciai a diventare stronzo. Col senno di poi non me ne pento. Chi li ha visti più quei tizi???

SUPERIORI - GEOMETRA (tradotto: ragazze viste con il telescopio...)
Ritorno al vivacchio ma senza essere una totale nullità scolastica. Sempre sulla sufficenza, per dirla in breve. Ero uno di quelli che oggi chiamano bulli (magari bullino, dai, 3 o 4 persone erano peggio di me) e ricordo nei primi tre anni di superiore le torture psico fisiche nei confronti dei più deboli. Poi data la mia indole tranquilla, a fine giornata chiedevo scusa (a contrario degli altri) ma l'indomani riprendevo. Il top lo raggiunsi al terzo anno. Mi elessero rappresentante di classe e pur di annullare i compiti in cui tutti andavamo male (o per lo meno la maggior parte o anche solo il sottoscritto) minacciai per ben 5 volte i professori (3 volte matematica, 1 volta costruzioni e 1 volta impianti) ben protetto dai miei fidi 4 scagnozzi (i bulli pesanti degli anni precedenti che proprio al terzo furono bocciati in massa).
Al 4? anno non riuscii a ripetermi (mi mancavano 4 voti basilari[;)]) e arrivai a pari merito con un mio compagno sia nelle elezioni di classe che di istituto. Persi entrambi i ballottaggi. E ritornai a un vivacchiamento tranquillo, un gruppo fisso di compagni con cui dividere le giornate e la mia unica compagna di classe accettabile (erano due) che mi dava fin troppo filo.
Il 5? anno è quello dell'11 settembre, della lunga occupazione (1 mese e mezzo con 45 milioni di danni) e del reale rischio di non partire per Barcellona per i due motivi sopra detti. Non fui eletto rappresentante (del resto non mi candidai) da nessuna parte ma un giorno incacchiato che il preside aveva deciso di lasciarci a Palermo, mi presi un foglio di via (ora non ricordo bene, ma se non erro, era un contratto con l'ausonia: firmato quello si metteva in moto la macchina organizzativa) e andai in segreteria con i rappresentanti d'istituto. Ci dissero che il preside era all'ospedale per un'operazione urgente e che prima di un mese non sarebbe tornato. Tra voci e questioni chi si presentò a calmare noi ragazzi? Il vice-preside nonchè mio ex professore di matematica (quello delle tre minacce). Colsi la palla al balzo e feci la quarta minaccia.
Ad Aprile partimmo per Barcellona.
Ah... dimenticavo: quell'anno vi furono tanti di quei fattori a me favorevoli (materie e argomenti per cui stravedevo) che dal potenziale 60 mi ritrovai diplomato con 83. E nonostante un ottimo orale la commissione interna (che mi conosceva bene) mi dovette dare 18 (la sufficenza era 21/30 se non ricordo male) per farmi abbassare la media dopo i tre scritti (15 - 15 - 14). Che stronzi. va be'...

UNIVERSITA' - E si rivedono le ragazze...
Primi due anni partii sparato. Materie in regola, amicizie, uscite, etc... etc...
Al terzo anno incontrai il classico professore stronzo che ti traumatizza. Così mi buttai un po' sul lavoro (la mia edicola) e rallentai negli studi.
Al quarto anno il blocco. Non lavoravo... ma neanche studiavo. 1 materia soltanto riuscii a dare, e neanche era tra le più difficili.
Gli ultimi 2 anni ho ripreso a studiare ma ora lavoro a tempo pieno. Di conseguenza vado sempre lentino. E chi vivrà vedrà.
Io la fine del tunnel ancora non la vedo.

perchè rivangare?

elementari: il migliore,l'eletto,una scommessa vinta in partenza.
medie: ragazzo problematico,disturbato,forse sopravvalutato.pensavo che la passera fosse perpendicolare alle gambe.
superiori: anarchico,inconcludente,apatico,violento,tutto tratto dai giudizi di allora.bocciato due volte nello stesso anno con l'intento di farmi smettere,rientro ,dopo un anno di privato,grazie ad una legge che favorisce gli studenti lavoratori.stesso liceo,stessi professori,devo portare a termine la mia vendetta che sarà tremenda.al quarto anno stabilisco l'invidiabile record delle 4 materie a settembre con il 3.una passeggiata.agli esami di maturità firmo col ministero un armistizio e passo gli esami con 35 e due figure.lascio da rappresentante di istituto,titolo insignitomi da una votazione a cui parteciparono,credo,solo tossicodipendenti.
avendo capito che il triangolino non era il bersaglio ma solo un indicazione topografica,metto questa mia nuova scoperta a frutto,deflorando a destra e a manca,innalzando parallelamente la mia autostima e il numero delle persone che vorrebbe vedermi raffigurato su una foto con apposito lumino.
università:una formalità da sbrigare velocemente per approdare prima possibile al meraviglioso mondo della siderurgia.scopro l'amore e le sue pene,apprezzo le gioie dello psicofarmaco,realizzo un dossier sulla prostituzione stabilendone entità delle tariffe e qualità del servizio reso.




piccola morale:gli esami più difficili te li presenta la vita,sarebbe gradito un bignami al momento della nascita.
la scuola sarebbe meglio prenderla seriamente,ma se proprio uno non ce la fa allora si goda quegli anni senza tanti patemi,in fondo sono molto belli.

piccola morale 2:le russe sono fredde,di spagnole vere se ne trovano poche,le venezuelane hanno il miglior rapporto qualità-prezzo.