Cravenroad7

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# 262 - L'incendiario
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MessaggioInviato: mar lug 01, 2008 9:33 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Be', in effetti Triss non ha commentato l'albo, ma da qualche suo intervento (specie riguardo al finale) mi pare di aver capito che non l'abbia gradito molto. Poi, è possibilissimo che mi sbagli. [;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
In realtà, non ho espresso nulla sulla storia in sé. Cercavo semplicemente di speculare un po' sull'identità di Chance.[:0][;)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dante86</i>
<br />La ricchezza di colpi di scena e la complessità della trama sono le caratteristiche che rendono questa storia intrigante da lasciare col fiato sospeso.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">[:0][:0][:0]

Scusa Dante, non ce l'ho con te, solo sono un po' malato e per questo particolarmente insofferente e spaccamaroni.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Effettivamente, anche a me le parole di Dante hanno sorpreso. Magari potrebbe provare a spiegarci cosa intende con <i>"ricchezza di colpi di scena"</i> e <i>"complessità della trama".</i>[}:)][;)][:D]

@Side75:
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Chance non è un fantasma o spirito inquieto che vaga per le dimensioni in cerca di salvezza?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Sì, ma non è centrale nella storia.[B)]

@Dario
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Perché scusa? Essendo stato sventato l'incendio, Chance non sarà più in futuro (ovvero dopo il salvataggio di Branford), ma non capisco perché debba essere azzerato pure il ricordo del passato.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Perché mi era parso di capire che tu intendessi che la Flyte non essendo diventata Chance dopo il salvataggio di Branford, non sarebbe più esistita.
Comunque, io penso che al contrario Dylan dovrebbe sapere chi è Chance se - e solo se - la spiegazione del quadro coperto è la rivelazione di chi sia Chance.
Vediamo.
Dylan possiede i ricordi di Nil e i suoi, anzi afferma di essere lui, Nil, adesso. Quindi, nel finale: sa che Chance è venuta a chiamarlo in questo mondo; sa che Nil è il piromane; sa del flashover perché nel momento in cui ferma la Flyte dall'aprire la porta ricorda (?) che Nil ha spiegato cos'è il flashover quando accadde il primo incendio; sa della spiegazione del quadro coperto.
A questo punto, il fatto se la Flyte fosse o meno investita dalle fiamme, sarebbe del tutto ininfluente da parte sua per comprendere chi era Chance. Perché Chance, per tua stessa ammissione, ERA ma non è più. Nel futuro. Dopo la storia.
Dunque, se ERA, in base alla spiegazione della Flyte sul quadro che rivelerebbe chi è la donna incappucciata, Nil dovrebbe avere almeno un sospetto ( non su Chance, né sul futuro incendio ) ma sul come la Flyte possa aver dipinto se stessa così.Tuttavia egli non può sapere che è Chance, visto che NON sa come Dylan che in un futuro posssibile la prof.ssa Flyte avrebbe aperto la porta!
Ma l'ultima pagina ci porta ad un'altra conclusione ( quella di De Nardo ), che Dylan non sa chi è Chance. E, secondo me, NON lo sa per il semplice fatto che, per De Nardo, Chance è metaforicamente ciò che indica il suo stesso nome. Che poi abbia usato la donna un po' ambiguamente per suscitare un putiferio di interpretazioni, questo è vero.[}:)]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 1:10 am 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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Località: Palermo
Beh... giusto per non allontanarci da Dylan Dog: un buon uso dei fantasmi del passato, dei messaggi che questi mandano e dei paradossi temporali ben controllati anche per le anime defunte (senza spiegazioni che travalicano l'assurdo dell'assurdo con fantasmi + universi paralleli + piromane/killer alla modica cifra di 2,70?), lo abbiamo in Presenze di Chiaverotti. Dove il fantasma chiede a Dylan di modificare il passato ma proprio il suo intervento porta all'avvenimento di quel passato con relativo fantasma che ri-chiede l'aiuto di Dylan. E così come in una ruota. E come, in fondo, sia giusto che sia in questo caso.

Il tutto fermo restando che comunque la storia a me è piaciuta.


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 1:24 am 
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Iscritto il: mar lug 01, 2008 11:53 pm
Messaggi: 3
Salve a tutti
volevo salutare tutti e farvi i complimenti per il forum...[;)]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 1:29 am 
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Iscritto il: mar lug 01, 2008 11:53 pm
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Scusate desideravo chiedere 2 cose...
la prima è: come si inserisce la foto?
la seconda: sapete se ci sono versioni di DyD in inglese e come posso averle...?

Grazie[;)]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 1:31 am 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
Messaggi: 8059
Località: Torino
Dannato Dario, guarda come attira l'attenzione su di sè, 3 post consecutivi tutti per lui, che rabbia!!
E poi tutti a contestare sempre le sue osservazioni ma ormai dovreste averlo capito che nessuno "vede" all'interno delle storie meglio del nostro; aggiungeteci il fatto che ogni albo parla da sè ("L'incendiario" = lince in Dario) e il gioco è fatto.
Mi raccomando: alla prossima, "La collina dei conigli", invece potrete dire tutto quello che volete: "lì, al clan dei coglioni"!
:)
Maledetto Bartezzaghi, esci da questo corpo...!!!
bè, "è ora di andare" ("Dario e Andrea")
[:0]AGH!


edit: Ciao Biagio, benvenuto; se vuoi presentarti puoi farlo nella sezione apposita delle Presentazioni aprendo un topic tuo: lì potremo rispondere a tutte le tue domande, forse (non esagerare, però..adagio Biagio[:)]). Qui come vedi (ehm...[B)]) si parla solo dell'albo del mese; ci vediamo di là.


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 8:56 am 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
Messaggi: 392
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
E soprattutto inizia una sfilata di personaggi avvilente: c'è lo studente sfigatissimo che tutti i compagni di scuola odiano e prendono a pesci in faccia (e mi chiedo perché mai dovrei stare in ansia per la sorte di una tale manica di bastardi - per me meritavano di arrostire tutti come in "Carrie"), c'è la professoressa sadica con la carognaggine scritta in faccia, c'è l'o-ri-gi-na-lis-si-ma figura del preside con il baffetto che sogna punizioni corporali, c'è la dolce professorina dagli istinti materni che naturalmente insegna storia dell'arte (mica matematica o scienze, robe da nazisti), c'è il compagno di stanza che è un sadico bastardo (ma è tutta colpa dei genitori [dannati matusa!], infatti gli basta mandarli a quel paese per trasformasi di punto in bianco nel Buon Samaritano), c'è quella che sembra tanto una brava ragazza e invece è una zoccoletta, anzi no: è davvero una brava ragazza ma è sulla cattiva strada per colpa della Maledetta Droga, c'è il compagno di scuola che fa il simpaticone ma è una carogna che per di più spaccia la Maledetta Droga (mica per niente ha il piercing). Insomma, per far giustizia ad una tale sfilza di luoghi comuni e banalità ci vorrebbe il provvido intervento di SuperGiovane di Elio e le Storie Tese, ma ahimè a parte le scenette di Groucho l'ironia su Dylan Dog è bandita da quel dì ed è tutto incredibilmente serio e (nelle intenzioni) drammatico.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non sono molto d'accordo. Che i personaggi siano stereotipati e poco o per nulla originali è vero, però non ti sembra di essere eccessivo nella tua semplificazione? Di questo passo, Dylan potrebbe essere descritto come "il solito bel tenebroso con un passato oscuro", Bloch come "l'ennesimo ispettore di polizia burbero ma bonario", Xabaras sarebbe "lo scienzato pazzo e geniale" e via così. Eppure, ci rendiamo tutti conto che si tratta di personaggi straordinari e ricchi di carisma.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ovviamente non sono gli stereotipi in se a darmi fastidio, ma il modo in cui vengono utilizzati. Per quanto mi riguarda, macchiette tanto esasperate potevano funzionare in un contesto che poteva e doveva essere ironico, grottesco, totalmente irreale. Ad esempio, restando in un ambito simile, certo non mi lamento dei luoghi comuni spesi da Sclavi per descrivere il collegio femminile delle "Notti di luna piena". Invece nell' "Incendiario" l'autore sceglie un registro fintamente realistico e quotidiano. Ecco allora, se si vuole farmi credere che quello che sto leggendo se non reale è verosimile, certe banalità, certi facili schematismi non li accetto più.
Ad esempio, l'ho messo come scherzo ma che L'UNICO studente con il piercing e l'atteggiamento vagamente "ribelle" sia, guarda caso, lo spacciatore della scuola, mi pare roba degna di una zitella bigotta di cinquanta anni fa (per la cronaca: non è una questione personale, non ho ne piercing, ne tatuaggi, ne un'aria ribelle). Come, sempre su un piano di verosimiglianza, mi pare francamente maschilista e moralista la figura della ragazzina senza personalità traviata o "salvata" a seconda dei maschietti che frequenta.

Aggiungo che questo schematismo moralistico mi pare la negazione di quello che secondo me dovrebbe essere Dylan Dog: una serie anticonformista che non accetta(va?) le soluzioni più ovvie e a portata di mano.

Forse sono troppo cattivo verso questo albo, probabilmente, visto che piace praticamente a tutti tranne che a me, non ho colto qualcosa o l'ho presa dal vero sbagliato, ma nella superficialità e il pressappochismo con cui secondo me è messa in scena questa storia ("sceneggiatura impeccabile" un par di b****e [xx(]) ci vedo tutta la perdita di fascino e di atmosfera della serie.


OT
Lo sapevo che non dovevo iscrivermi al forum: sono già due mattine che non lavoro più per scrivere questi post [:D][:D]
/OT


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 10:07 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
Ad esempio, l'ho messo come scherzo ma che L'UNICO studente con il piercing e l'atteggiamento vagamente "ribelle" sia, guarda caso, lo spacciatore della scuola, mi pare roba degna di una zitella bigotta di cinquanta anni fa (per la cronaca: non è una questione personale, non ho ne piercing, ne tatuaggi, ne un'aria ribelle). <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Be', vedila così: ormai noi lettori di Dylan Dog siamo talmente abituati a ignorare questo genere di schematismi che l'unico modo per sorprenderci è di adottarli, una volta tanto! [:D]

Ehm... Scherzo, naturalmente, però io non me n'ero davvero reso conto, che lo studente-spacciatore avesse il piercing! [:0]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 10:13 am 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 12:39 pm
Messaggi: 300
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Lord Blendings</i>
<br />Beh... giusto per non allontanarci da Dylan Dog: un buon uso dei fantasmi del passato, dei messaggi che questi mandano e dei paradossi temporali ben controllati anche per le anime defunte (senza spiegazioni che travalicano l'assurdo dell'assurdo con fantasmi + universi paralleli + piromane/killer alla modica cifra di 2,70?), lo abbiamo in Presenze di Chiaverotti. Dove il fantasma chiede a Dylan di modificare il passato ma proprio il suo intervento porta all'avvenimento di quel passato con relativo fantasma che ri-chiede l'aiuto di Dylan. E così come in una ruota. E come, in fondo, sia giusto che sia in questo caso.

Il tutto fermo restando che comunque la storia a me è piaciuta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ah, ma allora non sono l'unico a pensare che questa è ANCHE una storia di fantasmi. :)


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 10:32 am 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
Ehm... Scherzo, naturalmente, però io non me n'ero davvero reso conto, che lo studente-spacciatore avesse il piercing! [:0]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ci sarebbero da fare un paio di considerazioni:

- il fatto che abbia il piercing e un' aria "alternativa" potrebbe essere una scelta di Brindisi

- forse la "morale" ha un secondo livello: a ben vedere i due personaggi che usano la droga sono gli unici vagamente umani e non totalmente stronzi che sembrano esserci in quel collegio... vuoi vedere che alla fine quest'albo è TROPPO anticonformista [:D][:D][:D]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 11:13 am 
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Iscritto il: mer gen 14, 2004 5:00 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
mi pare francamente maschilista e moralista la figura della ragazzina senza personalità traviata o "salvata" a seconda dei maschietti che frequenta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Però scommetto che "Il Lungo Addio" ti è piaciuto...[;)]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 1:37 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Forse non ricordo bene io, ma qual'è la sostanza psicoattiva messa in ballo nel racconto? Ok, droga: ma quale droga?


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 3:40 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by joe montero</i>
<br />Forse non ricordo bene io, ma qual'è la sostanza psicoattiva messa in ballo nel racconto? Ok, droga: ma quale droga?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Mi sembra si resti sul generico, senza che venga specificato.
Però verso la fine si vede Jeembo che alza una mattonella dal pavimento della sua camera e sotto vi si trovano varie amene bustine e un flacone di pasticche. Praticamente può essere qualsiasi cosa.
Io opto per il Can-D. [:D]


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 4:56 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
Messaggi: 392
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Il_volo_dello_struzzo</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
mi pare francamente maschilista e moralista la figura della ragazzina senza personalità traviata o "salvata" a seconda dei maschietti che frequenta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Però scommetto che "Il Lungo Addio" ti è piaciuto...[;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Se me lo chiedi immagino che ci sia una situazione simile; non ricordo, non rileggo quell'albo da tantissimo.
Però sì, certo mi era piaciuto molto quell'albo. E certo anche Marina in fondo è un personaggio costruito su alcuni luoghi comuni dell'adolescenza. La differenza al solito la fa la sceneggiatura: Sclavi è riuscito a rendere a vivo, credibile e indimenticabile un personaggio fatto (anche) di clichè, mentre De Nardo, dal mio punto di vista, in questa storia si è limitato ad ammucchiare in un personaggio i tre, quattro stereotipi più ovvi che si possono immaginare su un' adolescente inquieta. Il che, ripeto, non sarebbe neanche un gran male, dopotutto il personaggio della ragazza è solo funzionale al racconto, il guaio è però che la storia prende molto sul serio il suo voler mostrare uno spaccato verosimile di vita adolescenziale (un terzo dell'albo è dedicato a questo) e i clichè finiscono per sapere un po' di qualunquismo.


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MessaggioInviato: mer lug 02, 2008 7:03 pm 
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Iscritto il: mer gen 14, 2004 5:00 am
Messaggi: 1028
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Il_volo_dello_struzzo</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
mi pare francamente maschilista e moralista la figura della ragazzina senza personalità traviata o "salvata" a seconda dei maschietti che frequenta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Però scommetto che "Il Lungo Addio" ti è piaciuto...[;)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Se me lo chiedi immagino che ci sia una situazione simile; non ricordo, non rileggo quell'albo da tantissimo.
Però sì, certo mi era piaciuto molto quell'albo. E certo anche Marina in fondo è un personaggio costruito su alcuni luoghi comuni dell'adolescenza. La differenza al solito la fa la sceneggiatura: Sclavi è riuscito a rendere a vivo, credibile e indimenticabile un personaggio fatto (anche) di clichè, mentre De Nardo, dal mio punto di vista, in questa storia si è limitato ad ammucchiare in un personaggio i tre, quattro stereotipi più ovvi che si possono immaginare su un' adolescente inquieta. Il che, ripeto, non sarebbe neanche un gran male, dopotutto il personaggio della ragazza è solo funzionale al racconto, il guaio è però che la storia prende molto sul serio il suo voler mostrare uno spaccato verosimile di vita adolescenziale (un terzo dell'albo è dedicato a questo) e i clichè finiscono per sapere un po' di qualunquismo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Opinione rispettabilissima[^]


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MessaggioInviato: gio lug 03, 2008 1:24 am 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
Messaggi: 338
N.262 L'INCENDIARIO

S
P
O
I
L
E
R

E' proprio "un gran bastardo" questo De Nardo: autore di molte prove sciatte e tirate via (già citate e stracitate, non mi ripeterò), talvolta decide di <i>scrivere</i> davvero Dyd e ci sforna qualche leccornia insospettabile. Accade con parte di questa storia all'insegna del sincretismo narrativo, che prende spunti molto lontani tra loro e li accosta con naturale abilità (fantasmi - piromania - viaggi nel tempo - adolescenza - primi amori), grazie proprio alla sceneggiatura: una storia semplicemente "scritta bene", in cui nulla è nuovo ma tutto attentamente mescolato, un esercizio di cucito che talvolta tocca l'alta sartoria (alcuni esempi: pag.10-12 l'incontro Dylan/Chance, con culminante "momento del contatto" giocato in antitesi estetica - ultime due tavole di pag.12, le mani -; pag.64-65, gustoso rovesciamento: è la ragazza che porta Dylan a vedere l'horror; la professoressa Flyte, figura emblematica, il docente buono che però viene fottuto; altra roba ancora), una copertina adeguata che centra il punto della questione, la solita prova antologica di Bruno Brindisi (solo due note: 1) come cura gli sfondi 2) quanta ironia metatestuale: vedi Dylan che alterna il mood adulto/ragazzo quasi a sorpresa). Dispiace dire, però, che L'INCENDIARIO è anche un albo molto furbo: usa un simbolismo pesante (Chance, Nil Nobody), sovraccarica certe situazioni narrative (il passato di Nil da "piccolo fiammiferaio"), ricopia un personaggio "comodo" da IL LAGO NEL CIELO - Peggy è Spring, anche fisicamente, solo qualche anno dopo -, si bea della coda spiegazionistica e della bruttissima pagina finale - la difficoltà di scrivere pag.98: la voglia di mettere i puntini sulle i, ancora più incomprensibile e fuori luogo, vista l'assoluta irrazionalità del contesto. Siamo lontani dal n.239, il capolavoro di GDN, ma anche così abbiamo cenni di ottima scrittura e uno dei migliori albi 2008, il fatto va comunque rilevato.
De Nardo è diventato un autore di cui è lecito attendere il prossimo lavoro; manco a dirlo, non sappiamo cosa aspettarci.

Voto: 6?


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