Cravenroad7

Nebbia, come procede <i>Duma Key</i>?
Io sono arrivato a pagina 500 di <i>La storia di Lisey</i>, intanto.

Ciao

Teo

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Nebbia</i>
<br />Però Rob Reiner ha fatto solo 'Misery', mentre Darabont ne ha fatti ben 4 ('Le ali della libertà', 'Il miglio verde', 'The mist' ed un certo 'The Woman in the Room' del 1983; credo sia un racconto).

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma non è Reiner che ha fatto anche Stand by me? mi pare di sì...o no?

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La nuova droga: Anobii

La mia libreria: http://www.anobii.com/people/geko

Mi sembra proprio di sì!

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<i>La lacrima che scende dal volto truccato del clown è smascheramento, esibizione, tragedia di una personalità rivelata nell'ultimo modo possibile</i>

Certo che sì, ed è la miglior trasposizione cinematografica mai tratta da Stephen King. [;)]

Ciao

Teo

Insieme a "Le ali della libertà"...

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La nuova droga: Anobii

La mia libreria: http://www.anobii.com/people/geko

Ehm...Kubrick please.Don't forget it [xx(][;)]

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Non risponderei nulla...anzi li farei parlare.Starei lì zitto ad ascoltarli, perchè finora nessuno l'ha mai fatto.

Sono cose diverse: sia <i>Le ali della libertà</i> sia <i>Stand By Me</i> (IMO il migliore dei due, senza nulla togliere al bel film di Darabont) sono trasposizioni piuttosto fedeli degli scritti kinghiani, e come tali si preoccupano di preservare lo spirito del modello letterario. Ci riescono molto bene, a parer mio. In <i>Shining</i>, invece, Kubrick stravolge il romanzo: lo adatta e lo piega ai propri scopi, traendone un film che è più diverso dal libro di quanto non possa sembrare in un primo momento. Da grande autore, Kubrick "tradisce" King e utilizza il libro per portare avanti un proprio discorso; Reiner e Darabont non lo fanno, ma si proccupano soprattutto di realizzare dei film che riconducano subito a King e alla sua poetica. è per questo che <i>Shining</i> è un film "kubrickiano", mentre <i>Le ali della libertà</i> e <i>Stand By Me</i> sono pellicole profondamente "kinghiane".

Ciao

Teo

Curioso che queste due trasposizioni siano tratte dalla stessa raccolta di racconti...

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Dai quattro racconti che compongono <i>Stagioni diverse</i> sono stati tratti tre film: oltre a <i>Le ali della libertà</i> e <i>Stand By Me</i> c'è anche <i>L'allievo</i>, di Bryan Singer. Non lo vedo dai tempi dell'uscita cinematografica, ma ricordo che all'epoca mi piacque.

Ciao

Teo

Finito 'Duma Key'.
Bello, molto bello (ed anche un pò triste).
==SPOILER SENZA PIETa'== Per l'ennesima volta Stephen parla dell'arte ma stavolta non di quella scritta, ma bensì di quella pittorica; e lo fa tramite gli occhi di Edgar Freemantle, un ex-architetto che ha perso il braccio destro dopo un incidente proprio in un suo cantiere. Dopo la convalescenza si trasferisce dal Minnesota in Florida, dove prende una casetta sull'isola Duma Key. Lì fa la conoscenza di Weirman e di Elisabeth (che poi è un anziana vecchietta, padrona della casa che lui ha affittato) gli unici abitanti dell'isola oltre a lui. E lì, nella sua quasi completa solitudine, riscopre il piacere di dipingere e Stepen ci mostra la pittura attraverso gli occhi di un inesperto, uno che non se ne intende proprio e che all'improvviso si ritrova autore di veri capolavori. E scopre anche che con i suoi quadri può influenzare la realtà. Sembra quasi un misto tra 'La zona morta' (i 'poteri' dopo l'incidente) e 'It' (l'essere che compare dopo ricorda un pò quel simpaticone Pennywise).
Se devo dare un voto un 7,5 direi che si adatta alla perfezione.



Nei musei l'Infinito viene giudicato/ eco di voci che dicono che questa deve in qualche modo essere la salvezza/ ma Monna Lisa deve avere il "Blues dell'autostrada"/ lo si capisce dal modo in cui sorride/ guardo la primitiva violacciocca ghiacciare/ mentre le donne dalla faccia di gelatina starnutiscono/ sento quella con i baffi dire: 'Gesù, non mi trovo più le ginocchia'/ Oh, gioielli e binocoli pendono dalla testa del mulo/ ma queste visioni di Johanna rendono tutto così crudele.

'Visioni di Johanna' - Bob Dylan, 1966

Dimenticavo: il prossimo che ho in programma di leggere (fra un pò, magari) sarà proprio <b>'Il miglio verde'</b> che io non ho ancora letto. [^]



Nei musei l'Infinito viene giudicato/ eco di voci che dicono che questa deve in qualche modo essere la salvezza/ ma Monna Lisa deve avere il "Blues dell'autostrada"/ lo si capisce dal modo in cui sorride/ guardo la primitiva violacciocca ghiacciare/ mentre le donne dalla faccia di gelatina starnutiscono/ sento quella con i baffi dire: 'Gesù, non mi trovo più le ginocchia'/ Oh, gioielli e binocoli pendono dalla testa del mulo/ ma queste visioni di Johanna rendono tutto così crudele.

'Visioni di Johanna' - Bob Dylan, 1966

Bellissimo, Nebbia! [:0]
Tra i migliori di Stephen King, e ho detto tutto.

Ciao

Teo

Davvero! il finale poi, non reso molto bene dal film, è mooolto bello!

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La nuova droga: Anobii

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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Bellissimo, Nebbia! [:0]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Grazie! Il bellissimo era riferito a me, no? [;)]



Nei musei l'Infinito viene giudicato/ eco di voci che dicono che questa deve in qualche modo essere la salvezza/ ma Monna Lisa deve avere il "Blues dell'autostrada"/ lo si capisce dal modo in cui sorride/ guardo la primitiva violacciocca ghiacciare/ mentre le donne dalla faccia di gelatina starnutiscono/ sento quella con i baffi dire: 'Gesù, non mi trovo più le ginocchia'/ Oh, gioielli e binocoli pendono dalla testa del mulo/ ma queste visioni di Johanna rendono tutto così crudele.

'Visioni di Johanna' - Bob Dylan, 1966

Be', leggilo come vuoi! [:D]

EDIT: terminato giusto ieri sera <i>La storia di Lisey</i>. Mi è piaciuto, e neanche poco. Non si tratta di un horror, ma di una storia d'amore molto kinghiana: il melò secondo Stephen King, come giustamente notato dall'autore di una recensione che ho letto in rete qualche mese fa (di cui non ricordo il nome, ahimè). Il Re è in forma: diversi piani temporali vengono intrecciati con disinvoltura, la lingua (per quanto si può apprezzare dalla traduzione) è sciolta e fluente, le invenzioni letterarie numerose e brillanti. Qualcuno potrà trovare poco interessante, forse anche banalotto, il soggetto del romanzo, ma la scrittura di King è sempre ottima. Soprattutto, <i>La storia di Lisey</i> ci fa capire che il Re ha ancora qualcosa da dire (e questo pare confermato anche dal gradimento di <i>Duma Key</i> da parte di un kinghiano doc come Nebbia): leggerò i suoi prossimi romanzi con molto interesse e con rinnovato entusiasmo.

Ciao

Teo