Cravenroad7

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# 259 - Da una lontana galassia
Insufficiente (1-4) 32%  32%  [ 8 ]
Mediocre (5) 28%  28%  [ 7 ]
Accettabile (6) 20%  20%  [ 5 ]
Buono (7-8) 16%  16%  [ 4 ]
Ottimo (9-10) 4%  4%  [ 1 ]
Voti totali : 25
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MessaggioInviato: gio mag 01, 2008 5:59 pm 
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Iscritto il: dom mar 18, 2007 9:10 pm
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Io personalmente penso, cm Rimatt, che per risollevare davvero la testata sia semplicemente necessaria un'idea nuova: in fondo Dylan può esprimere ancora molto, anche perchè il fatto che nn ci sia una continuity lo aiuta molto ad alleggerire il bagaglio di caratteristiche che si porta dietro. Ha un grosso potenziale e una buona parte dei lettori sono dei fedelissimi.
Il problema unico è che la qualità delle storie è scesa ad un livello tale da soddisfare poco, ma nn troppo poco in modo da favorire un allontanamento eccessivo dei lettori.
Ma è questione di tempo...prima o poi si avrà un cambiamento e un miglioramento (anche piccolo basterebbe), oppure inevitabile sarà il tramonto della serie.
Staremo a vedere.

************************************************

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sei in grado di fare qualcosa, nemmeno a me...Perchè quando gli altri non ne sono capaci, lo dicono a te che non lo sai fare...Se hai un'idea inseguila e non guardare in faccia a nessuno."

From: La ricerca della felicità


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MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 11:09 pm 
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N.259 DA UNA LONTANA GALASSIA

S
P
O
I
L
E
R

La copertina è molto bella ma non c'entra con la storia; trasfigura infatti il personaggio di Luc Faraday, proiettandolo <i>dentro</i> Dylan, per fargli rivivere la scena iniziale dell'albo (e non quella finale). Il lavoro di Stano migliora negli anni in maniera direttamente proporzionale alle libertà che si prende: non più raccogliere una istanza narrativa, dunque, ma inventarne una nuova, stando sì all'ambientazione e suggestione generale della tematica, ma rileggendola con mezzi propri. E' così che nella sua nudità (non più di 3 elementi) la prima tavola di questo numero, vista da vicino, supera tutto il Roi del mese (M/R è ormai uno iato inquietante) ma anche la storia, dal punto di vista <i>proprio narrativo</i>. Ovvero: l'invenzione stanesca si beve 93 pagine di Mignacco. La capacità di sintesi di questo "affresco" - continua a sembrarmi il modo migliore per chiamare le sue cover - è lungamente più interessante di tutto il numero; all'esterno si crea aspettativa (cos'è quella palla di luce? dov'è diretta? perchè?), all'interno ogni sequenza prelude alla successiva, il proseguo è sgamato e l'interesse si azzera (anche una scimmia penserebbe alla soluzione-complotto). Mi sto dilungando su particolari secondari, per chi non l'avesse capito, perchè sulla storia in sè non trovo nulla da dire: continua l'anno nero di Dyd e Mignacco ne è un ottimo esempio. Dopo I RICORDI SEPOLTI, ecco un'altra "cosa delle sue": nessun interesse per ciò che si va narrando, riciclo preistorico di temi e situazioni (e sottolineo <u>preistorico</u>: pag.95, l'arrivo degli alieni - irruzione nella realtà della figura di fantasia - esattamente come il finale del n.2 JACK LO SQUARTATORE - ripeto: il numero due -), corsa zoppa a caratterizzare i personaggi, impasto di iconografie pop sputtanate già 10 anni fa (si va da HALLOWEEN a FUNNY GAMES), ancora dialoghi circensi (tutte le escandescenze di Luc, i vari "sono tra noi!", "fermo, maledetto!", giuda ballerino! un dardo soporifero!", "datemi un aulin!"), spiegazione finale e pistolotto: "Gli Alien Warriors più pericolosi sono qui, sulla Terra!".
Preme sottolineare come l'autore, quando tenti un'ombra di parodia (pag.63-66), rotoli totalmente nel ridicolo, non respingendo lo stereotipo della donna del mese ma anzi ridendoci crassamente sopra (certe cose lasciamole a Medda e Barbato, please); e come l'autore, infine, abbia palesemente sballato il numero di pagine, per poi dovervi rientrare a forza e dunque tirare le fila (pag.97-98) in modo imbarazzante.
Mignacco è la crisi della serie alla sua quintessenza.
Mignacco ci riprova ma il voto è sempre lo stesso.
Che altro? Ah sì: bella copertina.

Voto: 3


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MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 11:33 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />La copertina è molto bella ma non c'entra con la storia; trasfigura infatti il personaggio di Luc Faraday, proiettandolo dentro Dylan, per fargli rivivere la scena iniziale dell'albo (e non quella finale). Il lavoro di Stano migliora negli anni in maniera direttamente proporzionale alle libertà che si prende: non più raccogliere una istanza narrativa, dunque, ma inventarne una nuova, stando sì all'ambientazione e suggestione generale della tematica, ma rileggendola con mezzi propri.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">In realtà è già da un po' che Stano usa questa strategia, ovvero quella di usare il Dylan in copertina come chiave di lettura della storia nel suo complesso e non solo in rapporto ad un evento della storia che lo riguarda: la prima copertina che mi viene in mente a questo proposito è "Il sonno della ragione", di quasi 9 anni fa.<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Mignacco è la crisi della serie alla sua quintessenza.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Uffa, ma non era Ruju? Insomma, perché volete togliergli anche questo primato di Pirro? DECIDETEVI! [;)]

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Dagli occhi vermigli grondano oramai
lacrime sanguigne, per tetri calamai.

"Sei sul limite."
"Io sono il limite."
"Quello che vuoi veramente, solo io lo posso dare."
"Non puoi darlo e non lo puoi comprare, perché tu...non lo possiedi."</font id="black">


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MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 11:41 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
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Oggi Mignacco lo trovo più significativo per rappresentare il concetto di crisi, dato che non scrive qualcosa di passabile da STORIA DI UN POVERO DIAVOLO (fatevi i conti), e ultimamente il vuoto che si porta dietro è particolarmente sconcertante. E comunque non mi piacciono le classifiche negative ;-)
Su Stano è vero ciò che dici, ma anche impossibile non rilevare l'evolversi del "processo libertario" negli ultimi anni: fa un pò come cazzo gli pare, lo lasciano fare, porta ottimi frutti - esiti quasi sperimentali -, solitamente è migliore delle storie che si trova a sintetizzare.


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MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 11:43 pm 
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L'hai letta la storia dell'almanacco di quest'anno? E' piaciuta un po' a tutti ed è sempre di Mignacco, infatti difficilmente ci si è capacitati fra la bruttezza di "Da una lontana galassia" e la bellezza di "Appuntamento con il destino", pubblicate pressappoco in sincrono.

EDIT: Mmm...su Stano sono d'accordo sì e no, d'accordo sul discorso dello sperimentalismo ma fino a un certo punto, ad esempio l'utilizzo di tecniche digitali mi fà storcere un po' il naso (nonostante sempre gli ottimi risultati).

EDIT 2: scusa, avevo capito proprio una cosa per un'altra, quindi cancello quello che avevo scritto perché non c'entrava un ciufolo col discorso che si faceva su Stano. [:)]

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Dagli occhi vermigli grondano oramai
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MessaggioInviato: mar mag 06, 2008 11:49 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
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No... mea culpa, sono in grave ritardo; prometto a breve 2 parole su quella (sperando di rimangiarmi quanto sopra, che naturalmente vale per la serie regolare) e anche sul successivo n.260, per cui sto attualmente rimuginando qualche mezzo pensiero.
Tutto in attesa della bomba-Marina, nel bene e nel male.


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MessaggioInviato: mer mag 07, 2008 1:26 am 
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Iscritto il: mer nov 21, 2007 2:07 am
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Ho letto metà albo.. dico solo questo..
Mi dispiace per Roi..che è sempre impeccabile.


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MessaggioInviato: gio mag 08, 2008 10:14 am 
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Iscritto il: dom gen 09, 2005 2:46 pm
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Località: Rezzato (BS)
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by OmbraLuce</i>
<br />Ho letto metà albo.. dico solo questo..
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Almeno ci hai provato... [:)]



" L'uomo non vuol soltanto vivere e riprodursi. Egli vuol anche lasciar un ricordo di sè, una prova, forse, che è esistito. [...] La vità è così irreale che noi non siamo mai sicuri di esistere..."

'I pascoli del cielo' di John Steinbeck (1932)


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MessaggioInviato: ven mag 30, 2008 6:37 pm 
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Iscritto il: gio mag 29, 2008 9:23 pm
Messaggi: 2022
che brutta! disastroso!1!

storia 1
disegni 6
tot ... disastroso


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MessaggioInviato: ven mag 30, 2008 6:55 pm 
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Iscritto il: lun nov 21, 2005 1:08 pm
Messaggi: 8739
Località: Eternia
mmm, mi vado a rivedere quali storie di mignacco mi sono piaciute, eccole:
-fra la vita e la morte (però ha fatto solo la sceneggiatura)
-il sogno della tigre
-orrore nero (ma ha fatto quasi tutto sclavi)
-appuntamento con il destino
-il cristallo arcobaleno

i conigli rosa uccidono non me lo sono dimenticato, è che proprio non mi è mai piaciuto... prendo atto di non essere un fan di mignacco.

________________________
non si può arredare un cimitero e poi chiamarlo casa.


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MessaggioInviato: mar ott 14, 2008 12:36 pm 
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Iscritto il: gio mag 29, 2008 9:23 pm
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Beh... l'oggetto con il quale viene commesso il primo omicidio NON è un [spoiler]vibratore[/spoiler], ma bensì un missile giocattolo con la punta molto aguzza.
.
.
.
Credo...


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MessaggioInviato: mar ott 14, 2008 7:55 pm 
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Iscritto il: mer apr 02, 2008 5:37 pm
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Woo...Larry, meno male che ce l'hai detto!


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MessaggioInviato: gio gen 22, 2009 9:42 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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Negli ultimi mesi Dylan Dog è tornato a livelli più che buoni. Ma qualche caduta non manca. "Da una lontana galassia" può essere inserita tra quelle. Si parte da una copertina stupenda. Stano sembra volerci ricollegare alla trilogia dell'alieno realizzata da Sclavi e Brindisi. Ma non è così. Dalla bella copertina si passa a un albo giallo che sfuma un po' su presunti alieni per metterci un po' di irrazionale. Luc Faraday potrebbe essere una bella figura, anzi un ottima fugura. E' uno scrittore di successo con una debole psiche e una mente che si proietta facilmente nella sua fantasia. Peccato che la sceneggiatura di Mignacco sia lenta e ci lasci subito intuire che gli alieni saranno dei "terrestri". I famosi assassini dei nonni (magistralmente dipinti con le maschere di Jason Voorhees di "Venerdì 13" inquietano e mettono paura, ma danno subito l'idea di essere molto meno alieni di quanto si possa immaginare. A meno che uno si aspetti un assurdo finale chiaverottiano che ribalti tutto. E qui a scrivere è Mignacco e non Roi. Mignacco ci ha dato l'ottima "Appuntamento col destino" dell'Almanacco. Qui cade un po' scrivendo una storia che non sa mettere pathos e che rischia di diventare noiosa. I ricordi di Luc, il bacio interrotto di Dylan e la perdita di lucidità di Luc sono i punti forti dell'albo. Ma l'assenza di violenza (qui a Roi tiro le orecchie) e la prevedibilità di un modesto giallo ne sono i punti deboli. Si parla di assassini spietati, perchè Roi sfuma tanto sul sangue? Questo è un fumetto horror o thriller? Leggendo Da una lontana galassia c'è da chiederselo. E la domanda va fatta sia al veterano Mignacco, che al veterano Roi!


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MessaggioInviato: dom gen 25, 2009 10:31 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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E per finire il finale è ridicolo: per quale gli assassini dovrebbero stordire Chris con un dardo soporifero per poi spingere l'auto giù dal burrone? Non sarebbe stato più comodo eliminarli subito? Così come la spiegazione finale prima di eliminare Dylan da parte di Bisley! Ma sparargli subito costa troppo?


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MessaggioInviato: sab feb 07, 2009 2:50 pm 
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Iscritto il: ven feb 06, 2009 9:50 pm
Messaggi: 22
poco entusismante.. trama.. non ben intrecciata


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