Ed anche lo Scricchiolino termina Invisible Monsters [8D]
Allora, la trama l'ho trovata molto originale e scoppiettante, a parte un certo rallentamento e un girare a vuoto travestito da avanguardia Palachuckiana intorno a pag 150 - 200. Pensavo fosse terribile da seguire, per via dei flashback e rimandi continui, e dei relativi avvertimenti del forum su questo punto. Ma si segue molto bene. E' chiaro. E' molto originale il modo in cui la protagonista pone in parallelo le figure di Shane e Brandy, separandole, fondendole, instillando il dubbio, togliendolo...non aggiungo altro, non voglio spoilerare, nemmeno apertamente. Di classe ne ha certamente molta.
Ora voglio fare come Andrea. [:D]
Però.
I personaggi sono tutti un po' "lastre", monodimensionali. Sai cosa ti puoi aspettare da loro, il loro linguaggio, le loro osservazioni (il personaggio di Evie è troppo stereotipato), e le descrizioni (godibilissime, tra l'altro) dei genitori presentano sempre la stessa faccia (allucinata) dei due vecchi.
Non che non abbiano spessore, però di certo, nemmeno una gran profondità (che è poi quella che ti fa amare un personaggio). Certo, tutta la filosofia del futuro da inventare, di mollare il passato, il colpo di scena finale, il dono che, un poco, riabilita la figura fin qui troppo robotizzata e meccanica della protagonista...però tutto sommato questo lavoro lo vedo più come un preciso lavoro d'intelletto, freddo ed essenziale, che non come un'opera del cuore. Fatto anche per stupire, per schoccare, per strizzare l'occhio al lettore in maniera furbetta...insomma, Pahlaniuk è un gran paraculo. Diverte senz'altro e fila via veloce, ma talvolta è troppo asettico. Certo, anche il tema magari si prestava bene...eppure tanto per fare un paragone magari inopportuno, "American Psycho" di Ellis, che dal punto di vista delle descrizioni e del racconto voleva esser ancor più freddo e spietato, alla fine riesce a colpire di più il cuore, addolorandoci nel profondo per la realtà che presenta. Er Pala ci riesce a metà.
Però indubbiamente, il buon Chuck ha più senso dell'umorismo. Che non è poco.
Il nostro universo è l'interno di un buco nero
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