Vace + MonnaGrulla: Ricapitolo velocemente il mio pensiero su Masiero. Il ragazzo, appena arrivato, ha fatto parecchi disastri (INSONNIA e IL CIELO PUO' ATTENDERE, chi se li scorda) e qualche noioso riempitivo (ISTINTO OMICIDA); ma va considerata come situazione normale, per così dire, se limitata solo ai primi albi e non proposta come cifra costitutiva (rivedersi IL SONNO DELLA RAGIONE please: qualcuno pensava che quella firma diventasse mai la colonna di Dyd?). Infatti, con L'INQUILINO MISTERIOSO, arriva la "svolta": è un albo assai pasticciato ma che nella parte centrale, con la proiezione ottocentesca di Dylan, dichiara finalmente una personalità formata e con le palle. Da qui ho mediamente apprezzato tutto: GLI EREDI DEL CREPUSCOLO, un passaggio di consegne vecchio/nuovo Dyd, LA LOCANDA ALLA FINE DEL MONDO, ovvero "come si scrive un riempitivo", e poi questa. Con una costante ormai riconoscibile: la proiezione di Dylan in altre dimensioni (l'800, Inverary, la locanda etc.). Che non è molto ma neanche poco, considerando l'"impersonalità" che colpisce certe penne della serie. Quindi non mi definisco certo masieriano (c'è ancora molto da fare), ma sul tamburino lo preferisco a Ruju perchè perlomeno denota un'evoluzione (in approccio, scrittura, tematiche) e non il solito immobilismo dilagante. Come si dice a scuola: l'impegno c'è.
Vace, non volevi essere polemico? Un pò mi dispiace