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 Oggetto del messaggio: #1 JDx - Morte di un pittore
MessaggioInviato: dom mag 11, 2008 12:06 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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<center>Jan Dix n.1
<b>Morte di un pittore</b>

Soggetto e sceneggiatura: <b>Carlo Ambrosini</b>
Disegni: <b>Carlo Ambrosini</b>
Copertina: <b>Carlo Ambrosini</b> </center>
<center>
Immagine</center>
<i>
Annika Hermans, esperta d?arte del Rijksmuseum di Amsterdam e fidanzata di Jan Dix, riceve una sconcertante fotografia: un preziosissimo dipinto di Vermeer si trova in mano a un gruppo di falsari ungheresi. L?esperto d?arte si reca così in terra magiara, per accertare se si tratti o meno di un falso. Ma, giunto a Budapest, Dix è costretto a constatare che, pur trattandosi di una replica, l?opera è indistinguibile dall?originale, quasi fosse stata realizzata da Vermeer stesso, più di tre secoli dopo la sua morte! Non sarà facile fare luce su un mistero la cui soluzione, col procedere delle indagini, si rivelerà assolutamente paradossale!...
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MessaggioInviato: dom mag 11, 2008 2:05 pm 
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L'ho adorata.
Ma era perlopiù scontato: sfogliando la sua bibliografia non ricordo delusioni da parte di questo eclettico autore che, per quanto mi riguarda, al giorno d'oggi figura tra i numeri uno in assoluto del fumetto italiano di sempre.
L'intera <i>tranche</i> d'avvio - e quindi mi riferisco alla sequenza onirica con tanto di omaggio "hitchcockiano" - è rappresentata alla perfezione, come meglio non si potrebbe (tra le altre cose, notato che impatto visivo la prima tavola?). Ma qui, chi lo conosce da tempo lo sa, Ambrosini gioca in casa.
Altra rappresentazione perfettamente riuscita è quella dei vari personaggi e comprimari, decisamente positiva (anche se ovviamente dovrà essere e verrà ampliata successivamente); ottima anche la messa in scena dei loro difficili rapporti (e nel caso specifico mi riferisco alle due coppie Dix/Annika e Rezso/Monika).
Intelligentemente usata e sapientemente dosata grazie alla consueta maestria dell'autore in fase di sceneggiatura anche l'alternanza flashback/presente nella parte iniziale della vicenda che si svolge e ramifica all'interno di una Budapest che sembra vivere sulla carta, quasi uscire dalle pagine. Favolosa davvero.
Il resto son poi gusti: la storia mi ha appassionato per tutte le sue 126 pagine, tavole memorabili ce ne sono (due su tutte, pg.98 e l'altra sequenza onirica di pg.80/81) e anche le componenti che più mi attirano (follia, sangue, mistero, noir).
Molto molto simpatica anche la sequenza finale con protagonista il simpaticissimo "Freud".
A mio avviso perdersi un qualche lavoro futuro di questo autore equivarrebbe a compiere un "delitto fumettistico" in piena regola.
Grande Carlo...

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MessaggioInviato: dom mag 11, 2008 2:28 pm 
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Iscritto il: dom ott 02, 2005 2:00 am
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Non ero molto propenso nel prenderlo,più che altro per questioni economiche e di spazio,ma m'hai convinto.Lo compro.



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MessaggioInviato: dom mag 11, 2008 2:41 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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Località: Torino
Ripeto: se proprio si dovesse decidere di diventare maggiormente selettivi riguardo i nostri acquisti mensili, Ambrosini deve rimanere uno degli INTOCCABILI. :)

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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 10:32 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
Che si tratti di un numero interessante, pieno di spunti di riflessione e ben scritto lo do per scontato. Il fatto è che, nonostante questi innegabili pregi (che hanno comunque reso la lettura stimolante e piacevole), il primo numero di <i>Jan Dix</i> presenta lo stesso difetto di <i>Napoleone</i>, ovvero dei personaggi che non riescono mai a "bucare" realmente la pagina. Sono bei personaggi, sì, ma rimangono "di carta", se riesco a spiegarmi. Nondimeno, mi sembra che qualche passo avanti Ambrosini lo stia facendo anche sotto questo punto di vista, e quindi non escludo che con il passare dei numeri Dix, Gherrit e il resto della banda acquisteranno un po' di spessore. Molto buoni i disegni.

Orrenda, invece, la confezione: copertina insignificante e piatta (per lo standard di Ambrosini, almeno), un logo brutto e dimenticabile e, per finire in gloria, un'infame costina verde (temo che il colore varierà da numero a numero, oltretutto). La quintessenza dell'anonimato.

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 11:53 am 
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Iscritto il: lun apr 23, 2007 1:18 pm
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Località: Giuliano Teatino (Chieti)
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>

<br />... un logo brutto e dimenticabile e un'infame costina verde ...

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

L'ho appena acquistato e quindi non ancora lo leggo però la "confezione" posso già giudicarla [;)]

Il logo più che brutto é poco "artistico" nel senso che parlando di arte me lo aspettavano diverso.

La costola é modello "Demian"; possibile che non si possa ripetere l'esperienza fatta con Brad Barron ?

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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 11:59 am 
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Iscritto il: gio feb 20, 2003 1:52 pm
Messaggi: 619
Io invece, forse per colpa delle alte aspettative, sono rimasto un po' deluso.
Certo è difficile giudicare il primo albo di una serie, ma almeno si può giudicare la leggibilità e il piacere della lettura, e -purtroppo- mi sembra fragile proprio su questo piano. Io ho trovato difficile seguire le indagini e le scene di azione. E' strano perchè Ambrosini è proprio sulla sceneggiatura che eccelle. Probabilmente i suoi disegni, che sono belli, non sono particolarmente adatti per storie con tanti personaggi perchè il suo tratto sporco toglie un po' di leggibilità.
Inoltre le riflessioni oniriche-filosofiche-artistiche mi sono sembrate pretestuose, fuori dal racconto, e -dal punto di vista del linguaggio fumettistico- troppo scritte e troppo poco disegnate (troppe parole nei baloon e disegni solo illustrativi).
Anche la scelta di rappresentare i quadri sempre come fotografia copiaincollata non mi piace perchè spezza troppo l'equilibrio della tavola.

Sicuramente dal punto di vista iconografico il nome 'Pollok' sarebbe stato molto meglio, visto tutti i riferimenti a Pollock presenti nell'albo.

Detto questo, gli spunti ci sono e la classe di Ambrosini non è in discussione, in alcune vignette l'ho vista anche in questo primo Jan Dix, quello che positivamente più mi ha colpito è la figura del giudice con la sua corte di folli criminali.

Fra due mesi ne sapremo di più.

Ciao ciao
Oak


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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 12:16 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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Diciamo innanzi tutto che un primo obiettivo (puramente personale) Jan Dix lo ha raggiunto.
Ho cominciato a studiare un po' di storia dell'arte!
Come avevo previsto, il fumetto è riuscito a incuriosirmi quanto basta per colmare mie imperdonabili lacune.
Questa mattina ho imparato a conoscere Vermeer e Van Meegeren (leggete la sua storia se non ne sapete niente, perché ha dell' incredibile!!!).
Solo gli input culturali che ho ricevuto dalla storia, dunque, varrebbero l'acquisto.

Parlando dell'albo.
L'inizo è davvero bello. Non ho percepito alcuna forzatura nella tecnica usata per presentare i vari personaggi.
L'albo è una riflessione sulla figura di Rezso Cadar e su come la sua opera di imitazione dell'arte viene interpretata da un artista (imitare=carpire alla natura il segreto della creazione) , da un collezionista (imitare=mettere in percolo un sistema economico e sociale e generare il caos) e da un giudice (imitare=patologicamente annullare se stessi per smarrirsi nella psiche dell'altro).
A livello filosofico è un albo, dunque, ricchissimo di spunti.
La sceneggiatura (nonostante, a mio giudizio, Ambrosini perda qualche colpo nelle scene di pura azione con soluzioni un po' macchinose) ha un ottimo equilibrio nei tempi narrativi e tutto gira con il miglior ritmo possibile per la trama scelta di raccontare.

Dove stanno i limiti di questo primo numero?
1) Il protagonista non è caratterizzato. O meglio, lo è ma in maniera troppo sottile per uscire dalla carta (*cit. Rimatt! - per me anche meno di Napoleone!), per creare empatia con il lettore
2) La grafica della copertina: è anche peggio di quello che mi aspettavo
3) L'uso delle fotocopie nelle vignette che riproducono le opere di Vermeer (lo trovo terribilmente antiestetico)

A.



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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 12:20 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by simone</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>

<br />... un logo brutto e dimenticabile e un'infame costina verde ...

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possibile che non si possa ripetere l'esperienza fatta con Brad Barron ?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Mi sembra di ricordare che il faccione di Brad Barron in costa sia stato fortemente voluto da Faraci.
Anche a me piaceva molto, ma non sono sicuro di volerlo per altre miniserie... è bello proprio perché non inflazionato!!! [:)]

A.



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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 12:25 pm 
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Messaggi: 10477
Località: Giuliano Teatino (Chieti)
<u><i><b>@ Andrea:</b></i></u>

Alla fin fine le miniserie non sono tante e quindi l'effetto svalutazione potrebbe essere (forse) limitato.

A questo punto faccio i complimenti a Tito Faraci [:D]

Ciao André [:)]

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Iscritto il: dom set 09, 2007 7:41 pm
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Ancora non l'h letto. L'ho preso per curiosità essendo il numero 1 ma leggendo un po' la trama non mi ispira granchè... spero di ricredermi dopo averlo letto


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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Orrenda, invece, la confezione: copertina insignificante e piatta (per lo standard di Ambrosini, almeno), un logo brutto e dimenticabile e, per finire in gloria, un'infame costina verde (temo che il colore varierà da numero a numero, oltretutto). La quintessenza dell'anonimato.
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Condivido in pieno: tra le peggiori creazioni ch'io ricordi!

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Iscritto il: dom ott 02, 2005 2:00 am
Messaggi: 3485
Località: ancona
Preso e letto.Molto bello.Il mio intuito mi dice che sarà una serie coi controfiocchi.
Anche per me il logo non è tra i migliori e devo dire anche che a Dix preferivo Pollock...qualcuno sa del perchè abbiano preso la decisione di cambiargli il nome?
Forse per evitare confusione con il pittore?



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Iscritto il: mar ago 29, 2006 5:03 pm
Messaggi: 1437
Località: Cagliari_GeNova
trovi tutto spiegato nelle interviste ad ambrosini..comunque mi pare che sia stato cambiato perche per utilizzare "pollock" sarebbe stato necessario più tempo per sbrigare delle pratiche riguardanti proprio il nome del pittore..

_______
..che possa amarci chi ci ama,
a chi invece non ci ama possa dio cambiargli il cuore..
ma se il cuore non può cambiare..
...che gli storca una caviglia così sapremo con chi non bere!
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Chi non sceglie rimane sempre un mediocre


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MessaggioInviato: lun mag 12, 2008 10:05 pm 
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Iscritto il: mar giu 12, 2007 12:09 am
Messaggi: 937
A me i tratti di Dix mi ricordano troppo quelli del protagonista (anzi, dei due protagonisti) dell'albo di DylanDog(bellissimo) <i>Dietro il Sipario</i>, sempre di Ambrosini.

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<i>La lacrima che scende dal volto truccato del clown è smascheramento, esibizione, tragedia di una personalità rivelata nell'ultimo modo possibile</i>


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