SPOILER
Mi sembra che l'albo parta da una base altamente standardizzata per situazioni (soggetto) e proceda altrettanto standardizzato nella sceneggiatura, ma con qualche guizzo di brillantezza inaspettato.
Soggetto: invasione del mondo infernale, ricerca dell'eletto che salva tutti, il solito circolo di "uomini straordinari" che vigila sui destini di tutta l'umanità. Praticamente, Buffy l'ammazzavampiri.
Sceneggiatura: tutto sommato buona, ma come per il soggetto dà l'idea del telefilm americano (salvo i guizzi già chiamati in causa). L'idea del "circolo" non mi è piaciuta per nulla: l''idea del "circolo" prevede anche la fallibilità del "circolo", ma questa cosa non succede mai. Per quanto in difficoltà e per quanto soffrano bla bla i nostri supereroi sono sempre al loro posto a fare il loro dovere e la tanto minacciata invasione infernale non si attua mai. Inoltre non capisco la recente tendenza di voler assolutizzare certe situazioni: prima i casi di Dylan Dog erano contingenti a Dylan Dog e a chi gli stava intorno, adesso invece si ricorre più spesso all'idea dei destini dell'umanità intera (come la "concorrenza" di Barbato del ventennale, ma almeno in quel caso c'era il pregio che la concorrenza non esisteva, era solo un ingranaggio del meccanismo narrativo).
La Trelkowsky semplicemente non mi sembrava la Trelkowsky: l'avrei vista con un sigaro in bocca a studiare una mappa dello stretto della Manica per lo sbarco in Normandia (per dire: eccessivamente determinata e risoluta, a guidare e pianificare un po' tutto e tutti, mica la simpatica sensitiva pluricentenaria di provincia con le sue amiche carampane a sorseggiare tè e a flirtare coi morti!).
Anche Groucho: sì, c'è Groucho, ci sono le battute di Groucho e le azioni che farebbe Groucho...ma non c'è Groucho: c'è la funzione di Groucho, ma non la sua umanità. Praticamente quello che si vede è un simulacro.
Anche Rose Brown si comporta esattamente come ci si aspetta che si comporti: fà la grassona scorbutica e grossolana, tutto qui.
E così di sèguito per tante altre cose: la bestia infernale accoppa sensitivi, il sensitivo traditore che s'illude di aver salva la vita, Dylan che dice "se sono veri amici non li perderai, e se ti abbandonano non sono veri amici" (!!!). Tutte queste cose mi hanno dato un'idea di sovraesposizione: si cerca di focalizzare troppo l'attenzione su alcuni particolari, tanto che alla fine questi risultano sbiaditi.
Domanda: se il mostro infernale con uno schiocco delle dita spezza il collo alle persone, perché non ha immediatamente ucciso Casper invece di dire "PREPARATI A MORIRE, PREPARATI A MORIRE" senza poi farlo morire davvero?
Domanda: il corpo ospitante della bestia è già morto, perché quindi un colpo di pistola dovrebbe mettere in difficoltà la bestia cotringendola a trasmigrare? E poi quello del prefinale sarebbe l'agguato teso dalla bestia? Gli zombettini e poi la bestia che fà cucù da sotto l'arco dell'ingresso?
In compenso ci sono quelli che ho definito i guizzi: alcune trovate, alcune scelte...sono azzeccate! Il dialogo iniziale della Trelkowsky con Miriam, che solo in un secondo momento si capisce essere già morta, il comportamento di Dylan in certi punti, la caratterizzazione di Bloch in altri, la velocità stessa del prefinale ha un che di davvero bello (parlo della corsa di Casper per congiungersi al tavolo con gli altri tre sensitivi; velocità che diventa una tara al momento del "risucchio" e della sconfitta della bestia, soluzione davvero trattata con eccessiva leggerezza). In generale le parti che riguadano le manifestazioni sovrannaturali, sono efficaci (soprattutto, come ha fatto notare Eras, il richiamo al video "Everybody hurts" dei R.E.M.).
E poi il personaggio di Casper (nonostante anche qui Casper sia un insieme di insicurezze tipicamente adolescenziali, con conflitti tipicamente adolescenziali e responsabilità tipicamente adolescenziali) mi è piaciuto, perché dopotutto l'adolescente secondo me è un insieme di elementi tipici ricorrenti, nel bene o nel male. Quindi, attraverso la composizione di diversi gradi di genericità, in modo imprevedibile si è ottenuto un "insieme" (Casper) ben individualizzato e precisato.
Appunti: ormai Casertano mi sembra Hitchcock, nelle sue storie lo si vede praticamente sempre! Oltre che al funerale è anche nell'ultima tavola (il fantasma nell'angolo in alto a destra). Inoltre l'amico grassone degli spacconi indossa una felpa degli italianissimi "furono" CCCP (CSI, PGR o qualsiasi altra reincarnazione abbiano subìto adesso).
Fra l'altro a me i disegni di Casertano fanno sempre impazzire: bellissimi, hanno una ricchezza inesauribile. La donna che dice "Papà?!" a pag. 33 ad esempio è impagabile.
Un ultimo appunto personale che ha poco a che vedere con la storia <i>in sè</i>: al momento della seduta spiritica finale al castello ci avrei visto bene Lord Grovney che con un vocione pronunciava una formula di "esorcismo" contro la bestia, ci sarebbe stato bene.
In generale la storia mi è piaciuta, abbastanza interessante.
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Dagli occhi vermigli grondano oramai
lacrime sanguigne, per tetri calamai.
"Sei sul limite."
"Io sono il limite."
"Quello che vuoi veramente, solo io lo posso dare."
"Non puoi darlo e non lo puoi comprare, perché tu...non lo possiedi."