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Moderatore
Ragazzi, non leggete ratman in autobus, o vi prenderanno per pazzi.
Alla gag dell'uomo ragno ho rischiato il collasso!!!
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E' vero...l'ho letto oggi e si fa davvero una gran fatica dal trattenersi dal ridere per merito delle molteplici situazioni a dir poco esilaranti all'interno dell'albo (a memoria: le ombre degli animali sul muro, la lettura del testo sacro in chiesa, tutti i dialoghi Rat-man/Arcibaldo, etc..)
Vorrei fare un'osservazione, però.
Premetto: non sono un pietista, nè un moralista o un benpensante e via dicendo..anzi...e comunque non devo di certo venire a dirlo a voi: qui dentro ormai ci conosciamo tutti quanti meglio di quanto ci possono conoscere i nostri genitori, per quanto concerne certi discorsi di fondo.
Qualche anno fa mi capitò, facendo zapping, di capitare sul "Maurizio Costanzo Show" e vidi la Mussolini inveire come un'ossessa contro i fumetti: "Puoi capire, chissa cos'avrà visto questa!" pensai "..vabbè, le dichiarazion della Mussolini, in generale, lasciano quasi sempre il tempo che trovano".
Ovviamente mi soffermai lo stesso ad auscultare le dotte esegesi di questa fine ed attenta osservatrice; pietra dello scandalo, a suo dire, una gag presente in Alan Ford che ritraeva la babymatricida di Novi Ligure, Erika, che scambiava due battute con i protagonisti (Erika, per chi non lo ricordasse, è la ragazza che, insieme al fidanzato sedicenne, massacrò la madre e il fratellino a coltellate nella propria abitazione). "Io faccio chiudere la testata!! E' un'indecenza!", pubblico in estasi, gente in piedi ad osannare la politicante.
La mattina dopo vado a comprare Alan Ford. Sto per finire l'albo e mi chiedo se non ho sbagliato mese perchè ancora non v'è traccia di questa ignominia figurata. Verso la fine dell'albo vi sono due (dico due!)vignette che raffigurano Erika con un coltello in mano; un personaggio di contorno le commissiona un omicidio e lei risponde: "No, oggi non posso, devo andare a uccidere mia zia e poi il mio cuginetto; forse ho un buco nel fine settimana, ti farò sapere". (Insomma, qualcosa di simile).
Questa la scena incriminata; battuta stupida forse, che a me personalmente non ha neppure fatto ridere e che considero oltremodo piuttosto innocua perchè possa venire a turbare la mia moralità. Ma fuori luogo, sì, molto probabilmente.
Veniamo a noi.
Questo mese Ortolani c'è andato giù molto pesante, soprattutto se raffrontato a quella scenetta di Max Bunker di qualche anno fa: tralasciando la vignetta del litigio col down (pg.17), avrete capito tutti a cosa mi riferisco e cioè alla critica feroce che l'autore muove verso trasmissioni atroci quali - una su tutte - "La vita in diretta" (ma basterebbe citare anche il telegiornale - sic! - di Italia Uno).
La reiterata battuta sulle gemelline (per carità, qui a differenza di Erika non si prende in prestito nessun caso nello specifico), i genitori che su "ordine" del conduttore devono commentare gli ultimi atti di vita di vita delle loro figliolette prima che "la lama dell'assassino cali sui loro corpicini indifesi" perchè nessun altro "è in grado di commentarle" (ragazzi, questo mi ha fatto gelare il sangue, non so a voi), l'assassino stesso che viene adulato dal conduttore perchè ha mandato il nastro con le immagini (ecco, quindi, la cosa importante, dove voleva arrivare Ortolani: al "documento esclusivo", quello tanto sbandierato da alcune trasmissioni, il pretesto per far aumentare l'audience") sono tra le più spietate sequenze che fungono da componenti principali per la costruzione di questo specchio (dei tempi) della realtà televisiva odierna.
Ortolani non usa piedi di piombo perchè "La vita in diretta" non usa piedi di piombo: è arrogante e indisponente perchè dipinge l'arroganza e l'indisponenza. E' esagerato perchè si rifà alla realtà, calandosi perfettamente nella parte di un voyeur senza scrupoli.
Moderno censore (da censurare?) Ortolani piazza così la ciliegina sulla sua torta: il produttore pedofilo che si indispone della presenza di una semplice panchina nella serie (perchè la <b>panchina</b> fa pensare al <b>drogato</b>, il <b>drogato</b> alla <b>droga</b> = cattivo segnale per i bambini) mentre, circa due secondi dopo, ecco che lo vediamo sgridare il cameraman che a sua volta riprende il pubblico incredulo invece di inquadrare la madre delle gemelline uccise, disperata e in lacrime.
Bè, provate ad andare a dire qualcosa ad Ortolani!
Stavolta, però, cara Mussolini fai il giro un pò più largo e passa in alcune di quelle trasmissioni nelle quali spesso prendi parte: vedrai che forse non hanno esagerato i fumettisti ma è la realtà stessa che ha superato la fantasia di Bunker e Ortolani.
Sì, Ortolani non ha limiti perchè qualcuno li ha passati da un bel pezzo.
E questa è critica: feroce ma vera.
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Sono molto immaturo.
Questo almeno è quello che dice il mio pediatra.