Ragazzi,ma è morto Marcello[:0][:0]
cavolo, non lo sapevo: è stato un colpo per me[:0] in assoluto uno dei miei disegnatori preferiti: proprio lui una quindicina di anni fa mi fece avvicinare a Tex grazie al suo capolavoro texiano (e boselliano) sul Passato di Carson...
che perdita, sono molto triste.[:(][:(]
Ecco il commento di Mauro Boselli apparso sul sito di Sergione
L?EREDITà DI MARCELLO
Ci sono persone capaci di farci uscire dal reale e trasportarci di peso nella dimensione del meraviglioso. Alcuni di loro, poi, sono in grado di mostrarci che quel mondo fantastico esiste, che è a portata di mano! Negli anni Sessanta, bastava comperare in edicola una copia del ?Cavaliere sconosciuto?... Ammiravo Marcello prima ancora di sapere il suo nome, come spesso accadeva ai lettori dei ?giornalini? di una volta. Il suo stile fiabesco, dinamico, avventuroso e pulito era inconfondibile anche per un ragazzo e, quando staccavo gli occhi dalle avventure del suo principe indiano, lo ritrovavo negli albi di personaggi visti in TV come Rin Tin Tin e Zorro! Era sempre lui a disegnarli, Carlo Raffaele Marcello.
Nato nel 1929 a Ventimiglia, Marcello appartiene alla generazione eroica dei nostri fumettari raminghi per il mondo. Lui aveva fatto una scelta elegante, nella sua natura di gentilhomme: si era naturalizzato francese, anzi, parigino, adottando il nome d?arte di Rapha?l. Da abitante, fin dal 1948, della città più bella del mondo, aveva sfornato direttamente in lingua francese i suoi primi capolavori, dapprima limpidi adattamenti a fumetti di classici dell?avventura scritta, come il pìcaro ?Gil Blas?, l?orfanello ?Oliver Twist?, lo schiavo ribelle ?Bug Jargal? di Victor Hugo, e ancora ?Ben Hur?, ?Jane Eyre?, ?Il Capitan Fracassa?. è ai primi anni Cinquanta che risalgono i suoi più famosi personaggi originali. Dello strepitoso e dinamicissimo ?Cavaliere sconosciuto?, il principe indiano che in sella al suo bianco destriero è impegnato a salvare (e poi a salvare ancora) l?amata principessa dal crudele Gourban Khan in un?India di fiaba, Marcello scriveva da solo le sceneggiature. Per ?Doctor Justice?, bel dottore in prima linea vagamente ?alaindeloniano? (lo vedete nella vignetta qui accanto), i testi glieli scriveva Jean Ollivier, ma Marcello faceva suo il personaggio con le improbabili e tuttavia mirabili, strepitose ed eccitanti mosse di judo che abbellivano le tavole. Il giustiziere ?Zorro?, pur se la versione a fumetti era derivata dalla serie TV della Disney, era poi quasi un ritratto di Rapha?l Marcello in persona, gentiluomo amabile, ironico e discreto, che alla spada preferiva il pennello. Lo potete ben vedere nel ricordo grafico che trovate in questa pagina, opera di Alessandro Scibilia, giovane conterraneo di Ventimiglia che negli ultimi anni fu suo allievo e che, tra parentesi, è entrato da poco a far parte dello staff di Dampyr (un buon acquisto, data la sua evidente bravura!).
Il sottoscritto, che ammirava incondizionatamente Marcello fin da ragazzo, ha avuto la fortuna e l?onore, negli anni della maturità, di iniziare quasi praticamente la carriera di sceneggiatore sotto la sua egida grafica. Carlo Marcello ha illustrato da par suo alcune delle mie prime storie per Zagor, ?La congiura degli dei? e ?L?esploratore scomparso?, e la mia prima per Tex, ?Il passato di Carson? (della quale vedete la copertina e una tavola tratta dall?albo in questa stessa pagina), insieme a molte altre che hanno avuto successo tra i lettori per merito dei suoi fantastici disegni, come le texiane ?Gli invincibili?, ?I sette assassini?, ?La grande invasione?; come, per Zagor, l?epica ?Fratelli di sangue?. Infatti, dopo molti anni, finalmente Marcello si era deciso a ritornare in patria, accettando l?invito di Sergio Bonelli a disegnare Tex. Volutamente, già nella sua prima storia di Tex su testi di Claudio Nizzi, ?Thonga il tiranno?, aveva modificato il suo leggendario tratto, così nitido, ?rotondo? e pulito, l?aveva ?sporcato? e reso più drammatico, realistico ed epico, per affrontare il leggendario Ranger. Ma, grazie alla sua velocità (una quarantina di tavole al mese), aveva anche contribuito alla rinascita avventurosa di Zagor nei primi anni Novanta. Non potevo davvero desiderare di meglio. Marcello era uno di quei disegnatori che sanno realizzare alla perfezione le fantasie degli sceneggiatori (incompleti autori di testi scarabocchiati), trasformandole in autentici FUMETTI, e dando sempre qualcosa di più. Ricordo di aver spesso trovato, nelle sue vignette, nell?ambiente, nell?atmosfera, nei visi e nei movimenti, quel qualcosa di nuovo e straordinario che lui ci aveva messo di suo, regalandolo a me, suo primo lettore. Ogni tavola era divertimento, emozione, scoperta inattesa. Prima dello scorso Natale, Carlo Raffaele Marcello, dopo una lunga malattia, se ne è andato. Ma, grazie a lui e ad altri del suo stampo, la porta della fantasia è sempre aperta. Ed è questo il suo lascito prezioso.
Mauro Boselli
Ciao Carlo, mi hai fatto avvicinare con i tuoi stupendi disegni ai selvaggi mondi di Tex e Zagor....grandissimo artista, uno dei migliori in assoluto che abbia mai avuto il piacere di incontrare su quelle pagine. adios
________________________________________________
Non potrei mai morire per quel che credo perchè potrei essermi sbagliato.
|