<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
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Andrea, mi interesserebbe avere un tuo commento riguardo Criminals se fosse possibile, lavoro che mi sembra davvero molto promettente...e poi, Brubaker;)
si potrebbe aprire un topic, magari...
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Eccomi qua.
In realtà hai già capito tutto da solo: quando dici "e poi, Brubaker".
Criminal è sangue, droga, polizia corrotta, sparatorie e personaggi duri, disperati e malinconici.
Leo è il protagonista, un abile borseggiatore americano soprannominato Codardo per la cura maniacale con cui prepara ciascun colpo (assicurandosi sempre un'efficace alternativa di fuga), e viene coinvolto in una rapina il cui esito lo costringerà a rimettere in discussione il suo passato e la sua formazione criminale.
Una classica (sfacciatamente convenzionale) crime story. Molto Sin City (anche come concetto editoriale) ma senza quella matrice grafico/contenutistica di derivazione supereroistica che caraterizzava le esagerazioni pulp di Miller.
Tutti gli stereotipi narrativi del genere ci sono e nessun può credibilmente sottolinearne l'originalità.
Il miracolo sta nella prosa di Brubaker (le sue didascalie di pensiero sono stupende, i suoi dialoghi perfetti), nel ritmo imposto alla storia, nel sapiente uso del flashback (cosa che ho notato essere davvero l'arma vincente di tutta l'ultima generazione di sceneggiatori americani) e nella caratterizzazione del protagonista.
Io lo consiglio, ma deve piacere il genere.
Dieci euro e il volume è autoconclusivo.
A.
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