Cravenroad7

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# 257 - Il custode
Insufficiente (1-4) 8%  8%  [ 2 ]
Mediocre (5) 16%  16%  [ 4 ]
Accettabile (6) 60%  60%  [ 15 ]
Buono (7-8) 16%  16%  [ 4 ]
Ottimo (9-10) 0%  0%  [ 0 ]
Voti totali : 25
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MessaggioInviato: dom gen 27, 2008 5:02 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Ho votato "Insufficiente". Più in là le motivazioni.[:P]

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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MessaggioInviato: dom gen 27, 2008 6:08 pm 
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SPOILER

Mmm...secondo me Marzano si conferma pregevole nei soggetti, mediocre nelle sceneggiature (nonostante in questo caso sia palese la scelta di una certa originalità nell'impostazione del ritmo narrativo).

L'idea di far iniziare la storia <u>in medias res</u> riesce inizialmente bene, ma poi si sciupa nelle ipertrofiche analessi addirittura incasellate le une nelle altre! L'abuso dell'elemento retrospettivo disperde la tensione dell'assedio del custode alla stazione ferroviaria e rende meno incisiva la storia.

Inoltre:
1) Alla luce della soluzione risultano poco comprensibili le parole di Dylan nell'ultima vignetta di pag. 11, che si aspetterebbe di trovare Justine sul luogo del massacro.
2) Pag. 28: le parole di Haydin e la scena della fuga del custode oltre che essere mal costruite risultano ridicole. Il sergente spara a bruciapelo al gigante, e a distanza di una vignetta si vede il gigante già lontano mentre il sergente dice: "Sta scappando! Eppure sono sicuro di averlo colpito!".
3) Altra ingenuità di Marzano: il gigante veste fogge settecentesche per far coincidere la sua figura con quella del "diavolo delle colline", salvo poi scoprire in realtà che il gigante appartiene allo stesso tempo del pugnale. A questo punto le fogge settecentesche risultano ingiustificate.
4) Tralasciando il fatto che Hewitt, lo specialista del museo cornico, traduce all'impronta un antico dialetto gaelico scritto in ogamico vedendo una fotografia con una lente d'ingrandimento (vabbè...Federica che studia epigrafia sicuramente sa di cosa sto parlando), dicevo, tralasciando questo fatto, la soluzione finale viene prepotentemente anticipata nel momento in cui viene svelato che chiunque tocchi il pugnale viene posseduto dagli spiriti malvagi (e siccome l'unica ad aver toccato il pugnale è stata Justine, tutto diventa subito chiaro come una giornata di Maggio).
5) Resta ambigua la natura umana/soprannaturale del custode. In linea teorica resuscitando ad ogni estrazione del pugnale dal petto la creatura è soprannaturale, ma i colpi d'arma da fuoco sono in grado di stenderla come un normale essere umano...salvo poi sparire nel momento opportuno, quindi resuscitando come un normale essere soprannaturale (inoltre come è già stato fatto notare, dopo avergli sparato nell'ambulatorio Dylan va via senza battere ciglio!).
6) Perché una volta recuperato il coltello, come è già stato fatto notare anche questo, il custode cerca di uccidere Justine e non si verifica ciò che è accaduto col nuovo custode con tanto di effetti speciali?
7) Anche questo, come è già stato scritto, va a scapito della storia: le ultime due pagine ricercano un effetto assolutamente inottenibile ricorrendo agli stessi boscaioli dell'inizio. Fossero stati personaggi diversi avrebbe potuto funzionare, ma gli stessi tre uomini che vedono lo stesso sarcofago e compiono la stessa azione che ha causato il ricominciare dei delitti da parte del "diavolo delle colline" o maniaco necrofilo che sia (almeno per ciò che ne sanno loro) non è ammissibile.

Riguardo la questione delle virgolette sono d'accordo in generale sul problema, anche in questo caso, dell'abuso, però secondo me questo fenomeno è indice di un altro problema non trascurabile su cui Marzano sembra essersi soffermato a riflettere: quello delle inflessioni vocali. Le virgolette secondo me sono state piazzate dall'autore non tanto per circoscrivere o magari attenuare ciò che veniva detto o pensato nelle nuvole parlanti, quanto per ricreare mimeticamente l'intonazione di una reale conversazione, ricca di una prosodia irrimediabilmente persa nel testo scritto. Il tentativo è ammirevole, ma la sfida è futile perché persa per assioma: meglio rassegnarsi al filtro della pagina scritta (con le conseguenza che ciò comporta) che tentare di ottenere una vaga parvenza di realismo con il ricorso a espedienti come il virgolettato.




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Dagli occhi vermigli grondano oramai
lacrime sanguigne, per tetri calamai.


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MessaggioInviato: dom gen 27, 2008 9:51 pm 
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Iscritto il: ven ago 25, 2006 4:45 am
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Località: vasto (ch)
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Fedylaniata</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Clap clap
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Addirittura? [:I]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by KhA`ronT</i>
<br />Dyd completamente fuori dal personaggio a mio avviso.
non ha senso che dopo aver "abbattuto" il gigante sene vada così tranquillamente pur avendo già constata che le pallottole non gli facevano nulla.... non prova neanche a raccogliere il pugnale ? persino il capostazione capisce che non possono lasciarlo li che si potrebbe riprendere....
dovè finito lo scetticismo di dylan ? e nella cittadina ? tutti danno per normale e scontato che un morto risorto sene vada ingiro a uccidere senza essere fermato ?

SE è vero che bastava che il gigante riprendesse a se il coltello per liberare la ragazza ( cosa che è successa come il capostazione l'ha toccato), per quale motivo un puro di cuore ( come dovrebbe essere il gigante) cerca di ucciderla ?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Qui mi permetto di contraddirti. Innanzitutto, in quale circostanza Dylan avrebbe constatato l'inutilità delle armi da fuoco contro il Custode, visto che quello alle pp. 56-60 è il primo scontro che ha con lui (e comunque, proprio immune alle pallottole il Nostro non dev'essere, visto che a p. 28, nella scena della strage della camera mortuaria, il poliziotto riesce a ferirlo e a metterlo in fuga; parimenti, Dylan lo mette temporaneamente fuori causa nel sopraccitato scontro; infine, Beachem lo ferma colpendolo col suo fucile da caccia, lo stesso con cui Justine gli dà il colpo di grazia)? Si potrebbe al più accusarlo di leggerezza, visto che in tutta evidenza non si trattava di una comune persona, però non è del tutto illeggitimo, da parte sua, pensare di aver ucciso il mostro. Tanto più che pure il capostazione si chiede se sia riuscito o meno a eliminare il Custode, e soltanto l'affermazione della Lumley, lei sì parlante con cognizione di causa, gli chiarisce la situazione (p. 78). In secondo luogo, in che senso dici che Dylan "non prova neanche a raccogliere il pugnale"? Non credo gli fosse possibile, visto che è rimasto in mano a Justine dal risveglio del mostro alla fine della vicenda.
Sull'atteggiamento di Dylan. Vero che prende per buona la leggenda del "diavolo delle colline" con una certa facilità, e questo effettivamente può collidere col suo proverbiale scetticismo. Che a me, in un contesto più generale, ciò appaia come un peccato veniale, e che per parlare di snaturamento vero e proprio del personaggio ci voglia dell'altro, non conta più ai fini del discorso che stiamo facendo: siamo sul versante delle percezioni personali. Quanto ai poliziotti, come dicevo, anche le loro riflessioni mi sembrano goffe e improbabili (in proposito, ribadisco che il dialogo delle pp. 34-35 è per me un punto assai zoppicante della storia). Infine, la propensione dei cittadini a dar credito alla storia del mostro <i>ha</i> una sua motivazione (ultima vignetta di p. 48), al di là della sua consistenza e plausibilità.
Per oggi smetto, ve lo giuro.

EDIT: Dimenticavo, però, una cosa. Anche a me resta inspiegabile la ragione per cui il custode cerca di uccidere Justine.

Ciao,
Federica
_____________________________________________________________________

Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ammetto qualche mio errore e confusione,

....in quale circostanza Dylan avrebbe constatato l'inutilità delle armi da fuoco contro il Custode....

ricontrollando l'albo mi riferivo al primo arrivo di dyd nel paese, dove dice "un essere di probabile origine non umana" (pag 41), bhe apparte non coincide con gli atteggiamenti sciettici soliti di dyd. Poi forse hai ragione si può parlare di leggerezza... ma comunque a me "stonava" parecchio questo Dyd con quello che conosco.

....In secondo luogo, in che senso dici che Dylan "non prova neanche a raccogliere il pugnale"? ....

questo è stato un clamoroso errore della mia memoria ( avevo letto l'albo due giorni prima del commento... in genere lo faccio immediatamente) mi sembrava di ricordare che nello scontro tra il custode nello studio del medico (pag.56 57) il pugnale cadesse a terra e venisse raccolto dal custode, ma a dire il vero questa seguenza è nelle pag 76 77.

poi i personaggi a mio avviso non sono caratterizzati per nulla.... li dimenticavo man mano che li leggevo ma, volendo cercare una ragione a tutti i costi, POTREBBE essere una scelta voluta dato che la maggiorparte di loro ( vedi il commissario, il sindaco e i polizziotti) muoiono PRIMA di essere presentati...

_______________________

....Eh sì, son tutti Hacker col kernel degli altri....
(ripetete)
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MessaggioInviato: dom gen 27, 2008 10:36 pm 
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Iscritto il: lun dic 04, 2006 11:38 pm
Messaggi: 1815
Ti ringrazio delle ulteriori precisazioni. Restiamo comunque d'accordo sulla non eccelsa fattura dell'albo. [:)]

Un'ultima cosa, davvero (ora sapete quanto vale la mia parola [:D]). A parte la piena condivisione delle osservazioni nel frattempo formulate da Dario*, ho maturato un'altra riflessione in perfetto stile rompicoglioni, inerente in particolare le sequenze alle pp. 19-22 e 33-36: mi sembra quantomeno singolare che afferiscano alla macrosequenza dei ricordi di Justine, visto che narrano eventi <i>da lei non vissuti in prima persona</i>. Sono la sua maniera di immaginare quanto successo? Altrimenti, non vedo altra giustificazione...

<font size="1">* in particolare quella dell'immediata traduzione delle incisioni a partire da una fotografia - piacerebbe anche a me arrivare a questo punto... - l'ho lasciata sottintesa tra le farraginosità e i punti zoppicanti; l'ipotesi sulle virgolette, invece, mi perplime non poco, e comunque sarebbe un uso non del tutto corretto di tali segni ortografici. Per mettere in evidenza, effettivamente sarebbe occorso il grassetto.</font id="size1">

Ciao,
Federica
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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 12:23 am 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
Messaggi: 10747
Località: Sardegna
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by rimatt</i>
<br />Sarà che sto diventando di bocca buona, sarà che trovo evidente l'impegno realizzato nella realizzazione di questo numero, ma di fatto <i>Il custode</i> non mi è dispiaciuto, pur senza avermi entusiasmato. Se è vero, infatti, che il soggetto è banalotto e si sviluppa in maniera piuttosto prevedibile, bisogna ammettere che a livello di sceneggiatura Marzano fa del proprio meglio per rendere avvincente e movimentata la narrazione. Non ci riesce del tutto, però trovo comunque apprezzabile il tentativo di raccontare il tutto in maniera non lineare (ma comunque non confusa). Insomma, tecnicamente l'albo non mi dispiace; è l'idea di fondo, pur non indecente, a non convincere del tutto. Trovo comunque che questa sia finora la miglior prova di Marzano (un autore che sta crescendo, un passetto per volta), e quindi la più adeguata a comparire sulle pagine del mensile. Buoni anche i disegni di Piccatto (autore che ritrovo sempre volentieri), che mi è piaciuto di più che in <i>Reality Show</i>.

Nota negativa: come già notato da Bertuccia2004, Marzano fa un uso smodato delle "virgolette", e a volte non se ne capisce davvero il motivo. Che fine ha fatto il caro, vecchio <b>grassetto</b>? Sarebbe stato di gran lunga migliore!

Ciao

Teo
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Quoto in tutto l'intervento di rimatt tranne che per i disegni...Piccatto nuovo stile raramente mi piace.
Votato accettabile

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Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo.
(Primo Levi)


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 2:58 am 
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Iscritto il: mer nov 21, 2007 2:07 am
Messaggi: 1330
Personalmente trovo esagerato dire che questo Dylan non rispecchi il personaggio. Il Dylan che non lo rispecchia è quello de "La stanza numero 63".

<font face="Impact">SPOILER</font id="Impact">
Sicuramente ho notato anche io delle cose che non andavano molto in sintonia con il dylan che conosciamo, come ad esempio quando, a pagina 41 dice al sindaco:
<font color="red">"Un momento, non fraintendetemi! Quello che mi avete raccontato, insieme alla testimonianza della dottoressa Lumley, lascia pochi dubbi: ci troviamo di fronte ad un essere di probabile origine non umana..."</font id="red">

che lo rende quasi, realmente, un ciarlatano, andando contro il suo scetticismo. Ma non possiamo dire che sia completamente diverso.

Secondo me, il problema in evidenza di questa storia è che, per com'è impostata (non benissimo), ci sarebbe stata necessità di più pagine. Si salta un pò troppo di qua e di là e si ha una sensazione di "scena tagliata" o mancante.

Per il resto, ad esempio le troppe virgolette, io non ci ho fatto caso e non mi ha dato alcun tipo di problema, anzi, ho gradito i pensieri del capostazione. Inoltre sencondo me erano necessari perchè servivano a descrivere quel personaggio puro d'anima che avrebbe preso il posto del vecchio custode. Altrimenti, per il lettore, come avrebbe avuto le basi per divenirlo? Sinceramente l'avrei vista come una leggerezza.
<font face="Impact">/SPOILER</font id="Impact">

Comunque sia l'ho gradito molto di più degli ultimi due, che li considero X, a differenza di questo che, seppur peccante, non sia così brutto.


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 8:04 am 
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Iscritto il: ven dic 28, 2007 8:12 pm
Messaggi: 470
allora siccome io parlo come mangio vi scrivo in due parole quello che penso:i disegni non mi dispiacciono ma la storia è prevedibile,direi scontata...adesso datemi pure della ritardata ma la cosa che mi ha dato più fastidio è la tempistica di narraZZZZione,capitano spesso dei flashback in dylan ma questa volta mi è toccato tornare indietro un paio di volte per non perdere il filo...

________________________

I?m away lost in my thoughts
everyday my life goes by
at the speed of light


speed of light.... Stratovarius


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 11:16 am 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
Messaggi: 4831
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Fedylaniata</i>
<br /><font size="1">*l'ipotesi sulle virgolette, invece, mi perplime non poco</font id="size1"><hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">OT:
Per il verbo "perplimere" ti consiglio di visitare il sito dell'Accademia della Crusca. Troverai notizie a dir poco sconcertanti a riguardo.




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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 11:31 am 
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Iscritto il: lun apr 23, 2007 1:18 pm
Messaggi: 10477
Località: Giuliano Teatino (Chieti)
Letto ed hoi votato MEDIOCRE.

Niente di nuovo , soggetto banale e ricordo che "Anima d'acciaio" (nr.248) aveva già trattato un soggetto fac simile : quindi meno di un anno fa.

Nessuna sorpresa perché a metà albo tutto era chiaro ; ci sono troppi dialoghi inutili , tutto troppo spiegato e poi ci sono delle contraddizioni paradossali che Dario84 ha analizzato benissimo nei punti 3 e 5.

Marzano cerca di complicare e quindi di rendere più avviccente la trama ma non ci riesce assolutamente.

Pienamente d'accordo con Rimatt : usate il grassetto che ce piace tanto !

Una storia che troverebbe la sua collocazione ideale nel MAXI e non nella serie regolare.

Albo da leggere sotto l'ombrellone tra un bagno , una sigaretta ed una penichella.

Unica nota positiva sono i disegni di Luigi Piccatto : il suo tratto é sempre dylaniato.



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Batti in aria le mani e poi falle vibrar ,
se fai come Simone , non puoi di certo sbagliar !


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 12:04 pm 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 12:39 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by OmbraLuce</i>
<br />Buono ed oltre.
Personalmente leggo Dylan da moltissimi anni, ormai, e non credo affatto di essere un novellino in questo campo.

<SPOILER>
Ho trovato quest'album gustosissimo. Presenta quelle caratteristiche che tanto amo nelle storie di Dylan Dog: Belle ambientazioni, paesini quasi dimenticati, voce fuori campo di un personaggio, Hugh, in questo caso. Non ho compreso immediatamente chi fosse l'assassino, ho creduto realmente che fosse il gigante e, dopo molte pagine ero molto interessato nel saperne di più su questo personaggio. Si, il dubbio sulla dottoressa mi è venuto ma non gli ho dato peso.
Il metodo di racconto non è male, parlo del passaggio dai fatti accaduti a quelli che devono accadere. E' stato raccontato con chiarezza senza mettermi in confusione.
Le illustrazioni sono più che buone, chiare e e ben impostate.
</SPOILER>

Non si grida al capolavoro ma sono più che convinto che sia mooolto meglio degli ultimi due. Lo rileggerò molto volentieri, in futuro.

Soggetto: 6/5
Sceneggiatura: 7+
Illustrazioni: 7+
Copertina: 6+

Totale: 7





<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Quoto in toto il discorso di Ombraluce.
Ho votato buono.
Sarà che sono un vecchio lettore disincantato (lo leggo in originale dall'88), sarà che non vado più all'università (bei tempi quelli!!!)e non ho il tempo di fare le pulci ad ogni albo in uscita, analizzando con proprietà di linguaggio ogni sequenza come se ci trovassimo ogni volta di fronte a un (presunto) capolavoro o bluff della letteratura o della cinematografia mondiale e non di un fumetto seriale e popolare (nel senso buono del termine), sarà che gli ultimi due albi li ho trovati troppo pretenziosi nel loro voler essere metafumettischeggianti, moralisticheggianti, ecc, sarà che con l'età sono diventato anch'io di "bocca buona", ma questo "il custode" l'ho trovato davvero apprezzabile anche, ma non solo, per il suo voler essere un semplice intrattenimento e basta, il che non è un male.
Ho apprezzato l'atmosfera Dylan vecchia maniera, ho apprezzato lo spunto cinematografico iniziale e il suo completo stravolgimento (mi riferisco al film la stazione di Rubini, citato nell'horror post), ho apprezzato la "dialettica" (fatemi parlare come un piccolo critico, per una volta, poi non lo faccio più ;) ) tra storia semplice (soggetto)e struttura complessa (sceneggiatura), ho apprezzato i disegni di Piccatto che con le atmosfere un po' fantasy ci sta più che bene.
Ho apprezzato.


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 12:24 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
<u><font color="red">SPOILERRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR</font id="red"></u>

tutto da considerarsi spoiler!!!!

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>





3) Altra ingenuità di Marzano: il gigante veste fogge settecentesche per far coincidere la sua figura con quella del "diavolo delle colline", salvo poi scoprire in realtà che il gigante appartiene allo stesso tempo del pugnale. A questo punto le fogge settecentesche risultano ingiustificate.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

l'unica spiegazione che mi sono data è che il custode abbia dovuto recuperare il coltello in un'altra epoca, e per non girare nudo si sia agghindato così. [8]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i> Anche questo, come è già stato scritto, va a scapito della storia: le ultime due pagine ricercano un effetto assolutamente inottenibile ricorrendo agli stessi boscaioli dell'inizio. Fossero stati personaggi diversi avrebbe potuto funzionare, ma gli stessi tre uomini che vedono lo stesso sarcofago e compiono la stessa azione che ha causato il ricominciare dei delitti da parte del "diavolo delle colline" o maniaco necrofilo che sia (almeno per ciò che ne sanno loro) non è ammissibile.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

ma soprattutto il nuovo custode si ritira nel saccello, in bella vista nel bosco [B)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>Riguardo la questione delle virgolette sono d'accordo in generale sul problema, anche in questo caso, dell'abuso, però secondo me questo fenomeno è indice di un altro problema non trascurabile su cui Marzano sembra essersi soffermato a riflettere: quello delle inflessioni vocali. Le virgolette secondo me sono state piazzate dall'autore non tanto per circoscrivere o magari attenuare ciò che veniva detto o pensato nelle nuvole parlanti, quanto per ricreare mimeticamente l'intonazione di una reale conversazione, ricca di una prosodia irrimediabilmente persa nel testo scritto.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">


io l'intonazione la vedo più con un grassetto, un punto esclamativo oppure (povera illusa) con un'espressione del volto dei personaggi.
il virgolettato mi sa di falso manierismo.
in taluni casi mi sembra un'inutile sottolineatura di ciò che si sta per dire, come se fosse di grande importanza e gravità, o ci volesse somma cautela...



"fletto i muscoli e sono nel vuoto"


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Messaggi: 1815
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />OT:
Per il verbo "perplimere" ti consiglio di visitare il sito dell'Accademia della Crusca. Troverai notizie a dir poco sconcertanti a riguardo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
OT:
Ho dato uno sguardo veloce, e per ora ho trovato solo questo:

http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4409&ctg_id=93.

In effetti, non è accreditato nei dizionari, ma mi piace...

Ciao,
Federica
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Fedylaniata</i>
<br />OT:
Ho dato uno sguardo veloce, e per ora ho trovato solo questo:

http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4409&ctg_id=93.

In effetti, non è accreditato nei dizionari, ma mi piace...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">OT:
mi riferivo esattamente a quella pagina, ma non tanto per il verbo non accreditato nei dizionari, quanto per la sua comica e improbabile nascita! Dico tutto questo perché anch'io lo adoro. E con questo,
FINE OT




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N.257 IL CUSTODE

S
P
O
I
L
E
R

Il mostro è imbattibile e ammazza un pò tutti: a partire da KILLER!, capisco subito di assistere alla variazione sul topos. Capisco anche che l'autore ha deciso di aprire la storia "in fieri" (la vicenda è compiuta, Dyd sta arrivando, tutto è già chiaro e pronto per essere esposto in flashback) e da un'angolazione particolare - quella del capostazione, timido perdente dylaniano (un altro topos: il grigio travet in cerca di riscatto) - per rivitalizzare in questo modo una materia altrimenti banalotta. Quello che non capisco è cosa ci sia di realmente interessante nell'albo; i dialoghi sono sopra il livello di guardia, serrati proprio grazie alla situazione, e l'andirivieni temporale (addirittura una leggenda narrata <i>dentro</i> il flashback) dimostra la conoscenza del termine "ellissi", a tratti fa ritmo ma non acchiappa mai l'originalità. Con tutta la buona volontà, infatti, difficile passare sopra all'ennesima creatura leggendaria [per la serie: ah i druidi! che figure misteriose! quasi quasi ci scrivo sopra un albo... come? l'hanno già fatto? che mi frega, lo scrivo lo stesso], a battute come: "Sta scappando! Eppure sono sicuro di averlo colpito!" (ma và?), e soprattutto a un altro "freak buono" vittima di rovesciamento finale --> era solo un "custode", d'altronde, un mostro puro di cuore: è il 1000esimo e vince un mazzo di fiori ;-)
Tutto ciò, restando la parte finale quella più interessante: qui la storia sembra chiaramente imboccare la strada della parodia (Hugh spara o non spara? E' un eroe o un codardo?), rischiando di donare una sensata rilettura ironica e consapevole al tutto. Per la serie: "Giochiamo spudoratamente col topos e vediamo dove si può arrivare". Ma è solo un attimo: dopo si torna su binari convenzionali fino alla solita, rujesca, desolante sorpresina finale a pag.97-98, a conferma che l'esordio di Marzano è totalmente trascurabile.
Non mi dilungo sui disegni di Piccatto, altalenanti - più è nero meglio è -, e sulla copertina di Stano, derivativa ma efficace; piuttosto preme sottolineare che il ragazzo, all'approdo sulla serie, dovrebbe fare faville o perlomeno dare il meglio di sè e invece ci annoia alquanto con questo riempitivo. Se il buongiorno...

Voto: 5


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MessaggioInviato: lun gen 28, 2008 8:12 pm 
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Iscritto il: gio set 21, 2006 12:50 pm
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Località: Vageno
Non so se qualcuno lo ha già fatto notare perchè non ho ancora letto tutti i commenti, ma quanti "uhm" vengono pronunciati in questo albo? Se fosse una peculiarità di un solo personaggio mi andrebbe bene, il fatto è che lo dicono all'incirca tutti, Dylan compreso. Sarà un'inezia però mi ha dato molto sui nervi.

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Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani, mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: fino a qui tutto bene.... fino a qui tutto bene....fino a qui tutto bene....
Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.


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