Pronti? Trattenete il fiato... Via!
SPOILER
1) <b>Soggetto e sceneggiatura.</b> L?idea dell?oggetto maledetto, qui un arma, che ?possiede? il suo possessore non è certo originalissima (per dirne una, abbiamo avuto un?ulteriore variazione sul tema nel recente <i>Anima d?acciaio</i>), per quanto abbia trovato la leggenda celtica abbastanza interessante. Ma non è questo il punto, almeno per me, restando dell?idea il soggetto influisca in maniera tutto sommato marginale (non dico che sia ininfluente) rispetto alla sceneggiatura sulla tenuta complessiva di un albo. Nel nostro caso, Marzano opta per un intreccio piuttosto articolato, poggiante su continue analessi: si comincia dalla fase conclusiva della vicenda, dopodiché si dipanano i due grandi blocchi (pp. 19-36 e 41-68) dei ricordi di Justine e Dylan, portati avanti in parallelo mentre la prima trova rifugio nella stazione ferroviaria di Maggwann e il secondo, avendo capito tutto, si precipita dal ?Cornwall Royal Museum? alla suddetta stazione; a ciò si aggiungono poi tante altre piccole infrazioni alla fabula, anche all?interno delle due stesse macrosequenze. Questo costante spezzettamento, lungi dall?accrescere la <i>suspence</i> ? rimanendo soltanto al fatto centrale, e cioè che la Lumley sia qualcosa di più di una semplice vittima perseguitata dal suo carnefice, è un qualcosa che si intuisce abbastanza presto (non viene subito mostrata nel dettaglio la strage avvenuta nella camera mortuaria, ma vediamo la donna, unica sopravvissuta, fuggire gridando e macchiata di sangue; ancora, a p. 55 quel semplice ??? mi ha fatto percepire come, in realtà, Dylan stesse disturbando, interferendo con gli intenti della dottoressa) ? ha reso la lettura abbastanza snervante per la sottoscritta, costringendo pure me a fare un continuo avanti-indietro; anche perché, devo ammettere, il ritmo della narrazione non mi ha esattamente tenuto con gli occhi incollati alle pagine (insomma, non mi sono soffermata con grandissima attenzione), e le stesse scene d?azione sono risultate prevedibili. Il tutto coronato da un finale che più abusato non si può.
2) <b>Dialoghi e personaggi.</b> Ridondanti i primi, ma non tanto nel senso che descrivono quanto già possiamo vedere con i nostri occhi, bensì di eccessivamente verbosi, oltreché, in alcuni punti, abbastanza stonati (cito come esempi le pp. 34-35 o il segmento delle pp. 45-49); inconsistenti i secondi. Justine non va oltre il ruolo di vittima della ?possessione? da parte del pugnale, il professor Hewitt, per il poco che si vede, è inutilmente antipatico, i poliziotti decisamente non indimenticabili o particolarmente arguti. Tuttavia, ho trovato un Dylan sostanzialmente <i>in character</i> e qualche spunto interessante nel capostazione Hugh Beacham, impacciato omino dal cuore d?oro (un po? pesanti, però, le sue didascalie).
3) <b>Disegni e copertina.</b> Premessa: con l?eccezione di Brindisi, mi piacciono molto i disegnatori dal tratto sporco e/o abbozzato, diciamo così (e quindi Mari, Celoni e Piccatto). In particolare, quest?ultimo ha da sempre incontrato da parte mia un forte gradimento, non tanto nella fase degli esordi quanto della maturità. Ultimamente, però, come molti di voi, avevo riscontrato una certa involuzione, e quindi sono stata felice di ritrovarlo qui in discreta ripresa. Copertina leggermente anonima.
4) <b>Considerazioni conclusive.</b> Avendo preso visione di tutta l?ancora esigua produzione di Marzano, con l?eccezione de <i>Il capolinea</i>, mi permetto qualche riflessione a più vasto raggio. Il progressivo miglioramento è sensibile, anche se il Nostro dovrebbe lavorare soprattutto sull?eliminazione di certe ridondanze e farraginosità. Finora, la sua storia che ho preferito è <i>Il dono degli Hurlington</i>, soprattutto per i personaggi, ben più convincenti (in particolare, ho riscontrato un uso intelligente della signora Trelkovski), anche se meno articolata in fase di montaggio (a Marzano va dato il merito, ne <i>Il custode</i>, di aver cercato ?di rendere avvincente e movimentata la narrazione?, cit.).
In tutta franchezza e in base a quello che ho detto, l?albo del mese non riesce a elevarsi, a mio avviso, a livello della sufficienza.
Ciao,
Federica
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Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare.
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