Cravenroad7

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MessaggioInviato: ven dic 21, 2007 7:07 pm 
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riesumiamo questo topic[:D]

Oggi la mi donna ha comprato Topolino e, visto che è stato rinnovato, regalavano una seconda copia che mi è stata donata!

Premetto che ho smesso di comprarlo intorno al numero 2200 e che il mio scopo nella vita è avere la collezione completa 1-2200 (seee sogna sogna[V]);ho smesso perchè le storie non mi piacevano più,c'erano troppe rubriche inutili e per ogni cavolata che "regalavano" aumentavano il prezzo!!!

Dopo più di 500 numeri devo dire che la situazione non è cambiata. Di tutte le storie se ne salva solo una, "Paperino e la vigilia strapazzante", le altre sono abbastanza bruttine. La nuova veste grafica è inutile se non ci sono buone storie a supportarla.

Una riflessione che mi viene spontanea è che quasi sicuramente sono io che sono cambiato e che,non leggendole con gli occhi di un bamibno di oggi, non sono "sintonizzato". Però,a parte questo, mi rimane sempre la sensazione di avere davanti delle storie senz'anima...

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"Nella 'Congiura degli innocenti' tolgo il melodramma dalla notte buia per portarlo alla luce del giorno. E' come se facessi vedere un assassino in riva a un ruscello che mormora e versassi una goccia di sangue nell'acqua limpida. Da questi contrasti nasce un contrappunto, e forse anche un improvviso innalzamento delle cose normali della vita."
(Hitchcock, "Il cinema secondo Hitchcock")

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MessaggioInviato: ven dic 21, 2007 9:13 pm 
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Io credo che siano proprio mediocri invece. Io compro i Grandi Classici che raccolgono tutte le storie dagli esordi ad oggi e sono strepitose ( non tutte ovviamente ). Ma quelle dell'inedito sono davvero brutte.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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Triss se me lo dici anche te che son brutte allora fughi tutti i miei dubbi esistenziali...

Io ho anche fatto tutta la raccolta del Corriere della Sera che ripercorre anno per anno la storia di "Topolino" corredato delle storie più belle dal 1949 al 1978! Devo dire tanto di cappello! Sono rimasto veramente a bocca aperta di fronte a cotali artisti...

forse ha nuociuto la cadenza settimanale?oppure non ci sono veri talenti(Faraci e Ziche esclusi)?Oppure è proprio una linea editoriale?...mah...continuerò a NON comprarlo!

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"Nella 'Congiura degli innocenti' tolgo il melodramma dalla notte buia per portarlo alla luce del giorno. E' come se facessi vedere un assassino in riva a un ruscello che mormora e versassi una goccia di sangue nell'acqua limpida. Da questi contrasti nasce un contrappunto, e forse anche un improvviso innalzamento delle cose normali della vita."
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MessaggioInviato: ven dic 21, 2007 10:44 pm 
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Infatti, io da aprile NON compro più l'inedito, ma solo i Grandi Classici.

Per le cause del tracollo delle vendite: un po' per troppa paura di osare, un po' per storie scadenti ( anzi, forse il motivo principale ), un po' una conduzione editoriale allo sbando! Ed eccoci a leggere storielle per bambini. Tra l'altro, Topolino ha anche abbassato il target d'età visto che ormai il suo pubblico pullula di bambini.

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MessaggioInviato: sab dic 22, 2007 1:57 pm 
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si è vero. Purtroppo il problema è più generale: si stanno trattando i bambini come degli esserini deficienti e di conseguenza i bambini ne risentono! Se prendo in mano un Topolino degli anni 70 e leggo una rubrica a caso innanzitutto non è una rubrica inutile e soprattutto ha un linguaggio mooolto ma moolto più...come dire...corretto?forbito(nei limiti)?
Insomma i tempi cambiano di suo, ma se gli si dà anche una spinta nella direzione sbagliata è un casino!!

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MessaggioInviato: sab dic 22, 2007 10:43 pm 
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Appunto.

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Non vi è piaciuto il nuovo Natale a Monte Orso? Io l'ho trovato un capolavoro! [:D]


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MessaggioInviato: gio dic 27, 2007 6:31 pm 
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Non l'ho letto! Se si tratta di una storia dell'inedito, ribadisco che è da tempo memorabile che non ne compro una copia!

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MessaggioInviato: gio dic 27, 2007 10:14 pm 
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no a me non è piacuto proprio! l'ho trovata proprio insulsa...

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MessaggioInviato: gio gen 24, 2008 8:00 pm 
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Mi associo alle vostre condivisibilissime opinioni in merito alla scarssima qualità inerente la produzione Disney pubblicata in Italia negli ultimi 10 anni (e anche qualcosa in più).
Fatevi un pò un'idea di com'è tesa la situazione tra collaboratori, autori, direttori e quant'altri nella mitica redazione di Topolino e di come vanno le cose in generale; quella che vi posto è un'infuocata lettera di Bruno Concina (da sempre uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza nonchè uno dei miei preferiti insieme a Sarda e Pezzin durante i tempi d'oro della testata) alla Direzione, dal sito di Ayaaaak. Davvero molto, molto interessante.


"Lettera aperta di Bruno Concina alla Disney
La seconda lettera:
Venezia, 22 gennaio 2008

PREGO LA GENTILISSIMA FRANCESCA FAGIOLI DI VOLER CONSEGNARE COPIA DI QUESTA LETTERA AI DOTT. ALESSANDRO BELLONI - MAURO LEPORE - VALENTINA DE POLI - VERONICA DI LISIO - MARINA MIGLIAVACCA, DATO CHE LE E-MAIL LORO INDIRIZZATE MI TORNANO REGOLARMENTE INDIETRO PER "INDIRIZZO EMAIL ERRATO"

Carissimi,
credo di dovervi due righe di spiegazione sul perchè riceverete questa lettera e la seconda, scritta col "copia-incolla" dopo di questa.
Tutti sappiamo che "Topolino" sta attraversando una grave crisi di vendite, di immagine e di stile dei personaggi addetti a confezionarlo (non uso a caso il termine "confezionarlo").
Gli amici giornalisti ai quali questa è diretta per conoscenza mi hanno confermato di averne già avuto numerose notizie indirette da varie fonti.
Tengo a sottolineare con loro e con tutti gli altri ai quali indirizzo queste righe che NESSUNA NOTIZIA MI E' PERVENUTA DA FONTE INTERNA AL GIORNALE, MA UNICAMENTE DA FONTI ESTERNE BEN INFORMATE. MOTIVO PER IL QUALE NON VIENE INFRANTO ALCUN PATTO DI SEGRETEZZA (PERALTRO MAI SOTTOSCRITTO SU QUESTO SPECIFICO ARGOMENTO ED EVENTUALMENTE RIGUARDANTE SOLO NOTIZIE APPRESE ALL'INTERNO DEL GIORNALE) NE' MIO PERSONALE NE' DI ALCUN ALTRO, DATO CHE SI TRATTA DI DATI NORMALMENTE CONOSCIUTI E ALTRETTANTO "NORMALMENTE" TACIUTI.
Sembra esista una giacenza di Tavole disegnate da pubblicare (e nemmeno questo è un "segreto" interno alla redazione) che ha reso necessario ridurre drasticamente il lavoro assegnato ai collaboratori esterni. Che sono sempre stati molto più che "collaboratori esterni", ma la vera spina dorsale, la struttura portante del giornale. Siamo stati noi, cioè, a "fare grande" "Topolino", e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Questo comporterebbe un minimo di lealtà da parte di chi è chiamato a confezionarlo. Un minimo di TEMPESTIVA informazione che è venuta completamente a mancare.
E' in corso una drastica riduzione del lavoro per i collaboratori esterni, molti dei quali, come me, si sono dedicati esclusivamente alla Disney e con i proventi (sordidamente tirchi) derivanti dal loro lavoro campano con le loro famiglie. Qualcuno, fiutato il vento infido, ha già trovato un secondo lavoro come CAMERIERE, altri emigrano con armi, bagagli e famiglia verso la Francia, altri ancora attendono o attendevano fedeli che la crisi si risolvesse, fedeli al loro posto: come avevo fatto io.
Poichè scrivo questa lettera a titolo personale, sarà bene dica due parole di presentazione su di me:
1) collaboratore da TRENTA ANNI E ALCUNI MESI delle riviste Disney
2) più di seicento storie scritte per le varie testate (sono forse settecento, ma voglio peccare per difetto)
3) inventore delle "storie a bivi", unica vera novità apparsa sul panorama del fumetto mondiale dalla sua prima uscita
4) inventore della serie "Macchina del tempo" (contemporaneamente ma del tutto autonomamente dall'altro inventore Giorgio Pezzin, una delle migliori penne della Disney, andatosene ormai da tempo, disgustato per il modo in cui veniva trattato)
5) inventore dei "DUCKIS", delle "MAGNIFICHE QUATTRO" e di altri personaggi ancora
6) traduttore di fumetti Disney dall'americano (periodo durato non meno di due anni)
7) conferimento della "COPERTINA D'ARGENTO" per la mia carriera di sceneggiatore disneyano (massima onorificenza che
attribuiva all'epoca la Disney), il secondo anno della creazione, subito dopo il conferimento della stessa al più grande sceneggiatore
disneyano mondiale Romano Scarpa.
Questo per fornire una breve panoramica delle mie attività presso la Disney.
Fedele alla Disney fino all'idiozia (mia), ho accettato di non avere alcun aumento di retribuzione (misera) negli ultimi cinque anni. Quello che contava era fare un lavoro ben fatto, al meglio delle mie possibilità, sia per amore dei personaggi sia per l'amore di questa azienda matrigna che non vi corrispondeva con altrettanta lealtà.
Una larga parte di noi ricorderà bene che, nella prima riunione che segnò il passaggio dalla gestione Mondadori all'assunzione in prima persona della Disney, l'allora Presidente Bertini (presente il Direttore Generale Virri) ci promise una PERCENTUALE SU OGNI SINGOLA RISTAMPA O TRADUZIONE ALL'ESTERO del lavoro da noi svolto. Esistono in vita almeno dieci persone in grado di testimoniarlo e, a richiesta precisa e netta dello scrivente sempre nel corso della stessa riunione, tale dato venne confermato.
Promessa che si rivelò poi del tutto infondata e che l'allora Presidente e Direttore Generale Umberto Virri negò, seccatissimo, fosse mai stata fatta, dandoci dei "bugiardi". Lascio a voi giudicare chi fosse "bugiardo".
Dopo lunghe lotte, ci venne concesso un miserabile 5% pagato a dicembre sulla quantità di lavoro svolto nel corso dell'anno. Un secondo contratto, due anni dopo, annullava anche questa concessione che sembrava quasi una carità.
Quando chiesi un aumento, dicendo che mi sarei accontentato anche di ? 3.000 "simboliche" a pagina, il responsabile dell'epoca (di cui, per discrezione, non dico il nome) mi disse che avrebbe considerato offensivo offrire "a una persona del mio valore" un tale ridicolo aumento. Evidentemente dimenticava che l'ultimo aumento era stato esattamente della stessa cifra.
Caricati di tutti i doveri: proporre e portare a termine un lavoro di ottima qualità...privati di qualsiasi diritto, se non quello di ricevere un piatto di ceramica a Natale.
Sollecitati a lavorare intensamente (basterà chiederne conferma al Direttore dell'epoca, di cui mi riservo su richiesta di fare il nome), stroncati nella produzione nei periodi di giacenze eccessive.
BENE! Comunque, il prodotto era ottimo...almeno fino a quando non ci si aggrappò ai computer, affermando ad esempio che "una storia simile era uscita negli anni '50". Si lavorava con passione e non solo per portare a casa la pagnotta...certo anche per quella. Ma più ancora per l'entusiasmo e un certo clima di simpatia che girava per la redazione.
Poi cominciarono ad apparire fatti sorprendenti.
Un mio soggetto venne approvato con DICIOTTO correzioni che lo snaturavano, svilivano, distruggevano...e che per motivi deontologici non volli fare. Lo stesso soggetto, parlandone tre mesi dopo con l'addetta alla supervisione, Dott.ssa Barbara Schwartz, passò SENZA ALCUNA CORREZIONE. Cioè, i DICIOTTO punti "fondamentali" corretti vennero tutti annullati e potei stendere la sceneggiatura come l'avevo prevista in origine.
Una storia natalizia di 36 (trentasei) pagine venne bocciata per UNA vignetta. Parlandone con la Direttrice Muci che non la ricordava, la storia la entusiasmò e ricordò di averla bocciata lei stessa PER QUELLA SINGOLA VIGNETTA. Le feci presente che una vignetta su trentasei pagine era meno di zero e che bastava cambiare quella. Approvò e la storia venne sceneggiata come l'avevo proposta, senza alcuna modifica a parte quella sciagurata vignetta.
Altri fatti? Critica di un soggetto dicendo che una cosa "era impossibile farla perchè il protocollo la impediva rigidamente". Rimandato il giornalista a una storia precedente in cui avveniva un fatto analogo ottenni come risposta...un costernato silenzio telefonico.
Ma i fatti si sprecano e per ricordarli tutti servirebbe un'enciclopedia.
E qui arriviamo al punto più divertente. Nell'assegnazione della quantità di storie realizzabili da gennaio a ottobre, vagliando la situazione dei singoli autori, a questa persona che scrive ("Copertina d'Argento", sei-settecento sceneggiature prodotte e TUTTE pubblicate meno quelle ancora giacenti), quante ne vennero assegnate? Dieci? Nove? Otto? Valutavo, data la crisi, un numero dalle cinque alle sei, anche avendo sentito altri numeri di storie assegnate a colleghi. Beh, mi fu comunicato che me ne venivano elargite DUE!
Una carità pelosa, come diciamo a Venezia, una deliberata provocazione o un insulto?
Si fosse trattato di attendere anche mesi senza lavorare, avrei potuto accettarlo. Essere trattato come l'ultima pezza da piedi, un povero vecchio cane tignoso, no.
Tuttavia possiedo un mio stile. Con la stessa gentilezza (stavo parlando con una persona educata e gentile, un amico imbarazzato per quanto mi stava dicendo e che era solo un portavoce) con cui le due storie mi venivano offerte, le rifiutai con la lettera che tra poco seguirà.
Perchè, allora, dopo il tono che spero troverete impeccabile della mia prima lettera, i toni aspri di questa? Perchè quei "signori", pronti a chiamarti quando avevano bisogno di te, non avvertirono neppure il dovere morale di una telefonata di ringraziamento per TRENTA anni di attività costante, fedele e di ottima qualità (e questo non me lo dico da me, ma lo affermarono loro nel conferimento di quella ormai famosa "Copertina d'Argento", ora sostituita da orribili topi verniciati di giallo). I miei colleghi sceneggiatori
sono sparsi per tutta Italia. Venezia, Roma, Napoli, Milano, Torino, La Spezia eccetera. Siamo una categoria disunita per necessità logistica, non certo per affiatamento e amicizia. Io dico loro: alcuni dei partecipanti a quella prima riunione ci hanno purtroppo lasciato per un mondo migliore (speriamo lo sia, almeno). Ma restiamo ancora in numero sufficiente (una quindicina) per poter testimoniare che alla prima riunione ci venne offerta una percentuale SU TUTTO IL VENDUTO IN RISTAMPA E SU TUTTE LE TRADUZIONI ALL'ESTERO. La testimonianza di ALMENO OTTO PERSONE E' VALIDA PER CONFERMARE UN CONTRATTO NON SCRITTO? E DICO OTTO PERSONE, PERCHE' SICURAMENTE QUALCUNO NON VORRA' METTERE IN PERICOLO IL SUO ORTICELLO O QUELL'OSSO CHE GLI VIENE ANCORA BENEVOLMENTE BUTTATO SOTTO IL TAVOLO E CHE SI PRECIPITA AD AZZANNARE. COSA DICE LA LEGGE IN PROPOSITO? VALE LA PAROLA DI OTTO-DIECI PERSONE CONTRO QUELLA DI DUE O FORSE DI UNA SOLA? UN CONTRATTO VERBALE, RIPETUTO E CONFERMATO SU RICHIESTA ESPLICITA DELLO SCRIVENTE, VALE QUANTO UN CONTRATTO SCRITTO O LE PAROLE SONO SOLO FLATUS VOCIS PRIVE DI SIGNIFICATO?
Odio le rivolte. Ma se mai ce ne fu una di sacrosanta, è questa. Venne mancato alla parola data, siamo stati adoperati come oggetti quando occorreva ed ora trattati con supponente degnazione...anzi NON trattati, dal momento che non siamo nemmeno degnati di una risposta.
Mi dice una fonte bene informata che la mia precedente lettera (che leggerete tra poco) non è stata l'unica. E che è in atto una "simpatica" e ipocrita congiura del silenzio. O dello struzzo: non vedo, quindi questo non esiste. Molto carino. Per questo, ingenuamente ma non troppo, ho indirizzato la prima lettera a quindici persone: pensavo che fosse difficile far sparire quindici lettere. Accipicchia, come sono ingenuo! Per questo, meno ingenuamente, ne informo adesso anche la stampa. Il "muro di gomma" è destinato a crollare, finalmente. Vediamo un po' se finalmente saremo giudicati degni di almeno un rigo di risposta o di una telefonata.
Una buona scusa? La direttrice di "Topolino", Valentina de Poli era a casa influenzata. Giustissimo e me ne dispiace. Tuttavia il giornale viene pubblicato ugualmente. Esistono altre figure che lo mandano avanti. Come mai NESSUNO di costoro ha sentito il bisogno di rispondere con una telefonata o una riga di email alla mia lettera?
Era una lettera gentile, che NIENTE chiedeva e non muoveva ALCUNA LAMENTELA. Vedere che nemmeno la cortesia, la gentilezza, l'umana comprensione contano minimamente, mi ha indotto a scrivere questa, che spero sia abbastanza dura per risvegliare qualcuno.
Ecco, comunque, copia della prima lettera da me indirizzata a QUINDICI persone della Disney. Dal Direttore Generale Publishing al Direttore Divisione Periodici, alla Direttrice (che purtroppo mi dicono influenzata e alla quale faccio i più sinceri auguri), al Vicedirettore, a due Caporedattori, a due Caposervizio e a giornalisti vari. O forse in Via Sandri c'era un'epidemia generale d'influenza da "gommite" (= muro di gomma)?


La prima lettera:
Venezia, 17 dicembre 2008

<i>Cara Valentina,
ho parlato oggi con Stefano Petruccelli. Come sempre è stato gentilissimo: è una persona che stimo molto, oltre che per la sua educazione e intelligenza, anche per la sua serietà professionale.
Stefano mi ha detto che, da oggi a tutto ottobre, mi sono state assegnate due storie. Sinceramente, mi sono messo a ridere al telefono.
Capisco chiaramente che ormai a "Topolino" si nutre poca stima di me. Un grande disegnatore Disney (non faccio il nome per correttezza) ha detto una volta parlando di un altro grandissimo disegnatore (Romano Scarpa): "Non si può restare maestri per tutta la vita".
Parole sante.
Ti prego di credermi, quando ti dico che ti scrivo con l'affetto e la sincerità di sempre. Io ti voglio bene fin da quando eri quasi una bambina in segreteria e ti hanno rubato la borsetta in Sardegna, ricordi? Ci siamo stretti tutti attorno a te, solidali, ed Elisa è andata a comprarti una borsa nuova.
NO, non ti preoccupare, puoi leggere serenamente, in questa lettera non ti chiedo niente: anzi, regalo.
Vedi, cara Valentina, io sono un guerriero e sono abituato a battermi con le armi che mi trovo in mano. Fossi un giocatore di carte (non lo sono, per fortuna), giocherei con quelle che mi danno e seguendo le regole del gioco. Se le regole non mi andassero, mica pretenderei di cambiarle a mio favore: mi alzerei dal tavolo e me ne andrei, semplicemente.
Quindi non nutro assolutamente nessun rancore (che sarebbe ridicolo), ma solo sincera amicizia e comprensione per te e il tuo difficile ruolo.
Io, alla Disney, sono stato per un lungo periodo una Superstar (lasciamo perdere, per una volta, la falsa modestia). Non ti faccio un elenco del premio, delle mie invenzioni, dei personaggi nuovi, di storie che appaiono sulle antologie scolastiche...di tutto.
Però, buttare un osso guasto a un cane che attende mendicando sotto il tavolo di un banchetto, con due pezzetti di nervo attaccati... beh, non è il mio ruolo e nel mio carattere.
Forse avrete pensato: "Questo poveraccio ha lavorato per trent'anni e mezzo per noi, diamogli una caramella!". O forse, più sottilmente: "Quando vede l'offerta offensiva che gli facciamo, se ne va per conto proprio!". O forse, a calcoli fatti, restavano solamente due storie per me?
Comunque, mi dispiace, ma non posso accettare. Sai, siamo lontani da Milano (252 km per l'esattezza) ma tra noi le notizie corrono e so quante storie sono state assegnate ad alcuni miei colleghi. Indubbiamente varranno più di me.
Ma non era forse più dignitoso da parte vostra (scusami, non vi sto giudicando, esprimo solo una considerazione) dirmi che non servo più, come avete fatto con Lino Gorlero?
Vedi, cara Valentina, io sono povero: ho due paia di scarpe, due jeans (uno estivo e uno invernale, ma pulitissimi, li lavo molto spesso) e un paio di vestiti che non mi vanno più bene perchè sono ingrassato. Però mi chiamo Bruno Concina. E nessun Concina, almeno fino ad oggi, ha mai chiesto o accettato la carità. Forse io sarò il primo. C'è sempre una prima volta.
Non mi sembra il caso che io venga da te a Milano a supplicare, a mostrarti le bollette del gas, ad avere malori (come capitò qualche anno fa a un mio collega). Cosa potremmo dirci su questi punti? Certo, avrei piacere di vederti e salutarti di persona...ma il biglietto per Milano costa ormai più di quanto io possa permettermi di spendere. Smetterò di fumare, non comprerò più quotidiani, insomma spero che in qualche modo un panino e due fettine di mortadella non mi mancheranno.
Con la stessa gentilezza con cui Stefano mi ha offerto le due storie, le rimetto nelle tue mani. Penso che i miei ex colleghi saranno felici di avere un po' di lavoro in più.
Non è che mi si offrano molte alternative al lavoro con voi, lo sai bene. Ma non posso, per decoro personale, accettare un'offerta simile.
E adesso che la parte commerciale è terminata, posso finalmente dirti che ti voglio bene. Tuo Bruno. </i>
Il commento finale:
Ritengo fosse una lettera cortese e, più che cortese, addirittura gentile per una persona che si vede presa per i fondelli e che, DOPO TRENT'ANNI di attività si vede frustrata, umiliata, presa in giro da un'offerta inaccettabile da qualsiasi punto di vista. Era talmente compromettente darle una risposta? Era così pericoloso, tanto da far temere di rischiare la scrivania? O si aspettava il ritorno della direttrice (mi dicono influenzata) per sollevare il telefono e chiamarmi? Ho TRE telefoni: casa, studio, cellulare. Sono reperibile in qualsiasi ora del giorno e della notte. Non si chiedeva nulla di più di un gesto cortese, davanti a un rifiuto necessariamente indispensabile per non abbassarmi al rango di chi mi faceva una simile proposta che oserei definire "oscena".
Ed è tutto. Stavolta non aspetto risposte: non mi interessano. Tuttavia ritengo che sia indispensabile che noi, sceneggiatori e disegnatori, tutti uniti, ci coalizziamo in un unico gruppo per ottenere quanto ci spetta di diritto per promessa formale. Le famose percentuali su ristampe e traduzioni, prima affermate solennemente e poi negate con un motto di stizza, sufficienza, arroganza dal Presidente e Direttore Generale Dott. Umberto Virri.
Cordiali saluti.
E, a differenza di altre persone, dato che non possiedo scrivanie dalle quali temo mi si si voglia staccare a forza, mi firmo
Bruno Concina"



________________________________________________

You can be anything you want to be, just turn yourself into anything you think that you could ever be, be free with your tempo, be free, be free, surrender your ego, be free, be free to yourself
(Puoi esser tutto ciò che vuoi trasformandoti in qualunque cosa pensi potresti mai essere.
Sii libero col tuo ritmo, siate liberi siate liberi, abbandonati al tuo io, siate liberi per voi stessi.)
- Innuendo - Queen


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[:0] E poi c'è chi parla male di Sergio Bonelli...

Ciao

Teo


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E chi ne parla male?[:)] Sotto questo aspetto Sergio Bonelli è un esempio di umanità per tutti gli editori.

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Ma è mai possibile che in tutti, e dico TUTTI i posti di lavoro,debbano succedere queste cose????
Non ho capito se è solo per il gusto di rovinare altre persone per cattiveria o perchè si ha il potere di farlo.




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se riuscite a leggere questo...non avete bisogno degli occhiali.


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No, perchè si è incompetenti. Non mi stancherò mai di ripeterlo perchè è la rovina del nostro Paese l'incompetenza figlia diretta del clientelismo e del nepotismo.
Quando una persona ricopre un ruolo (di un certo livello) che non gli compete (quindi: perchè è lì? chi l'ha messa lì? o come c'è arrivata?) rischia di mandare tutto in malora. E' l'innaturale percorso delle cose.

Se tu, direttore, non riconosci il valore di un autore, di un tuo operaio o di un qualsiasi tuo sottoposto - parola bruttissima ma che rende l'idea - e lo tratti continuamente come una pezza da piedi o semplicemente lo lasci allo sbando, senza mai informarti dei suoi lavori, senza mai fargli avere una gratifica neanche quando necessità impone, non solo combinerai sfraceli in casa tua ma crescerà anche il disamore del tuo operaio verso il suo lavoro. Questa è la distruzione del mercato, dell'economia
E perchè succede questo? Perchè ai piani alti ci sono questi INCOMPETENTI, dei quali non gliene frega proprio nulla di te, dele tue opere e soprattutto della qualità di ciò che produci.
Io, ripeto, conosco Concina da quando ho iniziato a leggere...posso quasi dire che sono cresciuto con le sue storie. Ribadisco questo concetto non solo per dirvi che è davvero un Grande con la g maiuscola ma anche per illustrarvi quanto segue:
da un giorno all'altro si presenta in redazione il nuovo Direttore (è una donna e potrebbe tranquillamente essere la figlia, anagraficamente parlando, dell'autore in questione); si installa al posto di comando e la prima cosa che fa è equiparare tutti gli sceneggiatori che ha a disposizione non solo per quanto concerne l'ambito artistico ma anche riguardo quello economico (nel senso che me li metti tutti sullo stesso piano). Questa è una cosa gravissima, è l'inizio della discesa verso il baratro.
Se hai un genio tra le tue fila e me lo tratti come l'ultimo arrivato, si rompono subito tutti i meccanismi di una proficua collaborazione tra superiore e sottoposto; e quando non c'è collaborazione, amalgama tra le parti...va tutto a puttane! Ma questo è pacifico, lampante.
Perchè con Bonelli non succede? A parte il fatto che è un serissimo professionista e già questo basterebbe ma soprattutto perchè lui non ti accomuna uno Sclavi con un Marzano (ho fatto i primi due nomi che mi venivano, solo un esempio); è normale che non lo faccia perchè è intelligente e competente per quel che riguarda il suo lavoro. Ed in più ha un'esperienza cinquantennale nel settore e qui si chiude tutto il discorso.

La denuncia di Concina è un qualcosa di scandaloso, di una gravità abnorme....
ma che è lo specchio dei tempi della nostra società: basti guardare la politica, non ve lo devo neanche dire, mi sembra ovvio; se mi metti come Ministro di Giustizia una persona che ha rapporti con la mafia siciliana (testimone di nozze di Francesco Campanella, braccio destro di Provenzano) e che nel suo paese installa amici e parenti come Primari negli ospedali, cosa pensi di ottenere? Benessere per il Paese? Perchè il Presidente del Consiglio ha scelto questo Ministro della Giustizia? Pensate che sia stato scelto per meriti sul campo dopo una lunga ed estenuante selezione? Lo sapete anche voi com'è andata.... il fallimento del progetto è inevitabile.
E' solo una questione di tempo. Sempre, quando c'è un incompetente a tirare le fila
Perchè questo governo rischia di cadere?



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You can be anything you want to be, just turn yourself into anything you think that you could ever be, be free with your tempo, be free, be free, surrender your ego, be free, be free to yourself
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Sii libero col tuo ritmo, siate liberi siate liberi, abbandonati al tuo io, siate liberi per voi stessi.)
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Anch'io l'ho letta sul blog del RRobbe.

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