Onestamente un albo del genere lo consiglio solo a chi ha crisi di astinenza se non legge qualcosa di fantasy per due giorni.
Io appartengo alla categoria, ma non sopporto la roba tagliata male, quindi dubito di comprare il secondo numero.
Quello che per me rovina il fantasy è il dilettantismo.
Secondo me la narrativa di genere non ha nessun motivi per ritenersi una narrativa inferiore... pensate alla fantascienza, nasce come un genere di basso impegno, puramente avventuroso, finisce per produrre grandi capolavori, che usano robot, alieni, poteri telepatici per parlare dei grandi problemi dell'umanità, affrontati in maniera diversa dai vari Asimov, Dick, Bradbury, etc.
Per il fantasy invece no (salvo rare eccezioni). Il fantasy è affrontato soprattutto da gente che dispone di maggiore passione che tecnica, e che si limita a riprodurre i contenuti più superficiali dei capolavori alla base del genere, senza coglierne l'essenza.
Per cui certi lavori sono pieni di luoghi comuni, di ibridi bizarri e malriusciti fra le varie anime del fantasy... personaggi senza spessore psicologico nè fascino archetipico, mondi senza atmosfera nè realismo... insomma un disastro. E il guaio è che questi lavori trovano pubblico, fra i ragazzini di 13 anni che giocano a D&D che non avendo ancora affinato le capacità critiche, si entusiasmano facilmente, per cui la situazione non sembra evolversi.
Venendo nello specifico a Khor, in questo primo albo ci sono molti elementi "classici" del genere, cme in Dragonero, ma mentre lì venivano gestiti con professionalità, e giostrando con abilità i vari elementi, inserendo variazioni, mantenendo la coerenza, qui invece tuttoviene inserito come in un minestrone, senza alcuna capacità di dosare gli elementi, o di evitare abbinamenti assurdi. Elenco i principali difetti che ho notato:
1)Il party
Per chi non lo sapesse, nel fantasy il party non è un festino, ma il termine tecnico con cui viene chiamato il gruppo di protagonisti che viaggia insieme fra avventure ed enigmi per sconfiggere il male, generalmente composto da personaggi molto vari, diversi per origine (spesso è multirazziale, come nel Signore degli Anelli) e abilità (ci sono guerrieri, arcieri, maghi, etc)
Normalmente ad unire un party di personaggi tanto diversi è una motivazione molto forte, mentre qui, come nelle sessioni peggio gestite di D&D qui non c'è niente... il solito clichè dell'incontro fortuito (perdipiù piuttosto goffo) che si risolve nella formazione del gruppo, senza che ci sia nessun motivo per cui i tre avventurieri (che alternano del tutto schizofrenicamente gesti egoisti e altruisti) decidano di accompagnare khor nella sua pericolosa missione (per la verità non si capisce neanche che ci facciano assieme i 3)
2)Il linguaggio
Non so come, ma si è diffusa l'idea che nel medioevo parlino tutti come nell'Orlando furioso... che siano nobili o mendicanti.
In un mondo fiabesco ci può pure stare, ma qui di fiabesco non c'è nulla, e i protagonisti non sembrano niente più che rozzi guerrieri... perchè mai parlano così? sembrano solo moto buffi
3)L'eros
Da sempre, associato al fantasy c'è sempre una certa carica di erotismo, le guerriere hanno sempre armature piuttosto scollacciate (e poco funzionali), ma qui si esagera. Certe scene sembrano prese da un pornazzo di serie z.
4)Il bieco malandro
Per una buona storia è necessario un buon cattivo (perdonatemi l'ossimoro)... che ne sarebbe di Star Wars senza Darth Vader?
Bene, il cattivo di questa storia è la cosa più penosa e meno carismatica che abbia mai visto in vita mia... e i suoi soliloqui in cui spiega al lettore disattento i suoi piani malvagi, sono imbarazzanti.
Per il momento mi fermo qui, sarei curioso di sentire i commenti di triss e rimatt e tyler (vace no, perchè è allergico per principio al fantasy
)... questa è proprio una lezione di cattiva sceneggiatura
________________________
Non posso concepire un'intelligenza perfetta priva di autoironia.
Secondo me Dio bestemmia.