Dunque, Zox, le cose in realtà sono più semplici di quanto sembrano. Lasciando fuori Bonelli e Canzio, io Mauro e Tiziano teniamo principalmente a Dylan. Ci teniamo come personaggio e come prodotto. Da qui la triplice coerenza: Dylan è stato creato in un certo modo, la struttura della serie è chiara e va rispettata. Questo è il punto di partenza, che io, come ultima arrivata, ho accettato per scontato. Non c'è, perchè non ci può essere, disaccordo sul comportamento di Dylan, perchè non c'è invenzione: Dylan ha una personalità ben definita, sappiamo tutti cosa farebbe in un determinato frangente. Poi io posso proporre delle idee. Accolte? Bene. Bocciate? Pace, passiamo a un'altra. Nessuno mi può imporre di scrivere qualcosa di cui non sono convinta. Nel momento in cui Tiziano e Mauro accettano un mio soggetto (e se ci sono punti dove non si è d'accordo se ne parla finchè non si raggiunge un'intesa. N.B. Tiziano ha rispetto di tutti gli autori e non si sognerebbe mai di dire: "Questo finale non mi piace, cambialo così o cosà.". Ti dice che il finale non gli piace, allora tu ne proponi un altro, se ne parla... Ma non impone. Mai.) io sono libera di scrivere la storia. Quando mi vengono fatte delle correzioni che non condivido ne parlo, spiego le mie ragioni. Non è accettabile pensare che un tuo superiore ti dica: "Questa cosa cambiala perchè te lo dico io.". Se ha rispetto di te quanto meno cerca di capire perchè hai inserito certe cose in sceneggiatura, ti fa delle domande, e se poi pensa che comunque non vadano bene ti propone di rivederle. Non sono infallibile, e quando una cosa non piace a Mauro o a Tiziano la cambio. Ma la cambio IO, non arriva un dittatore che mi riscrive le pagine. Se il clima fosse questo per una "pasionaria" come me sarebbe impossibile lavorare. E' ovvio che poi ci sono tantissime revisioni, spesso problemi di lettering (baloon troppo pieni, un mio difetto), e l'occhio clinico di Canzio e Bonelli coglie subito se una tavola è troppo "pesante" o di difficile lettura. Scrivere può anche essere semplice, ma poi aggiungere disegni e baloon trasforma il tutto. Io per prima di fronte a certi albi terminati ho cominciato a sforbiciare i dialoghi. L'importante è che ci sia davvero il lavoro di gruppo, dove ognuno fa la sua parte e lascia gli altri liberi di fare la loro. A volte Tiziano mi sgrida perchè ingarbuglio troppo le storie o perchè chiedo duemila cose in un'unica vignetta. Ma direi che forse lui ha un peletto di esperienza in più rispetto a me, e se mi fa degli appunti è perchè vuole un buon albo. Non so in che ambiente (o ambientaccio) lavori tu, ma io dove ci sono i mezzi ricatti, le intimidazioni, la prevaricazione non riuscirei a lavorare.
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