Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°83Killer !, mensile n°12, settembre 1987
Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Montanari & Grassani
Hund è l'unica parola che scivola tra le labbra dell'assassino. Cosa vorrà dire? Un gigante invulnerabile si scatena nelle strade londinesi, uccide con la freddezza di una macchina e nessuno riesce a fermarlo. La sua forza nasce da un'antica profezia, la sua mente vuota tende con forza a un unico scopo: seminare distruzione. Soltanto un uomo predestinato può arrestare questa furia, e il suo nome è Dylan Dog.Molti storceranno il naso a vedersi in top100 una storia simile; ad altri andrà direttamente in necrosi. Inviterei però a vedere al di là , della propria protuberanza olfattiva e dei luoghi comuni. Sarei un ipocrita se dicessi che
Killer! sta al 90esimo posto non per lo scatenatissimo splatter, non per personale debito nei confronti del duo M&G, non per la numerazione, non l'immane vagonata di ironia, non per il classico ma efficacissimo mezzuccio della caccia all'uomo. Tanti elementi che rientrano in un circolo mistico e vizioso.
Killer! è un albo sottovalutato anche se fosse stato concepito come riempitivo. Innanzitutto lo splatter è del tutto funzionale: sembra quasi un paradosso ma è così. Il golem terminator è un azzardo kitsch dalle proporzioni bibliche e a mio parere la macelleria è coerente nella forma e nella sostanza, in ogni suo particolare stillicida o nelle visioni d'insieme. I M&G tratteggiano in maniera esemplare il caos urbano, l'espresività , le zone d'ombra, i momenti e l'interagire spesso demenziale tra i vari attori. C'è un altro tra i primi accenni alla predestinazione di Dylan ma è un accenno più passionale che pretestuoso oltre che relativo a un quadretto apocalittico. Quadretto cui parte attiva è l'indimenticabile (Woody) Allen il rabbino di Chelsea. Insomma, da riscoprire e rivalutare o se proprio non vi riesce da rispettare. E, se avete lo stomaco fino, da rigettare.