Prima di tutto permettetemi di essere OT.
Simone non entro in polemica con te. Non mi piace come ti relazioni.
Dovresti sapere che dietro un monitor ci sono persone, e avere cura di quello che dici.
L'educazione non si insegna...
Fine OT.
quote:
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Originally posted by Dario84
Sta scoppiando l'ennesima diatriba?
@simone: Sgarbi non è poi così male come critico d'arte, molto meglio di quando fa gossip, in ogni caso.
@hellpesman: è bello trovare sul forum un altro laureato in Lettere Moderne ma,,,insomma, tu più di chiunque altro dovresti sapere allora che la poesia, o almeno la buona poesia (per non parlare di quella ottima), è la cosa più lontana che esista dalla spontaneità, è il frutto di un lavoro meticoloso e di meccanismi codificati ben precisi. Purtroppo credo che sul tuo giudizio gravi ancora una visione romantica del poeta, dell'artista o del genio, che si suppone crei perfettamente e in modo compiuto dal nulla le sue opere,,,ma sai che non è così, dietro ci sono lavoro, tanto lavoro, sbagli, ripensamenti, impegno e dedizione incessanti. Anche quelle che possono sembrare spontaneità o l'ingenuità sono il frutto mediato di questo lavoro.
Inoltre, credo che tu possa essere o dire di essere chi vuoi, anche il marchese di Forlimpopoli o il barone di Munchausen, ma credo che agli altri poco importi; di certo non renderai i tuoi giudizi più accreditati o veritieri in base al tuo curriculum accademico. Al massimo in base al buon senso di ciò che scrivi.
Ora, dietro lo sciorinamento di termini altisonanti e, non volermene, credo usati in parte anche in modo improprio, ho visto poco contenuto nelle tue parole, solo un panegirico, o comunque un elogio, un po' troppo raffinato.
Tuttavia mi auguro che in futuro posterai dei giudizi e dei commenti interessanti con cui confrontarsi, quindi per ora sono in attesa.
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Beh..vedo che comunque un po' di polemica ? scoppiata.
Ma ne sono contento.
Il tuo punto di vista Dario84 ? molto interessante.
Le dispute su cosa sia la "poesia" sono state sempre tante. La definizione a cui mi rifacevo io, ovviamente adattandola in maniera del tutto personale alla storia di Rrobe, era estratta dal saggio "La fiducia in se stessi" di R. W. Emerson.
sulla spontaneit? mi trovi d'accordo, la penso come me te, ma forse non mi sono espresso proprio al meglio quando parlavo di "conoscenza del media che si sta utilizzando.".
Riguardo alla visione romantica dell'artista, non so'.
Confesso che nella mia adolescenza avevo una visione epica e romantica dell'autyore di fumetti, ma oggi che di questo mondo ho iniziato a farne parte ho cambiato la visione dell'autore.
Non dico che sia cambiata in peggio, ma semplicemente cambiata.
Gli autori fanno quello che fanno per lavoro, ma alcuni sanno riversare nel proprio lavoro la bellezza che leggo nel quotidiano che li circonda, altri si attengo alla fredda tecnica e basta.
Esiste tuttavia un ponte tra questi due estremi, su cui alcuni gli autori si fermano, se il loro animo si corrompe: la vanagloria.
Ma penso che quel ponte, in senso metaforico, tutti noi lo si conosca, perch? di simili ponti sono sotto i nostri animi tutti i giorni sui nostri rispettivi posti di lavoro o di studio.
Per quanto riguarda, Rrobe nello specifico provo a chiarire il perch? veda in lui poesia.
Partiamo da un assunto per me la poesia e il saper rimescolare gli elementi che ci circondano in maniera gradevole, ottima se si ? bravi.
Per un autore di fumetti, significa trovare gli elementi che sono la caratteristica del personaggio. Gli elementi che lo distinguono in quanto suoi tratti caratteristici.
Si veda la custodia del clarinetto porata a tracolla per esempio (forte richiamo alla prima storia di Dyd) . Questi elemnti sono miscelati con altri elemnti distintivi, per esempio gli elementi dei gun's 'n' roses presenti nel cattivo di turno.
Ora questi due elementi sono impressi nella nostra memoria, li conosciamo.
Quindi quale sarebbe l'innovazione, dove sarebbe la poesia per me?
La poesia starebbe nel ricombinare quegli stessi elemnti in maniera diversa, nuova e coerente.
F. Miller lo aveva capito e lo aveva attuato nel fumetto tanti anni fa, ma ricombinando gli elemnti distintivi dell'infanzia della sua generazione in Sin City.
Rrobe, lo fa in maniera diversa, ma personalemente ugualemnte poetica con il fumetto italiano in generale (vi veda JD) e con Dyd, in questo caso specifico.
Permettetemi ora di dire, che ci voleva tutto questo.
Che Rrobe era necessario al fumetto italiano, come un meteorite ai dinosauri.
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"Quello che segue avviene tra mezzanotte e l?una del giorno delle primarie presidenziali della California. Gli eventi sono narrati in tempo reale"
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