h.22:13
Il Maxi è sempre il Maxi: ogni estate raccoglie al suo interno il peggio dell? annata dylaniata, fatta salva qualche rara e piacevole sorpresa (come la godibile ?Il passo del gambero? dello scorso anno).
?Meteoropatia? porta avanti la tradizione, anzi, l? impressione è che faccia di tutto per non interromperla.
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
A meno di un mese da ?I ricordi sepolti?, questo Mignacco-bis convince ancor meno del precedente e ci offre una storiella tanto banale e fantasiosa da risultare stucchevole. E? un fumetto che di dylaniato ha ben poco e che non avrebbe sfigurato su ?Il Giornalino? (per il quale, neanche a farlo apposta, hanno lavorato anche Montanari e lo stesso Mignacco) o su ?Il Corriere dei piccoli?.
Basta riassumere il plot per rendersene conto: un? improbabile inondazione flagella Londra; Bloch, stavolta più credulone del solito, chiede aiuto al suo old boy per indagare su un tizio che sembra essere in grado di controllare il clima e prevedere le stragi dei giorni successivi; peggiorata la situazione metereologica Dylan, assieme ad un gruppo di superstiti, riesce a smascherare l? artefice del disastro: si tratta di un sedicente scienziato che ha venduto delle parabole satellitari in grado di captare le onde emotive degli acquirenti (fra i quali abbiamo un irriconoscibile Groucho) e di utilizzarle per influenzare il clima; il nubifragio era dunque stato la giusta punizione per l? ingiustificata depressione, il malanimo e il caratteraccio dei londinesi.
Ma come mai il sole a poco a poco torna a splendere ed il piano dello scienziato fallisce miseramente? La morale della favola è univoca ed utopistica (ma soprattutto sdolcinata): la gente in fondo è buona e nel momento del bisogno riesce a ritrovare la gioia di vivere.
Dopo aver letto ?Meteoropatia? riesce difficile ricordare che una volta, sempre con Mignacco, Dylan Dog affrontava conigli rosa che facevano a pezzi le loro vittime in un tripudio di splatter; o che appena qualche mese fa (?Marty? di Sclavi) lo stesso Dylan Dog si confrontava con le difficoltà della vecchiaia e della malattia.
Eppure i difetti più evidenti dell? opera (già prontamente individuati da altri forumisti) riguardano la sceneggiatura e sono la scarsa credibilità dei dialoghi (troppo sentenziosi) e la pessima caratterizzazione di alcuni dei personaggi. E? sufficiente un solo esempio: Dirty Dog, giovane teppistello di colore a metà strada fra il rapper e il metrosexual, che con il suo fastidiosissimo slang (?Così mi piaci, cugino Dylan!?) ed il suo frettoloso passaggio dai ?cattivi? ai ?buoni? non può che essere considerato una patetica macchietta.
Fortunatamente sono più riuscite le figure del frustrato meteorologo Tim Thompson e del simpatico Archie Leap (spassosissime alcune sue perle di saggezza: ??la sola vista di tutta questa natura piena di vita mi fa venir voglia di suicidarmi!?; ?Io non amo nulla e nessuno, vecchio mio! Sono uno scrittore maledetto e odio tutto e tutti.?; ?Adoro i supermercati! Questi templi della moderna religione dei consumi, questi non-luoghi in cui puoi trovare tutto e, soprattutto, dove puoi trovare il nulla!?).
FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER
Montanari & Grassani, già da qualche anno in caduta libera, non aiutano ?Meteoropatia? a raggiungere la mediocrità: quel che resta è dunque una storia di livello scarso ma, viste le basse aspettative di chi compra il Maxi, comunque sopportabile e non troppo deludente_
V.M.è lo spleen
V.M.è il benessere
V.M.-since1986-
|