<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Stroncare ASCENSORE PER L'INFERNO significa al massimo stroncare una costola di Dyd: il filone surreale sclaviano, nonsense e happening (da GOLCONDA a TRE PER ZERO ecc.), che cronologicamente non è poi tanto frequente e comunque si ha il pieno diritto di respingere.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Vabbè... anche secondo me il filene surreale sclaviano è quello più bello, e ogni buon lettore dovrebbe amarlo senza porsi domande! o cercare spiegazioni!
Solo che questa storia non mi azzardo neanche a metterla accanto a golconda, tre per zero, storia di nessuno...
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">il mio giudizio sulla storia coincide col tuo... però credo che la decisione di strutturare l'intera storia come una serie di visioni senza legame faccia parte del soggetto, non della sceneggiatura!<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Si, hai ragione..... effettivamente mi sono anche un pò spiegata male!
dicevo che tutte le scene, seppur slegate, se avessero avuto ognuna un qualcosa da amare, di suggestivo (insomma una sceneggiatura coinvolgente) allora le avrei digerite meglio!
Poi comunque io anche la distinzione tra soggetto e sceneggiatura non riesco a farla! del tipo: non è che uno mi piace e l'altra no! o mi piace la Storia, o non mi piace!
<hr noshade size="1">Dato che un gatto cade sempre sulle zampe,
e una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro:
legando un fetta di pane imburrata sulla schiena di un gatto e lasciandoli cadere nel vuoto,
il gatto e la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito senza mai toccare terra...
creando così il moto perpetuo!
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