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# 250 - Ascensore per l'inferno
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Mediocre (5) 5%  5%  [ 2 ]
Accettabile (6) 30%  30%  [ 13 ]
Buono (7-8) 30%  30%  [ 13 ]
Ottimo (9-10) 30%  30%  [ 13 ]
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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 1:59 am 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by V.M.</i>
<br />h.18:34
Va detto che provo comunque stima, rispetto ed un pizzico di invidia per quegli utenti dalla buona penna che con cultura ed un pizzico di fantasia riescono a dare suggestive interpretazioni anche a soggetti poveri come quello del mese, finendo per qualificare come artistica una banale operazione commerciale. Del resto è proprio quello il compito della critica: il vedere, in un? opera, più di quanto non vi abbia visto l? autore.

Nulla di innovativo, nulla di sorprendente, nessuna genialità. E nessun messaggio (ma tanto a trovarne qualcuno ci pensa la critica, no? [;)] ).
Un albo che è un vuoto contenitore di belle immagini; una storia dimenticabile, che alla serie non aggiunge né toglie alcunchè.
Insomma, routine. Proprio quella routine che tanto si voleva evitare. E per di più con l? aggravante della presenza di Sclavi, dal quale ci si aspettava una redenzione e che invece ci ha rifilato un lavoretto superficiale, inconsistente, carico di manierismi e déjà-vu.
E? pur vero che la maestria e la classe di Tiziano riescono di tanto in tanto ad emergere anche in un qualunque ?Ascensore per l? inferno?: la leggibilità, il taglio cinematografico e la sfrenata surrealtà non mancano e ci riportano alla mente il Dylan che fu.
In ?Il tornado di valle Scuropasso? Sclavi scriveva:
<i>?C? è chi muore a novant? anni con la penna in mano e chi scrive un libro solo e poi basta.
Oppure c? è chi scrive alcuni buoni libri e poi non si accorge che la fonte si è inaridita e continua lo stesso a scrivere. Stronzate.?</i>
A questo punto c? è da sperare che la fonte di Tiziano non si sia inaridita_

V.M.è l? Inferno
V.M.è il Paradiso
V.M.-since1986-

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

1) Se proprio vogliamo dirla tutta l'idea stessa che esista e sia vendibile una serie a fumetti che esce con cadenza mensile è una banale operazione commerciale. Ma un'operazione commerciale non va in porto se non ha qualcosa da offrire ai clienti paganti: il prodotto deve essere buono (o nel caso di una serialità, almeno mediamente buono) per essere venduto.
Questo implica che anche nel caso di grette operazioni commerciali debbano essere perseguiti degli standard di qualità: più il prodotto è buono, più ha possibilità di essere venduto.

Nel caso del 250 ammettiamo che stiamo parlando di un'operazione commerciale...ma non ci vedo la banalità: il signor Bonelli ha voluto fare le cose in grande, riunendo un team quasi sicuramente vincente. Un ottimo disegnatore e un'équipe di coloristi dalla collaudata esperienza e successo...e poi lo sceneggiatore che ha creato la serie e il personaggio. Ma avevo detto quasi: sebbene disegnatore e coloristi non avrebbero fallito, l'incognita restava lo sceneggiatore: essendo state create grandi aspettative gli effetti successivi all'uscita della storia sarebbero stati amplificati, un grande successo dovuto ad aspettative appagate o un grande fallimento dovuto ad aspettative negate, senza (quasi) mezzi termini, tutto dovuto alla scelta della storia che l'autore avrebbe deciso di raccontare.
E qual è il modo per ridurre al minimo il margine di fallimento circa una grande operazione commerciale come quella che è stata imbastita? Dare al lettore ciò che si aspetta, ma non esattamente "tutto" ciò che si aspetta (perché nel qual caso la storia sarebbe stata tacciata di ripetitività, monotonia, già visto, etc.).

Ora non so cosa ne pensa la totalità della gente che ha comprato questa storia, ma guardando le statistiche della prima pagina di questo topic è chiaro che in percentuale la maggior parte degli utenti di questo forum ha gradito questa storia. Perché? Perché a me lettore/utente del forum è stato dato ciò che mi aspettavo, ma non esattamente "tutto" ciò che mi aspettavo.
Il punto è questo: io Dario da Dylan Dog mi aspetto esattamente, ma non proprio esattamente, ciò che ho trovato in "Ascensore per l'inferno" (che in fondo è quello che mi aspetto di trovare, sebbene in forma più frammentaria, ogni mese quando esce una storia nuova, motivo per il quale continuo a comprare mensilmente gli albi): situazioni surreali e oniriche, una manciata di dabbenaggine che non fa mai male, una vena di anarchia ed una di civismo, una certa capacità di sfruttare la cultura e di saper fare cultura, un personaggio quanto mai umano proprio perché sempre pronto ad essere vittima della caduta di stile, i risvolti della paura tanto quelli della comicità, etc. etc. etc. etc. etc. etc.
Sono questi gli aspetti, le costanti che mentalmente mi sono creato da quando compro le storie di Dylan Dog e che per me sono l'essenza di Dylan Dog.
Nel 250 ne ho trovate abbastanza.
La storia mi è piaciuta non fondamentalmente perché era disegnata da Brindisi, colorata dallo studio Tenderini o perché era scritta da Sclavi; mi è piaciuta perché era la storia che mi aspettavo di leggere e che volevo leggere: nel caso in cui questo mio desiderio rientri in una complessa logica di mercato cosa credi che mi importi in fi dei conti?

2) Riguardo la critica: fino a un certo punto sono d'accordo con te sul discorso della critica, ma ammesso che stiamo parlando di critica "deteriore", quella che vuole pretendere di "spiegarti" un'opera. In realtà qualcuno ha detto che nulla è più chiaro dell'opera in sè, la quale di per sè è evidente. Allora il vero lavoro di critica (questo secondo il mio poverissimo e ristrettissimo punto di vista) non è quello di dirti se un'opera è bella o meno o come deve essere interpretata, o vederci arbitrariamente cose che non è plausibile che ci siano: è quello che ti dà la possibilità di scegliere se un'opera ti piace o meno fornendoti degli spunti più o meno fondati su cui riflettere da solo (dove la sensibilità del critico in questione non deve prevalicare quella dell'artista né tanto meno quella del fruitore).

In ogni caso anche tu fai critica nel tuo piccolo, come io la faccio nel mio o chiunque altro nel suo, quindi la tua affermazione mi sembra quanto meno auto-referenziale.

3) Perché un albo deve essere definito come celebrativo solo perché il suo numero è il frutto della divisione 500/2? Perché si deve pensare che debba aggiungere o togliere qualcosa alla serie regolare? Perché deve essere ritenuto routine per questo motivo? E perché Sclavi non potrebbe fare routine? In sostanza perché volere a tutti i costi idealizzare questa storia e metterla in una teca di cristallo, nel bene o nel male, invece di considerarla semplicemente UNA storia (UNA in quanto unica come UNA in quanto una fra le altre)?


Non mi unisco all'invito che mi è suonato un po' coercitivo di sbarbato che invita a salire sul treno dei sostenitori (anche perché spesso sono io a non prendere quel treno), però ho sentito come della rabbia nelle tue parole V.M. e non riesco a pensare che un fumetto, perché stiamo parlando di un fumetto, non dell'AIDS in India o dello sterminio dei curdi, possa generare addirittura rabbia in chi lo legge, soprattutto se si pensa che il suo scopo sarebbe esattamente quello opposto.

Ma come al solito questo è solo il mio punto di vista.

...non ho riletto ciò che ho scritto e potrei aver straparlato...


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 8:22 am 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dario84</i>
<br />

Anche se non hai letto i commenti sostanzialmente hai rilevato gran parte del contenuto di queste 8 pagine di topic.

1) Sulle citazioni non sono d'accordo: se venissero segnalate non ci sarebbe gusto per l'autore a inserirle e per il lettore a scovarle.
(...)

2) Tutti perdiamo con noi stessi. Le magnifiche sorti e progressive nella carriera di un autore come nella vita di ogni uomo non esistono.
Anche se non credo che Sclavi qui perda con se stesso...piuttosto gioca d'azzardo.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

1)Non ne sono convinto. Non ho mai parlato di segnalare le citazioni prima della lettura. L' ideale sarebbe farlo dopo, un po' come spesso succede nei "Contenuti Speciali" di John Doe. Non credo toglierebbe il "gusto" di inserire/scovare. E fugherebbe ogni dubbio sulle intenzioni dell' autore.
Un esempio.
Quanti avranno detto: "geniale il surreale nella sequenza di Groucho e Bloch che parlano di Dylan a Dylan come se Dylan non esistesse"? Immagino molti.
La sequenza è presa da un film di Bunuel: "Il fantasma della libertà". Ora, perchè non dirlo?
Qui (e credo sia obiettivo) non stiamo andando a parafrasare De Andrè o Kubrik... dove è più ovvio giustificarsi con la popolarità del citato...
Qui è decisamente più facile pensar male dell' autore.
Un accenno in nota sarebbe più corretto e stimolante.
Non credo di essere il primo a dire che il confine tra citazione e plagio è molto arbitrario e sottile. Meglio togliere ogni dubbio, no?

2) Senza scomodare Leopardi (persino lui aveva segnalato che "le magnifiche sorti e progressive" era una citazione!!![:D]) e gli intnenti ironici verso una certa cultura filosofica del suo tempo (perchè di quello parlava!), credo che il confronto con se stessi (prima che con altri) sia la chiave migliore e più coerente di critica e analisi dell' opera di un qualsiasi autore.
E sono anche convinto che non sempre si perda il confronto. Al contrario potrei citarti infiniti autori che si sono migliorati nel tempo, indipendentemente dal maggiore o minore successo.
Sclavi in questo caso perde con se stesso perchè il suo "azzardo" è un esercizio di stile, sicuramente affascinante e perfetto, ma contenutisticamente e lessicalmente inferiore a numerosi suoi precedenti.
O almeno seconda la mia lettura.

A.

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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 10:16 am 
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Caro V.M.
penso che stroncare questo albo significhi stroncare gran parte degli argomenti della serie di Dyd , ma non è solo questo , perchè mettere insieme molti argomenti della serie e farne un minestrone non significa che venga fuori un capolavoro ; è il modo in cui questo viaggio di Dylan si svolge , in modo sinuoso , poetico , fantastico , indubbiamente i colori fanno la loro parte , e Sclavi ha sfruttato l'occasione per far realizzare a Brindisi e Tenderini delle tavole ottime. Poi la fine mette la cigliegina sulla torta , e qui mi devo autocelebrare , perchè avevo indovinato che l'incontro sarebbe stato con il diavolo , quello vero , insomma non quelli minori incontrati in Golconda , la bellezza del demonio , ma quello con le sembianze di Lucifero.
Le segnalazione delle citazioni mi sembrano nocive se comunicate prima di leggere gli albi , e poi c'è sempre stato un gioco nel quale si lasciava un mese di tempo nel lasciar scoprire al lettore le eventuali citazioni. E cmq non era una regola fissa il comunicare le citazioni. Ma poi cosa cambia ? In Killer ad esempio se veniva comunicato che la citazione era Terminator cosa cambiava ?
A volte il mese successivo vengono pubblicate delle lettere con il lettore che becca la citazione , è sempre stato cosi'.


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 11:24 am 
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V.M. stroncare "Ascensore per l'inferno" é come stroncare il personaggio di Dylan Dog in tutte le sue sfaccettature ed il suo papà.

Per quanto riguarda le citazioni la penso come molti ed adoro vedere il mese dopo quelle che ho intuito e quelle che mi sono sfuggite, é come un gioco.

Questo albo era un trip in cui Sclavi ci invitava a viaggiare con lui, ma mi sembra che tu ti sia rifiutato di seguirlo (per motivi tuoi che non contesterò mai, é chiaro).


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 12:19 pm 
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Iscritto il: ven dic 01, 2006 2:26 pm
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Località: Empoli
Sono totalmente d'accordo con Mark Renton. Sclavi è sempre stato così, i suoi romanzi( i primi come gli ultimi) e le sue sceneggiature. Quando lessi per la prima volta "memorie dall'invisibile" non avevo aspettative perchè era uno dei miei primi albi e ricordo che rimasi estasiato. La domanda è: se avessi letto 15 anni fa "ascensore per l'inferno" quale sarebbe stata la mia reazione? Delusione, meraviglia, rabbia? ovviamente non si può rispondere perchè le due storie arrivano in due momenti diversi. una agli inizi quando ogni storia era davvero una scoperta, l'altra dopo 249 numeri e chissà quanti extra quando non c'è più la meraviglia di scoprire ogni mese un aspetto nuovo del personaggio o dell'universo Dyd. Quindi cosa rimane al lettore? forse la mera routine di un personaggio legato all'adolescenza e quindi a dei ricordi? no, rimane sempre l'inconscio desiderio di leggere storie che possano sembrare scritte in quegli anni, storie che scuotono e non che "confermano" l'universo dyd. Qualche autore ci riesce (Barbato, Medda) e qualcun altro ha dei risultati altalenanti (Ruju). Gli stessi Mignacco e Chiaverotti quando tornano dopo anni sfornano storie non convincenti ("I ricordi sepolti" e "Il compagno di scuola" per esempio). Poi dopo 5 anni di assenza torna Sclavi e si rafforza la speranza di leggere un altro "Memorie..." perchè lui E' SCLAVI e incarna lo spirito della testata! Dovevano essere solo 3 storie poi si è aggiunto questo albo. La nostra fame di Sclavi non si era saziata con il trittico che alcuni trovano deludente e arriviamo voraci a prendere "Ascensore per l'inferno" in mano! 2 le reazioni possibili:
1) SIIIIII E' TORNATO IN POMPA MAGNA! CAPOLAVORO!
2) e questo sarebbe sclavi?questo è il trionfo dell'inconsistenza e solo una vetrina per il reparto disegni-colori!
Io propendo più per la prima perchè Sclavi ha messo su carta l'esplosione del suo "blocco dello scrittore". Non credo che abbia pensato "via, ora ci metto gli zombie,poi una donna,poi xabaras" ma penso abbia dato sfogo agli incubi che lui avrebbe voluto scrivere in questi anni e che invece sono rimasti incastrati nella punta della sua penna. E questa esplosione racchiude Dylan,tutta l'essenza. Non si può giudicare questo numero come tutti gli altri perchè semplicemente è una celebrazione, nel vero senso della parola, di un padre verso il figlio. e io l'ho trovata bellissima!


p.s.:scusate la verbosità

p.p.s.:un appunto sulle citazioni. Sarebbe pazzesco che prima di ogni storia l'autore elencasse le citazioni che ha fatto. Inoltre a questo punto le citazioni perderebbero completamente senso! Se prima di "L'assassino è tra noi" mi avessero detto che era ispirato da "Identity" non avrebbero mitigato la mia delusione nel vedere che ricalcava pari pari la storia. l'annuncio non cambia l'uso che l'autore fa della citazione.

-------------------------
Finirà questo periodo nero?.....no......o forse si?


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 12:54 pm 
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Iscritto il: lun gen 16, 2006 5:16 pm
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Guardate le pagine dalla 23 alla 25, e prendete in considerazione Groucho. Si nota da subito che è come se fosse "spento", e Dylan in effetti lo dice. "Sembri uno zombie poco spiritoso". Non vi sembra una critica feroce nei confronti di quegli autori che hanno reso il buon ometto baffuto un semplice riempitivo senza alcuna importanza, costretto a recitare battute, per così dire, "per contratto"?


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Iscritto il: gio set 28, 2006 7:21 pm
Messaggi: 2843
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Guardate le pagine dalla 23 alla 25, e prendete in considerazione Groucho. Si nota da subito che è come se fosse "spento", e Dylan in effetti lo dice. "Sembri uno zombie poco spiritoso". Non vi sembra una critica feroce nei confronti di quegli autori che hanno reso il buon ometto baffuto un semplice riempitivo senza alcuna importanza, costretto a recitare battute, per così dire, "per contratto"?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Questo potrebbe dircelo solo Sclavi

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?La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.?
(Paolo Borsellino)

"Vi sono momenti in cui il dolore mi appare come l'unica verità.
Dal dolore sono stati creati mondi, e alla nascita di un bimbo o di una stella assiste la sofferenza."
(O. Wilde)


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Località: Inland Empire
per VM: La fonte di Tiziano non si è inaridita. E' un'<i>altra</i> fonte, dove bastano meno parole e meno spiegazioni per trasmettere emozioni.
I quattro numeri con cui è tornato scavano, scavano, scavano...ma differentemente dallo scavo "sociale" di tante belle storie del passato. Adesso è uno scavo di-dentro. E mette molta più paura.
Non sapere chi si è, perchè si è arrivati dove si è e non altrove, la solitudine di adesso e degli anni che verranno...
Adesso è più di un fumetto ed è proprio l'ORRORE.
[:X]I LOVE TIZIANO[:X]

Sono il giovane pioniere scricchiolino!

Uahha Chou Wari
Uahha Chou Wari-Wari
Sugar Baby Love/ Sugar Baby Love
I didn't mean to make you blue (Uahha Chou Wari-Wari)


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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Block -a dieta dal 56-</i>
<br />
p.p.s.:un appunto sulle citazioni. Sarebbe pazzesco che prima di ogni storia l'autore elencasse le citazioni che ha fatto. Inoltre a questo punto le citazioni perderebbero completamente senso! Se prima di "L'assassino è tra noi" mi avessero detto che era ispirato da "Identity" non avrebbero mitigato la mia delusione nel vedere che ricalcava pari pari la storia. l'annuncio non cambia l'uso che l'autore fa della citazione.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma porcapupazza!!![:D] mi sa che proprio non riesco a farmi sentire! Avevo detto (e mi autocito [:)]):

"Non ho MAI parlato di segnalare le citazioni PRIMA della lettura. L' ideale sarebbe farlo DOPO, un po' come spesso succede nei "Contenuti Speciali" di John Doe. Non credo toglierebbe il "gusto" di inserire/scovare. E fugherebbe ogni dubbio sulle intenzioni dell' autore."

[8D]

A.

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Iscritto il: ven dic 01, 2006 2:26 pm
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Località: Empoli
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Block -a dieta dal 56-</i>
<br />
p.p.s.:un appunto sulle citazioni. Sarebbe pazzesco che prima di ogni storia l'autore elencasse le citazioni che ha fatto. Inoltre a questo punto le citazioni perderebbero completamente senso! Se prima di "L'assassino è tra noi" mi avessero detto che era ispirato da "Identity" non avrebbero mitigato la mia delusione nel vedere che ricalcava pari pari la storia. l'annuncio non cambia l'uso che l'autore fa della citazione.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ma porcapupazza!!![:D] mi sa che proprio non riesco a farmi sentire! Avevo detto (e mi autocito [:)]):

"Non ho MAI parlato di segnalare le citazioni PRIMA della lettura. L' ideale sarebbe farlo DOPO, un po' come spesso succede nei "Contenuti Speciali" di John Doe. Non credo toglierebbe il "gusto" di inserire/scovare. E fugherebbe ogni dubbio sulle intenzioni dell' autore."

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

sorry Andrea, non avevo letto bene! Comunque di solito nell'albo successivo menzionano le fonti principali della storia prima!magari non sempre sempre (e non tutte) ma spesso!

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Finirà questo periodo nero?.....no......o forse si?


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 2:41 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
<b>Sbarby, Mark, Dario, sBarbato, Goblin, Block e Simone</b> mi spingono a riflettere.
E in effetti non solo ho riletto l? albo stamattina, ma mi sono posto due domande strettamente collegate fra loro.
<b>1) Sono forse io ad essere cambiato e a non riuscire più ad apprezzare Dylan a dovere?
2) Possibile che bocciare ?Ascensore per l? inferno? significhi bocciare l? intera poetica di Sclavi? Possibile che Sclavi sia stato sempre quello e che io sia l? unico a non accorgersene?</b>
Dopo aver confermato il mio giudizio sul 250 anche in seconda lettura, ho iniziato a dubitare di me stesso; ho pensato: ?Vuoi vedere che Mark ha ragione nel dire che se oggi rileggessi un ?Morgana? o un ?L? alba dei morti viventi? le troverei prive di soggetto e boccerei anche quelle??
Proprio quando, in preda allo sconforto, stavo per darmi una risposta positiva, il mio sguardo è caduto sulla collezione dylaniata. Ed è caduto su ?Totentanz?. L? ho sfogliato. E? ancora un capolavoro. Come la prima volta che lo lessi. Un soggetto splendido, una sceneggiatura magistrale: una serie di morti che raccontano le loro storie, l? intrecciarsi delle loro vite con quella di Dylan, le filastrocche sulla Morte, Hope, il cimitero. Splatter, surrealtà e poesia. Arte pura.
Poi è stato il turno di ?Morgana?: i dialoghi sono avvincenti, la trovata del fumetto nel fumetto (con relativa comparsa di Stano) è geniale. Le idee ci sono, eccome.
Ci ho preso gusto e ho sfogliato altri albi di Sclavi a caso: ?Storia di Nessuno? e l? interminabile ed incomprensibile discorso di Xabaras sugli universi paralleli; ?La casa degli uomini perduti? e l? angosciante senso di alienazione che trasmette (la follia fatta fumetto); e poi il fantastico ?Zed?, il polemico ?Caccia alle streghe? (una violenta protesta contro la censura)?
E non mi sono neppure permesso di scomodare capolavori come ?Memorie dall? invisibile?, come la trilogia extraterrestre, come ?Gli orrori di Altroquando?, come ?Il sorriso dell? Oscura Signora?, come le pietre miliari firmati assieme a Marcheselli.
Tutti gli esempi citati avevano un soggetto ben preciso, partivano da un? idea chiara e molto spesso avvincente. Certo, gli elementi surreali non mancavano e a volte (?Golconda?, ?Inferni?, ?Angoscia?, la stessa ?Ucronìa?) rendevano le storie apparentemente sconclusionate e confuse. Ma, appunto, solo apparentemente. Perché era proprio in quel clima di allegra e scanzonata follia che Sclavi regalava dialoghi pungenti e non-sense, controllava come un burattinaio i vari personaggi, descriveva stati d? animo, trattava persino tematiche sociali (?Verso un mondo lontano?, ?Doktor Terror?, ?I Vampiri?).
Forse il 250 racchiude in sé tali caratteristiche? No.
In ?Ascensore per l? Inferno? non c? è NIENTE di tutto questo: il soggetto non è povero o debole, ma manca completamente.
I dialoghi sono pochissimi e ripetitivi (mai in una storia di 94 pagine le tavole prive di balloons sono state così tante); non c? è poesia (parlo solo dei testi, i disegni poetici lo sono eccome!), non c? è un messaggio, non ci sono idee, non ci sono sentimenti (o forse vogliamo accontentarci della brevissima ed inutile comparsa della donna ideale?), non c? è neppure splatter, non c? è voglia di raccontare e da raccontare non si ha niente. E? una storia scritta da chi non sa cosa scrivere.
Sarà anche Sclavi, ma di certo è uno Sclavi sbiadito, svogliato e ripiegato su se stesso: sono quindi assolutamente sicuro che un albo del genere lo avrei stroncato anche 10 anni fa.
Al 90% del forum il 250 è piaciuto? Bene, non pretendo che la mia opinione sia condivisa.
Però, dai, non mi si venga a dire che in ?Ascensore per l? Inferno? sono sintetizzati 20 anni di Dylan e che bocciare un albo del genere significa bocciare Sclavi e il suo personaggio: così facendo si scade davvero nell? assurdo e nella banalizzazione dell? intera serie.
Dove voglio arrivare? Al solito luogo comune per cui ?Dyd è bello solo dal 100 in giù??
Certo che no. Sarà pur vero che più passa il tempo più divento severo ed ipercritico, ma tra gli albi letti negli ultimi anni non sono mancate le piacevoli sorprese : da quel capolavoro che è ?Oltre quella porta? (uno dei migliori Dylan di sempre), alla profonda ?L? ospite sgradito?, all? ottima ?Il gran bastardo?. Persino ?Ucronìa? tutto sommato l? avevo letta con piacere.
Vi ringrazio per l? attenzione e per gli spunti di discussione: cos? altro sarebbe un forum se non un luogo in cui confrontare le proprie opinioni?_

V.M.-vietato ai minori-
V.M.since1986


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Col miglior autore dell?universo tutto e? possibile. Tutte le sceneggiature possono essere perfette. E tutte le citazioni sono divertenti. Un brillante scambio di battute ed ecco tratteggiato un personaggio, forse un mondo. Basta permeare di sana follia il tutto, che questo si reggera? su una sorta di magico equilibrio?..e si che il nonsenso avra? un sen.. vabbe? lasciamo perdere.

La storia di questo mese. (spoiler)
Una lineare sequenza di splendide cartoline, tra incubo e incubo, con pochissimi guizzi (ma presi in prestito, l?ascensore/bara e la scenetta con Groucho e Bloch) e tanti cliche? (sclaviani e non, la lista gia? e? stata fatta), pochi dialoghi ma neanche tanto incisivi e originali, dopo poche pagine si capisce quale sara? l?andazzo e cioe? sballottamento continuo tra situazioni gia? viste e riviste su questi schermi, scorrevole al punto da non lasciare nulla che gia? non si sapesse, e arrivare in fretta alla ?spiegazione? di Bloch, ma e? troppo presto per non prevedere che ci sia un ultimo ?colpo di scena?, l?incubo per Dylan non finisce?
Fine spoiler

Renton, sono d?accordo quando dici che Sclavi si e? messo a nudo, tant?è che le ultime storie, e questa in particolar modo, evidenziano che ancora non e? completamente uscito dal ?blocco?, il gusto per la narrazione latita, lo smalto non e? nemmeno ai livelli del Progetto, l?idea di fondo e? quella di trovare spunti per infilarci una citazione non appena e? possibile, ma aggiungere qualcosa di suo non gli riesce proprio. Poca ironia, nessuna divagazione, per non parlare della caratterizzazione di Dylan (sempre piu? passivo) che Medda oggi gestisce decisamente meglio.
Questa storia viene dritta dritta dalla sua crisi, nessun manifesto programmatico, la celebrazione di DYD e? venuta fuori monca, solo coi luoghi comuni.






Senti, essere il piu' grande scrittore americano sotto i quaranta non e' per niente facile. E' dura,credimi.


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V.M. mi rendo conto che è stata fatta una sorta di requisitoria nei tuoi riguardi, mi spiace.
E tuttavia continuo a non condividere il tuo punto di vista.
Però credo sia il caso di placare per un attimo i bollenti spiriti da entrambi gli schieramenti. Facciamo una pausa di riflessione.

Secondo me se Sclavi ci sta leggendo si starà facendo grasse risate nel vedere che tutti si affannano a cercare di scovare la chiave della sua poetica, o l'essenza più profonda della sua anima.
Lui è lui.
E non pretendo attraverso paturnie psicanalitiche di scovare nella storia tracce del blocco dello scrittore o quant'altro.
Leggendo la storia ci ho trovato soltanto Dylan bloccato in un ascensore e a me sta bene così.


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 3:50 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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caro V.M.
secondo me stai cadendo nella retorica , del "non ci sono piu' le stagioni di una volta" e "non è piu' lo Sclavi di una volta".
Questo n.250 non puo' essere paragonato a nessuna delle precedenti storie , o meglio forse un po' a Golconda per le situazioni , forse una "dopo mezzanotte" in formato onirico , ma è una nuova storia . La consideri leggera e inconsistente ? Sclavi non sa piu' scrivere e si affida alle immagini come in "l'assassino è tra noi" ?
eppure ha scritto "Ucronia". Pensi forse che Sclavi sia una copia del dottor Knock ? con le idee confuse ? No per me Sclavi ha caricato le batterie ed ora ha nuove idee. Si è un po' aggiornato al new horror , da Saw in poi mantenendo sempre il suo modo di scrivere.


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MessaggioInviato: ven giu 29, 2007 4:10 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Non preoccuparti <b>Dario</b>, per me è sempre un piacere discutere e confrontarmi con gli altri, anche e soprattutto quando la mia voce è fuori dal coro [:p] . Se la pensassimo tutti allo stesso modo i topic sarebbero molto più noiosi, non trovi? [;)]
Comunque non credo di essermi scaldato più di tanto: ho semplicemente cercato di individuare le ragioni per le quali la storia non mi è piaciuta; non intendevo nè dar vita ad una crociata anti-Sclavi, nè cercare di psicanalizzare il buon Tiziano (che per me resta un Artista con la "A" maiuscola).

<b>@Goblin</b>
Non è come dici e mi sembra di averlo scritto a chiare lettere nel mio ultimo post [;)]_

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