Non ho letto nessuno dei vostri commenti.
Per non aver paura di ripetermi.
Non parlerò dei disegni. Non sono mai stato molto bravo a valutarli. Ad andare oltre il solito mipiacenommipiace. La prima in questo caso.
La sceneggiatura, invece.
Ognuna delle notti di Dylan, prigioniero dell' ascensore, ha almeno un momento degno di nota, concettualmente parlando.
1.
La sequenza dell' ascensore. Con due idee davvero belle.
La prima simbolica: il volto della segretaria di cancelleria si sovrappone a quello di Dylan al momento di pronunciare la condanna. Come un senso di colpa.
La seconda visiva nel gioco di riflessi che scompone il corpo di Dylan in molteplici piani.
2.
La bara, che poi è l' ascensore: esce Dylan. Come uno zombie.
E, se vogliamo, sono anche d' impatto gli uomini con la bombetta, un' anonima massa che impone la direzione da seguire.
3.
I poteri che governano il quotidiano.
4.
A volte è bello essere banli: il galeone che si solleva dall' acqua verso il cielo è sempre un brivido.
5.
Dylan che si alza in volo tra i palazzi. Come Roy Mann.
6.
Il surreale. Bloch e Groucho che parlano a Dylan di Dylan. Come se Dylan non esistesse.
Poi c'è un primo momento risolutivo. Tutto quanto raccontato altro non era che il solito sogno con le paure/colpe di Dylan ad assediare il buio.
Ma come (troppo) spesso nelle storie di Dylan il finale deve essere aperto e confondere la realtà e l' incubo.
I contenuti.
La poetica Sclaviana. Niente di nuovo rispetto ai suoi romanzi e ai suoi precedenti episodi:
paura della solitudine
angoscia di essere/diventare nulla
burocrazia prepotente ed invasiva
universi paralleli/complementari
realtà che si reinventa sogno e viceversa
amori che ritornano come irrisolti
Qualche caduta di stile in più rispetto al solito (o meglio, rispetto al modo di fare fumetto oggi): "... e io sono Dog, Dylan Dog!!" oppure "jime...una delle poche tecniche judo che conosco..."
La forma.
Fa la differenza. Come sempre.
Il modo in cui Sclavi spezza e monta la storia. Il modo (il pretesto) con cui ci riscalda la solita minestra restando coerente col suo affiancare l' assurdo al quotidiano.
Poi c' è il citazionismo: da Bunuel a Dè Andrè senza forzature nonostante gli estremi.
(e qui biognerebbe aprire un luuuuungo dibattito sul fatto che le citazioni, quando consapevoli, andrebbero segnalate)
Voto ACCETTABILE perchè Sclavi perde con se stesso.
A.
P.S. Ma davvero lo speciale estivo si chiamerà "Dylan Dog Color Fest"??? No, dai, ditemi che è uno scherzo....
P.P.S. Ora vado invece a leggermi cosa ne pensate voi.
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www.myspace.com/sindromemoebius