<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />N.250 ASCENSORE PER L'INFERNO
S
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Scherzetto di Sclavi & Brindisi. Se si vuole fare il nonsense, che sia fatto bene: e finalmente, in un non-capolavoro come questo, si ha il coraggio di rinunciare allo scudo narrativo (ovvero: inventare una trama per dire che...) e aderire pienamente al filone "simbolico - allegorico". Che è un genere, e come tale merita rispetto, non la generale pernacchia con cui si tende a liquidare (per me fuorviante il paragone con L'ASSASSINO E' TRA NOI, che era semplicemente un brutto albo e/o/ma un imbroglio). Qui, invece, partendo da una citazione esplicita (il processo kafkiano - dyd lo dice sotto la doccia - ma vedi anche DAVANTI ALLA LEGGE, sempre Kafka, e un pizzico di Durrenmatt) Sclavi si scatena: e più che mai Bruno Brindisi ha un ruolo fondamentale nel restituire le sfumature della storia (andrebbero accreditati entrambi sia a testi che disegni, per così dire) dato che i volti sono particolarmente memorabili: con un pizzico di attenzione, notiamo che la Donna ha la chioma di Morgana e occhi/postura di Lillie (maliziosamente, potrei dire gli atteggiamenti "facili" di Bree
, che nel finale Hicks è solo uno Xabaras un pò invecchiato etc.etc. Detto questo, la storia soffre di certe debolezze (Dyd vs la Classe Dirigente: siamo nella retorica ma, alla seconda lettura, potrebbe essere una proiezione generale dello spirito della serie) e snodi che ci lasciano perplessi (la mossa di judo! ma attenzione: dyd la fa in sogno, nel mondo immaginico... la seconda lettura, ancora). Mi sembra sostanzialmente azzeccata la svolta dell'ascensore, che rivela pienamente lo spirito burlesco di Sclavi. Della serie: che vi aspettavate? Dato il nome della serie, tutto deve avere una spiegazione strana e meravigliosa? Quella di discutere verità acquisite, dunque, è ancora la cifra scoperta dell'autore. Favolosa l'ultima pagina, una non-fine che finalmente (pardon...) casca a fagiuolo.
In definitiva: godurioso esercizio senza senso - non è un peccato -, che non innova (vedi anche IL SEGRETO DELL'ISOLA D'YD) ma è onesto, sfacciato e disinvoltamente passabile di numerose interpretazioni. Le cose stanno così, ma potrebbero stare in un altro modo e mondo. Colori divini, che passano dal pluviale all'infernale e sottoscrivono le indubbie capacità dello staff giustamente citato nell'Horror Club.
Voto: 7
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Una disamina che mi trova molto d'accordo, tranne forse nel voto finale troppo basso.
Anche io ero rimasto perplesso sulla mossa di judo, ma forse è una delle poche pecche della sceneggiatura di Sclavi.
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E'impossibile distinguere un uomo pazzo da uno normale
mentre camminano per strada. (C. Bukowski)
Meglio avere le mani sporche di sangue che lavate con l'acqua di Pilato. (G. Greene)