<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Lord Blendings</i>
<br />Per un fumetto "popolare" possono risultare pure troppe 2 euro e settanta. Di popolare rimane ben poco. E poi non mi pare di aver fatto un calcolo decontestualizzato. E' proprio perchè lo contestualizzo nella società in cui viviamo, che mi sembrano eccessivi gli aumenti(...)
Se poi vogliamo parlare all'interno del campo fumettistico allora il discorso è diverso.
Le case edistrici che dici tu, mi sembra più probabile che siano fallite per le basse vendite figlie, esclusivamente, di un prodotto non proprio eccellente.(...) Non è il prezzo che decide il mercato. E' la qualità del prodotto. (...) La migliore arma sarebbe la concorrenza, ma nel campo fumettistico, mi pare evidente, che la Bonelli in Italia abbia pochi nemici. O per lo meno questi "nemici" non hanno ancora trovato quel personaggio da "urlo" che possa mettere in crisi la Bonelli. In America, invece (...) si fanno lotta a suon di "storie epocali" e prezzi comunque contenuti. Cosa che in Italia non avviene. (...) I fumetti, non mi stancherò mai di dirlo, devono essere una forma di svago, di fuga dalla realtà. Ma se la fuga comincia a costare troppo per le proprie tasche, allora vien più facile fare fughe solitarie, solo con la propria mente.
E come, mi pare, ha detto Mirco nel topic Vendite, non facciamo rapporti libro-fumetti solo in base al tipo di produzione e vendite. Sono sempre due mezzi di racconti ben distinti fra loro. Perchè se la mettiamo così, qualunque cosa che racconta una storia si può paragonare a un'altra senza riguardarsi dalle differenze abissali che le contraddistinguono (Un fumetto non è un libro, che non è un film, che non è una fiction e così via...)
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A rileggere il mio intervento si capisce che definisco "decontestualizzato" il calcolo matematico proprio perché io non ho MAI accennato al contesto sociale in cui vivo e spendo i miei soldi.
Le mie argomentazioni sono sempre state legate al valore ASSOLUTO di un' opera di 100 pagine cui collaborano almeno 3 persone (escludendo i costi fissi di stampa, grafica, revisione).
Non sono invece persuaso dalla tua teoria per cui è la qualità a decidere la vita di un prodotto.
Non sempre.
Lasciamo perdere Samuel Sand che piaceva solo a me...
Hammer, 2700, ESP sono abbastanza quotati e rimpianti dalla critica quanto dai lettori.
Hanno chiuso perché non essendo made in Bonelli non hanno potuto avere quella VISIBILITA' che la loro qualità meritava.
Se avessero avuto un prezzo di copertina di 5000 ? (anzichè lo standard imposto e bonelliano di 3000?) sarebbero sopravvissuti più a lungo.
La qualità c' era, credimi, non a caso LaNeve, Vietti, Olivares & Co. oggi lavorano in via Buonarroti.
"In Italia non c' è concorrenza". Ma è un circolo vizioso. Non c' è concorrenza perchè non si hanno le tirature COMPLESSIVE della Bonelli che in quanto prima casa editrice della penisola è lei a "decidere" quanto far pagare un fumetto di quel preciso formato.
Al di fuori di quel formato e di quel prezzo in edicola non sopravvivi,
Negli USA, Lord, il discorso è totalmente diverso.
Altro formato, altra carta, diverso numero di pagine, pubblicità all' interno.
Gli albi Marvel/DC in proporzione ai nostri non hanno affatto dei prezzi contenuti. Sono carissimi (e offrono in più solo il colore).
"Il fumetto è una forma di svago".
Sono d' accordo.
Trovami ora un altro svago che ti impegna per mezz' ora/un' ora, ma allo stesso prezzo.
Cinema? Libro? Musica? Teatro? Pizza?
Costano tutti di più.
Eppure una volta ogni tanto ce li concediamo.
Quello che mi chiedo io è: perché non ragionare allo stesso modo con i fumetti?
Quanti film vediamo al mese? Non più di tre o quattro. Perché costa.
Beh, non mi lamento. Scelgo accuratamente quale film vedere per non sprecare i miei soldi e realmente svagarmi.
Trovo infine legittimo paragonare il fumetto a un libro perché a livello produttivo sono due realtà assimilabili (è creatività stampata su carta).
Non a livello concettuale/artistico, ma questo lo davo per scontato.
Detto questo, per carità, non pretendo di farti cambiare idea (anche perchè so di non riuscirci). Solo di darti nuove sfumature e argomentare le mie posizioni.
A.
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