Cravenroad7

Ciao Paola, ho preparato la pagina con le domande e risposte piu' interessanti:
https://www.cravenroad7.it/articoli/temp.php?intervista2

nonché una tua biografia
https://www.cravenroad7.it/scene/temp.php?barbato

che manderò online insieme alla scheda della tua opera prima "Il cavaliere di sventura" dopo aver spedito la newsletter che sto preparando.

volevo chiederti una cosa per completare questo aggiornamento "speciale". Da quel che ho capito la tua attività di sceneggiatrice\scrittrice, è soltanto una parte della tua vita, il resto e forse il piu' importante si occupa dell'Associazione Mauro Emolo Onlus di cui sei presidente, che si occupa della ricerca sulla Còrea di Huntington, che hai anche citato in Il sonno della ragione. Mi piacerebbe, col tuo consenso, aggiornare la sezione "sociale" di cravenroad7.it mettendo un articolo su questa associazione.
Per questo, se sei disposta, volevo chiederti se puoi parlare anche brevemente, sulle finalita' e sul come ti sei avvicinata a questa malattia. Su questo argomento ho solo una domanda particolare da farti: si parla tanto di "fuga di cervelli", di scienziati che a causa dei bassi finanziamenti vanno all'estero. Visti da parte di chi necessita di fondi per fare informazione, ricerca e dare assistenza ai malati, come vedi questa questione?
Grazie.

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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!

Sempre di corsa, cheppalle...
Johnny Dark: ne "Il capobranco" Dea muore alla fine. Sorry...
Killex: ho letto tutto King sino a "Rose Madder", poi ho cominciato ad essere discontinua per ovvie ragioni. Ha scritto capolavori, spesso misconosciuti, come "Ossessione", e recenti porcate illeggibili. Non sono però una consumatrice sistematica di horror, ne' un'intellettuale. Leggo di tutto.
Mirco: come posso avere la tua e-mail per mandarti il materiale? Rispondo alla tua domanda: la fuga è GIUSTIFICATISSIMA. Per lo meno all'estero lavorano, qui non avrebbero i mezzi, i macchinari (che costano!) e non combinerebbero niente. Tra l'altro la nostra cultura fa sì che le persone coinvolte (famiglie e malati) siano restie ad esporsi. Ergo non donano sangue o tessuto in quantità sufficiente per supportare la ricerca (anche perchè nessuno gli spiega in cosa consiste la donazione, nessuno dice loro che è anonima, nessuno dice loro che da una donazione non verranno a sapere se sono malati o no... nessuno dice loro che ESISTE LA POSSIBILITA' DI DONARE!). L'ingranaggio che stiamo cercando di sbloccare è ABNORME, per cui o ci concentriamo su obiettivi piccoli oppure ci spariamo. Ogni tanto si riesce a fare anche qualcosa di consistente, ma è sempre un problema di soldi. Con quelli che abbiamo paghiamo il numero verde e ci resta poco per le altre attività. Sto cercando di ri-organizzare un'asta di tavole on-line per raccogliere fondi, ma anche quello è un lavoraccio (non per i disegnatori, loro fanno a gara per donare, sono persone SPLENDIDE, basti ricordare che l'anno scorso abbiamo avuto all'incirca 500 disegni). Scusate, arringa finita. Ammetto che quando parlo della malattia mi infervoro...

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Mirco: come posso avere la tua e-mail per mandarti il materiale? Rispondo alla tua domanda: la fuga è GIUSTIFICATISSIMA.

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si, certo che puoi,mandamelo a
informazioni@cravenroad7.it


Per l'informazione dovrebbe pensarci innanzitutto il ministero, trovo desolante che le associazioni di volontariato debbano arrangiarsi, anzi neanche dovrebbero esistere, dovrebbero bastare i soldi dello stato.
Vabbe', spero che riuscirai a organizzare una nuova asta, ricordo quella dell'anno scorso, addirittura le sceneggiature di Sclavi!


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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!

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Mirco: come posso avere la tua e-mail per mandarti il materiale? Rispondo alla tua domanda: la fuga è GIUSTIFICATISSIMA.

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si, certo che puoi,mandamelo a
informazioni@cravenroad7.it


Per l'informazione dovrebbe pensarci innanzitutto il ministero, trovo desolante che le associazioni di volontariato debbano arrangiarsi, anzi neanche dovrebbero esistere, dovrebbero bastare i soldi dello stato.
Vabbe', spero che riuscirai a organizzare una nuova asta, ricordo quella dell'anno scorso, c'erano addirittura le sceneggiature di Sclavi!


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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!

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anna never è meglio lasciarla dov'è, senza rischiare di rovinarla...
X Paola: ma indicativamente che numeri saranno i tuoi?

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Credere, Obbedire, Combattere
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mi autoquoto visto che la domanda era andata dispersa...

aarrrrrrrrggggggggggghhhhhh! mirco nell'intervista hai scritto JhonnyDark... SI SCRIVE JOHNNYDARK!!!

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Credere, Obbedire, Combattere

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aarrrrrrrrggggggggggghhhhhh! mirco nell'intervista hai scritto JhonnyDark... SI SCRIVE JOHNNYDARK!!!


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ops, correggo


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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!

bene hai evitato una faida...

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Credere, Obbedire, Combattere

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bene hai evitato una faida...
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sei Johnny Stecchino non Johnny Dark!


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Dio, essere ragazzi: che crudeltà!

Torno dopo parecchio sul forum e... cavoli che sorpresa!
Miss Paola Barbato!
Veramente fantastico averti fra noi.
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Da lettore fedelissimo di DD mi fa piacere poterti osservare così disponibile.
Ciò detto e assodato che avrei anch'io molti motivi per lodare il tuo lavoro, vorrei permettermi di passare alle critiche.

1)Trovo che tu, come tutti gli sceneggiatori della serie Tiziano Sclavi escluso, abbia gravi difficoltà nel muovere i comprimari. Groucho e Bloch in primis.
Preciso che escludo Dylan 200 perchè merita un discorso a parte.
Non voglio offenderti ma ho letto che lamenti la difficoltà di gestire il buon coinquilino di Dylan e di inventar battute per lui. Groucho, però, non è solo battute. Bloch non è solo "Vieni Old boy, mi perderò la pensione ma prendi pure tutti i documenti che vuoi dallo schedario".
Tiziano ci mostra un Bloch afflitto (mi pare in Memorie dall'invisibile) perchè è morta la prostituta che frequentava; un Groucho incredibilmente serio in Il lungo addio. Quest'ultimo non è solo un distributore di momenti comici a gettone. Risultano entrambi ormai stereotipati. Pensa invece al Groucho de L'isola misteriosa (ricordo bene il titolo?): Sclavi ci fa intuire che abbia fregato la morosa a Dylan. Hai doti di sensibilità indubbie, il tuo tocco femminile ha spesso sollevato Dylan dal grigiore di annate malandate, secondo me sai fare meglio di così.
2)Il numero 200. A me è piaciuto, in fondo. Ai miei amici no, per loro ha segnato addirittura la fine dell'avventura con DD.
Motivo? Lo hai normalizzato. Hai raccontato particolari inutili, la storia Finchè morte non ci separi bastava ampiamente.
E soprattutto lasciava la poesia del mistero su Dylan: hai presente l'immagine del galeone che si monta da solo come simbolo del fato che si compie?
Nel numero 200 vi è il tuo tocco e, se a me la storia è piaciuta, è perchè sai scrivere dannatamente bene ed anche una storia fredda può farmi appassionare moltissimo. Ho amici che hanno subito l'alcolismo. E' semplicistico il sistema descritto per uscirne. Inoltre (ma questo lo chiederi a Bruno Brindisi) non ho capito la dedica a Zanardi di Pazienza, in un personaggio che non assomiglia nè al fumetto nè all'autore.

3)Dici che Sclavi è vivo. Lo so. E grazie a Dio sta anche molto meglio rispetto alla sofferenza che provava anni addietro.
Come autore, però, ha perso di vista totalmente la sua creatura come Sergio Bonelli ha smarrito Mister No e sta accoppando Tex con la collaborazione del povero ed esausto Nizzi (qui roberto guarino non concorderà, vero? <img src=icon_smile_big.gif border=0 align=middle><img src=icon_smile_wink.gif border=0 align=middle> ). Alcune storie, c'entrano ben poco con ciò che il Tiz ha saputo crearci...

Scusami, per favore, delle critiche.
Se le ritieni pesanti, evita di rispondermi ma sappi che mi spinge a fartele la passione per la serie.
Grazie!
Carlo Maria

Finalmente delle critiche!
Ma prima è dovuta una disposta a Johnny Dark, che ho saltato senza volerlo (eh, l'età...). La programmazione degli albi è molto mobile, non sono mai certi gli albi che usciranno a parte quelli dei 2/3 mesi dopo. SEMBRA che esca una storia mia nel numero 210, ma ci sono mille fattori che possono provocare uno spostamento dell'ultimo minuto. Garantiti sono lo Speciale 2004, il Gigante 2004 e lo Speciale 2005. Di più non so.

Un discorso tutto per Carlo Maria.
1) Sbagli. La mia difficoltà a muovere Groucho sta proprio nel fatto che non voglio stereotiparlo. Non ce lo sbatto dentro per forza, non gli caccio in bocca una barzelletta "a perdere" solo per riempire una vignetta. Ne "Il settimo girone" nemmeno compare, e neppure Bloch. Groucho non spara battute che non siano inerenti alla situazione, in "Phobia" si innamora e piange la donna che gli piaceva e che muore. In "Lo specchio dell'anima" cerca di dissuadere Dylan dal continuare a restare nella villa che lo fa impazzire (e c'è un siparietto tra lui e Bloch dove nessuno dei due è la macchietta di sè stesso). Ne "Il seme della follia" Bloch crea addirittura un enorme "diversivo" per salvare Dylan, in "Qualcuno nell'ombra" mente per coprirlo giurando di aver visto l'assassino suicidarsi quando non è così... Non voglio sentirmi dire "Oooooh, brava!!!", non dico di aver fatto "bene" nessuna di queste cose, ne' di riuscire a farle sempre come vorrei, ma lo stereotipo proprio no. A proposito: hai mica visto cosa fanno entrambi in "Sciarada"?
2) Il 200. Dio, quanto ho dovuto parlare del 200... Riassumo in qualche domanda. Avevo carta bianca? Ho scelto io il tema? Ho voluto io che iniziasse alla fine del 121 e finisse all'1? Se tu fossi Tiziano o Mauro Marcheselli butteresti nelle mani di una quasi-debuttante il numero celebrativo senza seguirla passo passo? Ecc. ecc. ecc.
3)Dovresti parlarne con Tiziano.

Infine: io non sono Tiziano Sclavi.
Non sono l'erede di Tiziano Sclavi.
Non devo prendere il posto di Tiziano Sclavi.
Non devo scrivere come Tiziano Sclavi.
Purtroppo scrivo le storie di un personaggio ideato da Tiziano Sclavi, ma cosa devo farci?

Non pretendo che mi diciate che sono brava, ne' come lui ne' più o meno di lui, ma non mi perdo nemmeno in fesserie del tipo "io non arriverò mai a scrivere come lui", perchè sono idiozie. Ognuno scrive alla sua maniera, c'è chi va pazzo per Enoch e chi per Sclavi, chi per Chiaverotti e chi per Berardi. Io scrivo nel mio stile. Piace? Ne sono felice. Non piace? Pazienza. Mi ispiro a Tiziano? Buon Dio, NO!!! Lui è quello che sa meglio gestire la sua creatura, ma non ha prodotto solo capolavori, e ci sono stati altri che hanno realizzato storie altrettanto belle con dentro il LORO tocco. Ci sono stati lettori che hanno mollato al 100 e altri che hanno mollato al 200. E ci sono lettori che hanno mollato al 100 e ripreso al 200, che ci si creda o no. Bella forza dire che i tempi di "Memorie dall'invisibile" sono passati. Sono passati anche 15 anni e quasi 200 numeri nel frattempo! Tiziano aveva più o meno la mia età quando l'ha scritto, ed era SUO, ne aveva fatti solo altri 18 prima, era libero di spaziare. Qualcuno crede davvero che se "tornasse" (ribadisco che se ne parla sempre come defunto, povero Tiz!) scriverebbe nella stessa maniera? Non è più la stessa persona, e nemmeno Dylan è più lo stesso. Persino Paperino è cambiato in tutti questi anni! Posso capire la pretesa che un personaggio a fumetti, una creatura eterna, non cambi mai. Ma chi lo scrive sono esseri umani. Che invecchiano e cambiano, invece. Se tu sei un lettore dal n? 1, un po' come me, sei cambiato anche tu. C'è un dettaglio, però, che a voi fedelissimi sfugge: i fan di vecchia data sono pochi. Il target di Dylan Dog non è di trentenni, una fetta bella grossa dei nostri lettori non arriva alla maggiore età. Che ne dite di loro? Lo sapete che i più non sanno chi diavolo sia Tiziano Sclavi e non gliene frega niente? Che conoscono QUESTO Dylan Dog e basta? Ho capito perfettamente le tue obiezioni, da lettrice potrei essere d'accordo su molti punti, ma da autrice ti sconsiglio di credere che il "vero" Dylan Dog sia solo quello dei primi 20 numeri o solo quello scritto da Tiziano, perchè significherebbe che non potrai che restare deluso e basta in futuro. E non te lo auguro, perchè (io me ne tiro fuori) alcuni colleghi hanno scritto storie belle, in armonia col personaggio e i comprimari, coerenti con la serie. Se ogni volta che apri un albo mentalmente corri a "Johnny Freak", "Memorie dall'invisibile" o "Il lungo addio" allora risparmia i soldi perchè ancora prima di pagina 2 l'albo ti avrà deluso.

Lo dico da ex-lettrice, e non con vena polemica, te l'assicuro.

Ora vado a dormire, per stanotte ho lavorato e scritto abbastanza. Se sparisco per un po' non me ne volete, ma mi aspetta un periodo diciamo "intenso" -altro che eufemismi!!!-.

Dopo l'intervento di CARLO MARIA vorrei porre anch'io una domanda un po' più articolata,per molto tempo ho letto e collezionato tutti i fumetti BONELLI,ora x motivi di spazio leggo e colleziono solo più TEX e DYLAN DOG,trovo che entrambe le testate si trovino allo stesso punto della loro evoluzione creativa,(infatti anche se il primo ha superato il numero 500 e il secondo il 200 bisogna considerare alcuni aspetti:uno che le storie di TEX durano mediamente 2 o 3 albi contro l di DYLAN,due che il vero TEX comincia col numero 96 quando si passa dalle strisce alla serie gigante mensile e inedita) per entrambi il problema è la ripetitività delle storie,io credo che sia umanamente impossibile scrivere storie eccezionali ed originali come nei rispettivi periodi d'oro(per TEX quello che va dai numeri 100 a 200 per DYLAN dal numero 1 al 80) a questo punto credo che per entrambi l'unica via di uscita per risvegliare l'interesse dei lettori sia quella di creare una "continuity",vale a dire creare sempre più personaggi di contorno interessanti e ricorrenti,riproporre quelli già esistenti e scrivere sempre più storie che riguardano il passato,esattamente quello che sta facendo molto bene MAURO BOSELLI su TEX,purtroppo BOSELLI ha altri impegni che lo distolgono da TEX e le sue storie sono sempre più rare,la domanda è questa: perche voi soggettisti di DYLAN DOG non cercate di fare come BOSELLI?Forse la situazione di stand-by di SCLAVI vi blocca,nel senso che avete paura di scrivere qualcosa che non piaccia al grande TIZIANO e ciò diventi un problema nel caso in cui lui decidesse di tornare?

Dylaniato juventino

io sono di diversa opinione, a me interessa che la storia singola sia bella e che non abbia bisogno di troppi agganci col passato e neanche troppa continuity. L'importante è che il pericolo che affronta Dylan , sia reale angosciante bastardo dentro , che la storia coinvolga, e non come spesso ultimamente accade ci si trovi di fronte ad un cattivo scialbo che ha il suo solito piano diabolico.

Ma Killex, benedetto figliuolo, non l'hai ancora capito che le scelte RADICALI sulla serie non le possiamo fare noi? Far adottare Botolo a Dylan, farlo fidanzare con una che magari lo molla e riprende un albo sì e uno no, far vedere il soprintendente... Non è lampante che noi non possiamo intervenire sul personaggio e solo Tiziano può? Al massimo possiamo inventarci dei comprimari che ritornino una, due volte... Il nostro lavoro è scrivere avventure belle, se ci riesce. Quando Tiziano lo deciderà tornerà e se vorrà farà diventare Dylan gay, ma noi non possiamo nemmeno aggiustargli il taglio di capelli!!!

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io sono di diversa opinione, a me interessa che la storia singola sia bella e che non abbia bisogno di troppi agganci col passato e neanche troppa continuity. L'importante è che il pericolo che affronta Dylan , sia reale angosciante bastardo dentro , che la storia coinvolga, e non come spesso ultimamente accade ci si trovi di fronte ad un cattivo scialbo che ha il suo solito piano diabolico.


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si ma l'assenza di continuity alla lunga influisce negativamente sugli albi singoli. le storie doppie di dylan sono tra le più belle nella sua storia.

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Credere, Obbedire, Combattere

Beh, il post di Carlo Maria mi spinge a fare una piccola considerazione sul lavoro di Paola.
Secondo me, Paola, sbagli quando dici di non scrivere come Tiz. Anzi, insieme al praticamente dimenticato Ferrandino (dimenticato su Dyd, ovviamente, vista la fama che ha raggiunto con il suo romanzo) tu sei, sempre opinione personale, l'unica che ha capito e digerito la lezione di Tiz: scrivi su cose che TI ossessionano o che TI piacciono ovvero, in parole povere, che senti vicine. Per non fare i nomi di altri scrittori di Dyd che trovo abbastanza "gratuiti", alcuni non condividono emozioni con i lettori, si concentrano sulla storia e basta (e il successo di Dyd, all'inizio, sicuramente non era dovuto agli intrecci ma al riconoscersi dei lettori nei problemi di cui Tiz parlava), altri invece propinano emozioni di seconda mano, da film o dalle storie di Tiz.
Tu senti più vicini problemi diversi da quelli che sente Tiz? Benissimo, l'importante è che li SENTI.
E mia sorella, semplice lettrice che non frequenta forum di appassionati e non vuole, come me, lavorare nel campo del fumetto, spesso rimane, diciamo "molto toccata" da quello di cui scrivi tu, il che vuol dire che ALTRI lettori si riconoscono nelle cose che senti tu, proprio come io mi riconoscevo nelle cose che sente Tiz.