Cravenroad7

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#13/S Goliath
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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 4:46 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Il coinvolgimento di Dylan in una storia a sfondo ecologista, per me è ridicolo e illogico![B)]
Non è solo forzato, è addirittura fuori tema![:(]
E per tutto l'albo si ha l'impressione che Ruju non intenda cambiare registro ( poiché le carte le poteva cambiare, dopo aver forzato la logica stessa di Dylan Dog).[8]

Questo è per me già sufficiente a chiudere l'albo o lo speciale, che sia.[:0][:)]
Aggiungi: Dylan a dorso nudo, dove fino a poco prima si aveva l'impressione di un freddo boia...[:o)]

Dylan parte per una avventura <b>dichiaratamente</b> a sfondo ecologista. Vi si getta a copofitto senza riflettere più di tanto. Bastano poche giustificazioni ( per altro inutili).
E poi, accetta di l'incarico lui che soffre di mal di mare???[xx(]
Quando gli elemnti di una storia non si amalgamano bene gli uni con gli altri, tutto appare più paradossale e inverosimile che in altra sede. Le illogicità e incongruenze divetano pesanti, stonano.
Il fatto che Dylan sia a bordo perché una storia, comunque, la si doveva fare, non è sufficiente a giustificarne la forzatura logica. No.
1? perché Ruju non ha forzato solo il personaggio con tutte le sue 'normali' fisime, ma lo ha infilato in una storia per nulla dylandoghiana ( come tante; come _TROPPE_), minima, piena di scontatezze, luoghi comuni e sciatteria, che la rendono eccessivamente paradossale!!!
2? Da una storia di Dylan Dog io non mi aspetto una la morale ecologista spiattellata in faccia, ma che sia io a dover riflettere su un messaggio, possibilmente sfumato.
La donna del mese che non esce fuori al di là del cliché e tutto il resto sono altri punti a sfavore.
Una volta fatta l'analisi e ricostruendo il moaico della storia, c'è ben poco che non ti appaia una forzatura.[:)][;)]
La storia stessa è un mistero come sia potuta passare.




<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 5:02 pm 
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Iscritto il: mar nov 21, 2006 6:58 pm
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Ma, Triss... non ho davvero capito cos'è che non ti torna... dylan E' UN ECOLOGISTA! ..o no?

<hr noshade size="1">Dato che un gatto cade sempre sulle zampe,
e una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro:
legando un fetta di pane imburrata sulla schiena di un gatto e lasciandoli cadere nel vuoto,
il gatto e la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito senza mai toccare terra...
creando così il moto perpetuo!


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 5:15 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Perchè, in Goblin la morale ecologista com'è?
Tolte Lillie e poche altre, quante sono le donne del mese che non si smuovono di un centimetro dal clichè, anche nei tempi d'oro?
Dylan a torso nudo quando fa freddo è una piccolezza, onestamente, ne abbiamo fatte passare di molto peggio, non è che la qualità di una storia si misura dalla presenza/assenza della camicia.
E 10000 volte Dylan ha indagato in storie in cui non c'entrava niente, però se la storia è bella, non ce ne siamo mai preoccupati troppo.

Ok, 'sta storia non ti piace, però non attacchiamoci ai dettagli ... se vuoi critica la presenza massiccia di azione, la prevedibilità di alcuni colpi di scena, però non mi stare a parlare che Dylan dovrebbe avere la camicia sennò ha freddo, o che la donna del mese ha poco spessore

Tutto quello che ho detto, fino a quest'istante compreso, è falso.


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 5:19 pm 
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Iscritto il: mar nov 21, 2006 6:58 pm
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Infatti! Io ho stortato il naso molto di più leggendo goblin (condividendo peraltro tutto quello che dice dylan nel predicozzo) mi è sembrato decisamente troppo poco velato! Qui la parte predicozzo esplicito non im sembra così pesante!

<hr noshade size="1">Dato che un gatto cade sempre sulle zampe,
e una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro:
legando un fetta di pane imburrata sulla schiena di un gatto e lasciandoli cadere nel vuoto,
il gatto e la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito senza mai toccare terra...
creando così il moto perpetuo!


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 8:34 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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Una cosa che forse non tutti sanno:

il soggetto di questa storia è <b>SPUDORATAMENTE COPIATO</b> da un romanzo di Dear R. Koontz, <i>Fantasmi!</i>, uscito su "Urania" molto tempo fa.

Se stronchiamo Sclavi perchè in <i>L'assassino è tra noi</i> ha copiato un film, è giusto stroncare anche Ruju quando scopiazza -per di più malissimo- un romanzo. [:o)]

Il romanzo era cento volte più inquietante perchè non si perdeva in pallosi predicozzi ecologisti. Approfondiva la commistione "psiche del mostro/psiche dell'umano assorbito" in maniera sottile - invece Ruju ha copiato male, dato che il mischione mostro/capitalista non è per niente convincente.

_____________
Ti mostrerò la paura in una manciata di polvere...


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 10:45 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Parto dal basso.[;)]
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Ok, 'sta storia non ti piace?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Questo è evidente. Ma non è questo il problema. Se ci fermiamo al solo gusto è ovvio che non possiamo discutere. Per questo cerchiamo anche dei fatti.[:)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
però non attacchiamoci ai dettagli ...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non mi sono attaccato ai dettagli. I dettagli li ho considerati tali, cioè dettagli, che fungono da aggravante. Ma non sono certo determinanti.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
... se vuoi critica la presenza massiccia di azione, la prevedibilità di alcuni colpi di scena?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non posso criticare la presenza massiccia di azione, né la prevedibilità, perché sono gli elementi meno gravi, e più superficiali. Forse in questo caso, un po? ?pesanti? ma non certo il grosso del problema. [;)]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
però non mi stare a parlare che Dylan dovrebbe avere la camicia sennò ha freddo, o che la donna del mese ha poco spessore
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ecco, per quanto riguarda la faccenda ?torso nudo?, passi pure, in sé non è grave. Lo ripeto: _in sé_.
Riguardo alla donna del mese le cose stanno ben diversamente da come possa sembrare.
?La donna del mese? è diventata tale non perché sono passati quasi 250 numeri, o perché col tempo ci si è stufati di vedere Dylan finire con la donna di turno. ?La donna del mese? è un clichè che si è introdotto da quando gli sceneggiatori, in questo caso Ruju, hanno dovuto trascinare una routine più che costruire narrativamente una storia attorno all?Indagatore dell?Incubo che ne rispettasse la psicologia e il ?canone?. ( Eh, si, perché DD è un personaggio codificato come 007, e il canone si è formato durante i primi cento numeri, qualcosa in più qualcosa in meno?). Automaticamente la donna del mese diventa superfiale quanto un clichè e diventa pure forzata.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Perchè, in Goblin la morale ecologista com'è?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Dunque. Su Chiaverotti ci sarebbe da fare un discorso a parte, perché ha un modo di esprimersi discutibile.[B)]
Ma voglio stare al gioco. Facciamo finta di nulla. Innanzitutto Dylan Dog NON è un fumetto a sfondo ecologista. Nel caso di Goblin la morale sulla vivisezione animale s?innescava partendo dalla stotia del ?Goblin?. Non si partiva semplicemente dicendo a Dylan, partiamo a salvare le scimmie. La riflessione in questo caso avviene dopo una rappresentazione, non dopo un pistolotto od un ecologismo di partenza puro e semplice, e banale per giunta.
Bisogna vedere il COME le cose vengono dette, è qui che sta l?originalità di ogni autore.[;)][:)]

Dunque. Dylan Dog NON è un fumetto ecologista non significa che non possa trattare tali temi. Ma lo deve fare rispettando il suo canone e la sua natura. Ancor prima di queste: seguendo la natura del narrare che non è quella di sparare la morale sugli industriali, o partire già da _presupposti_ puramente e semplicemente, nonché banali, del tipo ?salviamo la natura?. La interpretazione deve essere mia, deve derivare dalla riflessione sui fatti raccontati, dove tra il pensiero dell?autore e me, si frappone il filtro della storia. Questo non vale solo per DD.
Una morale da due soldi l?ha fatta anche Sclavi, ne ?Il Progetto?. Sui cellulari. E non mi si dica che ci sta bene perché Dylan non è avvezzo alla tecnologia.[8]

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Tolte Lillie e poche altre, quante sono le donne del mese che non si smuovono di un centimetro dal clichè, anche nei tempi d'oro?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ho già risposto in merito. Le caratteristiche delle donne di un solo albo non erano mai pura routine. I lettori ? e sono molti ? per non vedere più questo ?cliché? vorrebbero vederlo modificato. Ma questo perché gli sceneggiatori successivi lo hanno fatto diventare una palla al piede.[B)]
Gli sceneggiatori che hanno saputo riprendere i personaggi creati da altri, vedi lo Zagor di Burattini, o il Tex di Boselli, non hanno fatto altro che ritornare alla fonte. Spesso dimenticata, o considerata superata. Ma tant?è, i fatti parlano chiaro. Non hanno apportato modifiche al canone.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Dylan a torso nudo quando fa freddo è una piccolezza, onestamente, ne abbiamo fatte passare di molto peggio, non è che la qualità di una storia si misura dalla presenza/assenza della camicia.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Lo ripeto. Ti pare che mi sia infervorato per questo futilissimo motivo? Se la storia era buona che me ne fregava di una bazzecola simile. Una storia può avere più di una incongruenza, ma non è dalla misura di quante ve ne sono che si stabilisce in che percentuale è buona. Una storia è un organismo più complesso e ogni elemento va messo in relazione agli altri. Certo, quando è uno scolapasta?

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
E 10000 volte Dylan ha indagato in storie in cui non c'entrava niente, però se la storia è bella, non ce ne siamo mai preoccupati troppo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Quindi, Dylan sarebbe stato sempre un terzo incomodo nelle sue storie.[?]
Dylan Dog è un personaggio che può anche morire per lanciare un messaggio ( vedi Caccia alle Streghe ). E poi, ritrovarsi a ?casa? il mese dopo. Significa che quella storia non c?entra niente con la serie? Molte _ troppe_ storie di Ruju hanno abituato a vedere l?Indagatore ridotto a muoversi entro trame estremamente gialle, prive del guizzo metafisico, noiose, razionalistiche, ripetitive. Quelle sì che sono storie da dimenticare.
Poi, dipende da quali sono queste storie belle in cui Dylan non c?entrerebbe nulla. Dylan Dog è un messaggio, anzi un caleidoscopio di messaggi, ma non è l?estremizzazione di una caratteristica a danno delle altre.




<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 10:57 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
il soggetto di questa storia è <b>SPUDORATAMENTE COPIATO</b> da un romanzo di Dear R. Koontz, <i>Fantasmi!</i>, uscito su "Urania" molto tempo fa.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non lo sapevo, infatti. Comunque, conoscevo quest'autore, di cui lessi anni or sono,il romanzo Mostri.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Se stronchiamo Sclavi perchè in <i>L'assassino è tra noi</i> ha copiato un film, è giusto stroncare anche Ruju quando scopiazza -per di più malissimo- un romanzo. [:o)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
L'unico modo per copiare bene, è rielaborare bene, cosa che evidentemente non è avvenuta per Sclavi, e, forse, per Ruju. Ma nel caso di Ruju, c'è qualcosa di diverso...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Il romanzo era cento volte più inquietante perchè non si perdeva in pallosi predicozzi ecologisti. Approfondiva la commistione "psiche del mostro/psiche dell'umano assorbito" in maniera sottile - invece Ruju ha copiato male, dato che il mischione mostro/capitalista non è per niente convincente.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Pur senza aver letto il romanzo, e basandomi sulla sola storia di Ruju, ciò che se ne deduce è più o meno la stessa cosa, con qualche aggravante in più riguardo il personaggio Dylan Dog.




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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 11:24 pm 
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Iscritto il: dom mar 18, 2007 9:10 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />
Dylan parte per una avventura <b>dichiaratamente</b> a sfondo ecologista. Vi si getta a capofitto senza riflettere più di tanto. Bastano poche giustificazioni ( per altro inutili).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Scusa Triss, a me sembra che Dylan venga chiamato in causa per il motivo del messaggio misterioso e inquietante che giunge via satellite e che fa sospettare la presenza di qualcosa di "anormale" a bordo della Goliath. L'intento ecologista viene esplicitato dopo (mi pare) e in ogni caso nn è l'elemento determinante del viaggio di Dylan: dunque la forzatura nn è poi così totale.
Sul fatto che questa nn sia una storia "tipicamente" dylandoghiana posso anche essere d'accordo, poichè manca quell'atmosfera noir e un po' macabra abitudinariamente presente in questo tipo di storie, ma questo nn vuol dire che sia completamente fuori tema. E' solo un po' più horror di bassa categoria...
Poi la questione "Dylan a torso nudo con un freddo antartico fuori": è vero, ma in quella scena c'è qualcun altro che provvede a "scaldarlo" [:)][:o][:)]

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sei in grado di fare qualcosa, nemmeno a me...Perchè quando gli altri non ne sono capaci, lo dicono a te che non lo sai fare...Se hai un'idea inseguila e non guardare in faccia a nessuno."

From: La ricerca della felicità


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MessaggioInviato: lun apr 23, 2007 11:37 pm 
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Quel che dici è vero. Non è esplicitato tanto da essere semplicemente ecologia tout court. Il problema è che quel che dicono e fanno i personaggi, lo avvicina molto, troppo, per i miei gusti ad una storiellina a sfondo ecologista, e nulla più.
Ma ti pare poi che Dylan si getti a capofitto con tanta semplicità con tutta la paura del mare che si ritrova e semplicemente per un messaggio vagamente inquientante? Dylan ha sempre minimizzato, e non si sarebbe mai gettato in un'avventura in quel modo. Soprattutto a bordo di una petroliera.
Le modalità e lo spirito della storia fanno la storia. Anche l'interazione dei personaggi, i predicozzi insopportabili.
Il fatto del 'torso nudo' è semplicemente uno dei piccolissimi elementi che "ingioiellano" la storia.



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MessaggioInviato: mar apr 24, 2007 1:35 pm 
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@Cyber Dylan
Non ho letto il romanzo di cui parli, e non so quanto ci sia in comune fra questa storia e quella di Ruju.
Però se tutto quel che è comune fra le due storie è l'idea del mostro che assorbe gli umani, onestamente mi pare esagerato parlare di copia... è un topos letterario molto usato nel genere, non mi sembra ci sia niente di che scandalizzarsi.

@Triss
Se ho capito bene, tu sostieni che le donne del mese dei tempi d'oro fossero meglio caratterizzate, giusto?
E che solo di recente si siano appiattite, andando a stufare il lettore.
A me invece sembra che se peggioramento c'è stato, è stato molto leggero. Anche le donne dei primi albi, salvo qualche eccezione, alla fine sono caratterizzate in maniera debole, quel tanto che basta a farle recitare due battute prima che finiscano nel letto di Dylan... pensa a "Gente che scompare"!
Insomma, mi sembra sbagliato attribuire a una storia un difetto che è tipico di una serie intera, anche se magari qui è un pò più marcato del solito

Sul fatto della morale ecologista troppo retorica son d'accordo, sarebbe stato meglio se la cose fosse stata più marginale, e trattata meglio, ma anche qui capita spesso anche nelle migliori storie di Sclavi che ci sia un'eccesso di retorica, non riesco a considerarlo un peccato troppo grave, anche perchè di ecologia alla fine si parla solo all'inizio.

Secondo me di storie in cui il coinvolgimento di Dylan è pretestuoso ce ne son parecchie... tutte quelle in cui Dylan si trova per caso a dare una mano a Bloch e aindagare in un caso in cui non c'entra niente, o viene assunto per indagare in un caso normale, e che poi si rivela soprannaturale... alcune son brutte, alcune son belle, ma del fatto che il coinvolgimento sia pretestuoso ce ne occupiamo solo nel primo caso. Onestamente sono disposto a chiudere un occhio, se la cosa serve a giustificare l'inizio di una bella storia.
L'inizio di Goliath è abbastanza scemotto, in effetti... Dylan fa le presentazioni solo a bordo, e vede il video che giustifica la sua assunzione solo dopo aver accettato, il consiglio di Charlotte Leduc che basta a farlo prendere in considerazione... però se non avesse fatto così avremmo dovuto sorbirci un'introduzione lunga, noiosa e inutile con Groucho che si lamenta dei conti in rosso, Dylan che inizialmente fa lo scettico, poi vede il video, arrivano notizie sconvolgenti che lo convincono, e poi la partenza. Iniziare in media res, seppur con qualche forzatura è una soluzione migliore, son disposto a sorvolare sulle prime pagine, se poi il resto della storia mi convince.

Tutto quello che ho detto, fino a quest'istante compreso, è falso.


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MessaggioInviato: mar apr 24, 2007 5:06 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Beh, ho capito qual è il tuo pensiero. Per il cliché della donna del mese, ci vorrebbe un discorso a parte. Anche se l'ho accennato.
Non tutte le donne del passato sono state delineate perfettamente. Su questo sono d'accordo. Però, la loro presenza, e quando venivano caratterizzate un po' di più, non era la palla al piede di oggi frutto soltanto di una pessisequa imitazione.
Cliché lo è diventanto; non è nato tale. E in uno speciale, dove hai _anche_ più pagine a disposizione, un maggiore approfondimento che non è altro che un'interazione più credibile, non avrebbe sfigurato.
Per me sono comunque troppi i difetti di questa storia. Difficilmente ci passerò su. Però, questo non ha mai voluto significare che non debba piacere.[;)]

Altro punto. Il Dylan che accetta solo a bordo, per me, è una trovata troppo fuori binario.
Per fare meglio non era necessario richiamare tutto l'armamentario del mese. Bastava una rielaborazione. Oppure non dovevi metterlo in una storia troppo anomala per il personaggio.
Anch'io accetto la tecnica del "media res". Il fatto è che in questa storia anche il resto non mi convince. [:D]




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MessaggioInviato: mar apr 24, 2007 9:48 pm 
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Iscritto il: dom mar 18, 2007 9:10 pm
Messaggi: 892
Sì in effetti lo scetticismo di Dylan, che si manifesta spesso prima di accettare un caso, nn combacia con la soluzione "in media res" adottata da Ruju. Che poi sia stato fatto per poter evitare il ripetersi del solito tran tran iniziale (Dylan senza soldi, il sarcasmo di Groucho, l'arrivo provvidenziale di un cliente...) può essere giustificato solo dallo sviluppo della storia in seguito. Che poi questo sia stato colpito da tratti di banalità e luoghi comuni, a mio modesto parere, nn toglie la gradevolezza al complesso dell'intreccio.
Le donne di Dylan: vero, assumono spesso i connotati di una scena vista e ripetuta molte volte e nn di rado sono poco caratterizzate. La scarsa caratterizzazione però, penso sia dovuta al fatto che quasi sempre nn sono personaggi-chiave, ma semplici tramite per giungere alla soluzione del caso. E' anche vero che ci sono,però, alcuni autori che scelgono di nn inserire questo clichè appunto per nn cadere nel banale (per esempio la Barbato, spesso e volentieri).

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sei in grado di fare qualcosa, nemmeno a me...Perchè quando gli altri non ne sono capaci, lo dicono a te che non lo sai fare...Se hai un'idea inseguila e non guardare in faccia a nessuno."

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MessaggioInviato: mer apr 25, 2007 12:05 am 
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Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm
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A me, personalmente, è piaciuta... sia perchè anch'io avevo trovato un non so chè di "poetico" nel mostro e sia per il luogo dell'ambientazione. Il tratto di Mari la rende più lugubra e questo , da un certo punto di vista, ne giova.
Soprassedo sulla parte avventurosa o sulle questioni dei "problemi" di Dylan. Non era la prima volta presenti in una storia. Uno su tutti Ai confini del tempo, dove il nostro eroe prima si ritrova in un cunicolo e poi nel vano ascensore di un grattacielo e successivamente all'esterno del grattacielo... o per fare altri nomi: Titanic, La Iena, Il ritorno del mostro, etc... etc... dove proprio Sclavi&Chiaverotti gli facevano fare di tutto e di più e siamo nei primi 100.
Soprassedo sulla questione "torso nudo" che, frivola quanto sia, è stata messa in mezzo. Sempre Sclavi, fa stare Dylan sempre a torso nudo e in qualunque momento (vedasi Il castello della paura, dove era più ovvio il freddo all'interno del castello, dati i fattori chiaramente visibili che entravano in gioco) e in più c'è da dire, che sempre Sclavi, ha creato un personaggio che si veste sempre leggero in INGHILTERRA!!! Io da Novembre a Marzo neanche a Palermo riesco a stare semza giubbotto e maglione... ma fa niente...
La donna... o meglio il Capitano Elke... si è già detto di tutto sul rapporto Dylan Dog e la donna del mese. Forse qui è un po' forzato (ma pur di vedere Dylan a letto con una donzella... dove non è stato forzato in 20 anni di storie?) ma a mio parere non incide più di tanto.
E infine la storia in sè... ora: penso che ci siano due strade. I sempliciotti (come me) che in Dylan cercano, oltre l'impegno e l'arte nel creare ogni storia, anche il semplice (passatemi il termine!) passatempo. E quelli, invece, più esperti dell'arte fumettistica, che cercano in ogni storia quel tocco di classe che la renda particolare. Dato, come ho già detto, io faccio parte della prima categoria, a me piace l'idea di un'avventura Dylaniata in una piattaforma deserta, mi piace l'idea dei pochi membri facenti parte della missione di salvataggio che finiscono come carne da macello, mi piace l'idea che Dylan vivi anche un po' d'azione. Così come mi piacciono altre tipi di storie. Questa non la reputo un capolavoro del fumetto mondiale, ma stroncarla in tutto e per tutto (cercando anche i peli nell'uovo) mi sembra un tantino eccessivo. Si è letto di peggio. E poi, come detto ormai più volte, a me è piaciuta! DE GUSTIBUS E NON PRETENDO DI ESSERE CONDIVISO
Come del resto io non condivido, ASSOLUTAMENTE, ciò che hanno scritto su Ubc. Dalla prima all'ultima parola, passando per il voto.

"Bisognerebbe amare, amare follemente, senza vedere ciò che si ama, perchè vedere è comprendere e comprendere è disprezzare"
Guy De Maupassant

Voglio anch'io il pupazzo di Dylan come quello di Tex


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MessaggioInviato: mer apr 25, 2007 10:53 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
Messaggi: 11094
Caro Lord, ( innanzitutto ben trovato[:p]) c?è in questo tuo intervento non soltanto un?espressione di gusto, ma anche un'opinione.
Premetto: le critiche, così come i pareri hanno il compito di cambiare semmai i pensieri, le interpretazioni. Raramente, riescono a mutare il frutto puro e semplice del gusto. Anzi, quasi mai. In questo è giusto non pretendere di assoggettare gli altri al proprio gusto, ma nel momento in cui scrivi un?opinione, peraltro, argomentata sei su un territorio diverso. Molto diverso. Ed è impossibile non suscitare una reazione in chi invece non condivide affatto le tue opinioni. Nessuno pretende di essere condiviso, quando esprime gusto e basta. Nel caso contrario non pretende, ma quanto meno, desidererebbe essere almeno ascoltato razionalmente sul territorio dell?argomentazione. Perché un?opinione esprime un giudizio sulla realtà.
Premetto ancora che: non intendo offendere la tua sensibilità, né quella di nessun altro, né importi un gusto a te estraneo. Intendo soltanto ragionare; ragionare con la tua ragione e basta. Soltanto questo mi è consentito fare in un forum.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
E poi, come detto ormai più volte, a me è piaciuta! DE GUSTIBUS E NON PRETENDO DI ESSERE CONDIVISO
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Fin qui, sono d?accordo. E non vedo perché ribadirlo.

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Come del resto io non condivido, ASSOLUTAMENTE, ciò che hanno scritto su Ubc. Dalla prima all'ultima parola, passando per il voto.
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Qui no, perché esprimi un giudizio su una recensione, che peraltro condivido.

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A me, personalmente, è piaciuta... sia perchè anch'io avevo trovato un non so chè di "poetico" nel mostro e sia per il luogo dell'ambientazione.
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Qui siamo nel territorio del gusto, anche se non del tutto. Non del tutto perché la ?poeticità? del mostro è un?opinione, e, pertanto, opinabile. In un mostro che alla fine pare essere un industriale c?è la solita solfa di quel periodo fortemente moralistico in cui fu pubblicata la storia. I buoni sono i poveri e i cattivi gli imprenditori. Ma non è un male pensarla così. è un male per la storia <b>esprimerla</b> così. La storia è un?espressione artistica prima di tutto. E quindi di svago.[;)][:)]

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Il tratto di Mari la rende più lugubra e questo , da un certo punto di vista, ne giova.
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Il tratto di Mari ?te? la rende più lugubre, e da questo punto di vista ?ti? sembra che ne giovi. Mari, infatti, è un artista ?lugubre?, sì, espressionista. Ma qui non è al suo meglio. E la storia non ne giova.
Ho visto di meglio. Anzi, forse questa è una delle prove peggiori in cui Mari non sa che strada grafica scegliere. Sono anche queste opinioni, eh? Come le tue![:p]

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Soprassedo sulla parte avventurosa o sulle questioni dei "problemi" di Dylan. Non era la prima volta presenti in una storia. Uno su tutti Ai confini del tempo, dove il nostro eroe prima si ritrova in un cunicolo e poi nel vano ascensore di un grattacielo e successivamente all'esterno del grattacielo... o per fare altri nomi: Titanic, La Iena, Il ritorno del mostro, etc... etc... dove proprio Sclavi&Chiaverotti gli facevano fare di tutto e di più e siamo nei primi 100.
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Non posso soprassedere, personalmente. Quando Sclavi fa fare a Dylan cose apparentemente fuori dal personaggio, utilizza una modalità diversa, che non è una forzatura, ma la normale espressione di un personaggio surreale iconico qual è Dylan Dog. Dylan Dog non è una persona, è un simbolo, attraverso il quale può avvenire qualunque ?violazione? purché essa sia giustificata dalla forza della narrazione, dai fatti, o da come il narratore riesce a farti credere nella storia.
Se vuoi aggiungo anche I Segreti di Ramblyn dove folgorato da un?intuizione non teme più il vuoto. Oppure quando suona il sax in Storia di Nessuno. Ma vedi, c?è un COME che giustifica il fatto. Dylan potrebbe attraversare anche cunicoli e camminare sulla fune tesa, se la storia richiede e porta il personaggio a doverlo fare. Ma il doverlo fare viene da una costruzione narrativa convincente non da imposizione ad libitum. Quando mancano questi elementi è soltanto una gratuita violazione. Lo prendi e ce lo metti, come avviene in questa storia.E ciò avviene soprattutto quando manca il pathos e la forza narrativa. C?è una bella differenza fra gli esempi che fai, e questa storia mediocre di Ruju, dove lo sceneggiatore prende una piega che non giustifica nulla, neppure l?esistenza di Dylan Dog. Se così non fosse tutto è uguale a tutto, Ruju scrive come Sclavi e tutto è uguale, solo perché? anche lui l?ha fatto!
Se scrivi bene riesci a contestualizzare e a rendere credibile l?incredibile, se sei invece privo di ispirazione ti paiono assurde le storie più normali. L?originalità non sta nella scena in sé ma in come la scena ti viene mostrata attraverso l?organismo narrativo.

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Soprassedo sulla questione "torso nudo" che, frivola quanto sia, è stata messa in mezzo.
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Non posso soprassedere neppure qui, a questo punto, perché per quanto frivola è un?aggravante all?intero spirito della storia. E, bada bene, lo faccio perché sto seguendo lo spirito del tuo post. In altri casi avrei tralasciato perché come ho detto _in sé_ non è grave. Non è certo il motivo che fa crollare una storia. Ma?

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Sempre Sclavi, fa stare Dylan sempre a torso nudo e in qualunque momento (vedasi Il castello della paura, dove era più ovvio il freddo all'interno del castello, dati i fattori chiaramente visibili che entravano in gioco) e in più c'è da dire, che sempre Sclavi, ha creato un personaggio che si veste sempre leggero in INGHILTERRA!!! Io da Novembre a Marzo neanche a Palermo riesco a stare semza giubbotto e maglione... ma fa niente...
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Sulla prima parte, ho già detto. Riguardo al look. Questo esempio lascia il tempo che trova. Ti stai appigliando alla natura del personaggio per giustificare ogni assurdità narrativa. Ripeto, Dylan Dog è un personaggio simbolico. Di questo passo si potrebbe anche criticare il fatto che non invecchia, che è vestito sempre uguale ecc. Cadiamo nell?assurdo, non ti pare? [;)]

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La donna... o meglio il Capitano Elke... si è già detto di tutto sul rapporto Dylan Dog e la donna del mese. Forse qui è un po' forzato (ma pur di vedere Dylan a letto con una donzella... dove non è stato forzato in 20 anni di storie?) ma a mio parere non incide più di tanto.
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è uno dei tanti momenti in cui il clichè calcato e ingiustificato fa sentire la sua grezza mano. Perché la storia continua a percorrere male i fatti, a descrivere a basso livello. E ripeto, _ in sé_ neppure questo è un male. Lo è perché Ruju ha istupidito il filo del narrare, trattando superficialmente temi e messaggi, con modalità pessime.[B)]

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E infine la storia in sè... ora: penso che ci siano due strade. I sempliciotti (come me) che in Dylan cercano, oltre l'impegno e l'arte nel creare ogni storia, anche il semplice (passatemi il termine!) passatempo. E quelli, invece, più esperti dell'arte fumettistica, che cercano in ogni storia quel tocco di classe che la renda particolare.
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Non credo che tu sia un ?sempliciotto? come ti definisci. E non credo che esistano realmente le categorie di cui parli. Perché impegno artistico e passatempo non sono slegati. Anche guardare la Monna Lisa è un passatempo e una divagazione. Il fumetto è un passatempo. Ad esempio, io non mi ritengo un esperto di fumettistica. Godo di una bella narrazione, mi schifo di un capolavoro ( eh già!), ripudio una brutta storia ecc. Però, cerco di non bruciare i fatti a priori soltanto perché a me una storia non piace. O perché mi piace.

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Dato, come ho già detto, io faccio parte della prima categoria, a me piace l'idea di un'avventura Dylaniata in una piattaforma deserta, mi piace l'idea
dei pochi membri facenti parte della missione di salvataggio che finiscono come carne da macello, mi piace l'idea che Dylan vivi anche un po' d'azione. Così come mi piacciono altre tipi di storie.
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Nessuno ha mai contestato il tuo gusto, neppure questo mio intervento. Se ti piace l?idea di?, sei libero di? è chiaro? Ma se mi dici la verdura non ti piace perché fa male e sono meglio le patatine fritte perché sono buone devo intervenire.

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Questa non la reputo un capolavoro del fumetto mondiale, ma stroncarla in tutto e per tutto (cercando anche i peli nell'uovo) mi sembra un tantino eccessivo.
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I peli nell?uovo di questa storia non bisogna neppure cercarli. E ci sono motivazioni pesanti per bocciarla da un punto di vista narrativo.
Non la ritengo né un capolavoro, né una storia significativa. Ma può essere un buon passatempo se ti piace.

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Si è letto di peggio.
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Al peggio non c?è mai fine, così come al meglio.[;)]




<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.


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MessaggioInviato: mer apr 25, 2007 11:33 pm 
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Ok... Grazie per il Ben trovato... ma non è che me ne sono andato [:)]

Beh... che dirti... non la penso proprio esattamente come te... però in alcuni punti mi hai convinto... dai.... [:D]
Però mi secca un casino star qui a elencarli...

"Bisognerebbe amare, amare follemente, senza vedere ciò che si ama, perchè vedere è comprendere e comprendere è disprezzare"
Guy De Maupassant

Voglio anch'io il pupazzo di Dylan come quello di Tex


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