h.11.31
Questa notte, dopo aver chiacchierato in chat con vace, mi sono immerso nella lettura di ?Tutti gli amori di Sally?.
Credevo che l? albo mi avrebbe deluso, invece mi sono trovato di fronte ad una storia godibile, onesta e leggibilissima: certo siamo lontani dai picchi qualitativi di <b>Ruju</b> (ne cito giusto un paio: ?Un colpo di sfortuna? e ?Il canto della sirena?), ma fortunatamente siamo anche di gran lunga al di sopra della media personale dell? autore, soprattutto se si considerano le sue ultime apparizioni dylaniate.
Va però sottolineato che se la piena sufficienza è raggiunta, gran parte del merito va all? eccellente, al sublime <b>Dall? Agnol</b>. Un vero Artista: più ammiro le sue tavole, più me ne convinco. Forse uno dei migliori, se non IL migliore dei disegnatori dylaniati. Dopo il realismo particolareggiato degli esordi e dopo la scoperta della sintesi e della plasticità delle forme operata in ?Lo sguardo di Satana ed ?Il confine?, nell? albo del mese cura e perfeziona la sperimentazione stilistica che aveva iniziato in ?L? Uomo nero? (lì con risultati IMO non troppo convincenti) e proseguito in ?L? uccisore di streghe?. Ora il suo tratto comunica stati d? animo e atmosfere, aiuta l? immersione del lettore nel mondo creato da Ruju. Alcune sue immagini sono un mix perfetto di equilibrio, sintesi e soprattutto eleganza: si guardi il profilo di Sally a pagina 15, oppure la sua espressione facciale in basso a sinistra di pagina 20, o ancora il suo sguardo spaventato a pagina 54.
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Passiamo ai testi.
La narrazione scorre con piacere, ci sono pochi tempi morti, Sally affascina o suscita antipatia a seconda dei casi. I suoi ?amori? sono ben caratterizzati, magari la sola psicologia di Mort è poco equilibrata, tanto da risultare a volte quasi caricaturale.
Dylan è l? indagatore addetto alla risoluzione dei gialli, come spesso accade con Ruju; Bloch e Groucho fanno la loro onesta parte.
Le critiche più grosse che l? albo ha ricevuto sul nostro Forum mi sembra siano state collegate alla presunta ?svogliatezza? di Ruju ed all? inadeguatezza del finale.
Beh, il finale non sarà il massimo dell? originalità e dell? ispirazione, ma di certo non è una soluzione di comodo e non è stato ?appiccicato? al resto dell? albo pur di risolvere l? intreccio: l? intera storia è stata costruita fin dall? inizio attorno alla trovata dell? osteomorfosi.
Se infatti si prova a rileggere il tutto alla luce della spiegazione conclusiva, ci si accorge che la costruzione di Ruju regge, regge eccome: si pensi alla sequenza della cabina telefonica (Brett spaventato scappa dalla cabina telefonica e guarda caso subito dopo è Mort a parlare dalla stessa cabina) ; oppure al momento in cui Sally conosce Mort: poco prima era con Brett in macchina, poco dopo si troverà stranamente a casa di Paul; oppure agli omicidi commessi da Mort, ai quali seguono delle apparentemente inspiegabili apparizioni delle personalità eliminate, le quali subito dopo scompaiono misteriosamente dalla vita di Sally.
Certo non mancano le incongruenze: possibile che Louis possa avere per ogni ?personalità? un numero di telefono, un? abitazione ed una professione differenti e reali? Difficile crederlo?
Nel complesso però non credo ci si possa lamentare: gli ?indizi? per risolvere il giallo ci vengono dati e sono sparsi in tutte le 94 pagine, non solo nel finale.
Ruju ha creato una storia sulla base di un? idea (il doversi ?moltiplicare? per poter ottenere il pieno soddisfacimento della donna amata), l? ha sviluppata con molto mestiere e non poca furbizia, ha reso il tutto abbastanza scorrevole ed ha goduto della classe di Dall? Agnol.
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In fin dei conti nel plot di originale non c? è quasi nulla, di memorabile assolutamente niente.
Però il lavoro dell? autore è stato attento e professionale, equilibrato, privo di gravi cadute di stile.
Sufficienza meritata.
C? è però una mancanza che mi rattrista molto e che in Ruju si trova ad essere, salvo rare eccezioni, una costante: la mancanza dello splatter.
Anzi, mi sembra di poter dire che è proprio dall? arrivo di Pasquale sulla serie regolare (nel lontano 1997 con ?Il richiamo della foresta?) che gradualmente il nostro fumetto ha perso la sua irruenza emoglobinica.
Ora, non dico che i fiumi di sangue possano da soli farmi piacere o no una storia, ci mancherebbe.
In molti albi della Barbato, di Medda o dello stesso Ruju, ad essere sinceri, non se ne sente neppure l? esigenza.
Però in un giallo/horror classico come quello del mese (peraltro anche abbastanza avaro di variazioni sul tema) dispiace non poco vedere come per ogni assassinio non solo lo splatter manchi, ma venga evitato come la peste dalla sceneggiatore: non è tanto la violenza gratuita a venir meno, ma proprio ogni minima scena anche lontanamente ?disturbante?; è lasciato tutto, ma proprio tutto, all? immaginazione del lettore.
E non mi si venga a dire che la naturale ragione di ciò è che ?Dylan Dog è cambiato?: un? affermazione del genere può valere per l? ultimo Sclavi o per una ?Oltre quella porta? della Barbato, ma non per una storia TRADIZIONALE come quella del mese. ?Tutti gli amori di Sally? l? avrebbe potuta tranquillamente firmare un Chiaverotti nei suoi (rari) momenti di debole ispirazione, il quale però avrebbe farcito il tutto con i suoi tipici e perversi siparietti splatter.
Non ne sarebbe venuto fuori un capolavoro, ma forse il risultato sarebbe stato leggermente migliore_
V.M.è la censura
V.M.è la libertà
V.M.-since1986-
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