@Raziel:
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Beh il mio pensiero caro Triss lo sai... Io sono un paciere nato e infatti sogno un forum di pace e serenità, dove ognuno dice la sua e l'altro dopo 10 minuti non deve dirti che non capisci una mazza solo perchè la pensa diversamente come alcuni stanno facendo... Tutto sto casino tra vace, undead, V.M. etc.etc. lo vedo troppo sentito per i miei gusti, sembra quasi che sia in atto una gara di retorica di quelle che facevano i filosofi dell'antica Grecia... Dove l'uno deve confutare ciò che dice l'altro e viceversa a suon di parole e spiegazioni... Si finisce che dell'albo di parla sempre meno e che chi viene come visitatore occasionale non trova nulla di interessante per proseguire nella lettura e magari finisce per scappare.
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Sai, invece, che io non vedo assolutamente nulla di anomalo in tutto questo? La linfa della discussione è proprio la passione che vi si mette dentro nel sostenere le proprie idee, anche ribattendo più volte. Questo rende il dialogo più interessante invece che meno, IMO.
Quando, poi, le discussioni sono sentite è naturale che ci scappino certe frasi un po? forti. Ma è nella natura del dialogo. Contestualizzare è la cosa migliore da fare per rintracciare il significato di una frase, o di un parola.
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Poi torno OT sperando che il mio discorso plachi gli animi e non foraggi altre inutili repliche dicendo a te, caro Trissone nazionale cui tanto bene voglio che Dall'Agnol è anche questo...
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Ti ringrazio per l?affetto mostrato, e sappi che è reciproco. [;)]
@Rimatt e Raziel:
Parto dalla fine.
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Attualmente quali sono i tuoi disegnatori preferiti, Triss?
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Be?, ce ne sono parecchi, ma giusto per dirne alcuni cito: Stano, Piccato, il Giampo, Ferri, Verni, Villa, Font, Lozzi, Spada, Majo, Rossi, Russo, Milazzo, Ricciardi e tanti altri, davvero troppi. Solo alcuni copertinisti: Carnevale, Mastantuono, Soldi. Tutte le testate, in sostanza, hanno pochi disegnatori che non sono validi.
In fin dei conti, mi piacciono anche Freghieri e Cossu? se si desse loro il tempo per disegnare decentemente. Soprattutto il secondo, si è distinto per uno Speciale graficamente meraviglioso.
M&G invece non sono degli artisti, ma soltanto degli instancabili lavoratori.
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Ribatto dicendoti che, nel disegno, nulla è più difficile da ottenere che la sintesi. Sono convinto che per gli ultimi lavori Dall'Agnol sia stato ancor più lento che agli esordi. IMO è infatti evidente che ogni vignetta di quest'albo è il frutto di un attento e meticoloso lavoro "di ricerca" (volto a individuare le linee "da salvare" e quelle "da cancellare"): alcune vignette non sono immediatamente comprensibili (su questo sono d'accordo), e quindi sono forse poco adatte a un fumetto commerciale qual è DyD... però non per questo mi piacciono meno. Graficamente, il lavoro di quest'ultimo Dall'Agnol mi affascina molto.
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Infatti, non ho detto che l?arte della sintesi sia facile o inferiore alle altre. Quando questa c?è ed ha la sua ragion d?essere. Ho sempre ritenuto Dall?Agnol un artista validissimo. Non lo sto bocciando tout court. Sto soltanto criticando questo ultimo ?esperimento?.
Ma prendiamo alcune vignette ad esempio, anche se il discorso relegato a singole immagini è limitativo ( bisognerebbe tenere conto dell?intera sequenza dell?albo per una visione d?insieme corretta ):
pag. 51 : la vignetta in alto. Bloch sembra la morte, mentre Dylan pare ?salvo?.
Penultima vignetta: stavolta è Dylan A sembrare la morte.Ultima vignetta, stessa pag., Bloch sembra un vecchio bacucco.
Pag 50, penultima vignetta. Non si capisce in che modo siano avviticchiati i due amanti.
Mort Haggart:pag.16, terza vignetta: non è chiara la fisionomia del mostro, non si capisce se il braccio sinistro sia un?ombra o che.
Pag. 44, terza vignetta: la faccia di Mort ha un muso molto strano, si capisce poco quale sia realmente il suo viso.
Pag. 55, penultima vignetta, si fa fatica a mettere a fuoco la dinamica dell?azione. E anche una volta focalizzata resta incerta.
Pag. 56, seconda vignetta, lo schiaffo di Mort a Sally, che sembra rimasta a mezz?aria in una posizione troppo strana.
Pag. 57, terza vignetta: Haggart cade? ma come? In che modo cade, cosa si rompe, che succede?
L?arma del delitto, nella prima parte dell?albo, sembra irriconoscibile.
Ecco, se proprio una definizione la devo trovare per questo disegno è: minimalismo. Come ha detto qualcuno.
Dall?Agnol disegna il minimo, più che la sintesi. Vuole restare minimalista, ma non sfugge ad una certa confusione di fondo.
L?intero albo non può che essere classificato così. La sintesi, invece, sarebbe scaturita dal mettere in gioco i segni ?più importanti? per dare l?idea generale della vignetta. Qui non avviene. Si lascia il disegno così, al minimalismo.
Ad esempio, Milazzo con due, tre particolari riusciva a dare vita ad un realismo eccellente. Qui vedo soltanto grezza incertezza.
Ribadisco che IMO Dall?Agnol è tutt?altro. Così come il Freghieri del mese scorso che faceva il verso all?oscurità e all?approssimazione è un altro. Vale anche per il Siniscalchi di Demian, orribilmente deturpato; mentre in MV mantiene una certa visibilità e coerenza.
<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.