<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Dick Carr</i>
<br />scrivere un libro è un'altro discorso..li il personaggio nasce e muore, in dyd invece è sempre lo stesso che si muove ormai da 20 anni in 300 storie circa in un mondo che ormai è diventato difficile da non affrontare in modo non monotono anche da grandi autori...
csi e x-files sono grandi serie, ma alla millesima puntata tutto viene a noia per quanto possa essere bravo il regista
i numerosi special di dylan hanno favorito ancora di più questo fatto
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credo anche io che sia difficile rinnovarsi restando fedeli a se stessi..ma se no di che GRANDI AUTORI stiamo parlando?
e poi, tra l'altro, qualcuno (vedi barbato) un rinnovamento lo sta tentando, anche se non sempre con esiti brillanti (ma cmq a mio giudizio un po' sopra la media), mentre vengono sfornate ancora storie "dylaniate" gradevoli anche da altri, come l'ospite sgradito, per cui non facciamo di tutta l'erba un fascio.
queste storie (ma anche altre) dimostrano che volendo si può mantenere un certo livello; che poi non tutti gli autori siano sempre in grado, abbiano tempo, voglia, passione, mestiere questo è un altro discorso..
credo che ognuno debba fare quello che lo stimola di più intellettualmente e professionalmente: ad esempio la passione della barbato trasuda e si vede, può piacere o meno (a me il cimitero dei freaks ha lasciato freddino) ma non si può dire che sia banale..la mia impressione è che forse gli altri non hanno sempre il coraggio di far vivere dylan di vita propria, forse preferiscono attaccarsi a un clichè..
no non credo proprio che si possa imputare il tutto solo ai 300 numeri..