Cravenroad7

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MessaggioInviato: mer mar 07, 2007 2:45 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by the Imp</i>
<br />Attenzione a quelli che chiedono all'autore di pagare!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Per esperienza personale rispondo: TUTTI.
Con contratti che vanno dall' OBBLIGO per l' autore di comprare un quantitativo di copie ad uso personale, a contratti che più sfacciatamente chiedono totmila euro per la stampa di totmila copie (ma, attenzione, il tutto sempre dopo lusinghiera lettera di complimenti da parte dell' editore che si dichiara disponibile a PUNTARE sulle tue qualità).
E' una vergogna.
E le case editrici maggiori non puntano sugli esordienti (in senso assoluto).

A.

P.S. Non ho letto il libro di Eco, tratta l' argomento?

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MessaggioInviato: mer mar 07, 2007 3:36 pm 
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Ti consiglio di leggerlo, è uno dei miei libri preferiti(anche se ti avverto che è molto impegnativo)!
Praticamente tratta di tutti gli argomenti del mondo, ma parla ache di editoria, visto che i protagonisti sono redattori di una casa editrice specializzata nel tirare pacchi agli autori.
Cmq il caso Licia Troisi mi fa ancora sperare che ogni tanto, con un pò di fortuna, si può emergere, se si hanno buone idee.

Per l'amor di Dio, Montresor!


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MessaggioInviato: sab mar 10, 2007 3:39 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br />
Sono d' accordo. Con alcune precisazioni.
1)Quello che non capisco è PERCHE' oltreoceano gli autori sono più mobili che qui in Italia. Sono i lettori, gli autori o la casa editrice ad imporre questo status quo?
Credo sia l' intramontabile "cane che si morde la coda".
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Anche se ha portato all'effetto negativo che in Italia nessuno conosce gli autori di un fumetto, anche se lo legge da 20 anni (emblematico è il caso dell'idraulico di Sclavi nella prefazione del ventennale), non sono sicuro che la mancanza di mobilità sia una cosa negativa... in america il fatto che cambiano autori ogni 2 e 3 fa i che spesso i personaggi vengono snaturati (a mio avviso ben più di quanto succeda in Italia), visto che nessun autore può conoscere tutti i trascorsi di un dato personaggio.


Per l'amor di Dio, Montresor!


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MessaggioInviato: mer mar 14, 2007 12:59 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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Certo. Sono d' accordo che scarsa mobilità non equivale a scarsa qualità.
Chiaverotti, al di là della sostanza delle storie, è rimasto fedele alla linea di Sclavi voluta per il personaggio.
E il luogo comune che Tex ha successo perchè sempre uguale a se stesso conferma la tua teoria.
Nei paesi anglofoni, invece, i personaggi sono snaturati dall' obbiettiva difficoltà di rispettarne la continuity.
Ma è meglio una bella storia con incongruenze o una storia mediocre con un personaggio coerente con se stesso?
Io ho sempre sostenuto che le storie più deboli di Sclavi erano sempre e comunque salvate dal(dai) personaggio(personaggi), idem per Berardi. Non so quanto questo possa essere realisticamente possibile nei comics, dove mi sembra si punti tutto sulla storia e decisamente meno sulla natura dei personaggi (Bendis e rare altre eccezioni a parte).

Ovviamente parlo di fumetto popolare (seriale). Non di graphic novel.

A.

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MessaggioInviato: mer mar 14, 2007 2:40 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
<br /> Non so quanto questo possa essere realisticamente possibile nei comics, dove mi sembra si punti tutto sulla storia e decisamente meno sulla natura dei personaggi (Bendis e rare altre eccezioni a parte).


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Si, però almeno un minimo di coerenza ci vuole... se no uno non può affezionarsi a un personaggio che il mese dopo te lo trovi totalmnte diverso!

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MessaggioInviato: gio mar 15, 2007 12:58 am 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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@Andrea: <blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma è meglio una bella storia con incongruenze o una storia mediocre con un personaggio coerente con se stesso?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
La prima questione che poni è un ossimoro che quindi rimane senza risposta.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Non so quanto questo possa essere realisticamente possibile nei comics, dove mi sembra si punti tutto sulla storia e decisamente meno sulla natura dei personaggi <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Bè in Demian forse è un pò più presente questa inversione di tendenza, a scapito però di avere sempre storie mediocri


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MessaggioInviato: gio mar 15, 2007 1:43 am 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
<br />@Andrea: <blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma è meglio una bella storia con incongruenze o una storia mediocre con un personaggio coerente con se stesso?
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
La prima questione che poni è un ossimoro che quindi rimane senza risposta.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non necessariamente.
O forse hai già risposto: per te una bella storia non può avere incongruenze nella caratterizzazione dei personaggi (perchè è questo che intendo parlando di "incongruenze" riferendomi ai protagonisti di una serie).

Riformulo la domanda con un esempio, per farti capire che non è un ossimoro:

Preferisci un Dylan Dog al servizio di un' idea accattivante, nuova e ben costruita, ma che rinnega in parte la sua indole e le sue peculiarità, oppure una trama senza infammia e senza lode ma con un Dylan Dog che buca la pagina con il carisma e le strutture psicologiche che lo caratterizzano?

Logico che non si sta parlando di "incongruenze" di trama. Quelle anche per me (credo per tutti) sarebbero inaccettabili.

A.


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MessaggioInviato: gio mar 15, 2007 7:47 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
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Ovvio. La prima..fino alla morte;
una discussione simile aveva già avuto luogo tra noi utenti quando si commentava il lavoro di Paola Barbato nella serie: sostenitori della sceneggiatrice contro chi la accusava di aver stravolto il personaggio in maniera palese;
ma io mi chiedo: ma l'apporto di Paola Barbato ha portato dei miglioramenti? SI
ha contribuito a ridare nuova vita ad una serie che aveva perso tutta la sua brillantezza? SI
in pratica, con Paola, abbiamo letto storie migliori, più emozionanti e intense? SI
E allora non capisco perchè andare a vedere se il nostro Dylan nelle storie targate Barbato fa così invece che colà, dice questo invece che quello, scopa di meno o beve di più - per dire - eccetera eccetera...
Adoro le storie di Sclavi ma ciò non fa di me un nostalgico sclaviano..
Scusa Andrea[;)] non era un attacco a te e probabilmente sono uscito un pò fuori dai binari: volevo solo confermare la mia preferenza all'arrivo di nuovi autori che propongano delle novità, rapportate però ad un discorso qualitativo, chiaramente senza stravolgimenti seriali assurdi e senza criterio
Ps Ho scritto di fretta che devo andare via..spero di essere stato chiaro...s.cusa gli errori
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MessaggioInviato: gio mar 15, 2007 8:07 pm 
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Iscritto il: gio set 28, 2006 7:21 pm
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concordo con l'ultimo post di Vace.

l'importante è che non ci siano cambiamenti radicali...!

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?La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.?
(Paolo Borsellino)


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MessaggioInviato: ven mar 16, 2007 2:26 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
<br />
Scusa Andrea[;)] non era un attacco a te e probabilmente sono uscito un pò fuori dai binari: volevo solo confermare la mia preferenza all'arrivo di nuovi autori che propongano delle novità, rapportate però ad un discorso qualitativo, chiaramente senza stravolgimenti seriali assurdi e senza criterio
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Capisco benissimo la tua posizione.
Io stesso ho posto la questione proprio perchè non sempre è facile riuscire a generalizzare la propria opinione e a schierarsi.

Talvolta amo un Bendis che scrive storie fantastiche, con idee bellissime e dialoghi incredibili, ma che non rispettano la continuity (un esempio su tutti: "Gli illuminati"). E mi dico che è meglio rinnegare alcuni aspetti del personaggio ma avere una buona storia piuttosto che il contrario (vedi, tra le altre cose, anche il buon Dylan che con disinvoltura maneggia aghi e siringhe in Marty).
Mentre talolta mi rendo conto che storie mediocri come il "Progetto" o buona parte degli episodi di Julia, sono salvate dalla caratterizzazione coerente e carismatica dei personaggi.

A.

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MessaggioInviato: gio mar 22, 2007 11:39 pm 
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Iscritto il: lun ago 01, 2005 11:05 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Andrea</i>
[br
In Italia se il Signor Nessuno vuole pubblicare un suo romanzo deve anche pagare.
E questo snatura completamente sia il ruolo dello scrittore che, soprattutto, quello dell' editore.
Ed è assurdo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Posso aggiungere un esempio? Mia madre, qualche anno fa, vinse la Foemina D'Oro con un racconto. Lo sapete quale era il premio? La pubblicazione del suo libro a proprie spese.

Per parlare di fumetti, come qualcuno sa, mi diletto nella scrittura di sceneggiature, e dopo aver scritto una storia ed aver trovato un disegnatore professionista che avrebbe lavorato con me per un'eventuale pubblicazione, l'ho posta all'attenzione di alcuni editori.
Il primo editore (non faccio nomi) è molto in luce nel fumetto di oggi, grazie più che altro ad un autore. Questo autore ha letto la mia storia e gli è piaciuta, allora l'ho data all'editore. Il problema è che in quel periodo l'editore in questione stava facendo un concorso per pubblicare una storia di autori emergenti, ma io gli ho chiesto di valutare la mia al di fuori del concorso (con l'opzione di non essere pagato qualora piacesse!). Risultato: ha letto le prime 3 tavole e ha detto "Non mi piace".
Allora l'ho portata da un altro editore, che mi ha detto di farla leggere ad una sua autrice (racentemente arrivata al successo). La storia è piaciuta, così il mio disegnatore ha preparato 3 tavole definitive più vari schizzi per presentarla all'editore. L'editore non l'ha accettata perchè voleva l'intera storia disegnata.

Concludo dicendo che la stessa storia è stata fatta leggere a qualcuno degli Humanoides. E' piaciuta, e ci hanno detto che non sanno se verrà pubblicata dal loro editore, ma <u>certamente verrà valutata</u>. E questo è già molto. Anzi, tutto.


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Preferisci un Dylan Dog al servizio di un' idea accattivante, nuova e ben costruita, ma che rinnega in parte la sua indole e le sue peculiarità, oppure una trama senza infammia e senza lode ma con un Dylan Dog che buca la pagina con il carisma e le strutture psicologiche che lo caratterizzano?<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

La seconda, senza dubbio.
Il personaggio deve essere coerente, altrimenti se ho una buona storia che non calza per quel personaggio la scrivo per un altro personaggio. In questo modo si torna a chiederci se è giusto che un autore scriva sempre per la stessa testata: se ha idee per quella testata sì, altrimenti è meglio di no.

Ritengo che Medda sia uno dei migliori autori degli ultimi anni (per me il migliore), ed è lodevole la sua posizione: se ha una storia per Nathan la scrive per Nathan, altrimenti la scrive per Dyd o Monster Allergy... avrebbe dovuto adattare l'Ospite sgradito al personaggio di Nathan Never? [xx(]


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