Cravenroad7

Intendevo dire che l'albo si mantiene sul vago, non ci sono riferimenti più specifici (e questo è bene). Vuole citare sicuramente l'alcolismo, ma per chi conosce il personaggio c'è sullo sfondo la questione di Lilli e varie altre implicazioni.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />Giusto. Qui si punta tutto sull'atmosfera e si bada poco alla spiegazione razionale (curioso: quando questa è presente, sento dire che nella serie mancherebbe il paranormale) e non siamo alle prese con un capolavoro ma con una storia soltanto buona; rispettando ogni opinione, aggiungo addirittura - lapidatemi - che se devo scegliere preferisco questo lavoro corretto alla tiritera vagamente manierata sul tema del freak offertaci nell'albo precedente.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

facendo un confronto tra le due storie anche a me piace di più questa...se tanti affermano che in certi punti questa è forzata che si dice de "il cimitero dei freak"??li le forzature erano (IMO)decisamente maggiori.
in ogni casi i due soggetti sono buoni...le sceneggiature un po arrangiate...io ho fiducia in masiero...per paola...beh..lei è "quasi" sempre una conferma..________________________________________________
..che possa amarci chi ci ama,
a chi invece non ci ama possa dio cambiargli il cuore..
Ma se il cuore non può cambiare..
...che gli storca una caviglia così sapremo con chi non bere!

SPOILER



L'albo di Martin Mystere che ha una trama simile a questo albo è il 287 "Il tesoro di capitan Kidd".

Martin e Java spinti da un amico/nemico arrivano su un isola mysteriosa dove trovano personaggi, anche alieni, collocati in varie ambientazioni storiche e, grazie all'interpretazione di un'iscrizione posta su una targa all'entrata dell'isola, riescono ad andarsene, non prima di aver permesso ad una ragazza che voleva fuggire insieme a loro di tornare a casa a sua volta...

Vi ricorda qualcosa?

bella storia...molto molto

Letta finalemnte... che dire che non sia già stato detto? nulla. Anche a mio parere ci troviamo di fronte a una storia che non è un capolavoro ma che non è neanche una schifezza: aurea mediocrità.
Più che commentare la storia, vorrei fare una considerazione sul lavoro dylaniato di Masiero, in genere: trovo che il suo approccio a Dylan sia corretto ma troppo freddo e impersonale. Mentre esiste, piacciano o no, un Dylan barbatiano, un Dylan Rujano, un Dylan Sclaviano, ecc. dove per tematiche affrontate, gusto dei dialoghi e scelta dei "generi" è immediatamente riconoscibile la personalità dell'autore, il dylan di Masiero non è aggettivabile, nel senso che non si può (ancora, forse)parlare di un Dylan masierano. Masiero affronta le varie storie e i vari sottogeneri dylaniani con troppa correttezza formale, una correttezza che alla fine però rende,IMO, il tutto un po' insipido. Un po' di sale in più non guasterebbe.

Ecco una breve recensione.[;)]

<b>SPOILER</b>

L'ultima storia di Masiero sa proprio di mediocrità. Mi sto disabituando a questo genere di scrittura. Tuttavia, c'è una parte dell'albo che merita attenzione: ovvero, la divagazione del locandiere, accompagnata da immagini, del timore della distruzione della locanda. A parte questa divagazione, l'albo non sa proprio di arte e poesia quale vorrebbe essere: un soggetto pretesto e uno sviluppo della storia per echi e visioni.
L'impressione è quella di veder scorrere una risma d'immagini e situazioni illogiche, tagliate un po' con l'accetta.
Alyna, che dovrebbe fungere da collante e finale della storia, è un personaggio che non c'entra niente. Buttato così, a caso, e ripreso al momento del 'servizio di chiusura'.
Il finale moraleggiante inoltre non lascia segno.
Le storie inventate dagli ospiti della locanda per migliorare il ricordo della loro morte, inoltre, sono delle vere e proprie macchiette. Inutili e al limite dell'inconsistenza narrativa.
Una storia piena di visione cappottate su se stesse, con un finale insignificante.
Non si può parlare neppure di solido artigianato. La storia dimostra soltanto che Masiero conosce DD, a livello intellettuale, ma non è in grado di creare aura e atmosfera adeguate per giocare con le immagini. Dovrebbe, quindi, evitare di avventurarsi per questi sentieri scoscesi e creare storie più lineari, più adeguate ad una comprensione logica del suo dyd.
Freghieri: in questa storia ha cambiato stile ( chi se n'è accorto? ) e ha cercato di tendere all'oscurità, ma il risultato è un'approsimazione maggiore delle immagini e la perdita della poesia del suo tratto chiaro.
Freghieri deve avere il tempo di disegnare come sa fare lui e non cambiare il chiaro nello scuro, con risultati che, se non sono proprio deludenti, fanno storcere il naso.





<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.

Sto studiando sceneggiatura e almeno in quella per il cinema le megaspiegazioni finali andrebbero evitate perché molto pesanti. Oltre a tutti i difetti già evidenziati da voi,credo che le reazioni di Dylan non siano molto credibili ma del resto io penso che anche il Dylan in versione Barbato si discosti molto dall'originale e non perché non riesce a cuccare...
Penso che gli sceneggiatori dovrebbero sempre tener presente CHI è il personaggio, qual è il suo modo di affrontare la vita e non cercare di trasformarlo a proprio piacimento solo per cercare di essere originali e distinguersi dagli altri sceneggiatori. La bravura dello sceneggiatore sta sì nel "sadismo" ma questo sadismo serve a far crescere il personaggio, a tirarne fuori tutta la passione e la forza vitale non nel renderlo una grigia e triste brutta copia di quello che era...

Com'e` difficile stare (AL MONDO)
e non possiamo sbagliare mai
Mi piacerebbe scappare (DAL MONDO)

mha...gli do' la sufficenza!!concordo sui giudizi dati in precedenza sul topic.

Bella fino a metà, poi scade nell'ovvietà.
Ma dico le premesse c'erano......poi la storia non è finita...è morta!

Brutto voto pure per Freghieri....


Peccato

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Dylan - "Ken al surreale c'è un limite"
Ken - "Credi davvero ?"
Dylan - "No."

mi dispiace dirlo ma non mi è piaciuto, credo che una storia così per essere coinvolgente debba essere più approfondita, che i personaggi presentati debbano essere più accurati, e che non debbano passarci davanti così come se nulla fosse(che poi è quello che fa l'intero albo).
il finale anch'esso troppo affrettato, quella donna, con i suoi poteri, sembra quasi spuntare dal nulla e la soluzione che trovano per uscire da quella situazione è un po' troppo banale per i miei gusti.
insomma magari sarebbe stata più una storia da gigante o da speciale, dove ci sono più pagine e dove si sarebbe potuto spiegare e trattare meglio il tutto.
Freghieri non è stato per nulla male, vabbè che a me pice ma l'ho trovato più in forma rispetto agli albi scorsi....forse è perchè gli hanno dato un po' di tregua!!!

insomma...bellissima copertina ed albo un po' scadente....mmm....non è normaleeee!!!
vabbè, dai..magari mi rifaccio con il prossimo albo!



vampirizziamoci!!!http://s2.bitefight.it/c.php?uid=28516

Comunque Masiuero si diverte un modno a 'cambiare d'abito a Dylan': già nel 230, 'L'inquilino misterioso' gli fa indossare un abito per più di metà dell'albo... Ed anche adesso... Un pò una mania, o no? Comunuqe non ho nulla in contrario!

siamo reietti...

Letta oggi, in ritardo. Mah...non mi è dispiaciuta. Non è un capolavoro, nemmeno una storia bella...mediocre, carina. E come qualcuno a già detto, ho preferito questo albo al "Cimitero dei Freaks", oramai sui Freaks si è detto (hanno detto) tanto, e poi sempre freaks buoni. "La locanda ai confini del mondo" l'ho trovata veramente buona fino a metà, poi decade in un finale un pò banale, con la morale quasi scontata...però ho brutti presagi per il prox albo...ispirazione sotto lo zero...

"....Cosa dicevano, nel '68? Allargare l'area della coscienza. Ma ormai del '68 si ride...e la coscienza si restringe sempre più. Com' era la parola d'ordine: imbecille? No: libertà!"

La vedi così brutta U.N.O.Q.P.?? mi spaventi...

Com'e` difficile stare (AL MONDO)
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Mi piacerebbe scappare (DAL MONDO)

No, forse mi sono espresso male. "La locanda alla fine del mondo" l'ha trovo una storia carina, molto buona fino a metà, e con un finale un pò banale se vogliamo, cmq sempre una storia leggibile, per passare un ora. E cmq la preferisco a "Il cimitero dei freaks" (anke se quest'ultimo, è scritto molto meglio) perchè sui i freaks s'è detto tutto.....

"....Cosa dicevano, nel '68? Allargare l'area della coscienza. Ma ormai del '68 si ride...e la coscienza si restringe sempre più. Com' era la parola d'ordine: imbecille? No: libertà!"

mi riferivo al fatto che hai brutti presagi per il prossimo albo...

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