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Dopo la sperimentazione di Ucronìa (troppo sottovalutato, per ora) e la truffa del mese scorso, Sclavi ci ha donato a Natale la più bella storia del suo ritorno. Marty parte da un quesito reale e che forse ci riguarda tutti: appagarsi con la crudeltà verso chi ci fa del male, anche solo pensandolo, non ci rende in parte degli assassini? Marty è IMO il miglior personaggio del 2006, e Sclavi riesce nella difficile impresa di renderlo commovente ma mai patetico. Bella atmosfera, sconsolata e quotidiana, un Bloch che appare di rado ma lascia il segno, un killer inquietante per l'empatia che suscita. Bellissima la scena del funerale, con un uomo, un cane e una creatura immaginaria ad accompagnare il feretro.
Marty è la dimostrazione che a volte è dalle idee semplici che nascono le storie migliori. Dimostra inoltre che Sclavi, anche quando trova difficile creare nuove storie, resta il migliore sceneggiatore italiano.
P.s.: Horror Post sempre più arrogante. Sicuramente è stata scritta prima delle critiche al plagio del mese scorso (se non addirittura prima dell'uscita), ma dire che la citazione non era svelata per "non rovinare il finale" è davvero ipocrita. Se ho visto il film il finale è rovinato comunque, che me lo dicano o meno. A questo punto preferisco un bel "nun ce rompete" e amen. Senza parlare delle recenti manie autocelebrative (l'albo è stato un record ecc..., l'unica avventura in cui un eroe ecc..., e l'altra metà della post a elencare i premi ricevuti)
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"In su buconi pretziu s'angiulu si ddu i setzidi"
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