<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by john browning</i>
[...]non trovo che sia una storia vuota, e più ancora che nella prima storia il suo modo di scrivere mi piace tuttora..magari argomenterò più avanti...
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Bene. Aspetterò volentieri le tue argomentazioni. Magari hai notato qualcosa che a me è sfuggito.[;)]
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Non aspettarti grandi cose però...[:)]
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la questione sul "porsi di fronte al fatto Dylan Dog" è interessante...cosa intendi?
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Intendo che, per Sclavi, DD era il filtro del suo modo di percepire la realtà, un filtro diventato anche sociale; mentre adesso sembra aver completamente rimosso "quel modo di fare" DD; sembra scrivere senza più conoscere le coordinate narrative che aveva impostato alle origini.
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Non mi sembra che Sclavi abbia mai "impostato" il suo modo di narrare, non ho mai percepito una progettualità nella sua narrazione ma un modo di scrivere istintuale. Ed è quello che ho ritrovato ancora.
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Sono gli anni, i mostri...gli anni che passano...