@Undead
Sul caso D.O.A. non posso dire nulla perchè non l'ho letto e non posso dire con certezza se Sclavi abbia o non abbia copiato.
Però se la Bonelli non è fallita per cause multimiliardarie di plagio posso almeno stimare che tu abbia un pò esagerato quantitativamente.
Sclavi avrà pure fatto pesanti citazioni di storie di DOA, ma che abbia copiato pari pari intere sceneggiature mi sembra troppo.
Fra l'altro non ce lo vedo uno che fa una cosa del genere a farsi venire il blocco dello scrittore.
E se cito solo Marvel e Dc...
Scusami ma ovviamente non posso leggere tutti i fumetti pubblicati negli states, tantopiù se non sono reperibili in Italia.
Se vogliamo fare un confronto dobbiamo fare una campionatura, il massimo che umanamente posso fare è confrontare le principali case editrici americane con quelle italiane.
Come principale casa editrice americana ho scelto la marvel, la conosco bene ed è oggettivamente quella che vende di più, analogamente per la Bonelli in Italia.
Fra l'altro si può pure dire che la Bonelli non è l'unica casa editrice italiana, e potrei sfidarti a dover conoscere tutte le piccole case italiane...
Devi poi ammettere che ho avuto l'onestà di riconoscere i limti delle mie conoscenze, senza pretendere di parlare anche per ciò che non conosco.
@Rimatt e Mordilloz
La mia convinzione è che in Bonelli la qualità di un fumetto sia compresa, diciamo, fra il 4 e il 9.
In america (o almeno nella marvel), fra i fumetti che ho letto, mi è capitato di trovare albi che vanno fra lo 0 e il 10.
Facendo la media, il fumetto americano ha una media qualitativa più bassa.
Per dimostrarlo non paragonerò Dylan a Nite Owl, Sclavi a Miller o Brindisi a Kubert, o "Giorni di un futuro passato" a "memorie dall'invisibile".
Paragonerò i "Un mondo sconosciuto", "Uno strano cliente", "Nightmare tour" ai loro omologhi americani.
Il peggior disegnatore di Dylan Dog è accusato di disegnare personaggi uguali e di fargli una pettinatura orribile.
Ho visto albi americani in cui i personaggi sono indistinguibili di volto, ma solo grazie al costume. Ho visto albi in cui i personaggi sono totalmente sproporzionati, con le gambe due volte più lunghi del resto del corpo e totalmente storte.
Rimatt dice che in Bonelli correggono le pagliuzze e poi lasciano passare sceneggiature penose.
Non dico che non sia vero, ma vogliamo dare uno sguardo dall'altra parte dell'oceano?
Qua da noi il peccato peggiore è la banalità, storie già viste in cui tutto è routine, tipo quelle in cui Dylan indaga sul solito serial killer e si porta a letto la cliente di turno senza un guizzo di originalità, magari condita da un buco logico che lascia qualcosa di inspiegato.
Ho letto storie marvel in cui non succede assolutamente niente, altre in cui tutto l'albo è un menare di mani fra buoni e cattivi, albi in cui le spiegazioni ci sono, ma sono talmente contorte da essere assurdi, oltre ai già citati dialoghi inconcludenti e insignificanti in cui non si capisce chi stia dicendo cosa a chi.
Si è criticato Brad Barron per tutte le volte che se l'è cavata fortunosamente senza un graffio, quando è da vent'anni che l'uomo ragno viene catturato e legato dai nemici che si mettono a raccontare la storia della loro vita mentre lui si libera.
Poi non nego che ci siano i Miller, i Moore, i Larroca... però tirando le somme mi sembra che mediamente la situazione bonelli sia migliore
P.S:
Sapete che la disney italia ha superato quella americana per esportazione e per personaggi creati?
Witch ha avuto un successo planetario, le prime serie di pk sono state esportate in tutto il mondo, e la terza è stata addirittura creata su commissione da italiani per gli americani (e infatti è peggiorata, se mi perdonate la malignità... )
Per avere qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto
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