<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by exodus</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Juan Galvez</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by sBARBATO</i>
<br />Non ritengo che la sceneggiatura sia lentissima anzi...di solito Martin si dilunga in spiegazioni a non finire (fa parte della natura del personaggio) qui invece lo si vede abbastanza "in forma".Forse il soggetto non sarà originalissimo ma se confronti questa alle altre due-tre storie precedenti(penose)direi che il Nostro ha sollevato la testa prima di affogare.Ce ne vuole per arrivare alla spiaggia ma ha già trovato un salvagente....[;)]
(Bella la metafora estiva no?)[:D]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">La prolissità verbale di Martin Mystère era - ed è - una delle sue caratteristiche fondanti. A patto che il personaggio sia caratterizzato con lo charme che lo contraddistingue. Qui non c'è nulla del genere. C'è un soggetto misero, da allungare in un albo dalle troppe pagine. E allora giù di spiegazioni non solo perfettamente inutili e ridondanti, ma autenticamente pedestri nei dialoghi: persone umane che si scambiassero informazioni come fanno i personaggi di Vietti sarebbero da rinchiudere; e del resto è naturale, quegli scambi di battute sono rivolti in modo scoperto ai lettori, non costituiscono un reale dialogo tra i protagonisti. Oppure abbiamo minuetti terrificanti, come la scenetta tra Martin e Diana appiccicata per rubacchiare 2-3 tavole.
Ho una grande stima per Vietti, ma proprio per questo vorrei che non gli fossero più affidati compiti da tappabuchi come questo.
Non so se Alfredo Castelli abbia ancora voglia di scrivere e di occuparsi del suo personaggio, a giudicare dall'ultimo anno di MM si direbbe di no, ma allora vorrei che lo Zio Alfredo dedicasse il suo vulcanico ingegno a qualcosa di nuovo: abbiamo bisogno come il pane del vero Castelli, il Castelli di quei tre racconti, semplicemente formidabili, allegati allo speciale di quest'anno.
V.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
approvo in pieno la tua analisi. le storie sul tempo sono tre chicche. ritieni anche tu dunque che il BVZA si sia stancato di Martin? ho gia scritto su un altro topic che per me nel giro di due anni Martin chiuderà a meno che non lo riprenda in mano lui. Cavoli eppure le storie di altrove sono tutte belle , gli speciali e gli almanacchi pure i giganti buoni solo la serie regolare non è seguita mi domando?
massimiliano aru
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non penso che chiuderà, a maggior ragione ora che le vendite sono in aumento; ma soprattutto non me lo auguro minimamente. Il personaggio è attuale come non mai, a patto di avere voglia e talento per scriverlo.
Piuttosto, non rilevo le differenze che tu noti tra la serie regolare e gli speciali: ho trovato le ultime storie d'altrove di una noia mortale: storie prolisse e inconcludenti, prive dello spirito dei primi albi. Ma tutti gli speciali hanno perduto quel sapore di evasione dalla routine e dal prevedibile che avevano: sono divenuti routine e prevedibilità: l'ultimo speciale non è che una fotocopia di tutti i precedenti. Credo sia dovuto anche a questo il disinteresse che si percepisce ormai da parecchio tempo nelle storie di Castelli, a questa normalizzazione imposta.
V.
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