Dunque, dico la mia su questa fantastica storia.
Titolo: orrendo. Ma non perché sia brutto *in sé*, quanto perché con DD c'entra come i cavoli a merenda. Richiama alla mente tutt'altro che una storia dylandoghiana. Però, riferitamente a questa storia, è azzeccato.
Copertina: orrenda. Brutta anche riferita all'albo stesso.
Che sia poi spoilerosa o meno, poco importa. La storia si muove su un altro piano. Sappiamo chi è il gran bastardo sin da subito.
<font size="6">SPOILER</font id="size6">
L'idea di questa storia NON è per nulla di DD. Ma *in sé* è un compitino ben svolto. Direi che De Nardo ha fatto come è suo solito un buon lavoro. Ottimo. ( Sempre tenendo conto che questa NON è una storia di DD ).
Non vi è una competizione forte e feroce tra il Gran Bastardo e Dylan. E nella competizione, la definizione della dimensione psicologica. è un personaggio che rimane lì, nella carta, tra l'altro con un movente davvero banale.
Moreen invece è l'unico tocco paranormale dell'albo.
In fin dei conti è lei che tiene in sé la storia. La sua centralità è abbastanza evidente. è lei che c'informa di tutto. Ma è centrale soltanto in quanto voce narrante nel suo pallido limbo. Niente più.
Nella storia è funzionale alle scontate manovre del gran bastardo.
Che si fanno meno scontate nel prosieguo, ma quando vengono rivelate sono banali.
Tutto quel che accade ha senso soltanto in quanto DEVE ricadere sulle spalle di Dylan e fargli provare un senso di "amarezza" finale, un "rimorso", una "sconfitta". L'antieroe è sconfitto. Non ha saputo salvare Moreen da un Bastardo di carta, tenue.
Però, ripeto, la storia è scritta di mestiere, d'impegno, che le si possono perdonare le banalità. Ma nulla c'entra con Dylan Dog. Non spicca marcatamente una patologia, una paranoia, un'ossessione. Niente.
Se dovessi giudicare questa storia anonima in base al criterio DD, direi N.C. come voto.
*In sé* invece è una buona storia!
Bigliardo: in quest'ultima prova mi è piaciuto di meno. Di solito preferisco Brindisi.
[;)]
<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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