Cravenroad7

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MessaggioInviato: gio lug 13, 2006 2:45 pm 
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Iscritto il: mar gen 03, 2006 8:32 pm
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Finalmente ho finito il libro...beh "divorato" forse è la parola più corretta. L'ho cominciato con un timore: la paura che mi sarebbe piaciuto "per forza", perchè è scritto da Paola, e la mia ammirazione di lei come sceneggiatrice mi avrebbe "obbligato" ad apprezzarla" anche come scrittrice. Così mi sono gettato in una lettura critica, forse proprio per questo alla ricerca eccessiva del lato negativo.
All'inizio ho notato anch'io un certo ricordo del Faletti di "Io uccido" (che personalmente non mi è piaciuto), forse più per l'ambientazione italica che altro.
Ma subito dopo comincia ad insinuarsi quell'aspetto angoscioso e malato che non mi ha più lasciato fino alla fine. Quando ho chiuso il libro dopo l'ultima pagina ho iniziato ad avere una strana sensazione allo stomaco, non ho dormito bene quella notte (giuro). Mi ha lasciato un senso di angoscia e impotenza che difficilmente riesco a spiegare. Quell'ultimo "No" è stato il colpo di grazia...
Non ho altro da dire se non una stretta di mano a Paola per il suo coraggio e la sua intelligenza.


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MessaggioInviato: dom lug 16, 2006 4:31 pm 
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Iscritto il: mer giu 15, 2005 4:40 pm
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Letto finalmente anch'io! in ritardo cosmico, ma ho comunque molto apprezzato il rigore quasi assoluto nelle parti più mediche, sopratutto psichiatriche. Veramente accurate. In questo periodo sto iniziando la mia tesi di laurea sulla schizofrenia ed i disturbi schizoaffettivi e mi sono sentito molto partecipe nella lettura... Complimenti!!!!


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MessaggioInviato: mer lug 19, 2006 10:20 am 
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Iscritto il: ven lug 29, 2005 8:54 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Mirco</i>
<br />In questo topic potete parlare di Bilico, il primo grande romanzo di una nuova autrice che sconvolgerà l'Italia e deciderà le nomine nel nuovo governo Prodi: Paola Barbato. Osannato dalla critica che conta, soprattutto da Birubiru, e da Raziel che ha ammesso: "Per leggere questo romanzo mi sono dovuto astenere dal sesso per 5 minuti di fila"..
accusata di essere sovversiva e piatta (ma dalle foto non sembra) dai Nocs,dalla Dia e dalla stradale di Roccasecca, Paola Barbato forse risponderà alle vostre domande.
Bilico, il romanzo che nessuno ha mai osato scrivere.
In confronto Csi è Centovetrine.
[;)]


<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Il primo passo è stato fatto , quello dell'acquisto. ra devo solo trovare il tempo di leggerlo. Cacchio ma sto tempo manca sempre?


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MessaggioInviato: mer lug 19, 2006 1:31 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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Dai, che si legge in 2 giorni, se ti metti d'impegno!

Non giudicate mai un uomo dalle sue amicizie: Giuda, per esempio frequentava persone irreprensibili!
- Ernest Hemingway


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MessaggioInviato: lun lug 24, 2006 9:00 am 
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Iscritto il: ven lug 29, 2005 8:54 am
Messaggi: 1454
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Davide04</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Mirco</i>
<br />In questo topic potete parlare di Bilico, il primo grande romanzo di una nuova autrice che sconvolgerà l'Italia e deciderà le nomine nel nuovo governo Prodi: Paola Barbato. Osannato dalla critica che conta, soprattutto da Birubiru, e da Raziel che ha ammesso: "Per leggere questo romanzo mi sono dovuto astenere dal sesso per 5 minuti di fila"..
accusata di essere sovversiva e piatta (ma dalle foto non sembra) dai Nocs,dalla Dia e dalla stradale di Roccasecca, Paola Barbato forse risponderà alle vostre domande.
Bilico, il romanzo che nessuno ha mai osato scrivere.
In confronto Csi è Centovetrine.
[;)]


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Il primo passo è stato fatto , quello dell'acquisto. ra devo solo trovare il tempo di leggerlo. Cacchio ma sto tempo manca sempre?
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S
P
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E anche il secondo passo è stato fatto .
Volete sapere se mi è piaciuto? Vi dico solo che ho iniziato a leggerlo venerdi notte e l'ho finito domenica mattina (questo week end) prendendo mille cazziatoni da mia moglie per le ore trascorse in bagno seduto sul water per infinite letture mattutine a momenti leggevo anche mentre mangiavo. Si puo dire che l'ho divorato ma credo di non essere l'unico qui dentro. Mi ha dato particolari emozioni , curiosità , amore , odio e pena , speranza e disperazione sono le cose che ho provato , Curiosità in una storia che all'inizio mi sembrava la solita solfa del serial killer e che si è piacevolmente trasformata in una voce fuori dal coro , amore per giuditta per il suo dolore e per i suoi dispiaceri , odio e pena sempre per giuditta una volta capito cosa stava facendo e pena perchè malgrado fosse sembrata una donna forte , nella vita era completamente assogettata al volere , un po per amore un po per paura , di una terza persona vero e proprio tessitore della tela, Speranza per una fine che via via si delineava come "non positiva" e disperazione nel finale quando ho capito che non c'era piu niente da fare per Miglio. Anche se credo che alla fine non fosse Miglio il vero sconfitto. Una cosa mi è rimasta un po oscura: perchè nessuno si è chiesto quale fossero gli alibi di Miglio durante gli omicidi , perchè non credo che eliminando Donatella si eliminassero tutti i possibili alibi , insomma potrebbe avere fatto qualcos'altro che stare con lei , questa è l'unica cosa che mi ha lasciato un po cosi forse perche non l'ho capita bene. E' possibile che Miglio avesse capito che fosse Giuditta a commettere gli omicidi e che avesse poco collaborato alla sua innocenza per coprirla? In virtu di quello che paola ha scritto poco sopra mi piace credere che Miglio sapesse tutto e che alla fine avesse coperto Giuditta difendendosi poco e niente al processo , mi piace credere che Giuditta sia la vera sconfitta della storia e che prima o poi nella vita se ne sarebbe accorta e mi piacerebbe credere che Giuditta non dira mai ad Alessandro di amarlo anche se in fondo in fondo è cosi. Grande Paola soprattutto per l'incredibile lavoro di ricerca perchè è ricco di nozioni interessantissime che svariano su molteplici campi , medicina , legge , ecc ecc ecc. Spero di non avervi annoiato.


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MessaggioInviato: lun lug 24, 2006 11:47 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Davide04</i>
Anche se credo che alla fine non fosse Miglio il vero sconfitto.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Bella osservazione! [;)]

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: ven lug 28, 2006 6:01 pm 
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Iscritto il: ven lug 28, 2006 5:53 pm
Messaggi: 15
Non ho letto tutti i topic del forum, mi scuso se ripeto cose già dette; ma non posso evitare di dire la mia, poi ho scoperto che addirittura questo forum lo legge l'autrice del romanzo... che storia (come direbbe qualcunaltro :-))...
Non sono un fanatico di thriller, anzi di solito mi annoiano. Ho preso Bilico (anzi, me lo sono fatto regalare della mia ragazza!) dando fiducia a Paola per quello che scrive su DYD, e con un pò di scetticismo... L'ho letto invece in due giorni (complice anche un treno che ha ritardato quattro ore...) e sono rimasto assolutamente affascinato. La cosa che mi ha sorpreso di più è la sua abilità nel mescolare le caratteristiche proprio del romanzo (la stereotpizzazione dei personaggi, le loro evoluzioni psicologiche), con tutti li elementi del giallo (gli indizi, tutti straordinariamente e beffardamente perfetti, che si svelano negli ultimi capitoli).
Se, come ho letto, ci gireranno un film, spero che sia ben fatto, perchè può uscirci davvero un bel lavoro.
Brava Paola! :-)


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MessaggioInviato: sab lug 29, 2006 12:21 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2002 8:08 pm
Messaggi: 3657
Non vedo l'ora tra una decina di giorni di partire per il mare dove potrò finalmente comprare e leggermi BILICO,nel frattempo volevo sapere una cosa,la protagonista del tuo libro si chiama GIUDITTA e hai detto che la città che hai pensato si svolgesse il racconto è TORINO,non è per caso che hai letto questi 2 libri?

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Uomini, poichè all'ultimo minuto non vi assalga il rimorso ormai tardivo, per non aver pietà giammai avuto e non diventi rantolo il respiro, sappiate che la morte vi sorveglia, gioir nei prati o fra i muri di calce, come crescere il gran guarda il villano, finchè non sia maturo per la falce...


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MessaggioInviato: ven ago 04, 2006 3:53 pm 
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Iscritto il: ven ago 04, 2006 3:01 pm
Messaggi: 114
Ciao a tutti. [:)] mi sono iscritta apposta per poter commentare <i>Bilico </i> e porre qualche domanda a Paola Barbato, spero che la cosa non vi disturbi. [;)]
ma che fatica orientarsi in qst forum! io sono abituata a forumfree.

ora veniamo al dunque...
la lettura di <i>Bilico </i> mi ha lasciato una urgenza interiore di contattare Paola e farle i miei complimenti.

gentilissima Paola, permettimi di darti del tu. mi è piaciuta la tua scrittura veloce e schietta, molto "materiale". ma soprattutto ho apprezzato l'impalcatura narrativa e il tuo coraggio nel rivelare l'identità del colpevole già a metà del romanzo (una scelta rischiosa sul piano della struttura narrativa), con un colpo di scena che non mi aspettavo (e se no che colpo di scena era? dirai tu) e che mi ha "rovinato" la serata (mi rifiutavo di crederci, intimamente non volevo che il romanzo andasse in quella direzione... ma sono solo "seghe mentali" da lettore). la cosa davvero straziante è stato il finale:

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sarà che ho una vera fobia dell'errore giudiziario, ma avrei voluto alzarmi in piedi in quell'aula di tribunale, testimoniare - in quanto lettore (quasi) onnisciente - in favore del povero Miglio... quel finale mi ha "fatto male".

ora vorrei chiederti:
- quale intima necessità ti ha spinta a perpetrare quella che tu stessa nelle ultime pagine definisci La Grande Ingiustizia? volevi esorcizzare una tua fobia? o trattasi di pessimismo cronico e inguaribile nei confronti del mondo (e della giustizia)? tranqui, non voglio psicanalizzarti, vorrei solo sapere le "motivazioni" dell'autore-"giudice".
- qual è la ragione - e l'origine - di un personaggio così ambiguo, freddo e calcolatore come Giuditta? quella donna fa pauuuraaa!
- hai in mente di scrivere un seguito? e se sì, sarà possibile una vera giustizia?

ho terminato la lettura già da qualche giorno, eppure continuo a rifletterci su. come se non riuscissi a uscire da quell'universo narrativo che hai dipinto in modo così convincente e vivido. ho ancora negli occhi la scena in cui Giuditta "sputtana" la Ambrosini: che verniciata! [;)]

credo, inoltre, che il titolo sia azzeccatissimo. non sono solo i personaggi ad essere in bilico: Giuditta è in bilico tra bene e male, tra un apparente ruolo istituzionale dalla parte della giustizia e la sua efferata e calcolata colpevolezza; Miglio è in bilico tra la sua consapevolezza di essere innocente e l'opposta convinzione del resto del mondo, tra la "sua" realtà e la verità giudiziaria.
ma è anche - o soprattutto? - il lettore ad essere in bilico: tra la fascinazione di una architettura narrativa ben ponderata, in cui ogni elemento si incastra alla perfezione fino a stritolare Miglio, e un problema giuridico e morale che lo spiazza. in bilico tra un romanzo godibile e ben scritto e un senso di infinita indignazione per l'ingiustizia finale.

saranno, come dicevo prima, solo "seghe mentali" da lettore? sarà un problema mio, che ho un senso della giustizia esasperato? può anche essere. ma di solito non ho nessun problema ad accettare un finale negativo, anzi spesso gli happy end mi fanno sorridere, in quanto ben poco realistici se confrontati con la vita di tutti i giorni (vero è che il lieto fine può avere anche un valore consolatorio e blablabla, ma resta il fatto che spesso questa soluzione non mi convince). solo che è ben diverso terminare con la morte del protagonista (o di un personaggio definibile come buono), rispetto a questo senso di corruzione, falsità, inganno totale (che è poi riconducibile all'inganno della scrittura e dell'arte).

non è un demerito, sia ben chiaro. anzi, tutto questo mi ha stimolato una serie di riflessioni sul romanzo e l'ha reso molto più originale del solito thriller che termina con la solita punizione del colpevole. per dire, Faletti, nel suo bellissimo <i>Io uccido</i>, non era arrivato a tanto. ma resta questa mia esigenza di riscatto, giustizia, compensazione. e mi auguro che riprenderai in mano (e per mano) questi tuoi personaggi, in un seguito che si concluda - per una volta - bene.

ti ringrazio per la cortese attenzione. avrei voluto contattarti in privato, anche per non annoiare i forumisti (grazie per la possibilità di intervento, ragazzi!), ma ho saputo che il tuo blog è diventato privato.

un saluto a tutti,
Fede


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MessaggioInviato: ven ago 04, 2006 9:14 pm 
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Iscritto il: sab ott 25, 2003 11:07 pm
Messaggi: 765
Cara Fede/Tesla 83, quanto mi piacciono mail (o post o quelchelè) come questa! Mi dimostrano che è proprio vero che quando affidi una tua opera (quale che sia) al lettore, il lettore se ne appropria e la fa sua. Non so quante interpretazioni diverse ho letto sinora di "Bilico", e nessuna aderiva perfettamente all'idea che avevo in mente quando l'ho scritto, cosa che mi ha fatto molto piacere. In effetti è bello vedere da quanti punti di vista diversi si possa osservare la stessa cosa. Ma divago. Cercherò di risponderti, previo ringraziamento per i complimenti (ma risponderei anche se mi avessi coperta di insulti, come pure altrove è successo).
<b>1)quale intima necessità ti ha spinta a perpetrare quella che tu stessa nelle ultime pagine definisci La Grande Ingiustizia? </b>
Credo che esista, credo che accada più spesso di quanto non si pensi, credo che non se ne parli a sufficienza, mi interessava sostenere l'ipotesi che sia non solo fattibile e attuabile, ma che non risulti nemmeno roboante, bensì più "normale" della realtà.
<b>2)volevi esorcizzare una tua fobia? </b>
Assolutamente no. Sono certa che l'ingiustizia trionfi molto più spesso della giustizia. Esempio, e qui aggiungo che esprimo un'opinione personale e basta: il piccolo Tommaso Onofri è stato trovato morto dopo diversi giorni, sotterrato sommariamente accanto al fiume. Il bimbo da vivo beveva ancora il latte. Ora: nel processo di decomposizione di un bambino che si nutre di latte gli odori si fanno molto più acuti e riconoscibili. I cani che si sono recati sul luogo avrebbero sentito quell'odore anche se si fossero trovati a un km e il bambino fosse stato sepolto 4 metri sottoterra. Invece ufficialmente i cani non hanno annusato nulla pur essendoci passati sopra. Questo (secondo un carabiniere della protezione civile che ha cani da fiuto addestrati nella ricerca di persone scomparse) era totalmente IMPOSSIBILE. A chi ha giovato non far trovare subito Tommaso? Alle indagini? A indurre alla confessione gli assassini? A coprire qualcuno? Sono domande che mi pongo.
<b>3)o trattasi di pessimismo cronico e inguaribile nei confronti del mondo (e della giustizia)? </b>
Lo definirei "realismo".
<b>4)qual è la ragione - e l'origine - di un personaggio così ambiguo, freddo e calcolatore come Giuditta? quella donna fa pauuuraaa!</b>
Volevo creare una protagonista negativa e
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colpevole a cui il lettore fosse costretto ad affezionarsi con grande fatica prima per poi non riuscire a rigettarla del tutto poi. Ho attinto molto da me stessa, ho esasperato i miei lati negativi (e quelli di un paio di donne che conosco) e il resto è stato puro gioco di fantasia.
<b>5)hai in mente di scrivere un seguito? e se sì, sarà possibile una vera giustizia?</b>
Rispondo di no a entrambe le domande. Scrivere il seguito di "Bilico" non avrebbe molto senso, anche se io so bene come sarebbe andata. E sarebbe andata male, non si sarebbe salvato quel poco di buono e di umano che restava nei personaggi. Una discesa agli inferi, quindi meglio così, almeno il lettore può sperare.
<b>6)saranno, come dicevo prima, solo "seghe mentali" da lettore? sarà un problema mio, che ho un senso della giustizia esasperato?</b>
No, sono normali reazioni umane. Noi vogliamo essere rassicurati sul fatto che il mondo non sia come in realtà è. E se persino i romanzi non ci danno più questo conforto allora non c'è più religione!

Spero di aver soddisfatto le tue curiosità. Comunque ti rassicuro: dalle premesse temo che il prossimo romanzo sarà peggiore.

Ciao

Paola

https://www.cravenroad7.it/download/bin1/barbatofaq.zip


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MessaggioInviato: sab ago 05, 2006 8:05 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 11:17 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Alias</i>
Comunque ti rassicuro: dalle premesse temo che il prossimo romanzo sarà peggiore.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Nel senso che ti sporcherai di più le mani materialmente? Mi spiego, ho trovato "Bilico" stilizzato; e chiarisco subito che lo intendo come qualità positiva. Ovvero come la descrizione di uno sguardo oggettivo sui personaggi e le vicende narrate; oggettivo nonostante la materia narrativa sia soggettiva in modo evidente, ma venga fatta percepire attraverso il filtro della completa diluizione nei protagonisti e del raccontar gli stessi dall'esterno. Quindi mi chiedo: devo pensare che la narrazione del prossimo sarà più soggettiva e più sofferta? (la narrazione, che la concezione sia stata sofferta mi pare chiaro [:D])

V.


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MessaggioInviato: sab ago 05, 2006 12:45 pm 
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Iscritto il: ven ago 04, 2006 3:01 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Ma sai com'è, io non credo molto negli happy end, e credo che certe volte il mondo vada proprio così.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

mitica!!! [:)]
e grazie per la risposta. alla prossima! [;)]



<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">
Altra accusa è quella dell'ambientazione. Ho letto che in cuor tuo pensavi a Torino pur non dicendolo mai e che l'hai fatto in quanto nazionalista e perchè preferisci parlare delle cose che conosci. Giustissimo. Solo che alcuni dicono (parlo sempre di comuni lettori, non di critici veri e propri) che hai esagerato con l'efferatezza dei crimini. E' vero che certe cose succedono anche da noi, ahimè, ma sono casi abbastanza isolati e non ripetuti, come nel romanzo, e questo suona molto America. La mia opinione è che l'ambientazione non sia rilevante, ma sai com'è...
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

vorrei rispondere a qsta obiezione di Dindondan. senza voler usurpare Paola, o pretendere di parlare al posto suo. dico solo la mia sulla questione dell'ambientazione.
<i>Bilico </i> non è affatto un romanzo di ambientazione. non viene citata nessuna città, e neanche una strada, un luogo, un monumento che possano farci dedurre una città reale. il fatto che Paola abbia pensato a Torino senza però esplicitarlo nel romanzo è indicativo del fatto che all'autrice il "dove" non interessava. l'azione poteva avvenire in Italia, ma anche in Svizzera, a San Marino... che le (e ci) importa?
per qst credo che non sia giusto dire i fatti sono troppo cruenti e inverosimili per il panorama italiano. e anche la frase "suona molto America" mi sembra molto ingenua. l'America a cui ti riferisci non è l'America reale, è l'America in quanto luogo dell'immaginario popolare (film, romanzi, videoclip... l'America per noi Europei è "quella", ma non è quella vera!). se l'ambientazione viene a cadere, se non è più una preoccupazione dell'autore, è inutile (e forse scorretto "filologicamente") parlare di mancata coerenza tra fatti e luoghi.

tutto qui. pis en lov! [:)]


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MessaggioInviato: dom ago 06, 2006 5:07 am 
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Juan, ma una domanda normale tu mai, eh??? [:D] Comunque, anche se non sono ancora certa che il romanzo sarà quello che ho in mente (un'idea abbastanza banale in sè, lo sviluppo di un solo concetto, ma forse originale -dico forse- o quanto meno inusuale nel suo sviluppo), la crudeltà sta proprio nello sguardo con cui osservo ciò che racconto: senza filtri emotivi. Crudo, pur non necessariamente sanguinolento. Freddo e meramente descrittivo, come dovrebbero essere riportati i fatti di cronaca. Ovviamente ciò che mi interessa da sempre è la natura umana, sia nella sua versione innata che nelle tante variazioni sul tema (reazioni, rapporti causa-effetto). Rischio, è ovvio, di essere didascalica, noiosa e anche tracotante. Deciderò dopo i primi 3/4 capitoli, lo farò leggere ai miei critici più spietati e mi fiderò di loro. L'importante è che qualcosa arrivi. Che poi il qualcosa non sia condiviso come concetto non è fondamentale, basta che ciò che emetto arrivi al destinatario, in un modo o nell'altro, sotto qualsiasi forma, anche il rifiuto. Altrimenti è inutile.

https://www.cravenroad7.it/download/bin1/barbatofaq.zip


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MessaggioInviato: dom ago 06, 2006 10:18 am 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 11:17 am
Messaggi: 840
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Alias</i>
<br />Juan, ma una domanda normale tu mai, eh??? [:D] Comunque, anche se non sono ancora certa che il romanzo sarà quello che ho in mente (un'idea abbastanza banale in sè, lo sviluppo di un solo concetto, ma forse originale -dico forse- o quanto meno inusuale nel suo sviluppo), la crudeltà sta proprio nello sguardo con cui osservo ciò che racconto: senza filtri emotivi. Crudo, pur non necessariamente sanguinolento. Freddo e meramente descrittivo, come dovrebbero essere riportati i fatti di cronaca. Ovviamente ciò che mi interessa da sempre è la natura umana, sia nella sua versione innata che nelle tante variazioni sul tema (reazioni, rapporti causa-effetto). Rischio, è ovvio, di essere didascalica, noiosa e anche tracotante. Deciderò dopo i primi 3/4 capitoli, lo farò leggere ai miei critici più spietati e mi fiderò di loro. L'importante è che qualcosa arrivi. Che poi il qualcosa non sia condiviso come concetto non è fondamentale, basta che ciò che emetto arrivi al destinatario, in un modo o nell'altro, sotto qualsiasi forma, anche il rifiuto. Altrimenti è inutile.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Ma se non ti pongo quasi mai delle domande! [:D][:D].

Se ho ben capito questa volta non ci sarebbero personaggi tra te e ciò che intendi raccontare. Ci sarebbe però l'oggettività, che in un certo senso è un filtro per non lasciarsi coinvolgere; o meglio, per non lasciar trasparire il coinvolgimento.

Non ti sei scelta una risorsa stilistica facile da maneggiare, però è chiaramente in nuce già in Bilico: in bocca al lupo [;)]

V.


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MessaggioInviato: dom ago 06, 2006 12:47 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Juan Galvez</i>
Se ho ben capito questa volta non ci sarebbero personaggi tra te e ciò che intendi raccontare. Ci sarebbe però l'oggettività, che in un certo senso è un filtro per non lasciarsi coinvolgere; o meglio, per non lasciar trasparire il coinvolgimento. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Mi viene in mente James Ellroy. [:I]

Ciao

Teo


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