Vi incollo un articolo su Tacconi scritto da Bepi Vigna che mi hanno mandato in email.
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Fumetto. Il grande disegnatore era amatissimo anche all'estero
Addio a Tacconi, il "Signore del Volo"
Il 12 maggio è scomparso Ferdinando Tacconi, uno dei grandi artisti del fumetto italiano, tra i nostri disegnatori uno dei più apprezzati all'estero.
Anche artisti come Mike Mignola e Frank Miller conservano gli albi con sue storie, considerandoli un imprescindibile riferimento grafico. Il suo segno, moderno, elegante, può essere considerato una perfetta sintesi tra lo stile classico dei comics avventurosi alla Alex Raymond e quello più tardo dei maestri della cosiddetta "linea scura", quali Douglas Sickles, Milton Caniff, Alex Toth, Will Eisner.
Tacconi era nato a Milano nel 1922 e aveva iniziato la sua carriera nel dopoguerra, lavorando per settimanali femminili, quali "Confidenze di Liala" e "Grazia". Successivamente era approdato al fumetto, aprendo uno studio con alcuni colleghi con cui realizzava le avventure di Jack il Pilota, Miss Diavolo, Morgan il Pirata, Nat del Santa Cruz, Sciuscià. Più tardi iniziò a lavorare per la londinese Amalgamated Press, poi divenuta Fleetway Publications, specializzata in fumetti di guerra. In questo genere Tacconi mostrò di trovarsi particolarmente a suo agio, soprattutto quando si cimentava nelle storie di carattere aviatorio, dove risaltava la minuzia descrittiva del suo tratto e poteva utilizzare tutta la sua competenza in fatto di aerei.
Negli anni '70 iniziò la sua collaborazione con il "Corriere dei Ragazzi", per cui disegnò diverse storie brevi e, con Alfredo Castelli, creò la serie Gli Aristocratici, che divenne un successo internazionale. Lavorò anche per la Edifumetto di Renzo Barbieri, disegnando storie per adulti, e per "Il Giornalino" delle Edizioni Paoline, per cui realizzò La Storia della II Guerra Mondiale, su sceneggiature di Gino D'Antonio, uno dei più felici esempi di fumetto didattico. Per l'editore Sergio Bonelli, realizzò le serie Mac lo Straniero (apparsa sulla rivista "Orient Express") e due volumi della collana "Un Uomo un'Avventura" (L'Uomo del deserto e L'uomo di Rangoon). La collaborazione con Bonelli è poi continuata sulle serie popolari come Dylan Dog e Nick Raider.
Tacconi aspirava a essere ricordato non tanto per ciò che aveva espresso nel campo della narrativa a fumetti, quanto per la sua attività di illustratore. Il volo è sempre stato la sua grande passione e l'illustrazione aviatoria il genere in cui si è cimentato con maggior dedizione. I quadri che ripercorrono la storia del volo, dai primi palloni aerostatici ai moderni jet, sono tra le sue realizzazioni più sorprendenti e affascinanti. Alcune di queste opere si sono potute ammirare a Cagliari, qualche anno fa, in una bella mostra al Ghetto. Proprio per queste opere splendide, senza nulla togliere al resto della sua magistrale produzione, il disegnatore milanese si era meritato il titolo di "Signore del Volo".
Bepi Vigna
(Articolo di martedì 16 maggio)
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