<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by BiRuBiRu</i>
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Un fumetto seriale eterno con una stretta continuity è un rischio molto forte a livello commerciale; quanto meno è un fumetto che una volta conquistata una sua nicchia di mercato molto difficilmente potrà ampliarla. La miniserie permette proprio di aggirare questo problema: avendo un termine, non scoraggia l'acquisto una volta che si scopra il personaggio a metà dell'opera.
Da un punto di vista creativo, credo che per il lettore non sia migliore o peggiore di una serie eterna senza continuity, semplicemente è diverso. Per un autore può essere generalmente un vantaggio, credo, permettendogli di non fossilizzarsi (e quindi stancarsi) su un personaggio e stimolandolo a rinnovarsi. Nell'ambito di una grande struttura come la SBE i due tipi di offerta possono convivere tranquillamente.
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Vero. A livello commerciale la mia richiesta è al giorno d'oggi (quasi) un utopia.
Però penso che la miniserie dovrebbe comportarsi da miniserie. Avere una continuty stretta e un personaggio in evoluzione.
Brad Barron non l'ha fatto. Chi ha abbandonato Brad Barron al numero 3 può leggere tranquillamente il numero 12.
Questo perchè? Perchè la Bonelli è andata sul sicuro e il suo ragionamento non ha una piega: "alla fine sono 18 numeri la gente in un modo e nell'altro lo prende". <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
In effetti la mia sensazione (ho smesso con il n.3, quindi più di una sensazione maturata con la lettura di tre albi non può essere) è che Brad Barron sia una miniserie solo nel numero finito di uscite, ma ben poco nella struttura; nei tre numeri che ho letto: per nulla. Vedremo per Demian.
Se sia andata sul sicuro non so, forse è solo che prima di arrendersi a un'idea Sergio Bonelli si avviticchia ad ogni opportunità di mantenere in vita il preesistente
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(Che poi le miniserie non sono una novità in Bonelli c'erano già ai tempo di Zona X).
Ovviamente il mio discorso è molto soggettivo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Zona X era qualcosa di altro: era una rivista. Che ospitava ANCHE miniserie, ma la testata era qualcosa di completamente diverso. Miniserie è comunque Gea, precedente a BB e Demian. Anche "più" miniserie se vogliamo: la periodicità rarefatta, dettata dall'essere il prodotto di un solo autore, addirittura senza un disegnatore distinto dallo scrittore (cosa estremamente rara in Bonelli), la allontana ancor più dalla serialità bonelliana classica.
Se vogliamo, una (maxi)miniserie fu Storia del West.
V.