Cravenroad7

Forum dylaniato
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#236 Vittime Designate
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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 12:39 pm 
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<i>Vittime Designate</i> è una storia che, letta superficialmente, potrebbe apparire banale, anche se riscattata da un finale genialmente amaro. Ma come al solito Medda usa Dylan per esprimere il suo pessimismo sociale senza cadere mai nel patetismo. L'aspetto "gotico" è un po' superficiale (perchè i fantasmi perseguitano la vittima Ian invece dei loro assassini?) e c'è qualche forzatura (al primo sguardo, Dylan capisce subito che il mistero ruota sui tre "amici" di Ian e concentra la sua indagine subito su loro), ma per il resto è una sceneggiatura perfetta con tante idee narrative (la moglie di Ian, assente nella vita del marito quanto al lettore; il discorso del custode sul "mondo crudele", alibi per vittime, carnefici e testimoni).
Qualcuno ha notato che spesso che il Dylan di Medda è triste. Lo credo bene, Dylan è l'adulto più "adolescente" del fumetto italiano e nelle storie di Medda il suo naturale idealismo, spesso ingenuo, va a scontrarsi con la disillusione pura di un mondo in cui i perdenti non hanno da sperare in nessuna giustizia verso verso chi li calpesta, ma hanno un solo modo per non essere più vittime: diventare anche loro calpestatori, passando quindi dalla parte dei "vincenti". Nessuna giustizia in questa storia, nessun fuoco purificatore. L'ideatore del piano trova una nuova vita e la vittima "vince" diventando carnefice. "Il mondo è crudele" è la frase leit-motiv di quest'albo, ma l'unico a non averlo capito sembra proprio Dylan.
Disegni approssimativi di Freghieri, copertina semplice ma di grande atmosfera.

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"In su buconi pretziu s'angiulu si ddu i setzidi"


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 12:55 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by CorvoTorvo</i>
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<i>Vittime Designate</i> è una storia che, letta superficialmente, potrebbe apparire banale, anche se riscattata da un finale genialmente amaro. Ma come al solito Medda usa Dylan per esprimere il suo pessimismo sociale senza cadere mai nel patetismo. L'aspetto "gotico" è un po' superficiale (perchè i fantasmi perseguitano la vittima Ian invece dei loro assassini?) e c'è qualche forzatura (al primo sguardo, Dylan capisce subito che il mistero ruota sui tre "amici" di Ian e concentra la sua indagine subito su loro), ma per il resto è una sceneggiatura perfetta con tante idee narrative (la moglie di Ian, assente nella vita del marito quanto al lettore; il discorso del custode sul "mondo crudele", alibi per vittime, carnefici e testimoni).
Qualcuno ha notato che spesso che il Dylan di Medda è triste. Lo credo bene, Dylan è l'adulto più "adolescente" del fumetto italiano e nelle storie di Medda il suo naturale idealismo, spesso ingenuo, va a scontrarsi con la disillusione pura di un mondo in cui i perdenti non hanno da sperare in nessuna giustizia verso verso chi li calpesta, ma hanno un solo modo per non essere più vittime: diventare anche loro calpestatori, passando quindi dalla parte dei "vincenti". Nessuna giustizia in questa storia, nessun fuoco purificatore. L'ideatore del piano trova una nuova vita e la vittima "vince" diventando carnefice. "Il mondo è crudele" è la frase leit-motiv di quest'albo, ma l'unico a non averlo capito sembra proprio Dylan.
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Giornalista?


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 12:58 pm 
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Iscritto il: gio ago 21, 2003 11:17 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by JohnnyDark</i>
<br />mah Juan, io mi trovo abbastanza con Raziel.
E secondo me il punto debole è proprio il fatto che la storia NON ruoti sul capro espiatorio, che viene buttato dentro solo nello spiegozzo finale di Dylan. Sarebbe potuto essere di ben altro spessore IMHO se fosse stato trattato prima e meglio... Lo stratagemma di Dylan che trova e legge la tesi e PUFF, risolve il caso, imho è troppo brusca. O forse era stata troppo lenta la prima parte.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non ho ben capito che intendi: avrebbe dovuto essere scritto a chiare lettere dall'inizio di cosa si trattava invece di veder dipanare il tema in modo sotterraneo, attraverso tanti piccoli indizi chiari solo alla fine? Invece, insomma, di avere una sceneggiatura perfetta nei tempi narrativi? :-)

Dice bene Corvo, il Dylan di Medda è quello che più va incontro alla disillusione di fronte alla quale lo pone la sua natura di adolescente intrappolato in un corpo adulto, e data questa natura, la disillusione può essere solo un qualcosa che monta e si alimenta di pagina in pagina, per coagularsi alla fine.

V.


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 1:20 pm 
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Iscritto il: mer feb 01, 2006 12:56 pm
Messaggi: 81
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by piddu</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by CorvoTorvo</i>
<br />S P O I L E R

<i>Vittime Designate</i> è una storia che, letta superficialmente, potrebbe apparire banale, anche se riscattata da un finale genialmente amaro. Ma come al solito Medda usa Dylan per esprimere il suo pessimismo sociale senza cadere mai nel patetismo. L'aspetto "gotico" è un po' superficiale (perchè i fantasmi perseguitano la vittima Ian invece dei loro assassini?) e c'è qualche forzatura (al primo sguardo, Dylan capisce subito che il mistero ruota sui tre "amici" di Ian e concentra la sua indagine subito su loro), ma per il resto è una sceneggiatura perfetta con tante idee narrative (la moglie di Ian, assente nella vita del marito quanto al lettore; il discorso del custode sul "mondo crudele", alibi per vittime, carnefici e testimoni).
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[?] Perchè mai dovrei essere giornalista? [?]

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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 2:02 pm 
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Iscritto il: mer feb 02, 2005 1:00 pm
Messaggi: 1892
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Scisma83</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Raziel</i>
ok? senza problemi. [:)]
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ci mancherebbe altrimenti dove sta il bello di confrontare le opinioni su un forum? :D L'importante è argomentare, nel bene e nel male...
Comunque non ho capito il tuo appunto su "la possibilità di immortalare fantasmi con un cellulare", ti riferisci al fatto che sia Dylan a farlo o al fatto che sia una cosa impossibile?



"Io non guardo il tramonto sentendo le voci, penso solo che dio ha un bell'impianto luci..." (Afterhours)
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Mi riferivo al fatto che era impossibile già di per se come avvenimento, ma ancor più impossibile se pensato e fatto da Dylan.

[:)] quest'è... io lo faccio un impedito cronico per la teconologia... e non lo so... in questa storia sembra che in pochissimo tempo prenda troppa padronanza del "mezzo" (il telefono cellulare di ultima generazione in questo caso).

E come se in una storia si mettese ad ascoltare mp3 con un lettore... [:D] è una cosa semplicissima, ma fatta da Dylan sarebbe forse assurda.

Ecco perchè mi lamentavo un pochino di questa cosa. [:)]

spero di essermi spiegato

______________________

<b>LA STORIA DEL FORUM DI DYLAN DOG</b>
http://digilander.libero.it/scartiello/genalogiadyd.jpg

Sito del mio team di hattrick (AC.Denti FOREVER) http://www.ht-arena.com/acdenti/


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 3:05 pm 
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Iscritto il: mer ago 03, 2005 9:21 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> quello che mi pare sia stato trascurato, tuttavia, e che comunque può aver colpito me e non qualcun altro, è la valenza metaforica del racconto... Medda riflette sul male che schiaccia il debole, sul male che si nutre del male, sulla banalità del male. Se ci pensate, (SPOILER) il fatto che due dei tre assassini muoiano significa che il rito delle vittime designate non funziona, rimane solo l'illusione di due menti malate che crederanno a questa idiozia fintanto che le cose gli gireranno per il verso giusto. Come a dire, le cose nella vita ti andranno bene solo nel momento in cui accetterai il fatto di essere cattivo... E vista la società d'oggi non so se dargli torto.

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
giusta osservazione, joe. ma questi temi non vengono trattati qui per la prima volta. questi sono gli elementi più ricorrenti nella storie di medda, da qualche anno. per me, il manifesto, in questo senso, sono "homo homini lupus" e "la legge della giungla", nei quali è tutto dichiarato esplicitamente. mentre ne "l'ospite sgradito", si usava la metafora.


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 3:53 pm 
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Iscritto il: mer gen 26, 2005 4:08 pm
Messaggi: 845
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by CorvoTorvo</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by piddu</i>
<br /><blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by CorvoTorvo</i>
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<i>Vittime Designate</i> è una storia che, letta superficialmente, potrebbe apparire banale, anche se riscattata da un finale genialmente amaro. Ma come al solito Medda usa Dylan per esprimere il suo pessimismo sociale senza cadere mai nel patetismo. L'aspetto "gotico" è un po' superficiale (perchè i fantasmi perseguitano la vittima Ian invece dei loro assassini?) e c'è qualche forzatura (al primo sguardo, Dylan capisce subito che il mistero ruota sui tre "amici" di Ian e concentra la sua indagine subito su loro), ma per il resto è una sceneggiatura perfetta con tante idee narrative (la moglie di Ian, assente nella vita del marito quanto al lettore; il discorso del custode sul "mondo crudele", alibi per vittime, carnefici e testimoni).
Qualcuno ha notato che spesso che il Dylan di Medda è triste. Lo credo bene, Dylan è l'adulto più "adolescente" del fumetto italiano e nelle storie di Medda il suo naturale idealismo, spesso ingenuo, va a scontrarsi con la disillusione pura di un mondo in cui i perdenti non hanno da sperare in nessuna giustizia verso verso chi li calpesta, ma hanno un solo modo per non essere più vittime: diventare anche loro calpestatori, passando quindi dalla parte dei "vincenti". Nessuna giustizia in questa storia, nessun fuoco purificatore. L'ideatore del piano trova una nuova vita e la vittima "vince" diventando carnefice. "Il mondo è crudele" è la frase leit-motiv di quest'albo, ma l'unico a non averlo capito sembra proprio Dylan.
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[?] Perchè mai dovrei essere giornalista? [?]

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Era un complimento...scrivi molto bene,e poi di solito in un forum non si sta tanto attenti alla forma.


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 5:10 pm 
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Iscritto il: mar mag 02, 2006 1:52 am
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Dopo un piccolo problema iniziale, ripropongo il mio primissimo post...scusate per l'inconveniente!!!
Salve a tutti, cari dylaniati.
Premetto che è da tantissimo tempo che "bazzico" questo sito, ma che è la prima volta che mi cimento nella stesura di una "critica letteraria"...pertanto,spero di poter intervenire efficacemente nelle discussioni che di volta in volta proporrete.
Comunque, entrando "in media res",non posso che esprimere un sentimento di naturale indifferenza nei confronti dell'albo in questione. Innazitutto, è uno dei pochissimi albi finora prodotti che non mi ha entusiasmato particolarmente...di seguito elencherò le motivazioni:
1. Soggetto e sceneggiatura poco originali e avvincenti;
2. Dialoghi curati, ma piuttosto scevri di battute efficaci e poco brillanti, soprattutto nelle sequenze riguardanti Groucho. Le freddure di quest'ultimo, infatti, sono, a mio modestissimo avviso, banalucce e poco accattivanti;
3. Sviluppo della trama estremamente lineare e privo di eclatanti colpi di scena;
4. Registro stilistico del fumetto indefinibile;
5. Conclusione pressocchè prevedibile e, quindi, poco stucchevole;
6. Disegni non dettagliatamente curati
Insomma, il mio giudizio sul fumetto lascia intravedere una certa delusione per le disattese speranze riposte in esso.
Sinceramente, ancora non mi era capitato di leggere senza alcuna passione un DD ma, come si dice, "c'è sempre una prima volta..."
Per il prossimo mese mi auguro di poter gustare appieno una storia costituzionalmente dylaniana, una storia cioè che racchiuda in sè tutti quegli elementi che fanno di un albo di Dylan Dog un capolavoro fumettistico.
Saluti a tutti e alla prossima

PS Spero che qst mio intervento nn venga percepito come una critica accesssima e bieca nei confronti degli autori...semplicemente, nn ho apprezzato alcune delle scelte da loro intraprese!Grazie


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 7:09 pm 
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Iscritto il: mer feb 01, 2006 12:56 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by piddu</i>
Era un complimento...scrivi molto bene,e poi di solito in un forum non si sta tanto attenti alla forma.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Scusa, non avevo afferrato. E comunque grazie.

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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 8:02 pm 
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Iscritto il: sab nov 08, 2003 9:52 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Raziel</i>

spero di essermi spiegato

<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Perfettamente. E' vero, è un po' una forzatura questa improvvisa abilità, ma non mi è sembrata rilevante...magari si è fatto dare qualche spiegazione dall'amico informatizzato...
Dal punto di vista tecnico: è impossibile fare una foto ad un fantasma con un cellulare quanto con una macchina fotografica, quindi o ci si crede o non ci si crede [:P]

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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 9:05 pm 
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Iscritto il: mar mag 02, 2006 1:52 am
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Beh,in effetti incongruenze logistiche in questo albo se ne possono cogliere a iosa...mi duole ammetterlo (soprattutto considerando che Medda non è uno sceneggiatore alle prime armi),ma è così!
Chi ha avuto modo di leggere il mio precedente intervento, avrà percepito una certa insofferenza nei riguardi dell'albo in questione per tutta una serie di motivazioni che ho enumerato.
Comunque,rileggendo alcune sequenze ho fatto un'osservazione:inizialmente ank'io ho reputato l'apparizione degli ectoplasmi una scelta piuttosto inutile da parte dello sceneggiatore, tuttavia, mi sono soffermata a considerare la cosa più attentamente e ho concluso che la loro presenza sarebbe dovuta servire a riscattare le vittime delle visioni...mi spiego meglio.La ragazza che appare a Benson e,ancora prima,il giovane studente che appare alla Baigley, in qualche modo cercano di stabilire una comunicazione con loro(attraverso l'attività onirica, ecc.),che possa aiutarli a intuire un pericolo imminente,rappresentato dagli stessi individui che hanno causato la loro prematura dipartita.In entrambi i casi i tentativi naufragano miseramente, in quanto, nel primo Justine Baigley muore e nel secondo Benson da vittima viene convertito in aguzzino.
Seppure le mie opinioni riguardo l'albo non mutano, ho cercato di attribuire un significato ad un evento apparentemente ineffica(almeno per me è motivo di conforto[:D]).
Saluti


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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 9:40 pm 
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Heqet consa intendi col punto 4?

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MessaggioInviato: gio mag 04, 2006 10:35 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Scisma83</i>
<br />Heqet consa intendi col punto 4?

"Io non guardo il tramonto sentendo le voci, penso solo che dio ha un bell'impianto luci..." (Afterhours)
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ciao Scisma83,voglio intendere che non sn riuscita a definire tanto bene la natura dell'intreccio narrativo,cioè,si tratta di un "horror tale", di un racconto giallo, di un racconto a sfondo psicologico o sul soprannaturale?
Non so,mi sembra che la storia non abbia un carattere molto marcato..posso anche sbagliare,per carità,ma queste sono le impressioni che mi ha suscitato.Insomma,non riesco a catalogarla...[:(]


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Iscritto il: dom lug 24, 2005 4:27 pm
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IMO a volte capita che si fanno mischioni tra vari temi[;)]

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Vivi come se dovessi morire domani, pensa come se non dovessi morire mai.

Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili. Il resto l'ho sperperato

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MessaggioInviato: ven mag 05, 2006 12:28 am 
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Iscritto il: sab nov 08, 2003 9:52 pm
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Spesso l'impossibilità di catalogare le cose può essere un valore e non un difetto...

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