Conclusione moscina e inconsistente di una storia che era partita in maniera convincente, divertente e con ottime premesse, e che si è andata a affossare sul finale perchè si è voluto mettere troppa carne al fuoco, senza però sviluppare i presupposti che erano invece molto più interessanti.
Dal punto di vista stilistico, non ci si sposta tanto da quanto detto sui primi due numeri: Dylan è insopportabile, e il lettore non può che sperare che la minaccia di batman di sfondargli un cartone sui denti si concretizzi al più presto.
Mi dispiace, Recchioni, ma Dylan non è un prickster, nè uno sbruffoncello da quattro soldi, nè un adolescente arrogante e saccente che vuole senpre l'ultima parola.
Tanto meno uno che se ne sbatte e che risolve i casi soltanto mangiando la pizza (lo fa, ma poi accende pure la capoccia).
Se QUESTA è la TUA visione del personaggio, che dall'inizio della tua gestione ha preso sempre più piede sia nelle tue storie che in quelle degli autori coinvolti, allora è chiaro che c'era, c'è e ci sarà sempre un'incompatibilità grande come una casa con lo stesso.
Incompatibilità che si è vista in maniera palese durante tutta la gestione, specialmente nella parte finale.
Probabilmente ti è stata data carta bianca, per cui non ti si può dare (lo dico sinceramente) nessuna colpa. La colpa è di chi non ha odorato prima questa incongruenza e non ha messo i giusti freni. La retorica del lasciare libertà creativa agli artisti ha senso in alcuni casi e contesti. Alcuni autori vanno lasciati liberi, altri vanno guidati e indirizzati (quando non imbrigliati) per lavorare bene. Altrimenti il risultato non può che essere caotico.
La storia nel complesso rimane sufficente, soprattutto per i disegni che alzano di molto il livello. C'è tanto fan service e poca storia, e il comparto grafico è di livello ALTISSIMO, e vale da solo l'acquisto.
Davvero, prendetelo anche solo per i disegni e per i colori.
Ho seguito poco e niente i retroscena, per cui sono curioso di capire come si sono divisi i compiti dell'edera e cavenago. Ho letto dell'edera alle matite e cavenago all'inchiostrazione, ma io ammetto che dello stile di dell'edera ci ho visto davvero poco mentre il secondo ha preso il sopravvento. Qualcuno sa di preciso come hanno lavorato i due?