Cravenroad7

Martin Mystère e Dylan Dog, di nuovo insieme!




1990: Dylan Dog e Martin Mystère si incontrano per la prima volta, scatenando forze oscure.
1992: Il Detective dellʼImpossibile e lʼIndagatore dellʼIncubo si ritrovano, rischiando di provocare addirittura una catastrofe!
2018: I due si riuniscono ancora, ma questa volta viene ridestato un orrore direttamente dallʼinferno, dove il nero cuore di una mente malvagia è deciso a tutto pur di non far ritorno alla sua prigione. E per Martin e Dylan è l’inizio di una caduta in fondo a un abisso...






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I due personaggi si rincontrano dopo tanti anni ma hanno una sorta di remora nell’aprirsi l’uno all’altro, quindi all’inizio si limitano a beccarsi a vicenda, evitando di esprimere la loro ammirazione reciproca. Intanto c’è una forza malefica che sta cercando di sfruttare una tecnologia antica per i suoi scopi e non si fermerà davanti a nulla.

Siamo di fronte ad un'avventura di ampio respiro, con stacchi da film spionistico e una rosa di personaggi che non si limita ai due eroi del titolo. Di ampio respiro non solo per i luoghi visitati, ma anche per le epoche storiche coinvolte.
Lo stampo è molto avventuriero, quindi secondo me si avvicina moltissimo alle atmosfere dei fumetti di Zagor, con una vasta gamma di mistero a là M.M. e con soltanto qualche spruzzatina di horror a là Dylan Dog.
Ci si diverte molto a leggerlo questo albo, poiché è tutto gestito in modo tale che tutte le informazioni fornite vengono assorbite accendendo l’attenzione e la curiosità di vedere come si svolgeranno i fatti e che conseguenze avranno sui protagonisti.
L’impianto corale non ha mai funzionato meglio secondo me, poiché anche questo aspetto è stato gestito non in modo citazionistico fine a se stesso, bensì con una logica e con un legame molto più stretto di quanto si possa credere. C’è una parte verso la fine poi che mi ha stupito poiché totalmente inaspettata, che coinvolge Dylan e Martin in modo individuale, che avrà un impatto notevole secondo me sui lettori.
Freghieri è stato perfetto nello svolgere il compito arduo nell'illustrare una reunion così importante e dopo tanti anni, un compito non da poco quindi. Il coinvolgimento degli altri disegnatori (“tecnica” cara a Recchioni) è stato un surplus che gli ha dato uno slancio in più.

In definitiva una storia che diverte ma soprattutto un team-up ben orchestrato poiché gestisce i due personaggi in modo equilibrato, raccontando una storia avvincente e molto divertente con un ritmo incalzante e coinvolgente.

Votato 7.
Proprio divertente.

Può seguire qualche SPOILER:

Storia che m'è sembrata più mysteriana che dylaniata, forse esagera con le apparizioni dall'universo bonelliano (Mister No, Zagor e altri) e col metafumetto (Groucho che si rivolge direttamente al lettore, certi dialoghi tra Dylan e Martin, pure Carpenter...), ma dovrebbe essere piacevole da leggere per qualunque lettore mediamente appassionato di questo o quel personaggio.
Note un po' negative: Finale che m'è piaciuto meno del resto, un Hellingen che risente troppo della caratterizzazione razzista e protonazista dell'ultimo burattiniano e un Dylan piuttosto antipatico, spesso scostante, giusto perché se c'è Martin è d'obbligo che bisticcino
Emozionanti l'incontro di Dylan col sé stesso invecchiato del Pianeta dei morti e del BVZM col Martin robot di Nathan Never.

Non c'è niente da fare, quando Stano sta in grinta fa copertine superiori.
Spero lo mettano sull'Old Boy dandogli più libertà possibile

In effetti riveder splendere (questo) Stano in copertina fa un certo effetto
Speriamo veramente trovino qualcuno all'altezza per i prossimi Maxi, perché Accardi ha fatto scappare non so quanti lettori dalle edicole. La storia non mi ispira molto - titolo banale, e Recagno ai testi - ma forse qualcosa di buono ne esce, tenendo conto che sono uno degli (sparuti?) estimatori del secondo MM&DD, quello sclaviano sul diluvio
mentre il primo mi ha sempre lasciato meno che indifferente.

Detto questo, 'sto mese spero di aver chiuso con le spese dylaniate extra, perché tra Maxi, CF, team-up con Morgan e con Martin ci hanno spremuti perbene. I tarocchi li comprerò coi soldi del Monopoli se ne esce una variant disegnata da Cossu

CA$H 'N' ALOHA

Wolkoff si inventa le cose parte due.
Accardi non ha fatto scappare alcun lettore.
Se c'è una testata stabile come vendite è l'Oldboy.
Si cambia perché era previsto.
Baci.

Non parlavo di dati sulle vendite. Parlavo della differenza nel farsi attrarre da una copertina (cosa normale in edicola, specie per il lettore occasionale) di Cavenago sul Maxi, rispetto ad una di Accardi... e mi spiace per quest'ultimo, ma c'è una netta differenza .

Quindi come sempre leggi quello che vuoi. Evviva la libera interpretazione in uno stato libero!
Ma non mettermi in bocca cosa che non ho detto, perché poi mordo, mentre altri rosicano. A prescindere.

ALOHA IN COPERTINA NON SI NEGA A NESSUNO, COSSU COMPRESO

Interessante questo speciale. si stacca dai precedenti due. ma non è un male, anzi...potrei dire che questo storia è un po il Multiversity o Crisis (dc comics) della Bonelli ed il suo universo narrativo! Ottimo.

Mi è piaciuto moltissimo, anche se conosco poco dell'universo bonelliano. E la tiritera sui diversi, sui neri, sui gialli, sui disabili, si poteva anche non farla così pesante eh, ci arrivavamo uguale.

Già si narra che quando Carpenter dice 'ti è mai capitata la sensazione di trovarti in una vicenda nella quale non ricopri nessun ruolo?' l'intero popolo dylaniato ha fatto la ola.
Ormai Carpenter si sta addirittura sul cazzo da solo, lo ha capito pure lui che non serve a nulla

Mi è piaciuto molto. Soprattutto il modo in cui unisce dei dialoghi freschi e incalzanti al consueto ammucchiamento di informazioni un po' verboso del BVZM. La vicenda è ben orchestrata e ha questo sapore di spaghetti-multiverse che non è niente male

Divertente e autocitazionista. Direi il migliore dei tre team-up tra il BVZM e Dylan.

Spoiler

Un po' di malinconia quando il Dylan del Pianeta dei Morti parla di umorismo e auto-ironia come di caratteristiche che purtroppo non ha più. Direi che vale anche anche per il suo interlocutore.

Buono, soffre un po’ dei dialoghi prolissi tipici di Recagno ma è anche molto divertente e pieno di chicche per lettori appassionati. Da zagoriano ho anche apprezzato tutta la parte finale, anche se per un certo personaggio ci si è rifatti più alla moderna caratterizzazione di Burattini che a quella storica di Nolitta

Se ben ricordo mi sono iscritto a questo forum dopo "...E cenere tornerai", esordendo con qualcosa tipo "il metafumetto ha rotto il cavolo".
Tuttavia devo dire di essermi divertito molto con questo numero, e principalmente proprio per il suo essere una sorta di compendio bonelliano infarcito di riferimenti che lasciano il desiderio di saperne di più, o forse di averne saputo di più, visto che resta anche la sensazione di non poter più recuperare un terreno così vasto.
Per una volta funzionano anche le allusioni al mondo reale dei lettori, come quella alle vendite o l'uscita di scena di Rania e Carpenter, la cui autoironia non so se sia sincera (e a me loro due comunque non dispiacciono), ma di sicuro va a segno.
La conditio sine qua non per poter tollerare infrangimenti di quarti muri et similia è però la presenza di una storia. L'abisso del Male mi pare - a intuito - principalmente mysteriana, ma si segue con piacere anche per chi non si è mai avventurato nel suo mondo, anche grazie a un villain molto ben caratterizzato, immagino affinato nel corso degli anni. Ecco, forse il fatto che dica "neri" al posto del più razzista sinonimo mi sembra molto poco credibile, e non credo che una semplice parola, tanto più se scritta per lui, avrebbe causato polemiche.
In definitiva, l'esperimento mi sembra ben riuscito. Vorrei dire che la formula ha potenziale, ma temo che in realtà insistere su meccanismi del genere (e far interagire DD e MM più del necessario) possa finire per togliere rilevanza all'evento. Continuo però a preferire l'episodio sclaviano, che aveva un'atmosfera ormai purtroppo irreplicabile.