Per un certo ribrezzo inevitabile (v. logo patinato) non riesco ancora a trovare l'ardire di legger l'inedito. E quindi, tra il vario materiale a disposizione, ho cominciato dal Maxi con:
Le stelle bruciano
Testi 7 - Disegni 8Ho il sospetto, leggendo i vostri commenti, che sia la migliore del trio, anche perché è buona norma non aspettarsi molto da un semi-insulso come Eccher o dal mestierante Marzano. Mentre
Enna in genere è una spanna superiore, per quanto qui presti il fianco ad alcuni scompensi che lasciano un vago amaro in bocca.
Freghieri? Non chiedo di meglio: tratto fitto, ombre squadrate, inversioni di camera, scene di gruppo ben gestite - v. assalti paramilitari o car crash - ed (
ultra)corpi popputi in invasiva evidenza. Il meglio lo dà comunque nelle scene fanta-splatter con il blob cervellotico che prende forma dallo spazio, le varie decomposizioni radioattive, o gli spappolamenti effetto-Scanner.
La storia in sé si presenta bene, anche nello scorrimento e tiene sintonizzati fino a quando viene al presunto clou. Interessante il professore non-scettico (per antidoto a Dylan) tra le forze di polizia, come lo è anche Blackett... non tanto per il ripescaggio dal #131, quanto per dimostrare come bastasse impostare uno stronzo qualsiasi tra le forze dell'ordine per opporsi a Dylan nel post-Bloch, senza inventarsi quel bisonte cartonato di Carpenter.
Divertente tutta la parte realistica sull'abuso dei media, con Ada che sembra una novella Barbara D'Urso in attesa di annunciare il virus che farà cadere le gonadi a V.Sgarbi in mondovisione. Anche il suo alter-ego è un bel vedersi mentre marcia senza ostacoli/veli per Londra, tra stragi trash e parentesi bucoliche: capisco bene davanti ad un corpo simile come sia più facile che "
tutti mi guardano/nessuno mi ascolta" (p.79)
Peccato per la parte conclusiva, perché il motivo per cui Dylan viene risparmiato è puerilmente buonista, al limite del ciellino pro-Brosio. Non apprezzo i ripescaggi apocrifi, e per quanto l'idea delle entità siderali "astratte" non sia stata qui usata male, con Enna che riprende alcuni motivetti dal #131, trovo che rovini molta dell'atmosfera precedente, ironia altroquandica a parte. Sconfortante anche il fideismo finale che punta speranzoso tutto su Dylan come moderno Salvatore Unto Dal Signur... ma davanti a corpi celesti cadenti e minacce per l'umanità, credo che questo sia diventato ormai un (meta?)trend contagioso su tutte le testate in cui compare il Nostro
.
ALOHA CORROBERTO VIRUS...
...
POVERO CRISTO, E POVERO CHE... SE LUI CREDE IN ME.