Cravenroad7

Il nuovo ciclo narrativo entra nel vivo: per Bloch è il momento dei saluti...



L’aveva attesa, invocata e desiderata da una vita la pensione, Bloch… e finalmente l’ora è scoccata. L’ex-ispettore svuota l’ufficio dalle sue cose e lascia dietro sé Scotland Yard, ma non Dylan Dog, la cui amicizia continuerà con l’affetto e la stima di sempre. Nel frattempo, l’Indagatore dell’Incubo è alle prese con il paradossale caso di Nora, una ragazza che è stata uccisa senza che sia morta.

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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Buon albo, ottimo soggetto.
Emozionato nel leggerlo. La sceneggiatura non è, secondo me a livello dell'idea generale, forse troppe spiegazioni. Non capisco se le pagine in piu siano state messe per "attirare" o servissero veramente; ho avuto la sensazione che si potessero utilizzare sviluppando altri aspetti.
La Barbato scrive una buona storia, difficile quando si hanno compiti così importanti.

Brindisi superlativo!

E va bene lo ammetto, ero davvero indisposto verso questo albo.
Non mi piaceva l'idea del pensionamento di Bloch (non per conservatorismo, ma perché espediente di rottura troppo facile), non mi piacevano le tavole piagnucolose viste in anteprime, non mi piaceva il titolo stile giallo mondadori, non mi piaceva la copertina senza elementi horror e con strizzatona d'occhio nerd (per me i nerd stanno alla cultura pop quanto i ciellini stanno al cristianesimo).

Però alla fine la storia mi è piaciuta. E molto.
E mi è piaciuta perché è prima di ogni cosa una bella storia di Dylan Dog, come sempre sarebbero dovute essere le storie di Dylan Dog, ma che per troppi, troppi anni non sono state. Quindi non tanto o non solo una storia di rottura, ma la riaffermazione di uno stile e di una poetica da anni clamorosamente disconosciute. L'idea di base della storia

è persino vecchia per la serie, mi pare persino già sfruttata da qualche parte, ma non importa: la sceneggiatira è brillante e movimentata, si percepisce la voglia di raccontare, di far vivere i personaggi, non solo di scrivere un freddo compitono mensile. Ed è una delle storie migliori della Barbato da parecchio tempo a questa parte. Toh, giusto per trovare il pelo nell'uovo: Groucho e Jenkins li si soprende ogni tanto un po' troppo "normali", anche se poi si riscattano in altri momenti.

Che bello ritrovare di nuovo il surrealismo, il sense of wonder, lo splatter sensato, il fascino stralunato di Dylan investigatore perdigiorno. Tutti lì in primo piano, senza doverli andare a trovare spremendo storie prive di succo e sostanza, come per me anche in tante della cosiddetta fase uno.

Brindisi cesella vignette di pregio con altre più di mestiere, ma sostanzialmente porta a casa una prova degna dell'occasione speciale.

Insomma, al di là dei cambiamenti che ci saranno (e su cui comunque resto guardingo), un albo che mi fa dire qualcosa che aspettavo da anni di dire: "Bentornato, Dylan Dog".

Dovrebbe uscire domani da me, bah speriamo, di solito son sempre in ritardo sti corrieri...

Poche emozioni relegate a un paio di occasioni e tanta noia. A tratti la lettura ha proprio momenti di stanca.
Possibili spoiler
Di positivo un jenkis più che partecipe che da macchietta irresistibile si trasforma in personaggio vero e proprio...mi sa che verrà fuori la sua omosessualità e si dichiarerà a Bloch.
La libertà maggiore del nuovo corso si vede subito, splatter, violenza, depressione, solitudine, citazioni strizza occhiodi ogni tipo...ma c'è anche il nuovo attuale come tablet, smartphone, una scotland yard piena di computer di ultima generazione (in questo senso riuscitissima la scena con Bloch simbolo del vecchio ormai inutile che se ne va da scotland yard).
Di contro mi sembrava di rileggere una vecchia storia di dd già pubblicata, più di una situazione sembrava presa da albi del passato. un deja vu un po' straniante. Vabbè dai è il primo non perdiamo la fiducia. Brindisi più che ottimo, oltre alcune vignette particolarmente riuscite mi è piaciuta moltissimo come ha rappresentato Nora, di una sensualità ambigua struggente, graficamente mi ha ricordato un personaggio della splendida il gatto nero. Mi pare che graficamente il sir e ghost si assomiglino troppo, il primo sembra la versione vecchia del secondo. Copertina bella nell'impostazione omaggio ma non riuscita nella realizzazione.

Con tutto rispetto per la Barbato che stimo e con tante aspettative positive al momento della lettura,
devo dire che non mi è piaciuto per nulla.

Trama per nulla originale: Inoltre pieno zeppo di luoghi comuni e non troppo brillante come trama, con una narrazione anche lenta (112 pagine per dire cosa?).

Insomma di buono ci sono i nuovi elementi di continuity ma la storia proprio la boccio. L'ho trovata imbarazzante, non all'altezza degli autori. Sono deluso.

Copertina 8 Gradito omaggio a Spider Man
Soggetto 4 ....
Sceneggiatura 5 Paola ha fatto di meglio
Disegni 6 senza infamia e senza lode

Voto globale 5. Mezzo passo falso, per il pensionamento di Bloch mi aspettavo ben altro che una trama trita e ritrita.
Ma resto fiducioso. Agli autori spetta convicermi.

WOw!
Finalmente è iniziato il nuovo corso!

Iniziamo da quello che mi è piaciuto di più. Brindisi! Bellissime tavole; era da un po' che non si vedeva sulla serie regolare e mi era mancato parecchio. A parte tutto il resto che lo rende grande è uno dei pochi disegnatori storici di Dyd che studia per ogni personaggio fisionomie nuove e non ripropone sempre le solite due facce. Bravo!


Per quanto riguarda la storia mi è piaciuta peccato che:



Jenkins fantastico, bene.
storia che ha il sapore di un buon antipasto...giudicheremo tra un anno tutto questo nuovo ciclo. Cmq, speranze al massimo

Votato Ottimo.
E' stata una storia spiazzante, cioè…pensavo più ad una storia strappalacrime-nostalgica quando invece (e io dico per fortuna) non lo è stata quasi mai.
C'è un po' di tutto: ironia, horror, splatter, sprazzi di dramma ma soprattutto tanti elementi surreali che mi hanno riportato ai vecchi albi!
Sceneggiatura barbatiana promossa e disegni perfetti per la storia: non mi immagino miglior disegnatore di Brindisi in casi come questi.
Copertina eccellente e…frontespizio che in b/n rende anche di più.

Ripensandoci stamattina..




Questo mi fa davvero stupire del perchè si sia comunque scelto questo soggetto.
Boh.

Brividi.
Brividi lungo la schiena ancora adesso a scrivere il commento. Questo mi è parso il vero primo numero della nuova "serie", la vera dichiarazione d'intenti di quello che potrà essere e sarà Dylan Dog. Spazio Profondo era una metafora del passato, questo è antipasto del futuro.

SPOILER

Copertina: chissenefrega se è una citazione vista e rivista e abusata. È ben disegnata, è d'impatto visivo, è azzeccatissima come soggetto. Il resto è noia. Forse solo il logo lilla non è entusiasmante, ma con giallo e rosso come sfondo non è facile trovare qualcosa che non sia un pungo in un occhio. Promossa a pieni voti.

Editoriale: bellissimo. Rrobe, complimenti davvero perché hai scritto un editoriale toccante, limpido e non fine a se stesso. Il miglior editoriale dal 325 a oggi. Stupenda la frase con cui descrivi il triangolo Dylan-Groucho-Bloch.

Soggetto: già visto -canterebbe Mina- ma dylaniato al 100%. E scusate se è poco, dopo che negli anni abbiamo l'Indagatore dell'incubo vestire i panni di Martin Mystère, Mister No, Dampyr e compagnia cantante. Voglio cercare il pelo nell'uovo perché sennò poi mi si dà del fan boy ( ): la morte non fa impazzire neanche me, perché è saputella e secchiona. Fermo restando che in questo albo ci sta bene molto più che in altri e ha un ruolo vero in tutta la narrazione. Brividi quando Dylan (e il lettore) vede la foto e comincia a capire. Ho come l'impressione che i due "non morti" alla fine ritorneranno, prima o poi, a scombussolare la vita di Londra; il che giustificherebbe il fatto che non siano morti. Due nuovi personaggi? Effettivamente dal "nuovo numero 1" ce lo si poteva aspettare. Ma sono mie elucubrazioni.

Sceneggiatura: Surv, perdonami, ma non riesco proprio a capire perché la sceneggiatura è solo sufficiente per te. Perché per me la Barbato ha fatto un lavoro di labor limae impeccabile e ha tirato fuori un albo scorrevole e non prolisso come suo solito (98 pagine della Barbato le leggevo in un'ora abbondante, 112, stavolta, in 45 minuti. E me le sono godute fino in fondo).
Bravissima a intrecciare le due vicende progressivamente e a farle confluire nel finale. Inoltre, penso che dietro a tanti capolavori grafici di Brindisi (le pagine senza dialoghi), ci sia una sceneggiatura esperta che indica cosa fare.
Ecco, poi lo spiegone della Morte alla fine lo posso digerire sempre per il fatto che è il "nuovo numero 1", altrimento avrei tagliato con un finale a sorpresa. Però bravissima.

Disegni: tra i 5 migliori disegni mai visti su Dylan Dog. Ai livelli di Casertano e di Roi dei tempi d'oro. Mostruoso Brindisi, non so cosa aggiungere.

Voto complessivo: 9. Ed è un 9 che vale, viste le aspettative.

Commento a caldo, ad una mezz'ora dalla lettura.

Ed eccoci finalmente a valutare il primo albo della nuova fase. Ora non c'è più la scusa dell'albo di transizione quindi è il momento di trarre il dado.
Ho votato insufficiente, ma non tenendo conto dei disegni, che ho trovato molto buoni.
Concordo abbastanza con quanto detto da skeletor e Ares. A differenza del numero precedente, questa è una storia di Dylan Dog, ma di un DyD caricaturale, un epigono un po' sovraccarico di sé stesso.

La Morte, a mio parere, dovrebbe essere un personaggio simbolico, appena suggerito, da centellinare e da far intervenire sempre in momenti di massima intensità e con lirismo. Non qualcosa di cui abusare, insomma, e da banalizzare e volgarizzare come è stato fatto in questo albo,



Non c'è bisogno che spieghi come alcuni elementi, in una narrativa horror, non possano essere troppo usati e troppo manifesti, altrimenti perdono la loro carica evocativa e diventano macchiette. Lo stesso dicasi per questo albo della nozione del morto vivente in generale che diventa semplicemente uno scherzo, trattata in questo modo.
Per contro, le macchiette che ci volevano, quelle che rendevano peculiare e specifico DyD non ci sono più:



Vorrei tornare a usare i criteri suggeriti nell'editoriale di "Una nuova vita" perché mi sembrano buoni indicatori per DyD e anche perché corrispondono un po' a quelle che sarebbero le mie aspettative.
"tornare a leggere quel fumetto inquietante, imprevedibile, pieno di orrore, ironia, romanticismo"

inquietante: facendo diventare la Morte e il morto vivente delle macchiette, l'albo fa tutto tranne che inquietare (anni luce da albi veramente inquietanti del passato di DyD, potrei fare esempi ma tralascio)

imprevedibile: in realtà si capiva tutto un po' già dall'inizio, comunque se qualcosa dovesse esservi sfuggito, arrivano le 15 pagine di Spiegone. Scontato direi.

orrore: ce n'è un poco nella forma di qualche ammazzamento (uso questo termine per rimanere sul neutrale) ma livelli da giallo, da Nick Raider, non da horror.

ironia: se il trattamento fatto della Morte voleva essere "ironico", ha cannato miseramente secondo me. L'ironia è altro. E nell'albo è assente o quasi. Non pervenuto.

romanticismo: sì, è vero,

quindi tutto il romanticismo dell'albo lo si può cercare solo in quella pagina, ma cercandolo non lo si trova, in effetti; si trova solo un cliché ricopiato da altrove.

Peraltro il contesto modernizzato e intorno a temi di criminalità organizzata/problemi sociali contemporanei a mio parere ammazza ulteriormente l'atmosfera invece di migliorarla, però non è detto, dipende da come la si gestisce, vedremo.

Insomma, dal mio punto di vista, non ci siamo. Come mi ero ripromesso continuerò l'anno di acquisti per valutare, una toppata ci può sempre essere in una buona serie e così ardua come DyD peraltro. Ma la copertina e il titolo del prossimo albo NON mi fanno ben sperare. Se la direzione è questa, mi sa che dovrò dire addio al mio ex-personaggio preferito.

(Pre-)sento il germe dell'incontentabilità già fermentare su queste provette (letture).
Volevate tutto&subito&perfetto? Talmente perfetto da esser riconoscibile, in quanto perfezione?
Bah...



Quando esco tra un'oretta lo compro.
Alla leggera, come si compra un fumetto. Senza caricarsi di aspettative epocali da falangi oltranziste.

ALOHA SIGNOROTTI

Che sia veramente una svolta lo vedremo tra un annetto, quando le dinamiche saranno stabilizzate...oggi mi godo questo albo, che è sicuramente migliore di tutto il recente passato, perlomeno a livello di attenzione ai particolari che hanno creato il mito. Segnalo l'omaggio a Zagor nel look di un componente della banda degli slavi.