Cravenroad7

Una ragazza prigioniera, allucinazioni mortali e… un viaggio senza ritorno!




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Per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Letto.Molto interessante,a parer mio,considerando che era una delle uscite che attendevo con ansia (dopo questo,aspetto il nr 300...con la stessa apprensione,intendo)...

Passiamo alle pagelle,daje!

COPERTINA:Assolutamente magnifica,cupa ed evocativa. VOTO: 10.


LA CAPANNA NEL BOSCO: Una storia che parte in modo prevedibile,che rivela il suo lato più soprannaturale in un twist da paura.Triste e paurosa,mi è piaciuta quanto Le notti di Halloween (scritta e disegnata dai medesimi autori e anche uno dei miei primi dylan )


Soggetto: 8
Sceneggiatura: 8
Disegni:7-8

PARANOIA: Il piatto forte dell'albo,con buona pace di chi non ama Ruju,uno dei pochi dello staff che difficilmente scrive robetta disneyana o peggio.
Paurosa,surreale,macabra e un pò schifosa,anzichenò.
Degna di un vecchio album dei Cure.Mi ha trasmesso la stessa inquietudine.


Soggetto: 9
Sceneggiatura: 9
Disegni:9

GITA FUORI PORTA: Molto bella,tra le più riuscite di Mignacco,dopo l'ottima 249 della serie regolare (adoro Roi e il suo tratto mefistofelico,se non l'avete capito).
Fiabesca e leggera,ma anche tesa e gore.

Soggetto: 7
Sceneggiatura: 8
Disegni: 9

LA CAPANNA NEL BOSCO:
storia prevedibile e non originale ma di piacevole lettura. peccato per il solito dylan odierno che se ne esce con frasi di una retorica o antipatia vomitevoli.
a livello di trama questo è il marzano che mi piace, quello di "le notti di halloween". non strafà, si accontenta di raccontare semplici storie horror lineari e prevedibili ma alla fine si rimane comunque appagati dalla lettura.
roi ai minimi termini.
il titolo c'entrapraticamentenamazzaconlastoria.
soggetto: 3 su 5
sceneggiatura: 2 su 5
disegni: 3 su 5

PARANOIA:
storia veramente coinvolgente e riuscita, dopo l'ultimo gigante un'altra storia meritevole del buon riju allontanata ingiustamente dalla serie regolare . un dylan che oggi ce lo sognamo, vecchio stile, lontano dalla pateticipità degli ultimi anni. qualcosa è cambiato? no, semplicemente la storia ha più di dieci anni sul groppone e viene pubblicata solo oggi!.
leggendola non si fa fatica a capire il perchè, visto la piattezza e la banalità dei soggetti pubblicati negli ultimi anni, sembra che si cerchi appositamente la pochezza dei contenuti per non turbare l'animo dei meno svegli. quando viene proposto qualcosa di più scomodo come argomento (vedi "tueentoun") ecco allora che si parcheggia nel limbo. oggi qualcosa per fortuna si è mosso e alcune storie così le abbiamo potute leggere, ma è assurdo e offensivo portare avanti questa linea. ormai c'è la certezza che molte storie valide sono chiuse nei cassetti bonelli a discapito di altre dalla qualità sconfortante. ormai il meglio si trova sui maxi e sui giganti, testate che vendono molto meno del mensile, lontano da occhi indiscreti, per la pace dell'ottuso medio e della bonelli che dorme placida e tranquilla senza che nessuno alzi la cornetta per sbraitare della storia che parla di depressione, per la famiglia incestuosa, per il prete che si impicca, per le budella in bella mostra, per l'assassina ninfomane o del drogato con la siringa nel braccio.
roi non al livello dei tempi d'oro ma ispirato dalla storia ci regala molti momenti pregevoli.
soggetto: 4 su 5
sceneggiatura: 4 su 5
disegni: 4 su 5

GITA FUORI PORTA:
altra bellissima storia e ci si continua a chiedere perchè pubblicarla qui.
se nel precedente caso la tardata pubblicazione si poteva rimandare ai contenuti della storia, qui non si capisce proprio la scelta, visto che si tratta di una trama classica di dylan dog. la conclusione non può essere che in redazione non sanno distinguere una storia bella da una brutta.
grande prova di roi.
menzione d'onore per il titolo degno di un episodio a fumetti di mio mini pony.
incongruenze

soggetto: 4 su 5
sceneggiatura: 4 su 5
disegni: 4 su 5


conclusioni:
senza ombra di dubbio il migliore maxi mai pubblicato contenete tre storie riuscite (chi più chi meno) di una qualità di molto superiore alla media della serie regolare. anche l'incarto confezionato da angelo stano è di pregevole fattura e per la prima volta non riguarda la prima storia del volume. compratelo senza indugio.
votato ottimo nel sondaggio.

LA CAPANNA NEL BOSCO

PARANOIA




GITA FUORI PORTA



La copertina di Stano è perturbante, ovvero lascia straniti per la potenza narrativa e la magnificenza del tratto. Ormai si sono esauriti tutti gli aggettivi per etichettare le sue opere.



Voto: 9

LA CAPANNA NEL BOSCO: ottima storia e esordio all 'aria aperta per Roi!!
ottima la storia di Marzano,con un dylan ancora un pochino troppo moralizzante...
buonissima la caratterizzazione degli abitanti del villaggio....un po' meno i comprimari (Serena è veramente insopportabile!!).....dylan un pochino inutile e fondamentalmente passivo....
le scene nel bosco danno la giusta carica di tensione!!! 8

PARANOIA: RUJU!!!!!!che dire....la miglior storia del lotto.. cupa,disturbante e oscura come deve essere un delirio.....alcune scene da sano disgusto "insettoso"....nulla da aggiungere ,solo DA LEGGERE
(se in redazione avete altre storie cosi'...PUBBLICATELE!!!) Roi tinteggia il delirio con le sue oscure pennellate....il giusto mix per avere 10!!

GITA FUORI PORTA: grazie Mignacco!!!!storia surreale e fiabesca allo stesso tempo......qualche schizzo di sangue ma soprattutto GROUCHO ATTIVO E PARTECIPE COME NON ACCADEVA DA MOOOOOLTISSSSIMO TEMPO!!!!!!!!!come si dice.."accade solo nelle favole"
Roi non smentisce il non c'è 2 senza 3....TERZO OTTIMO LAVORO SU TRE!!! 9

COPERTINA: ottima,ma secondo me sarebbe stato carino farla fare a ROI...in fondo è il SUO MAXI!!8

maxi convincente e solido come un pezzo di marmo...e lavorato egregiamente!!!!

unico appunto: l'idea di far comparire il lupo mannaro nella prima storia è casuale o è un omaggio A M&G,che debuttarono su DYD proprio con un lupo mannaro nelle" notti della luna piena"?
G.LUCA

Quanto è fastidioso il Dylan Dog di Marzano?
Niente da dire sulla storia, lineare e allo stesso tempo non banale, ma la caratterizzazione del personaggio lascia molto a desiderare.
Per il resto un buon maxi. Complimenti a Roi!

LA CAPANNA NEL BOSCO: 7
PARANOIA: 8
GITA FUORI PORTA: 6,5

Me lo tengo tutta la vita, piuttosto di quello di Di Gregorio.

a livello di dialoghi son parenti stretti.

Marzano si prende meno sul serio.

Infatti. Non mi riferisco tanto ai dialoghi, quanto piuttosto all'atteggiamento: il Dylan di De Gregorio è serioso e pesaaante, quello di Marzano è più ironico e sornione, direi. Non perfetto, eh, ma complessivamente mi pare più che accettabile.

Letta "La capanna nel bosco".

POSSIBILI SPOILER

Marzano sceneggia con abilità e senza troppe pretese una vicenda che attinge ad un tradizionale filone dell' horror.
Lettura scorrevole (a parte qualche dialogo un po' pomposo), personaggi piacevoli e stereotipati entro i limiti della funzionalità alla storia (che è una tipica storia in cui i protagonisti sono necessariamente inquadrati entro certi modelli comportamentali), Dylan bene in parte e finale che nobilita il tutto con un bel colpo di scena (che si intuisce con un po' di anticipo).
Roi si mantiene sui suoi abituali livelli, ma senza strafare.

Soggetto: 7
Sceneggiatura: 7
Disegni: 8

Il Maxi si presenta benissimo, con un'impressionante cover di Stano che è forse tra le sue migliori di sempre (e che curiosamente, come notato anche da Skeletor, si riferisce alla seconda storia e non alla prima).

In quanto alle tre storie, le commento tutte assieme, anche perché sono pressapoco sullo stesso livello: la sorpresa è che si tratta di un livello soddisfacente, ovvero di storie che, pur non essendo esenti da pecche, non faticano a raggiungere una sufficienza piena e abbondante; diciamo che, in decimi, oscillano tra il 6 e il 7. Marzano unisce a un buon soggetto e a una sceneggiatura diligente dei dialoghi non sempre fluidi e convincenti, e delle caratterizzazioni discrete ma che non brillano per originalità; e però l'insieme funziona, diverte, e il finale è buono. Ruju imbastisce una bella storia con una sceneggiatura a tratti sgangherata, in cui non c'è progressione e in cui la tensione non sempre è efficace come si vorrebbe; l'idea di fondo rimane comunque valida e dylaniana, e riesce a sorreggere fino alla fine questa Paranoia. Mignacco sceneggia il miglior Dylan del lotto: il suo Indagatore dell'incubo è quello meglio caratterizzato dei tre; a parte questo, Gita fuori porta è una storia leggera e simpatica, sorretta da alcune buone trovate (come il ) ma penalizzata da una sceneggiatura meccanica e non esattamente trascinante.

In soldoni: tre storie sostenute da delle idee buone e perfino originali, sceneggiate in maniera non esaltante ma complessivamente godibili; non male, per un Maxi che si annunciava tutt'altro che esaltante.

Roi non del tutto soddisfacente: è svogliato e sovente tira via, impegnandosi mediamente poco (specie nella prima storia, che immagino sia la più recente; le altre due si assestano sul livello medio del Roi degli ultimi, senza infamia e senza lode). C'è da dire che un Roi a mezzo servizio rimane comunque migliore degli ultimi M&G, però, (anche) dal punto di vista grafico, questo Maxi non va oltre la sufficienza: un autore della classe di Roi può e deve far meglio di così, quindi non vedo perché mi dovrei accontentare.

Buon maxi, IMO migliore di quello dell'anno scorso. Devo dire però che la storia di Marzano non mi è piaciuta per niente, soggetto poco interessante, evoluzione prevedibile, pessima caratterizzazione dei personaggi, spiegone inutile, moralismo da quattro soldi, poco compatibile con lo stile di Roi (io qnt penso a Roi penso a Mefistofele, quindi mi esalta in storie nelle quali gli permettono di scavare a colpi di matita nell'animo dei personaggi, nelle loro paure, nei meandri più oscuri). Dunque fa scendere di molto la media dell'intero albo. Senza questa storia il maxi sarebbe stato da 7-8, con qst è da 6.
La storia di Ruju, quella che attendevo di più, è ben fatta. Soggetto perfetto per Roi. Però c'è qualcosa che non mi convince, avrei preferito vedere in Dylan un climax di confusione e di terrore, un qualcosa che cresce continuamente, invece mi sembra più qualcosa che va su e giù, il megli della storia è tutto all'inizio. Quasi sette, forse più sei e mezzo.
Mignacco, la storia più bella, belli i dialoghi, belle le situazioni, bello il redivivo groucho, bella la tanta carne a cuocere messa nella prima metà dell'albo, bello questo Dylan sognatore e attivo. E' il pezzo forte del Maxi, il voto è 8-, il meno è per Roi che non ha mantenuto lo stesso livello per tutto l'albo.
Comunque di queste prime tre pubblicazioni del 2011 (Anime prigioniere, gli ultimi immortali e il Maxi) non posso lamentarmi, spero che il livello salga ancora.

Quella di Mignacco è davvero una storia ben fatta! Niente di imprescindibile ma, caspita, in alcune sequenze mi ha riportato alle atmosfere degli albori (dove e il surreale e il "reale" si compenetravano con naturalezza). In più dimostra come, se rigirato in maniera dylaniata, anche un soggetto alla "un mondo sconosciuto" può funzionare. C'è anche della crudeltà e un Roi da 7 (il che oggi come oggi è un mezzo miracolo). Credo che il nostro Corrado dovrebbe dirigere il proprio stile in quella direzione "grafica" e frammentata che ci mostra nella primissima vignetta della storia (quella con la smart al centro, molto ma molto bella). Lasciar perdere la dominanza assoluta dei neri (che se fatta alla boia di un giuda diventa pedestre) e rifondare il proprio disegnare su linee nervose e precise e campiture di nero tratteggiate e puntute (uno stile toppiano?)

SPOILER

Sbaglio o l'incipit è una Weird version di cappuccetto rosso, e quello che la ragazza pensa essere l'assassino è in reltà il cacciatore. Non è spiegato (enorme pregio).

Comprato oggi, ho letto solo La capanna nel bosco.

Discreta: abbastanza prevedibile nel suo svolgimento, ma la lettura scorre via piacevole e ti fa passare 20 minuti senza che ti venga la tentazione di scagliare l'albo dalla finestra. Il merito di Marzano è quello di restituirci un Dylan che, anche se lontano dall'essere quello sclaviano, almeno non è un patetico sfigato moralista perdente, recuperando quella dose di sottile ironia che lo rende "simpatico" a pelle.
Per il resto, funzionali anche se stereotipate le figure dei comprimari e dei presunti "villains".

Roi buono, come suo solito (che ci posso fà, a me piace sempre).

6.5 alla prima storia.