Prima storia in archivio. Meritevole ma con qualcosa da rivedere per arrivare ad un pieno apprezzamento. Nespolino non rientra nei miei gusti, mentre
Russo fa un passo indietro rispetto a prove più convincenti come
Facce e Maschere o Il
Diavolo in Paradisoqualche
SPOILER a seguire
Uomini o Mostri?
Come dicevo prima i disegni di
Nespolino non è che siano proprio a me graditi, come stile. Troppo statico, squadrato, ripetitivo, ingessato, lavoro da travet, senza guizzi né impressioni/espressioni particolari. Basti rivedersi le vignette in sincope scolastica tra pp.18-21 e quelle pp.57-62 per esempio. Dead Rose più che Woody Allen sembra un incrocio tra Oreste Lionello e Lino Banfi
Per quanto riguarda la storia, tutto sommato è divertente come omaggio ai classici mostri del cinema degli anni'50-60s da riproporre nei b-movies (e b-stories, come questa) degli anni '80s, anche se il lessico saccente con cui discettano l'Uomo invisibile &co durante la loro cenetta è davvero troppo obsolescente. Riuscito tutto il meccanismo della finzione-nella-finzione che talvolta esce dallo schermo, anche senza le solite meta-pippe, per quanto il refrain della "
pellicola viva finché rimane almeno uno spettatore" viene imboccato troppe volte per non risultare didascalico.
L'ambientazione surrealmente bizzarra e festiva pro-Halloween fa il suo lavoro (v. cameo di Howard il Papero, E.T., Francesco Paolantoni, etc) , come il risvolto della medaglia iper-realistico nelle vicende domestiche del bruto Homer, un mostro privo di fantasia dei giorni nostri, con una moglie in cerca di un salvatore.
Groucho ci va a nozze coi fichi freschi in circostanze simili, e si vede
Cosa non va allora, per non arrivare al 7?
A parte un ritmo non eccelso e certi dialoghi ripetitivi,
il punto negativo essenzialmente ricade tutto sul personaggio chiave dell'episodio, tale Dead Rose: davvero inutile e stucchevole nelle sue comparsate, a parte la trashata del zombiro mannaro che mi pare azzeccata come mood. Scimmiottare Woody Allen nelle movenze e verve a fumetti non porta sempre bene. Pessima per pleonasmo aggravato la scena prolungata della sessione jazz (pp.46-50), passando per la motivazione che non tiene nell'ingaggiare Dylan, fino ai delitti random per accumulo che compie soltanto perché secondo la morale del giorno con cui catechizzarci "
l'impatto con la nostra realtà può trasformare certe creature di fantasia in mostri".
Buah...